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Autore: Mizar    09/03/2009    2 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts per i Malandrini & co. tra coppie scoppiate, nuovi amori, vendette tramende, e matrimoni lampo....La Rowling non ci ha proprio raccontato le cose come stavano...ci scommetterei! Voi cosa ne pensate?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quello che la Rowling non disse


DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.


Quando le coppie scoppiano

Severus Piton rimestava nervoso la pozione nel calderone, annerito dal troppo uso.
“Narcissa, passami il flacone dell’erba ciocca per favore”, chiese alla sua compagna di corso che si affrettò a porgergli quanto richiesto.
La pozione assegnata da Lumacorno quel giorno era abbastanza semplice da far si che i pensieri del ragazzo vagassero.
“Pozione della crescita”: una roba rosa e profumata che, se spruzzata su una pianta, l’avrebbe fatta germogliare rapidamente. Severus, il genio del calderone, trovava ridicolo che al settimo anno ci fosse ancora chi non era in grado di preparare un semplice fertilizzante, ma a giudicare dallo sguardo smarrito di Remus Lupin e del suo complice Sirius Black (perchè i Malandrini erano un’associazione a delinquere), la cosa non era così scontata.
Con rabbia, volse lo sguardo – per l’ennesima volta – verso James Potter, dietro di loro..
Lui oggi sorrideva tranquillo nonostante, in pozioni, fosse messo peggio degli altri due suoi compari. Certo, poteva rilassarsi, visto che con lui c’era la sua Lily.
Ad essere sinceri in quel momento la ragazza non era più sua, anzi, a dirla tutta, lui e la Evans si erano mollati con un tremendo litigio dopo che lei aveva scoperto la sua tresca con Bellatrix. Severus si rendeva conto di aver sbagliato, ma… Cavolo Bellatrix era bellissima!
Lui era profondamente innamorato della sua Lily, ma Bella aveva una quinta di reggiseno!
Si muoveva come una spogliarellista e giravano voci – più che confermate, pensò Severus con la bava alla bocca – che a letto fosse una bomba; un ciclone, un terremoto di magnitudo altissima!
Insomma, un poveretto di soli diciassette anni, con gli ormoni a mille e una fidanzata che gliela concedeva solo se – dopo aver finito tutti i compiti – restava un po’ di tempo…
Cercate di capirlo!
Anche perché ‘zumpazumpa’ lo si faceva davvero pochino dalle sue parti: i compiti non finivano mai e Lily era una stramaledetta secchiona.
Così si era fatto irretire dalla signorina Black, (quella porca, mica la bionda angelica che aveva di fianco ora) e quando la ragazza, slacciandosi casualmente il terzo bottone della camicetta della divisa scolastica che le stringeva in maniera vergognosa sul petto, gli aveva chiesto:
“Sevvie, mi hanno detto che sei il mago delle pozioni; mi daresti qualche ripetizione una di queste sere?”leccandosi lussuriosamente le labbra rosse, lui aveva avuto solo il fiato per mormorare :
“Certo… sarò tuo per tutto il tempo che vuoi” Poi avevano trascorso molte ore da favola che, per inciso, Severus avrebbe ricordato sempre come un’esperienza ai confini della realtà, facendo di tutto tranne che ripassare pozioni; ma poi la sua Lily lo aveva beccato.
Sirius Black; era certo che tutte le sue disgrazie avessero avuto origine da quel mostriciattolo arruffato, anche se non ne aveva le prove.
Solo lui sapeva che Bellatrix era terrorizzata dai topi e, guarda caso, quel giorno, mentre era nella stanza delle necessità con Bella, approfittando del fatto che tutta la scuola era ad Hosgmade, era arrivato un gufo con un pacchetto per lui.
Quando Severus lo aveva aperto, un topaccio nero era sgusciato sul letto, mentre Bellatrix gridava inorridita e fuggiva, praticamente nuda, dalla stanza.
Manco a dirlo, in corridoio c’era Lily che, in veste a prefetto, stava aiutando James Potter a cercare la sua bacchetta magica smarrita (guarda caso l’avevano ritrovata proprio nel corridoio dove c’era la Stanza delle necessità).
Se per Lily vedere Bellatrix vestita solo del suo buon nome era stato uno shock, figuratevi quando si era ritrovata davanti Severus – con i calzoni allacciati alla meno peggio e la camicia completamente aperta sul magro torace – che cercava di richiamarla indietro. Era così inorridita che manco fece caso al topo che le passò sui piedi, cosa assai insolita per lei che temeva i topi ancora più di Voldemort.
In compenso la bestiaccia fu vista dal giovane Potter che, schiamazzando terrorizzato, spiccò un salto all’indietro schiantandosi giù dalla scala e finendo in infermeria per tre giorni con un braccio rotto e due costole incrinate, oltre che bernoccoli e lividi vari.
La discussione che seguì quell’episodio, fu quanto di più simile ad un incontro di Wrestling: Lily gli aveva lanciato una quantità tale di maledizioni e oggetti, che ancora ne portava la cicatrici.
Inutile dire che da quel giorno non aveva più voluto saperne di lui anzi, per vendicarsi dell’affronto subito, si era fidanzata proprio con James Potter, il nemico giurato di Piton, ed ora lui se li doveva sorbire sempre insieme, mano nella mano, in giro per il castello. Con rabbia sbattè il mestolo sul calderone, mentre Narcissa lo guardava turbata.
“Sevvie, capisco che tu sia ancora scosso da ciò che è successo, ma devi fartene una ragione; sono già passati tre mesi! Le hai provate tutte per farti perdonare e non ci sei riuscito, non ti resta che dimenticarla. Prima lo farai e prima ritornerai te stesso, lo dico per il tuo bene”.”
In effetti, qualche ragione l’aveva anche lei visto che Severus, per riconquistare la sua Lily, le aveva davvero provate tutte: mazzi di fiori giganti che cantavano tristissime canzoni di un cantautore babbano, conosciuto come Baglioni Claudio, ad esempio; e – al suono di “Passerotto non andare via, nei tuoi occhi il sole muore già” oppure “Lei era un piccolo grande amore, solo un piccolo grande amoree” – le era venuta una depressione da taglio delle vene.
Dopo i fiori era passato alle poesie sdolcinate e qui era entrato in gioco uno strano gruppo di poeti babbani che andavano da Dante a Neruda”.
“Amor, ch'a nullo amato amar perdona?” oppure “Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge. Assorta, pallida, dolente, adagiata così contro le antiche spirali del crepuscolo che intorno a te gira….”
Ma neanche i dolci versi avevano smosso quel cuore di pietra.
Disperato, Severus si era rifatto il look, tagliandosi i capelli all’ultima moda babbana, cioè tutti sfilati con crestona dritta e punte blu elettrico (moda punk che nel lontano 1977 andava alla grande a Londra). Nonostante l’obbligo della divisa durante le ore di lezione nel tempo libero aveva adottato il total black look, cioè jeans aderentissimi neri, maglietta stretta e corta dello stesso colore, meglio se con la bandiera inglese stampata o in alternativa un teschio, e tanti buchi alle orecchie, dove portava molti anellini d’argento
Sicuramente quel suo nuovo modo d’essere lo aveva posto al centro dell’attenzione di molte persone, tra le quali la bella professoressa McGranitt, considerata all’epoca una cinquantenne veramente niente male anche dagli alunni.
Ma Lily manco lo aveva guardato.
Niente, nada, nisba… per lei Severus non esisteva! Contava solo Potter e lui se ne vantava in una maniera veramente vergognosa.
Non c’era angolo del parco dove non si potessero trovare i due, teneramente avvinti l’uno all’altra, mentre si davano baci a prova di asfissia.
Severus si era anche convinto che con Potter la regola ‘Solo dopo i compiti’ non valesse poi tanto, visto che la media scolastica di Lily si era drasticamente abbassata, mentre la gonna le si era altrettanto repentinamente accorciata
Praticamente ora girava con delle mini indecenti, per non parlare della sua misera seconda messa bene in mostra da magliette strech con scollature ombelicali e reggiseno push up, che più “up” non si poteva.
Piton di sarebbe avakedavrizzato da solo, perché adesso Lily era molto più sexy di Bellatrix.
Intanto, ignaro della rabbia repressa del loro compagno, Remus guardava assorto la sua pozione che invece di essere rosa era giallina.
« Sirius, ma sei sicuro che quella polvere che mi hai passato prima fosse proprio asfodelo tritato?”
“Certo. Asfodelo, guarda: c’è scritto anche sopra l’etichetta”, rispose sicuro il giovane Black, mentre porgeva un barattolino al suo Remus, continuando a sbirciare verso Piton.
“Amore, qui c’è scritto asparago, non asfodelio…”
“Oh, scusa cucciolotto è che mi sono distratto a guardare Mocciosus che sta letteralmente sclerando, ogni volta che gli occhi gli si posano su Jamie e Lily - he he he- ” sogghignò Sirius
“Sirius! Non è bello infierire così su un ragazzo innamorato che sta soffrendo.”
“Ma stiamo parlando di Mocciosus!”
“Non c’entra nulla. Se io ti lasciassi tu saresti felice di vedere Piton che ti deride?” disse severamente Lupin, alzando il sopracciglio in perfetto stile McGranitt.
“Mmmm, mi sa di no. Forse hai ragione, mi dispiace”, mormorò Sirius, con gli occhioni da cucciolo sgridato che intenerirono subito il compagno, il quale – dimenticando la classe di trenta persone e il prof – lo abbracciò e gli posò un dolce bacio sul naso.
Fortunatamente James, che aveva visto tutto, lanciò un Confundus agli altri, altrimenti il giorno dopo la notizia che Sirius era gay sarebbe stata sulla bocca di tutti.
Non che al giovane Black la cosa desse fastidio, ma conoscendo la sua dolce mammina era certo che un bel giro di Cruciatus a lui e al suo Remus non glielo avrebbe tolto nessuno ed era un peccato morire così giovani, tra atroci tormenti.
Intanto Severus, continuava a rimestare il calderone, con la grazia di un troll di montagna.
“Sevvie, vuoi lasciare fare a me?” chiese timidamente Narcissa, dopo che per la quarta volta il liquido rosa era schizzato su tavolo e sul pavimento.

“Va bene Sissy, fai tu. Oggi non mi sento in vena”, sospirò mogio il ragazzo, mentre guardava Lily e James scambiarsi tenerezze, nascosti al prof dal vapore della pozione.

“Severino, come mai così triste?” disse piano Sirius, quando il ragazzo gli passò davanti per andare a prendere la polvere di pirite, come da ricetta.
“Coraggio, gli uccellini cinguettano, i fiorellini sbocciano, le api si accoppiano e guardando James, mi sa che non lo fanno mica solo le api.”
“Impiccati Black” ringhiò il serpeverde inferocito, mollandogli un calcio in uno stinco che lo fece guaire di dolore.
“Brutto pipistrello. Ha fatto bene Lily a mollarti, hai il senso dell’umorismo di un tricheco!”
“Sirius…”
La voce ammonitrice di Remus rimise al suo posto il compagno, mentre Piton sempre più nervoso prelevava il barattolino della polvere di pirite dalle scorte chiuse nell’armadio del prof.
Mentre tornava al suo calderone, Sirius gli lanciò un ghigno talmente beffardo che anche le sue ultime gocce di razionalità lo abbandonarono e, preso da furia omicida, si scagliò contro Black, atterrandolo
I due ragazzi si stavano pestando di santa ragione, mentre il prof gridava di smetterla e Remus e James cercavano di dividerli, tra le urla spaventate di Lily e Narcissa.
Il barattolo della polvere di pirite, intanto, veniva usato come arma da Piton, che lo sbatteva con violenza sulla testaccia dura di Sirius.
Ad un tratto, il tappo si svitò e tutto il contenuto volò nel calderone di Remus.
L’esplosione che si verificò quasi istantaneamente, fece letteralmente tremare la fondamenta del sotterraneo.
Per fortuna ogni ragazzo era protetto da un incantesimo contro le scottature, perché altrimenti Remus, che era ricoperto da capo a piedi di pozione gialla, si sarebbe ritrovato ustionato.
“Remino mio”, gridò atterrito Sirius vedendo il compagno, completamente giallo canarino, che tossiva convulsamente e con uno slancio felino gli si gettò addosso.
“Amorino stai male?” chiese apprensivo, coprendo di baci il viso appiccicoso di Remus

“Sirius lasciami, mi stai soffocando”, rispose ansante Lupin, mentre James confondeva a più non posso la classe.
“Io sono solo preoccupato per te."

“Grazie Sirius, ma quello che ho addosso è fertilizzante. Meglio che la smetti di baciarmi perché te lo stai mangiando.”
“Oh, scusa, scusa”, bofonchiò Black, sputacchiando a destra e a manca.
Intanto, ripresosi dai confundus potteriani, subito Lumacorno si precipitò in soccorso del suo alunno; dopo aver sgridato Sirius, che era ancora inginocchiato vicino a Remus, ammonendolo di stare lontano da una pozione potenzialmente tossica, analizzò la sostanza appiccicosa ch ricopriva il suo allievo, con la bacchetta in pugno. La bacchetta s’illuminò, poi diede il suo responso: “Pozione non velenosa. Lo studente non è in pericolo” Anche Narcissa e Lily nell’esplosione erano rimaste colpite e avevano tracce del giallo intruglio sulle braccia e sul viso.
Lumacorno, indignato più che mai, prese un profondo respiro e poi tuonò
“Sirius Black e Severus Piton, Adesso ripulirete e riordinerete tutto il sotterraneo senza magia e non me ne frega un accidente se per questo dovrete saltare tutto il resto delle lezioni, questa robaccia gialla appiccica come colla. E tu Black, visto che sei stato così celere a buttatici sopra, te la terrai addosso fino a quando non avrai finito."
Detto questo congedò gli altri alunni ed accompagnò in infermeria Lupin e le due ragazze.
Severus e Sirius si ritrovarono a lavorare fianco a fianco tutto il resto della mattinata, tra insulti e dispetti.
Alla fine furono più i colpi di ramazza che si diedero addosso che quelli che, effettivamente, usarono per ripulire il pavimento.
Alle tre di pomeriggio, dopo una doccia lunga e bollente che doveva servire a ripulirlo, Sirius si presentò in infermeria. Remus stava bene, l’unico inconveniente erano i capelli che da castano chiari erano diventati color biondo Malfoy.
Questo non impensierì troppo il giovane Black: lui trovava Remus comunque adorabile.
Senza aspettare il permesso del paziente gli si sdraiò accanto e lo abbracciò.
“Un po’ di coccoline per il mio malato?” propose maliziosamente e Remus sorrise.
Così cocoline furono e anche tanto altro, ma – per fortuna – la Chips non lo seppe mai, visto che era stata chiamata sul campo da Quidditch, perché Potter aveva messo fuori uso tre ragazzi di Tassorosso.
All’elfo domestico di guardia all’ambulatorio, Sirius aveva ordinato, con il tono dei Black che non ammetteva repliche, di uscire dall’infermeria e fare la guardia alla porta.
Decisamente quella fu la cura più azzeccata di tutta la giornata.

   
 
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