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Autore: MrsCriss2012    27/12/2015    2 recensioni
Ecco come i due piccioncini passano il loro primo Natale da mariti insieme
TRADUZIONE A CURA DI MANU00
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Let it snow Sorpresa! E auguri di buon Natale (in ritardo) e di un felice anno nuovo (in anticipo).
La nostra amata MrsCriss2012 ci ha allietato le vacanze con una piccola one shot natalizia che ha postato su tumblr. Avrei voluto pubblicarla prima ma non ne ho avuto il tempo.
Adesso godetevi questo piccolo squarcio di vita della nostra coppia preferita, nell'attesa del sequel di Wake me up inside che, ovviamente, arriverà con l'arrivo dell'anno nuovo.
Un bacio e buone feste a tutti
Manu

Festive Klaine One Shot: Let it snow

by MrsCriss2012


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capitolo originale 

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“Mettilo dentro e basta!”

“Lo sto facendo! E' dentro.”

“Non è dentro.” Sbuffò Kurt. “E' impossibile che sia dentro. Non è nemmeno totalmente dritto.”

“E' dritto ed è dentro, te lo dico io.”

“Va bene. Allora lascialo andare e lo controlliamo.”

Blaine strisciò via da sotto l'albero di natale, i capelli sparati in tutte le direzioni, le guance arrossate, la camicia stropicciata. Era adorabilmente scompigliato, e normalmente Kurt lo avrebbe tirato verso il divano, o di nuovo a letto, se non fosse stato troppo preoccupato con il sistemare il loro primo albero di natale per il loro primo natale da mariti.

“E' un po'...” Cominciò Blaine mordendosi le labbra e piegando la testa da un lato. “E' un pochino...”

“Asimmetrico?”

“Si.”

“E' ad un angolo di quarantacinque gradi!”

“Non è così male.” Provò Blaine, ma Kurt stava già indicando la base dell'albero.

“Torna sotto, e assicurati che sia dritto nel vaso.”

“Va bene, ma tu devi spingere.”

“Dovrò salire sulla sedia.”

“Seriamente?”

“Si, seriamente, dato che un cretino ha insistito che prendessimo l'albero più alto che c'era.”

Ci volle più di un'ora, e alla fine Blaine si chiese se il disturbo ossessivo di sistemare l'albero fosse una cosa vera, e se così fosse, perché non era a conoscenza del fatto che Kurt ne soffrisse? Ma l'albero era al posto. Era grande, quasi toccava il soffitto, ma stava magnificamente nel loro soggiorno, occupando un'enorme quantità di spazio.

“Penso sia ora di decorarlo.”

“Hmm.”

“No?” Blaine era sorpreso e fece un passo indietro, sapendo che in momenti del genere era meglio aspettare ordini da Kurt.

“No... Non no. Voglio dire si. E' solo...” Kurt si spostò dietro Blaine, cingendogli la vita con le braccia e baciandogli il collo. “Ti amo da morire. Mi dispiace di essere un perfezionista scontroso.”

“Tu sei il mio perfezionista scontroso.” Disse Blaine felice, sporgendosi per poggiare la testa sulla sua spalla. “Quindi ti lascerò andare, perché camminare quindici isolati con un pesante albero e poi passare un'ora a cercare di conficcarlo in un vaso non sarebbe molto divertente se non fosse con te.”

“La prossima volta che supero il limite, dimmelo e basta.”

“Si, no.” Disse Blaine con una risata. Chiuse gli occhi e sospirò contento. “Potrei stare così per sempre.”

“Ricordi quando eravamo in questa posizione, e tu ti sei poggiato contro il muro e abbiamo fatto del sesso bollente? Bei tempi.”

“Si, Kurt, me lo ricordo perché è stato ieri.”

“Si.”

“Andiamo.” Disse dandogli una pacca sulla mano. “Mettiamo le fantastiche luci.”

Kurt sospirò, sapendo che Blaine si era perso l'imput. “Okay.”

Dieci minuti dopo, e Blaine era precariamente in equilibrio su una sedia mentre Kurt lo dirigeva dal pavimento. “Più in alto!”

“Questo è il massimo a cui arrivo!”

“Ti stai sporgendo, Blaine? Non sembra che tu ti stia sporgendo molto.”

“Mi sto sporgendo.” Grugnì, poi si sporse così tanto con la fila di luci che quasi cadde.

“Non cadere sull'albero!” Strillò Kurt.

Blaine si morse un labbro, poi finalmente agganciò le luci sui rami più alti e sorrise, compiaciuto dei suoi sforzi. “Ecco.”

“Adesso devi metterle dietro. Altrimenti non sarà illuminato equamente.”

“Va bene.”

Si sporse, ma si sbilanciò e cadde.

“Attento all'albero!”

Cadde con un tonfo, alzandosi poi in piedi e massaggiandosi un fianco. “Sto bene Kurt, grazie.”

“L'albero è ancora intatto?”

“Chi lo sa? Se così fosse sarebbe l'unica cosa intatta in questo posto.”

Incrociò lo sguardo di Kurt e risero, poi Kurt si mise davanti a lui, cingendogli la vita con le braccia. “Mi dispiace Blaine. Stai bene?”

“Un fianco livido, ma ce la farò.”

“Vuoi che gli dia un bacio per farlo stare meglio?”

“No, voglio che la smetti di essere prepotente e scontroso.”

“Posso farlo.”

“Non puoi.” Gli disse Blaine con un sorriso. “Ma ti amo per averci provato.” Lo baciò con gentilezza, ma proprio quando le cose stavano cominciando a spostarsi verso qualcos'altro si tirò indietro. “Decorazioni.”

“Okay. Ti dirò dove metterle una per una.”

“Assolutamente no!” Rise scuotendo la testa. “Seriamente Kurt, sei terribile.”

“Non era mia intenzione esserlo, è solo che per me le decorazioni sono molto importanti.”

“Okay, va bene. Poiché ti amo e poiché non voglio più che mi urli contro, ti lascerò dirigere le decorazioni dell'albero.”

“Grazie!” Strillò saltellando sul posto. “Oh grazie!”

Non fu una sorpresa che da quel momento in poi Kurt fu felice e ottimista. Blaine non poté fare a meno di fermarsi di tanto in tanto solo per guardare suo marito e sorridere. Certo, gli sarebbe piaciuto poter scegliere dove mettere qualche decorazione, ma lasciò perdere contento se quello significava rendere felice Kurt.

Cantarono insieme dei cori natalizi, cercando di superarsi a vicenda nelle armonie, e ogni tanto Kurt prendeva Blaine tra le braccia e ballavano attorno all'albero prima di attirarlo in un lungo bacio. Si fece buio per quando finirono, e fuori stava cominciando a nevicare, ma il loro albero era bellissimo, e rimasero seduti per terra l'uno di fianco all'altro alzando lo sguardo ed ammirandolo.

“Fantastico.”

“Si.” Concordò Kurt poggiando la testa sulla spalla di Blaine. “Tu lo sei.”

“Oh, sta zitto.”

“E' vero.” Unì le loro dita, portandosele alle labbra. “Il mio meraviglioso marito.”

“Ti amo.”

“Ti amo anch'io. Dovremo... Hey!”

“Cosa?”

“Non abbiamo preso una stella per la punta dell'albero!”

“Pensavo ne avessi comprato una?”

“No.” Disse tristemente Kurt. “Perché quella che mi piaceva costava ottanta dollari e tu avevi detto che erano troppi soldi.”

“Da Lord and Taylor? Si, era un po' stravagante.”

“Lo so, ma poi avevo intenzione di cercarne un'altra ma non l'ho fatto... E adesso non abbiamo la stella.”

“Possiamo prenderne una domani.”

“Si.”

Sospirò, ma era abbastanza contento da tornare a poggiare la testa sulla spalla di Blaine, guardando le luci accendersi e spegnersi.

“Io esco.”

Kurt si sedette. “Cosa?”

“Esco. Il supermercato sarà ancora aperto, penso, e l'altro giorno avevano le decorazioni per gli alberi.”

“No, Blaine, non uscire con questo tempo. Comincerà a nevicare.”

“Sono tre isolati.” Gli disse Blaine baciandogli la guancia prima di mettersi in piedi. “Non ci vorrà molto, e poi avremo una stella.”

“Blaine davvero, possiamo andare al supermercato domani. È quasi ora di cena, e c'è buio, è bagnato e fa freddo...”

“E io ti amo, e so quanto sia importante per te che l'albero sia perfetto.”

“E' più importante che tu non ti becchi la polmonite.”

Ma Blaine era già alla porta, infagottato nel suo cappotto, sciarpa, cappello e stivali. “Tornerò presto.”

Dieci minuti divennero venti, poi trenta, poi un'ora. Kurt continuava a guardare l'orologio, e quando un'ora divenne due, cominciò ad andare nel panico. Chiamò Blaine al cellulare, che si illuminò sul tavolino da caffè, e poi si alternò tra il sedersi alla finestra ad attendere o fare qualcosina in cucina per tenersi impegnato.

Alla fine, due ore e trentacinque minuti dopo, Blaine tornò. Entrò dalla porta e a quel punto entrambi si fermarono a fissarsi.

“Dove diavolo sei stato?”

“Cos'è tutto questo?” Chiese Blaine. Il fuoco era acceso, il tavolo era apparecchiato per la cena, della dolce musica risuonava e tutto il posto era illuminato da candele.

“Te l'ho chiesto prima io.”

“Sai dove sono stato.” Si tolse il cappotto e gli stivali, assicurandosi di non far cadere acqua per terra. “Hai preparato la cena?”

“Si.”

“Lasagne.”

“L'ho presa dal freezer.” Disse Kurt, ma era segretamente eccitato dal fatto che Blaine riuscisse a riconoscere così bene i pasti. “Ricordi quella domenica in cui ho cucinato tantissimo cibo da conservare?”

“Si, Kurt. È stato la settimana scorsa.”

“Si.”

“E c'è un motivo per cui hai solo l'intimo addosso e tieni una bottiglia di vino in mano?”

Abbassò lo sguardo, come se sorpreso, e poi lo rialzò con un sorriso imbarazzato. “Beh.”

“Beh.” Sorrise Blaine, e si tolse velocemente il maglione, seguito dal resto dei suoi vestiti fino a quando anche lui non si ritrovò con solo l'intimo addosso. “Vieni qui.”

“Con piacere.”

“Sali sulle mie spalle.”

“Cosa?”

“Sulle spalle, e chiudi gli occhi.”

Kurt lo fece, troppo di buon umore per controbattere, e poi Blaine lo portò fino all'albero, prima di mettergli una scatola tra le mani.

“Apri gli occhi.”

“La mia stella!”

“Ho fatto il prima possibile, ma ci vuole molto tempo per arrivare a Manhattan e tornare indietro. C'era traffico ovunque. Le file da Lord and Taylor erano enormi... ma ecco la tua stella. Buon natale, mio bellissimo marito.”

Da sopra le sue spalle Kurt fece un saltello eccitato prima di lasciargli un bacio sulla testa. “Sei adorabile. Tutto questo è adorabile. Essere sposato con te... E' perfetto, Blaine, e io non avrei potuto chiedere di più... Tranne che una bella stella. Guarda. E' così scintillante, e carina, e carina, e scintillante...”

“Kurt, metti quella dannata cosa sull'albero prima che io mi spezzi il collo.”

“Oh giusto, scusa.” Si sporse mettendo la stella sull'albero proprio prima che Blaine grugnisse e lo buttasse senza troppe cerimonie sul divano.

“Guardalo.” Disse gettandosi accanto a Kurt per ammirare l'albero. “Adesso è davvero magnifico.”

“Assolutamente.”

“E adesso penso che ci meritiamo entrambi un premio, tu no?”

“Oh?” Kurt diventò eccitato e sorridente quando Blaine si stese sopra di lui e cominciò a baciargli la mascella. “Beh...” Passò le mani sui muscoli della sua schiena fino a quando non raggiunse gentilmente la curva del suo fondo schiena. “Mancano venti minuti prima che la cena sia pronta, e abbiamo solo l'intimo addosso, quindi...”

“Quindi...” Le labbra di Blaine trovarono quelle di Kurt, attirandolo in un profondo bacio appassionato. Si strinsero, gemendo dolcemente, separandosi soltanto quando quasi caddero dal divano.

“Hey.” Disse Blaine guardando fuori dalla finestra. “Sta nevicando!”

“Si?” Kurt li fece rivoltare, stringendo i polsi di Blaine sopra la sua testa prima di baciargli l'incavo della gola. “Lascia che nevichi.” Mormorò lasciando una linea di baci fino al centro del suo petto. “Let it snow, let it snow, let it snow.”


  
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