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Autore: keinit    25/12/2015    1 recensioni
C'era voluto molto per convincere Draco, ma alla fine Harry vi riuscì: i due si materializzarono alla Tana per il pranzo di Natale della famiglia Weasley... E non solo
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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« Non sono convinto sia stata una buona idea. » Avvolto nel suo cappotto grigio, Draco Malfoy guardava la Tana come un cervo di fronte ai fanali di una macchina.

« Draco, ti prego » lo redarguì dolcemente Harry, stringendogli la mano così da fargli coraggio « loro sono come una famiglia, per me ».

Ormai tutti sapevano della relazione tra Harry Potter, l'eroe che sconfisse l'Oscuro Signore, e l'ex Mangiamorte Draco Malfoy: la notizia dapprima fece scalpore; poi la sorpresa per quella coppia associata, un tempo, solo all'inimicizia, diminuì fino a svanire.

La nuova casa del signore e della signora Weasley si ergeva al posto di quella vecchia: in molti avevano cooperato per ricostruirla, un gesto di gratitudine per coloro che hanno rischiato e perso molto così che il-ragazzo-che-è-sopravvissuto- potesse sconfiggere Lord Voldemort. Dall'esterno si riuscivano ad udire le risa degli ospiti ed i litigi per chi dovesse occupare quale posto.

« Sei sicuro che non mi cacceranno? » chiese allora il biondo, osservando la bottiglia pregiata di Whisky Incendiario che aveva deciso di portare come dono.

Se gli ex Mangiamorte giacevano in catene nel nuovo Carcere di Massima Sicurezza, coloro che erano riusciti a scampare a tale sorte non versavano in condizioni migliori: costretti ai lavori più umili e sottopagati; denigrati; molto spesso malmenati nel mezzo della strada senza che nessuno, neanche chi era stato posto a vigilare così che atti del genere non succedessero, muovesse un dito. Le violenze erano tante, e a nessuno importava se chi avesse il Marchio fosse stato costretto a sottomettersi alla volontà dell'Oscuro Signore o meno.

« Ne abbiamo già parlato: sono più che sicuro. »

Il tragitto dal viottolo alla porta fu snervante: il Serpeverde si guardava attorno impaurito dall'idea che di lì a poco qualcuno potesse colpirlo con l'ennesimo Schiantesimo. Ma nessuno lo colpì.

L'Auror bussò alla porta ed attese che questa venisse aperta, cercando lo sguardo del compagno al suo fianco; il biondo, però, si ostinava a tenere il capo basso come aveva dolorosamente imparato a fare in quegli anni di soprusi da parte del suo datore di lavoro. Si aspettava che tutto tacesse, che lo cacciassero, che inveissero contro di lui e contro di Harry che aveva osato portarlo in quella casa.

Quando la porta si aprì, il moro strinse la mano del compagno come a rincuorarlo, forse per fargli alzare lo sguardo per incrociare quello di chi offrisse loro l'ingresso. Le essenze ed i profumi delle pietanze preparate dalla signora Weasley riempirono l'aria gelata e carica di neve che separava i due dalla tavola.

Una voce molto familiare parlò in tono calmo, rilassato, solo da come la voce risuonava si poteva intendere che la donna che accordava loro l'ingresso stesse sorridendo: « buongiorno Harry, buongiorno Draco. Buon Natale »

Il biondo alzò di scatto il viso, incrociando i propri occhi in quelli della nuova venuta. Sorpreso, a dir poco sconcertato, in netto contrasto col ghigno sornione del ragazzo al suo fianco.

« Madre? »
 
*
 
« Madre? Cosa ci fai qui? »

Il viso sconcertato di Draco era qualcosa di indescrivibilmente adorabile: sua madre, Narcissa Malfoy, in casa dei Weasley? Assurdo.

« Qui fuori fa troppo freddo; vieni dentro, così possiamo parlarne. »

Il salottino in cui la coppia entrò era addobbato di rosso ed oro, con qualche sprazzo di verde dato dalle ghirlande o l'argento di alcune campanelline decorative. L'albero, posto in un angolo della Sala, era carico di decorazioni degli stessi colori: sul puntale vi era il solito orribile gnomo vestito da angioletto. Una scena ordinaria nella vita di quella famiglia dai capelli rossi, ma che lasciò meravigliato il Serpeverde: al Malfoy Manor persino le decorazioni erano contenute e di gran classe, un netto contrasto con ciò che ora il ragazzo aveva di fronte.

« Oh, Harry caro! » titillò Molly Weasley andando loro incontro. Baciò la guance del moro come una mamma amorevole augurandogli buon Natale, poi si rivolse a Draco « vedo che l'hai convinto! Buon Natale anche a te. »

Quell'abbraccio caloroso e quei baci sulle guance scarne lasciarono non poco di stucco il biondo ragazzo, che rivolse uno sguardo spiazzato e perplesso alla madre come se fosse in cerca d'aiuto. Poi si accorse di quella sensazione di calore che cresceva in un angolo remoto del suo animo: quell'atmosfera sincera, non falsamente misurata, era un toccasana per tutte le ferite che si portava dietro da quella guerra.

Quanti anni c'erano voluti, quanto tempo per organizzare e convincere le due famiglie! Quanti incontri perché si appianassero vecchie tensioni od almeno non provassero a Schiantarsi a vista! Ma per Harry che aveva salvato tutti loro dalla minaccia di Voldemort e per Draco, cui l'Eroe era legato in un modo indissolubile, avevano tutti loro sepolto l'ascia di guerra.

Per tutto il tempo, Harry sorrise: sorrise mentre consumavano i deliziosi piatti portati in tavola dalla signora Weasley; sorrise quando Lucius Malfoy scappò alla vista di uno gnomo affacciato alla finestra; sorrise quando fu il tempo di aprire i regali. E rimase estasiato quando Draco aprì un pacchetto bitorzoluto a lui così familiare ma totalmente sconosciuto all'altro, e sentì di amarlo ancora di più quando questi indossò il maglione alla Weasley verde con una "D" grigia nel centro.

Ed era come fossero una famiglia.
   
 
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