Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: camidjoker    31/12/2015    0 recensioni
Il loro rapporto era speciale: non potevano essere più diversi, anzi avrebbero addirittura dovuto odiarsi visto il destino che li aveva messi l'uno contro l'altro, ma la realtà era che il loro legame era inossidabile come l'acciaio, e si era rafforzato ancora di più da quando avevano scoperto la verità. Una verità sconcertante e inaccettabile, che aveva sconvolto per sempre le loro vite.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'oscurità regnava sovrana in mezzo al caos, offuscando la visuale, mentre la cenere rendeva il respiro pesante e quasi impossibile. I suoi occhi azzurri si riempirono pian piano di lacrime di dolore e di odio per se stessa per non aver potuto difendere tutte quelle vite sacrificate per uno scopo comune: vivere in pace. I suoi muscoli stavano per cedere, ogni parte del suo corpo sanguinava e si indeboliva sempre di più. Bastava un unico colpo per porre fine a quella guerra che durava da molto, troppo tempo. Il mondo come lo conosceva da un momento all'altro sarebbe potuto scomparire.

Ad un tratto udì una voce che la chiamava. La riconobbe subito: era la voce di Ian. I suoi occhi verdi, colmi di dolcezza e apprensione, cercarono affannosamente quelli di Lola: le corse incontro, esortandola a resistere ancora un poco e a non perdere la speranza, perché lui non l'avrebbe mai abbandonata.

Così, finalmente insieme, i due ripresero a combattere strenuamente, fianco a fianco e senza esclusione di colpi. Il loro rapporto era speciale: non potevano essere più diversi, anzi avrebbero addirittura dovuto odiarsi visto il destino che li aveva messi l'uno contro l'altro, ma la realtà era che il loro legame era inossidabile come l'acciaio, e si era rafforzato ancora di più da quando avevano scoperto la verità. Una verità sconcertante e inaccettabile, che aveva sconvolto per sempre le loro vite.

Tutto era iniziato molto tempo prima, quando la Terra, teatro di devastazione e conflitti, e il Cielo, dove infuriava incessantemente la battaglia, erano ormai quasi completamente prostrati dalla desolazione e dalle ostilità. Perciò angeli e demoni, i due principali antagonisti nello scontro, logorati ed esausti dalle dure condizioni in cui entrambi versavano, decisero di stringere un patto. Proprio qualche giorno prima dell'accordo, dall'unione di un angelo e un demone erano nati due gemelli, un maschio e una femmina. Fu quindi stabilito che la piccola rimanesse con la madre e venisse allevata dagli angeli e che il bambino vivesse con il padre tra i demoni: poi, una volta raggiunta la maggiore età, i due si sarebbero dovuti affrontare in uno scontro all'ultimo sangue, e il duello avrebbe deciso definitivamente le sorti di quella guerra interminabile. La bambina venne chiamata Lola, mentre il maschio Ian.

Fu così che, ignari del proprio destino, i due gemelli crebbero in ambienti totalmente opposti, ma entrambi rigidi ed opprimenti: seppur inconsapevolmente, i ragazzi erano infatti costretti a portare un pesante fardello sulle loro spalle, che impediva loro qualsiasi approccio con il mondo esterno e li obbligava a rimanere segregati tra quelle quattro mura soffocanti e anguste, dove venivano quotidianamente allenati in vista dello scontro decisivo. Il grande giorno si avvicinava ad ampi passi, trascinando con sé tutte le responsabilità e i doveri riversati molti anni prima sui due sfidanti a loro insaputa: così, costantemente sottoposti a una pressione sempre più intensa, Lola e Ian cominciarono ad avvertire il bisogno di assaporare, anche se solo per poco, il gusto sconosciuto della libertà.

Era una notte tersa e tiepida, quando Lola decise di ribellarsi per la prima volta nella sua vita alla sorte ingiusta che le era stata imposta. Raccogliendo il coraggio a due mani, la ragazza fuggì di soppiatto e si addentrò nella foresta circostante.

Avanzando lentamente nel buio, all'improvviso udì un inquietante scricchiolio che la fece sobbalzare allarmata. Si guardò intorno, cercando di individuare la fonte di quel rumore, finché vide sbucare dalle basse fronde un ragazzo mai visto prima. Perciò non poteva essere un angelo, ma non aveva l'aria malvagia di quei demoni da cui l'aveva tanto messa in guardia sua madre sin da bambina. Incuriosita si avvicinò allo sconosciuto che, seppur circospetto, si presentò: si chiamava Ian. Dopo un primo momento di diffidenza, i due iniziarono a parlare e si trovarono subito in sintonia, continuando a chiacchierare anche dopo aver scoperto, con loro grande sorpresa, di essere nemici naturali. Era come se si conoscessero già da tempo, e Lola rimase sorpresa dalla somiglianza delle loro difficili situazioni: era così presa dalla conversazione che si accorse della presenza di una terza persona solo dopo aver seguito lo sguardo lontano e assente di Ian.

Ian non sapeva come un angelo avesse fatto a trovarlo. Ma di sicuro l'occhiata minacciosa che la nuova arrivata gli aveva rivolto non prometteva nulla di buono. Intimorito, il ragazzo si voltò e cominciò a correre senza una meta, finché venne fermato da due braccia forti che riconobbe immediatamente. Suo padre lo aveva trovato. Ian non sapeva come avesse fatto ad accorgersi della sua fuga, ma, ancora scosso dal suo ultimo incontro, non oppose resistenza mentre veniva ricondotto tra i demoni. Una volta arrivato a casa la stanchezza prese il sopravvento, e il giovane scivolò rapidamente tra le braccia di Morfeo.

Il suo sonno, però, non durò a lungo. Si destò infatti di soprassalto a causa di un boato inconfondibile: qualcuno aveva usato uno degli incantesimi supremi. Ian si precipitò a cercare suo padre, e lo trovò immobile di fronte al corpo senza vita di Peter, il migliore amico del ragazzo. Non ci poteva credere: suo padre lo aveva ucciso. Ian era sconvolto, ma purtroppo non fu l'unico a perdere una persona cara quella notte. E se avesse saputo cosa era capitato a Lola, probabilmente sarebbe stato il primo a volersi vendicare.

Lola aveva da poco smesso di piangere, e si era finalmente lasciata vincere dal sonno. Era rimasta per ore a fissare il vuoto cercando disperatamente di controllare le proprie emozioni, mentre mille pensieri le affollavano la mente. Continuava a ripensare a quando, nel fitto della foresta, Ian era scappato spaventato. Se solo il ragazzo le avesse dato il tempo di spiegargli, lei gli avrebbe detto chi era l'angelo che li aveva trovati: sua madre.

Di tempo, però, non ce n'era più, ma Lola lo capì troppo tardi. Lei e sua madre erano già state braccate da due demoni sbucati dal nulla, che le attaccarono cogliendole alla sprovvista. Riuscirono comunque a difendersi e a passare al contrattacco uccidendo uno dei demoni ma, quando la madre le intimò di mettersi in salvo, la ragazza si vide costretta a fuggire, lasciandola inesorabilmente sola a fronteggiare il nemico.

Fu un attimo: Lola udì distintamente il rumore fatale dell'incantesimo supremo che il demone lanciò contro l'angelo, e, voltandosi repentinamente, vide il corpo inerme della donna cadere a terra ormai senza vita. Disperata, la ragazza corse via verso casa, e, raggomitolata nel letto, rimase per un tempo che parve infinito a trattenere le lacrime di dolore: alla fine non resistette più e si abbandonò al pianto, riuscendo così a liberare un poco del dolore straziante che le lacerava il petto.

L'indomani Lola ricevette una visita inaspettata. Ian doveva parlarle, e per farlo aveva coraggiosamente attraversato il territorio degli angeli rischiando la propria vita. La ragazza non riusciva proprio a immaginare cosa dovesse dirle di così importante, ma il tono concitato di Ian e l'urgenza che lesse nei suoi occhi la convinsero a lasciarlo raccontare senza interromperlo con le domande sconcertate che, nel corso della sconvolgente storia, affioravano prepotentemente nella sua mente.

La verità era finalmente venuta a galla proprio la notte prima, quando Ian aveva trovato il suo amico morto. Il colpevole dell'omicidio aveva subito rivelato le ragioni del suo gesto con rabbia e disperazione. Durante uno dei soliti giri di pattugliamento nel bosco, infatti, Peter aveva ucciso un angelo: la madre di Lola. Quello che Ian non sapeva, però, era che lui e Lola erano gemelli, e Peter, inconsapevolmente, aveva quindi portato via all'amico anche sua madre. Poi, ormai in lacrime, il padre di Ian gli aveva raccontato tutta la storia, svelandogli infine del terribile scontro fratricida che la sorte aveva in serbo per lui e la sorella e che si sarebbe tenuto di lì a breve.

Così, appena possibile, Ian era andato a cercare Lola, e ora i ragazzi si ritrovavano a dover prendere una decisione: lasciare che si avverasse il loro destino o rifiutarlo e scriverne uno nuovo? La scelta sembrava ardua, ma in realtà i due sapevano già di avere un'unica possibilità. La fuga.

Attesero il buio, e quando la luce della luna arrivò a illuminare la notte attraversarono silenziosamente il territorio degli angeli fino a raggiungere il limitare della foresta. Si inoltrarono nella boscaglia, procedendo a passo spedito, e non si accorsero di essere seguiti finché, improvvisamente, si ritrovarono divisi tra un gruppo di angeli e uno di demoni che li trascinarono nei rispettivi territori, precludendo loro qualsiasi tentativo di fuga.

Quando sopraggiunsero le prime luci dell'alba, Ian e Lola furono condotti in un vasto campo pianeggiante alle pendici del monte che separava il territorio degli angeli da quello dei demoni. I due lo avevano intuito: quello era il posto in cui avrebbe avuto luogo il combattimento.

I loro sospetti furono presto confermati: le due comunità al completo erano giunte ad assistere, ed ora attendevano con trepidazione l'inizio del duello. Un duello che i ragazzi non avevano intenzione di disputare, rifiutando di scontrarsi e gettando nel panico i due schieramenti, timorosi dello scoppio di una nuova guerra. I loro timori, purtroppo, si rivelarono fondati.

Ben presto, infatti, prese il via un'insurrezione generale, che riaccese il conflitto: Ian e Lola si trovarono quindi entrambi schierati dalla parte del bene a battersi con coraggio l'uno accanto all'altra, con la consapevolezza che, comunque si fosse risolta la battaglia, il loro legame avrebbe avuto la meglio su qualsiasi avversità.
  
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