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Autore: SunVenice    01/01/2016    3 recensioni
Si erano fermati davanti ad una porticina di legno, malconcia e ruvida, affiancata da una finestrella talmente piccola e sporca da impedire la visione dell’interno. Una piccola insegna ovale dondolava appena più sopra e riportava l’immagine di tre alberi stilizzati con un nome: The Three Trees.
“Promette bene.”

Nota: lo scritto partecipa al contest Saghe on the road indetto da Down Hanna's Ally.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Remus, Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Le Streghe di Oggi'
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The “No Witch” in the Pub

 

Le notti di Londra assumevano i toni bluastri e lugubri di una città fantasma d’inverno, quando il vento soffiava tagliente, l’aria gelava gli zigomi e le ombre diventavano più insidiose ed angoscianti. 

Ciononostante ai piedi delle colonne scanalate della Saint Paul's Cathedral, ammorbidite dalla luce arancione dei lampioni, due figure solitarie attendevano, una seduta a mani giunte e testa china, l’altra in piedi che vagabondava nervosamente sul posto.

“Arriverà, Remus.” rassicurò la seconda, un ragazzo, a quella accovacciata.

“Siamo in ritardo, Fred.” lo rimproverò pacatamente Lupin.

Uno schiocco secco segnò l’arrivo di un’altra figura: un ragazzo alto dai capelli rossi, la copia sputata di Fred.

“Scusate.” fece avvicinandosi al gemello “Sono finito per sbaglio al British Museum.”

“Il British Museum? Volevi sgraffignare qualcosa per papà?”

“Non credo Arthur gradirebbe un cimelio babbano rubato.” intervenne Remus affiancandogli.

Non colse l’espressione poco convinta di George, così come non vide Fred scandire le parole “Oh sì invece.”, e probabilmente non gli sarebbe importato. 

I Fratelli Weasley sapevano solo di essere stati trascinati in una missione richiesta da Silente stesso, ma avevano notato che quella notte il mago, che era solito ascoltare le loro burle con sorrisetto schivo, non era in vena di scherzi.

Un singolo cenno fece loro capire che era tempo di muoversi.

Scesero gli scalini della grande chiesa e lì Fred ne approfittò per sussurrare al fratello:

“Come ci sei finto al British Museum?” 

“Ho confuso le facciate!”

“Potremmo ridipingerle un pochettino. Che dic-..?”

Due colpi di tosse li zittì.

Arrivati in uno dei pochi angoli bui della piazza, il più anziano, fino ad allora di spalle rispetto a loro, si voltò, porgendo le mani.

I due fratelli si bloccarono, capendo al volo.

“Non potremmo materializzarci singolarmente?”

Il mago scosse la testa negativamente.

“Non conoscete nè la strada nè il posto. E’ più sicuro e veloce così.”

Fred e George si scambiarono un’occhiata incerta, poi un sorrisetto emozionato.

Afferrarono il mago di comune slancio.

 

 

Si ritrovarono in mezzo ad una strada secondaria.

Alla loro sinistra un fast food dall’insegna rossa vibrante, occupava l’angolo, completamente vuoto, mentre alla loro destra la fiancata vetrata di un grande edificio moderno proseguiva fino alla fine della via, così in contrasto con gli altri edifici, di stile più tradizionale.

George lesse, poco sopra l’insegna ardente del locale, la targhetta “Bush Lane”.

Remus avanzò, conducendoli lungo la fila di pareti grigie. 

“Dunque. Cosa stiamo cercando, esattamente, Remus?” azzardò George, mentre sorpassavano un pub a lato.

“Una strega.”

“Tutta questa segretezza per una strega?” fece dubbioso Fred.

“In effetti non è proprio una strega.”

“E allora cos’è?”

Svoltarono l’angolo.

“Giusto Fred, o è una strega o non lo è.”

Remus alzò le mani, tentando di placare la loro curiosità. Era chiaramente a disagio.

“Siete qui solo in veste di spettatori.” li rassicurò. “Ma non mancatele di rispetto, è più anziana di voi… di molto.”

Fred alzò la testa. 

Si erano fermati davanti ad una porticina di legno, malconcia e ruvida, affiancata da una finestrella talmente piccola e sporca da impedire la visione dell’interno. Una piccola insegna ovale dondolava appena più sopra e riportava l’immagine di tre alberi stilizzati con un nome: The Three Trees.

“Promette bene.”

 

 

Sarebbe sembrata una Weasley a primo colpo d’occhio. Una cascata di boccoli ramati sparsi sopra una bancone di legno scuro, due braccia lentigginose e due spalle piccole e minute che si sollevavano ed abbassavano ritmicamente.

A giudicare da come stava stravaccata, come barista quella strega non doveva essere un granchè. Non aveva neanche alzato la testa per accoglierli.

“Eloise.”

C’era un ragazzo seduto in disparte. George si stupì di non averlo notato prima.

Era una macchia nera, dai capelli fino alla punta lucida delle scarpe, fatta eccezione per la pelle pallida. Ondeggiava un calice di vino rosso in mano, elegante come un gentleman londinese.

Il tipo che faceva storcere il naso a Fred.

Un grugnito lungo e svogliato riverberò nell’aria stantia.

“Vi manda Silente.”

Un’affermazione più che una domanda.

Davanti a loro Remus abbozzò una specie di riverenza.

Duchessa.” poi si rivolse al ragazzo seduto “Lord.”

Quello rispose con un cenno del calice, continuando imperturbato a sorseggiare nettare rosso.

“Siamo..”

“Daniel mi ha già informata.” il ragazzo vestito in nero ridacchiò, poggiando il bicchiere.

La strega alzò la testa. 

Ai gemelli Weasley mozzò il fiato. 

Giovanissima. Sembrava a malapena una ventenne.

“Non sono interessata.” decretò quella, iniziando a lucidare nervosamente la superficie grezza del bancone con un panno.

“Ma-!”

“Remus John Lupin.”

La stanza congelò. Non sembrava felice, a giudicare da come puntellava i pugni in avanti.

“Il mio Concilio controlla che creature magiche e umani non si disturbino a vicenda, ma il Ministero ci considera delle anarchiche, ci da la caccia nel tempo libero…”

Noi non lavoriamo per il Ministero.” la interruppe a denti stretti.

“…Dammi una buona ragione per cui dovrei aiutarvi.”

“Il vostro Concilio si spaccherebbe. Sarebbe una seconda Triora.”

La rossa e il Lord scambiarono un’occhiata veloce. 

George intuì che quell’eventualità, qualunque cosa fosse, era da evitare.

Non era mai stato appassionato di Storia della Magia.

La videro uscire dal bancone con fare rassegnato.

Era bassa, piccola e mingherlina, e ciononostante aveva uno sguardo limpido e deciso.

“Ne sono consapevole. Tra noi le Caotiche smanierebbero per essere assoldate dai Mangiamorte. Le Neutrali invece preferiranno starne fuori.”

“E voi, Eloise Blackwood?”

“…Anch’io.” sentenziò.

Remus sospirò sconfitto e si passò una mano sulla fronte.

La conversazione era chiusa.

Eloise alzò lo sguardo al soffitto, dispiaciuta. 

“Sentite… Daniel vi condurrà dalla Giardiniera, lei potrebbe accettare, ma non garantisco nulla.”

Il Lord non sembrò entusiasta quanto Remus, alzandosi dalla sedia.

“Solo… Non contate su un intervento di Oberon. E’ un babbanofilo, ma i suoi servigi hanno un prezzo altissimo.”

“Come per tutte le creature magiche.”convenne Remus, annuendo.

I gemelli la videro scoccare loro un’occhiata consapevole e triste.

“Lui è peggio.”

“Ippolito Ferrero? Fosca Sgrò?” riprovò il mago, speranzoso.

Pff. Le Italiane? Scordatevelo.”

Daniel si era accostato a loro, intervenendo in tono derisorio.

Remus fece cenno con la testa, arrendendosi definitivamente, e puntò alla porta, seguito dal Lord. Loro preferirono trattenersi.

“E se i Mangiamorte ti rintracciassero?” si rivolse George alla rossa, spiazzandola.

Eloise li fissò, dapprima inespressiva, poi cambiò l’espressione in un sorriso birbante.

“Un mio ospite in cantina ne sarebbe deliziato.”

Dei colpi, seguiti da una risata gracchiante, proruppero dal pavimento ai loro piedi.

Si precipitarono volentieri fuori, al freddo. 

“Per la prugna della McGranitt!” Sbottarono sconvolti i gemelli.

Daniel sghignazzò.

“Arrivederci, Duchessa.” concluse rispettoso Remus dietro di loro, come ultimo convenevole.

“Lo spero, Remus.”

La porta si richiuse silenziosa.

Il tono della Duchessa era sembrato triste.

 

 

Totale: 1.097 parole

 

Note dell’Autrice: 

La storia si collega in qualche modo alle mie OC della mia Flashfic “Bifania a pe”. Questo perchè invece di far incontrare dei personaggi di HP con quelli di un altro fandom ho voluto provare a mischiare la trama del libro con quella di una mia storia originale (che infatti sono streghe, maghi e creature magiche pur non essendo ispirati all’universo di Zia Row). Spero abbiate gradito!!! :)

La storia ha un finale aperto, sottintendendo che Remus e i gemelli incontreranno la Giardiniera, ma non avranno successo.

   
 
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