Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: kway831    31/12/2015    4 recensioni
Tonks gli sorrise maliziosa. «Beh?» disse. «Cosa guardi?»
L'asciugamano avvolto sotto le ascelle le lasciava scoperte gambe e braccia. I capelli umidi e arruffati le ricadevano appena sulla fronte, al di sotto dei quali i suoi occhi lo osservavano divertiti. Remus indietreggiò istintivamente di un passo, scuotendo rapidamente il capo. «Nulla».
«Ah, certo».
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Remus?»
Lupin sollevò lo sguardo dalla propria copia della Gazzetta del Profeta. «Va tutto bene?»
Tonks, al di là della porta del piccolo bagno di Grimmauld Place, scoppiò a ridere. «Sì, razza di imbecille. Mi passeresti una maglietta? Quel deficiente di Sirius deve aver fatto confusione con i vestiti. E la sua camicia mi arriva alle ginocchia».
«Capisco» disse Remus, ripiegando il giornale. «Aspetta, chiamo Molly».
«È appena uscita».
«Be', Fleur...»
«È a Hogsmeade con Bill».
«Vuoi dire che...?»
«Esatto, ci siamo solo noi due».
Seguì un lungo silenzio. «Remus?» tentò Tonks dopo un po'. «Sei ancora lì?»
Lupin sospirò in segno di resa. «Va bene, va bene».

***

Remus posò il giornale. Ogni volta che la giovane gli strizzava l'occhio in segno di cordiale complicità sentiva il proprio stomaco stringersi in una morsa d'acciaio - ed era un idiota, dal momento che innamorarsi di qualcuno per uno come lui era semplicemente sbagliato. Remus si incolpava mentalmente per ogni sorriso ricambiato, per ogni gesto gentile, per ogni nottata trascorsa a parlare del più e del meno alla luce fioca del Patronus di Tonks. Era una bella lepre, agile e un po' sorniona, che lo guardava da sotto in su attraverso due grandi occhi d'argento. Più la osservava, più gli capitava di metterla a confronto con il proprio lupo, e si rendeva inevitabilmente conto del fatto che i lupi si saziassero di lepri. Si diceva che i Patroni rispecchiassero veramente i propri protetti, con una differenza: Remus non si stava saziando di Tonks - se ne stava avidamente ubriacando. La sensazione più vicina che riusciva a trovare per descrivere la necessità di starle accanto era il sapore del proprio sangue durante il plenilunio: ne aveva maledettamente bisogno. E allora, come in una notte di luna piena Remus si lacerava tutto il lacerabile, così Tonks lo avrebbe portato a lacerarsi dentro. Un'altra volta.
Questa necessità lo stava trascinando verso il centro del baratro, senza che potesse fare nulla per impedirlo.

Con un sospiro rassegnato aprì l'armadio dove, nella confusione più totale, Tonks stipava i propri abiti. Dalla pila di vestiti scelse una maglietta azzurra, sulla quale sfavillava un motivo a tante piccole chitarre elettriche Babbane. Scosse la testa con un lieve sorriso, avviandosi di nuovo verso il bagno.
«Tonks?»
Bussò piano un paio di volte, aspettando una risposta da parte della giovane.
«Entra pure» rise lei.


Tonks gli sorrise maliziosa. «Beh?» disse. «Cosa guardi?»
L'asciugamano avvolto sotto le ascelle le lasciava scoperte gambe e braccia. I capelli umidi e arruffati le ricadevano appena sulla fronte, al di sotto dei quali i suoi occhi lo osservavano divertiti. Remus indietreggiò istintivamente di un passo, scuotendo rapidamente il capo. «Nulla.»
«Ah, certo».
Tonks lo raggiunse con un balzo, sfoggiando quell'aria da ragazzina combinaguai che Remus aveva imparato ad amare fin dal primo momento in cui si erano conosciuti.
«Ovviamente» replicò Remus con un sorriso a mo' di scusa.
«Lupo gentiluomo, lui».
La giovane si appoggiò contro di lui, osservandolo divertita da sotto in su - e Remus avvertì di nuovo quella strana sensazione allo stomaco, ma questa volta decisamente più intensa. Distolse lo sguardo, tentando di concentrarsi su qualunque cosa non fosse lei.
«Ti ho portato...» iniziò Remus.
Lasciò cadere la frase a metà, chiedendosi perchè diavolo Tonks gli avesse intrecciato le mani dietro al collo. Riusciva a sentire il profumo dei suoi capelli umidi a pochi centimetri dal proprio viso.
«Professor Lupin. Lei ha caldo».
«Non è vero» mentì in fretta, forse un po' troppo. Tonks sembrò accorgersene, e una scintilla di trionfo le illuminò gli occhi scuri. Remus distolse lo sguardo dal suo, improvvisamente a disagio. Era così vicina...
Chiuse gli occhi e deglutì, nell'avvertire le labbra di Tonks accarezzargli il collo. Sentì il proprio respiro accelerare, con i muscoli tesi e i sensi all'erta come quando ogni mese la luna piena spuntava maledettamente puntuale da dietro l'orizzonte.
Tonks si fermò. Cercò il suo sguardo, ma Remus lo teneva basso.
«Ehi,» gli fece notare in un sussurro, appoggiando la testa contro il suo petto. «Cos'è quella faccia?»
«Nulla» disse, impacciato. «Perdonami».
Si ritrasse appena, abbozzando un sorriso un po' triste senza però incrociare il suo sguardo. Tonks maledisse mentalmente ogni senso di colpa che tormentava da sempre il suo lupacchiotto preferito.
«Remus,» lo chiamò con voce ferma e chiara, dopo averlo guardato per un lungo istante. «mi spieghi perchè ultimamente cerchi di evitarmi ogni volta che ci incrociamo?»
«Non ti evito».
«Sì che mi eviti. Remus, guardami» disse dolcemente Tonks, cercando di nuovo senza risultato il suo sguardo «È stato solo un bacio».
Remus emise uno sbuffo simile ad una risata, ma del tutto privo di allegria. «Solo un bacio» ripetè. Teneva gli occhi bassi, l'espressione tormentata e colpevole. «Non puoi capire».
«Remus, innamorarsi non è sbagliato!» esclamò Tonks con veemenza. «Sei un uomo, per Merlino, è naturale!»
«Non sono un uomo».
«Oh, accidenti. Adesso scopro che nascondi qualche sorpresa nelle mutande? No, giusto per sapere...»
Un pavido sorriso affiorò sulle labbra di Remus.
«Non sono una donna, se è questo che intendi dire» mormorò piano, prima di inspirare lentamente. «Tonks, quelli come me non dovrebbero...»
«Non dovrebbero...?»
«...innamorarsi» concluse lui a fatica.
Tonks scoppiò in una risata isterica. «Devo prenderla come una dichiarazione?»
«No,» rispose debolmente Remus. «come un rifiuto, piuttosto».
«È da un'accidenti di settimana che mi eviti solamente perchè dopo un bacio ti vengono dei maledettissimi sensi di colpa?» Tonks sgranò gli occhi scuri, fissandolo con un'espressione vagamente sorpresa. «Guarda che non mi hai messa incinta, professore!»
«Già.» rispose Remus senza troppa convinzione, arrangiando un mezzo sorriso malinconico.
Tonks chiuse gli occhi e, presi alcuni profondi respiri, tornò a posarli su di lui. Remus continuava evitare il suo sguardo.
«Ti piaccio, non è vero?»
L'uomo non rispose.
«Tu mi piaci, Remus, e non hai idea quanto» continuò allora la giovane. «Sei una delle persone migliori che io abbia mai incontrato. Ti amo così come sei, con la licantropia e tutto il resto. Non mi importa, lo capisci? Non mi importa!»
E cadde il silenzio. Finalmente Remus alzò appena lo sguardo, guardandola con un'espressione dolce ma terribilmente addolorata.
«Non sprecarti in questo modo, Ninfadora. Sei così... così perfetta.» scosse il capo, e nei suoi occhi Tonks scorse qualcosa di molto simile ad un riflesso di disperazione. L'aveva chiamata per nome - e, per la prima volta in vita sua, lei non aveva replicato.







Note dell'autrice: Ehm ehm. Prima che iniziate con gli insulti... BUON 2016, cari amici sostenitori del paring Remadora! Questa piccola fic è dedicata a voi. Esatto. Probabilmente dall'altra parte dello schermo in questo esatto momento mi state insultando, lanciando (metaforicamemte, spero) pomodori, e/o prendendo a testate il computer in una perfetta imitazione di Dobby. Chiedo perdono. Non volevo fare una cosa così tragica proprio all'inizio del nuovo anno, ma... mi è venuta fuori così. Colpa del gatto, lo sapete.
Allooora. So che di scene del genere il fandom è pieno, ma ci tenevo a scrivere uno dei primi incontri-scontri dei nostri due grandi eroi. ^^
La Rowling si è espressa: prima di conoscere Tonks, Remus non si era mai innamorato. A causa della licantropia deve aver escluso a piè pari il fatto che qualcuno potesse innamorarsi di "uno come lui", e allora... Be', ecco spiegato tutto: un po' di inibizione ce l'avrà pure!
Passate un buon Capodanno, e non dimenticatevi di recensire!
Ciao!
- Kway
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kway831