Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Diamont Duchess    29/12/2015    2 recensioni
" Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. "
Elsa ed Anna di Arendelle , un destino diverso, sorelle dalla nascita , diverse da principio. Qualcosa le lega , non lo stesso sangue blu , ma qualcosa di più profondo che trascende la loro stessa volontà. I mostri di Elsa , la sua incapacità , le sue paure verranno svelate da Anna lentamente , ma cosa porterà questa? Si perderanno o si ritroveranno unite?
A cosa può portare l'amore e l'abnegazione? Rinunceresti a chi ami davvero solo per la sua felicità?
Saranno capaci di abbandonare maschere e buonismi per essere realmente se stesse? Ma il giudizio peserà sulle spalle di Elsa , gli occhi giudicheranno le scelte, un reame di serpi sullo scenario.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest
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Un inverno destinato a non finire mai quello della sua vita , gli occhi persi nell'immensità del suo regno : Arendelle si stagliava sotto i suoi occhi. 
Un reame da governare, un regno che avrebbe dovuto amare e proteggere a costo della sua stessa vita , così le era stato insegnato da suo padre .
La giovane regina stava seduta nel suo studio, perdeva lo sguardo nei vari documenti ufficiali , ora fuori dalla finestra : era un'estate fredda quella del suo cuore , sentiva la felicità nel cuore dei suoi sudditi, ma era mai stata felice di essere diventata regina di Ardendelle?
Quel ruolo le appariva così scomodo, era stata preparata per quasi tutta la sua infanzia ed adolescenza per quel ruolo, era giunto come un fulmine investendola.
Non era mai stata pronta per quel passo, non era pronta regnare, non ancora.
Non era una donna forte , era debole, aveva paura , doveva mascherare ogni singolo sentimento dinnanzi a quella corte ottusa che non avrebbe capito, avrebbe giudicato con quella lingua da serpe che si trovava in dote.
Ecco che la Regina Elsa apponeva la sua firma , una concessione d'indulgenza , perché non essere clementi con il proprio regno?
Ma qualcuno era mai stato clemente con lei?
Qualcuno aveva intravisto dietro la gabbia di falsità che aveva creato attorno alla sua persona?
Ghiaccio avvolgeva il suo cuore, una sola persona avrebbe potuto scaldare quella solitudine, una persona che mai come ora mancava a quella regina così giovane e così prematuramente spenta nel suo essere donna, persona , essere umano.
Strinse la penna, la gettò con rabbia contro la scrivania, troppi pensieri avvolgevano la testa della regina in quel momento.
Anna, Anna, accusava ogni secondo la sua mancanza.
Il suo sorriso dolce, le sue parole, la sua spontaneità così malvista dalla corte , il suo essere sincera e semplice , tutto ciò che avrebbe voluto essere riusciva ad intravederlo in Anna, la sua unica forza, unica sorella.

" Maestà , la principessa Anna chiede di essere ammessa alla sua presenza.."

La voce del capitano delle Guardie Reali Gaston risuonò con inaspettata forza nello studio della Regina strappando quest'ultima dalle sue spiacevoli congetture.
Alzò lo sguardo portandolo verso la porta , la figura massiccia del capitano l'accolse , serio e scuro in viso , le sue vacanze certamente non erano state liete , del resto chi poteva contare felicità in questo mondo?
Un cenno , Elsa ritornò con il capo nei suoi doveri regali.
Passi , una porta si chiudeva , non portò gli occhi verso quel rumore, conosceva la fonte, indistinguibile caos , avrebbe riconosciuto quei passi tra mille.
Non era una regina, non era una principessa, era semplicemente la sua Anna, il suo raggio di sole nella bufera chiamata vita.

" Dovresti imparare il portamento di una principessa , Anna , ricordarti chi sei , sempre..."

Sentiva la falsità nelle sue stesse parole , sapeva di essere un'attrice consumata , ma di fronte a sua sorella cosa avrebbe mai ottenuto?
Una mano si stagliò con forza tra i suoi documenti impedendo alla regina qualsiasi lettura , cosa stava facendo?
Domanda retorica , Elsa, sta facendo ciò che sa fare meglio : essere se stessa.
Ancora teneva lo sguardo basso la regina, i documenti ora non si palesavano più, i suoi doveri sembravano richiamarla con ancora più forza, la propria tabella di marcia avrebbe avuto un leggero cambiamento , questione di qualche minuto , ne era certa.
Autoconvinzione, sapeva mentire anche a se stessa Elsa.
Ora la bionda regina sollevava lo sguardo , le iridi cristallini si scontravano contro quelle della sorella così scure e penetranti, un buffo sorriso sulle labbra di Anna, così l'accoglieva, la fatica del proprio compito non pareva essere così insormontabile se avesse avuto Anna al proprio fianco.
Nessuna parola dalla Regina, non ancora. 
Si limitava ad osservare le movenze della giovane, solo qualche anno le divideva , eppure quanto diverse erano state le loro vite? Quanto poco amore da parte dei propri genitori aveva avuto lei , la futura regina di Arendelle? Per quel dono, per quella sfortuna che l'era capitata in sorte fin dalla nascita , un potere che aveva imparato a gestire .
L'amore negato , una ferita che nemmeno il tempo avrebbe mai guarito.
Rimase in attesa , Elsa si sgranchì appena la schiena accomodandosi ancora meglio su quel seggiolo reale che mai come allora trovò essere comodo.

"Io so di non avere un portamento regale , ma so anche godermi la vita a differenza tua , Elsa. Ancora qui chiusa tra scartoffie e polvere? La giornata è splendida , un Sole caldo scalda la nostra pianura , scendi con me. Non sono io a chiederlo , ma dovrebbe essere un tuo compito occuparti del tuo benessere... Ti vedo così afflitta... "

Con semplicità Anna parlava alla sorella, quanto le pesava vedere gli anni più belli della sua vita sprecati così? Era un Regina, i suoi doveri erano innegabili, ma la vita scorreva, non si poteva trattenere, un attimo vola già via lontano e con esso l'illusione di felicità.
Senza troppi complimenti , Anna portò ambo le mani sulla scrivania della sua regina , un colpo di reni, vi fu assisa sopra dinnanzi all'incredulità della sovrana.
Ma che intenzioni aveva oggi , Anna?
Alzò le sopracciglia leggermente contrariata , Elsa aveva dei doveri , non poteva venire meno, non sarebbe stata degna del ruolo affidatole.
Un sospiro , socchiuse gli occhi , lo sguardo ora basso, ora diretto verso Anna.

" Mai stata meglio, il controllo mensile del nostro medico Arthur ed il suo conseguente bollettino medico informano la corte del mio stato di salute ottimale..."

Cercava di salvarsi in contropiede, cosa mostravano realmente gli occhi di Elsa? Nemmeno riusciva a stabilirlo con certezza la maggiore delle Arendelle.
Le parole appena proferite da Elsa non parevano convincere Anna , si sporgeva ora verso la propria sorella , non più un sorriso, l'espressione scura del volto poté far comprendere alla donna quanto stesse facendo sul serio.

" ... E dentro di te come stai? La tua anima è felice, Elsa? Qua dentro, sei felice? "

Era vicino, dannatamente vicino.
Si portò con le spalle pressate allo schienale della sedia, fuggiva Elsa, ancora. Non era la prima volta che Anna le poneva educatamente quella domanda , scappava ancora.
I mostri del passato sono lì, pronti a divorare il suo precoce equilibrio.
Cercava di mantenere la calma indossando la sua abituale maschera , anche di fronte all'unica persona che sarebbe riuscita a capirla .

" Ho dei doveri nei confronti del nostro popolo, Anna, sono felice nel momento in cui leggo felicità negli occhi dei miei sudditi..."

Si compiacque della propria risposta, non permetteva alcun ribattito, ma se conosceva Anna - e la conosceva fin troppo per i propri gusti - non le avrebbe passato una singola virgola.
La vice prendere fiato, si preparava ancora una volta a fronteggiarla.
Doveva bloccarla , aveva dei doveri da sbrigare.
Avrebbe dovuto metterla a tacere, era quello che si proponeva di fare in quel momento.

" Anna, so quello che vuoi dire , abbiamo affrontato questo discorso una miriade di volte, non voglio tornare su argomenti già masticati in passato. Ora ti prego , ho del lavoro da ultimare.."

Nessuna risposta dall'altra parte , l'aveva bloccata prima dell'assalto.
Sentiva una strana fitta all'altezza del petto, che cosa le stava succedendo?
Elsa tirò un nuovo sospiro , sapeva di aver fatto non poco male alla sorella, ma doveva essere decisa, il lavoro non avrebbe atteso oltre, era ostinata , proprio come sua madre e sua sorella.
Una mano raccolse il suo viso , Elsa percepì le dita di Anna sfiorare il proprio mento.
Cosa stava facendo?
Sgranò maggiormente gli occhi, fece per scostarsi , ma i muscoli apparivano come paralizzati.
Passò la lingua sul palato , era nervosa , lo sguardo impietrito in quello della sorella.
La teneva ferma , voleva usare le maniere forti Anna?
Non si sarebbe tirata indietro.
Sentiva il proprio cuore galoppare nel petto, rompere lentamente il ghiaccio creatosi attorno alla propria anima per troppo tempo imprigionata nella falsità, quella che ancora una volta Anna sembrava decisa a rimuovere. 

" Elsa , vuoi mentirmi ancora? Quante volte, quante?!"

Il tono della voce di Anna era leggermente superiore , era alterava , ciò non denotava a sfavore per la regina Elsa ancora inchiodata su quella sedia, impossibilitata a qualsiasi movimento.
Sentì la presa delle due dita - pollice e indice - stringersi attorno al suo mento.
Fece per scostare il viso , Anna lo riportò nella posizione che desiderava.

"... Non sarai mai felice chiusa qua , vuoi essere sincera con te stessa almeno una volta?"

Se non poteva scappare con il proprio volto, Elsa scelse la soluzione migliore e forse la più codarda , spostò lo sguardo fuori dalla finestra , quel confronto era destabilizzante come lo era la vicinanza di Anna . Poteva sentire le pieghe del suo vestito sfiorare i propri avambracci adagiati sul braccioli della sedia , poteva sentire il calore della sua dita stringere il proprio mento e la maschera di falsità disintegrarsi sotto i colpi della sincerità.
Ma non avrebbe ammesso tutto quello che ora sentiva di provare come un uragano , la sua felicità era quella del suo popolo.

"Esci , Elsa , esci con me , vivi la vita , almeno un giorno dimentica di essere la regina e sii una donna come me , come mille altre... Non puoi morire qui , non te lo consento! Non posso perdere l'unica persona per la quale morirei non una ma mille volte... Mia sorella, la mia Elsa.."

Lo sguardo della regina corse giù lungo il pavimento , sentiva il cuore battere con più forza rompendo le inferiate ghiacciate dove era stato imprigionato , sentiva un inaspettato calore scuoterla , cosa poteva essere? 
Non conosceva risposta , era antica magia forse quella che ora imprigionava il suo corpo rendendolo così inerme?
Sentiva le parole di Anna rimbombare da ogni lato della stanza , rimbombare nella sua testa , ancora e ancora.
Felicità, che suono strano  e sapore agrodolce aveva sulle labbra di sua sorella.

".. Sei carina a preoccuparmi in questo modo per me , Anna.." una breve pausa , riprese riportando ancora una volta gli occhi sulla sorella, era stranamento vicina , non scappare, Elsa, non più, non da te stessa " .. ma sto bene , sono una regina e sono donna , non posso esimermi da tutto questo.. "

Sentiva il suo discorso così incompleto , doveva proseguire in qualche modo e lo avrebbe fatto sentendo quella strana forza crescere nel petto e chiedere giustizia.

"Non vorrei mai la tua morte , Anna.. Per l'amor del cielo , non ti perderò mai più, ma non dire simili assurdità"

Sentì d'aver detto tutto, un strano senso di pace ora assaliva le sue membra ancora scosse da quelle parole e da quella inaspettata vicinanza che mai come allora sortiva un effetto così inusuale.

"... Elsa, se mai stata felice nella tua vita, almeno una volta?"

Anna guardava sua sorella, cosa vedeva se non lo spettro di se stessa?
La rossa rimaneva lì , seduta , il volto di Elsa ancora stretto fra due dita , non sarebbe scappata , aveva chiesto espressamente al ciambellano di corte di procrastinare gli impegni della regina , avrebbe avuto tutto il tempo per parlare e spiegare senza interruzioni , senza fughe.
Elsa rimase visibilmente scossa da quelle parole , ma non abbassò lo sguardo, volle fronteggiare sua sorella, l'unica persona che poteva prendersi tali libertà, anche se più piccola.
Non era mai stata veramente felice, probabilmente, ma difficilmente l'avrebbe ammesso.
Sarebbe equivalso ad ammettere una sconfitta personale.

"...Sì, da bambina , quando mangio la cioccolata , quanto ti vedo felice , quando vedo il mio popolo felice..."

La rabbia montava nello sguardo della più piccola delle sorelle , strinse la presa attorno al mento di Elsa , non le consentiva di girare a piacimento quella domanda.
Strinse le labbra fra loro, doveva contenere lo sdegno sempre più crescente.
Sua sorella era un camaleonte , sapeva essere così brava nel mentire e fornire la propria verità.

"... Non sei mai stata felice , mai , Elsa. Questa è la verità ed è difficile d'accettare."

" E tu cosa ne sai , Anna, di ciò che ho passato in vita mia? " rispose secca Elsa più che mai indispettita dal tono della rossa Anna , non le lasciò proseguire quell'affermazione, troppo si stava dicendo in quella sala , non avrebbe consentito una sola goccia di quella superbia.

" Ne so fin troppo , Elsa cara..." passò direttamente al sarcasmo più pungente con quell'appellativo , sapeva di stuzzicare la propria ed unica sorella , cosa avrebbe fatto in quel momento? Si sarebbe alzata con forza , avrebbe gridato, l'avrebbe cacciata ? Nulla di tutto quello.

"Questa conversazione mi sta prendendo fin troppo tempo, Anna, ho del lavoro da sbrigare per perdermi dietro ad inutili sentimentalismi . Per favore , lasciami alle mie carte ed alla mia presunta infelicità ..."

Non ammise altra parola Elsa, con uno scatto del collo si liberò di quella stretta fin troppo presente sulla sua pelle, trovò libertà, il proprio corpo ora si muoveva, rispondeva agli stimoli, poteva dirsi soddisfatta . Non avrebbe avuto più altre seccature riguardanti il passato.
Peccato che Anna non fosse prevedibile, non lo era mai stata.
Vide i polsi agguantati dalle mani calde di Anna , cercò di divincolarsi una , due , tre volte, la sedia cigolò sotto quei movimenti.
Anna si sporgeva in avanti, Elsa ricadeva indietro, sentiva quella presa sempre più decisa , lo sguardo fisso e deciso, tenace la piccola Arendelle , irresistibilmente decisa.
Una ciocca ramata ricadeva sulla fronte di Anna , uno sbuffo, cercò di sistemarsi la rossa mentre teneva bloccata la sorella.

"Ebbene , Elsa? Dove vuoi andare, ancora? In quale landa desolata derideresti scappare oggi? "

Perché le faceva tutto questo? Quanto poteva essere sadica sua sorella?
Fronteggiarla , scendere in battaglia significava esporre la parte più debole che conservava dentro sé. No, non l'avrebbe fatto, non era pronta.
Si dimenava ancora una volta, la stretta si faceva più serrata attorno ai suoi polsi.
Schiuse le labbra Elsa, iniziava a non controllarsi minimamente . Che gioco malato stava portando avanti? Quale scopo perseguiva?

" Anna , vai via. La tua presenza non è più.. gradita.."

In quell'esatto frangente poté avvertire all'altezza del cuore un rumore sordo, un tonfo che le strappò un sospiro di dolore , ma Anna non era decisa a lasciare quella posizione , si portò in prossimità del suo viso, ancora più vicino, terribilmente.
Scosse la testa Elsa, un centimetro veniva perso tra le due.
Aveva del lavoro da sbrigare , Anna era l'unica persona che la comprendeva affondo , pensieri privi di collegamento, nessun senso logico.
Si muoveva con più decisione Elsa in quella stretta , era uno specchio fin troppo veritiero quello che aveva dinnanzi ai suoi occhi.
Anna era lo specchio infranto della sua anima , ricomponeva la propria persona con una facilità impressionante.

" Io non sono gradita, Elsa? Sono l'unica persona che qua dentro ti " una leggera pausa, prese fiato per rispondere fissando la sorella nelle iridi cristalline come la neve che portava nell'anima ".. vuol bene sinceramente , per favore ..."

" No, Anna, no.. Levati!"

" Sai che non me ne andrò senza una risposta adeguata : sei mai stata felice?"
 

Poteva continuare quella situazione assurda ?
La risposta era solo una : no.
Cercava ancora di divincolarsi , chi l'avrebbe avuta vinta fra le due? Elsa o Anna?
Ancora non rispondeva , la presa si faceva più decisa, non era dolore , non accusava quella , era qualcosa che trascendeva il dolore , era disperazione.
La stava spogliando ancora una volta di tutti i suoi fantasmi sua sorella, era un potere quello che possedeva la sua Anna ancora più potente del proprio.

"Vattene..."

Sentiva gli occhi non reggere il confronto , la tensione salire ogni secondo che passava.
La sedia cigolò una volta di troppo, Anna si pressò contro il corpo della sorella ribelle , nessun sostegno , non trovarono nulla le due sorelle.
Il vuoto dietro la schiena di Elsa , sentì di precipitare al suolo.
Le mani di Anna si distaccarono dai polsi della regina , troppo tardi per frenare la caduta , s'era sbilanciata anche lei , cadeva, cosa sarebbe successo?
Elsa non si preoccupava di cosa le sarebbe successo , stavano cadendo , istintivamente aprì le braccia , una torsione del busto, raccolse Anna evitandole una rovinosa caduta.
Strinse l'esile corpo al proprio , sapeva di arance e lavanda la sua piccola Anna.
Serrò la presa quando lo schienale venne a contatto con il suolo , sentì dolore , tenne la testa sollevata , le mani di Elsa strette al corpo di Anna, una adagiata sulla sua nuca, l'altra sulla sua schiena. La proteggeva come sempre , non avrebbe lasciato che il dolore potesse coglierle ancora come quando erano bambine.
Strinse gli occhi, sentiva la schiena dolorante , il fiato le si era mozzato per qualche secondo per la caduta , si raggomitolò in quell'abbraccio , Anna rimase protetta dalle braccia della sua eroina, regina , sorella .
Come sempre l'aveva salvata evitandole una brutta caduta .
La mano di Elsa ora correva tra i capelli ramati della sorella , non si era fatta nulla, era una fortuna.

" Elsa, santo cielo, stai bene? Ti sei fatta male?"

L'abbraccio tra le due venne sciolto lentamente , forse a malincuore , era da troppo tempo che non sentivano il calore l'una dell'altra. Le braccia di Elsa lasciarono ora agio ad Anna qualsiasi movimento , ma non si mosse quest'ultima preoccupata della salute della sorella.
Sollevata guardava il corpo di Elsa distesa sotto di sé.
I capelli sparsi della regina , oro sul pavimento , lo sguardo preoccupato di entrambe, erano tornate bambine nel corpo di donne.
Scosse la testa Elsa muovendo le spalle lentamente per sincerare la sorella del suo stato.

" No , no , non preoccuparti, sto bene.. Tu piuttosto? Come stai..?"

Sorrise timidamente , quella ciocca ancora ricadeva sulla fronte di Anna, era alquanto ribelle quanto la sua personalità.
Senza accorgersene il braccio s'era alzato, due dita della mano destra le sistemavano quel filo rosso dietro l'orecchio donandole forse un'inaspettata carezza.
La pelle di Anna era morbida come la ricordava nella propria mente da bambina , era fresca al tatto , era soffice e bianca come la neve se non fosse stato per quelle lentiggini, una manto, che la rendevano unica .

" Io bene , ho avuto un atterraggio morbido..."

Commentò Anna ironicamente lasciando che quella mano finisse il proprio moto per lasciarsi andare ad una vena d'imbarazzo , proprio lei , una donna che raramente arrossiva , Elsa era capace anche di questo: di farla infuriare ed imbarazzare nel giro di pochi istanti.
La porta si aprì lentamente : Gaston aveva sentito il frastuono.
Sgranò gli occhi , che cosa stava succedendo?

" Maestà, principessa! Che cosa è successo? State bene?" chiese Gaston vedendo la sedia riversa a terra con le due donne riverse sopra , la regina pareva sofferente od era una sua impressione.

" Gaston , l'educazione , si bussa prima d'entrare nella sala di una regina, siamo cadute come puoi vedere. Siamo sane e salve ed intere ... "

Gli occhi di Elsa era puntati in quelli della guardia , si era avvicinato , le porgeva ambo le mani per aiutare le due sorelle Arendelle.
Anna fu la prima a raccogliere la richiesta d'aiuto, ma non appena s'alzò si preoccupò lei stessa di sollevare la sorella dolorante .

"Piano Elsa, non fare movimenti bruschi.." si preoccupava stringendo la mano della regina, un movimento lento, un leggero colpo di reni, si ritrovò su due piedi accanto ad Anna, la testa le girava .

"Gaston , sono tutta intera come puoi constatare tu e la principessa Anna, puoi andare , grazie" 

Un leggero cenno del capo seguito dalla mano accompagnò l'uscita di scena del capitano delle guardie , era visibilmente preoccupato, ma non diede a vedere il suo disagio dinnanzi alle altezze reali.
La porta si richiuse lentamente alle sue spalle lasciando le donne nuovamente da sole, Elsa non parlava , quella sensazione così strana priva di nome non riusciva ad abbandonarla.
Si chinò , le mani si portarono verso lo schienale della sedia, cercò di tirarla su , era assai pesante dato il materiale con cui era stata intagliata.
Le mani di Anna corsero in aiuto, china accanto alla sorella l'aiutava , sentiva la presenza della pelle delle sue mani sfiorare la propria, non la guardava , un colpo : la sedia fu sistemata.

" Adesso andrei , Elsa , hai del lavoro da sbrigare , ti ho fatto perdere più tempo del dovuto . Mi dispiace dell'accaduto e spero che la tua schiena non debba risentirne nei giorni a venire.."

Tono basso quanto lo sguardo ed il profilo, Anna si portava lontano dalla sorella, qualcosa doveva averle fatto cambiare idea, ma cosa?
Elsa rimase immobile accanto alla scrivania , la fronteggiava , i ruoli parevano invertiti.
Che cosa aveva spento la tenacia di sua sorella? La caduta?

"Va bene , Anna , ci vediamo a pranzo, spero che verrai.. Mi fa sempre piacere vederti.. "

Inclinò il capo, un sorriso timido apparve sulle labbra della maggiore , cercava ora la forza di Anna mai come allora smarrita . 
Ciò che trovò fu uno sguardo perso, privo di risposte, ma un cenno del capo la sincerò dai suoi dubbi.
Passi lenti, Anna s'era voltata , si avvicinava alla porta , la mano ormai sulla maniglia, Elsa la guardava , l'avrebbe dovuta fermare?
Probabilmente , ma per dirle cosa?

" Mi risponderai vero alla mia domanda, Elsa...?"

Non si era girata nel porre la domanda, lo sguardo era ancora fisso sulla porta , la maniglia aveva fatto scattare il meccanismo , un leggero spiraglio : era pronta realmente ad uscire.
Cosa dire allora?

" A dopo , Anna..."

Nessuna risposta , si accomodò nuovamente su quella sfortunata sedia lasciando che la propria sorella scappasse da quella stanza chiudendo con troppa decisione la porta alle sue spalle.
Sobbalzò al rumore , il capo chino, passi veloci , stava scappando Anna, probabilmente in camera sua .
Avrebbe giurato di aver sentito un singhiozzo quando la porta si era richiusa alle sue spalle.
Le dita ripresero i documenti, era tornata ad essere la Regina di Arendelle.
Avrebbe rivisto sua sorella a pranzo , stasera a cena o l'avrebbe scovata in camera.
L'eco di quel singhiozzo risuonava in quella sala vuota, era stata allucinazione o verità?


   
 
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