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Autore: Sharymore_    02/01/2016    3 recensioni
Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson, dopo un paio d'anni finalmente sono riusciti a trovare il coraggio di stare insieme. Sono una coppia ora e come tale, si preparano ad affrontare insieme la promozione del terzo e penultimo film tratto dalla saga di Hunger Games. Purtroppo però, le cose non sempre sono come ce le aspettiamo e non sempre la vita è facile. Riuscirà il loro amore a contrastare anche la più difficile delle situazioni? O non sempre l'amore riesce a vincere contro ciò che il destino ha in serbo per noi? Scopritelo insieme a me.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Josh non riusciva a smettere di tremare. A fatica alzò il capo per guardarsi allo specchio. I vetri della piccola finestra che si trovava all'interno del bagno erano completamente appannati a causa del vapore. Ancora sotto shock per la notizia che il dottore gli aveva comunicato, guardava riflesso nello specchio l'immagine di un uomo che non sembrava più lui. Improvvisamente Josh iniziò a pensare a tutto quello aveva fatto e a tutto quello che avrebbe voluto ancora fare, ma a quanto pare non gli era rimasto più molto tempo. I suoi respiri si facevano sempre più affannati e sentiva le ginocchia talmente deboli che temeva sarebbe caduto a terra da un momento all'altro. Solo qualche giorno fa si sentiva felice e pieno di energie ed ora aveva scoperto di avere un tumore al cervello. Ma come era possibile? Perché proprio lui? Josh non riusciva a crederci. Cercò di rallentare il battito ormai troppo affannato con una serie di respiri profondi. "Josh? Sei in bagno?!" Esordì Jennifer dall'altra stanza. La sua voce fece sobbalzare Josh che preso dai suoi pensieri aveva completamente dimenticato la presenza della ragazza. "Josh?" Ribadì Jennifer, questa volta con tono più serio. "Sssi amore, sono qui!" Rispose Josh balbettando. "Perché non vieni qui a farmi le coccole?" Chiese Jennifer con dolcezza e imitando la voce di una bambina. "Arrivo subito!" Esclamò il ragazzo sospirando. Si guardò per un'ultima volta allo specchio e poi uscì dalla stanza. Jennifer era lì nel letto che si rannicchiava tra le coperte e non appena li vide sorrise. "Amore ma dove eri finito?" Domandò accocolandosi tra le braccia di Josh. "Mi sono fatto una doccia al volo non appena mi sono svegliato." Rispose il ragazzo. "Josh, tutto okay? Sei strano.." esclamò Jennifer incontrando il suo sguardo. "Si certo, non preoccuparti piccola è tutto okay!" Rispose Josh sforzandosi di sorridere. "Va bene! Non sparire più cosi senza dirmi nulla!" Esclamò la ragazza ridendo. Josh la strinse ancora più stretta. "Dio non so che farei senza di te.." continuò Jennifer. "Sono sicuro che riusciresti a cavartela comunque." Rispose Josh con tristezza. "Perché dici questo?" Domandò Jennifer indispettita. "Niente volevo solo dire che sei eccezionale e che riusciresti ad andare avanti anche se io non ci fossi." Ribattè Josh. "Beh non è come dici tu. Io ti amo Josh, sei tutto per me e solo l'idea che possa accaderti qualcosa di male...dio non voglio neanche pensarci. Ma infatti perché ne stiamo parlando? Noi due invecchieremo insieme, giusto?" Concluse Jennifer per poi baciare Josh sulle labbra. "Giusto.." rispose Josh sospirando. "Ti andrebbe di venire a cena con me questa sera?" Aggiunse poi. Jennifer sorrise. "Uhhh, cenetta romantica a lume di candela?!" "Qualcosa del genere." rispose lui. "Come potrei rifiutare?" Domandò Jennifer retoricamente. "Non vedo l'ora!" Aggiunse sorridendo. "Allora facciamo che tu ti prendi una bella giornata libera, ne hai più che bisogno, e io nel frattempo organizzo il tutto per questa sera, che ne dici?" Propose Josh prendendo le mani di lei. "Dico che sei il ragazzo migliore del mondo." Rispose non staccando mai gli occhi dal suo sguardo. "Allora ci vediamo questa sera Shrader, aspettami nella hall alle 20,30 in punto e mi raccomando non fare tardi." Disse Josh dando precise istruzioni con fare ironico." "Ci sarò.." rispose Jennifer per poi baciare le sue labbra. La ragazza si preparò per uscire e dopo aver preso la borsa e salutato Josh lasciò la stanza. Il ragazzo si sdraiò per alcuni istanti sul letto con le mani che gli premevano le guance. Aveva proposto a Jennifer una serata magica "perché se la meritava", questa era stata la sua giustificazione. Ma in realtà Josh sapeva benissimo che il motivo principale per cui aveva deciso di organizzare quella cena era perché temeva che con la promozione del film e i vari impegni lavorativi non ce ne sarebbe stata più l'occasione. No. Il motivo non era neanche questo. La vera ragione era che stava morendo e non sapeva quanto tempo gli sarebbe rimasto. Questo pensiero fece tremare Josh. Che cosa orribile dover morire alla sua età, non era giusto. Come avrebbe fatto a dirlo a Jennifer? Le avrebbe spezzato il cuore. Con mille pensieri ancora in testa Josh si alzò dal letto e iniziò a cercare qualche ristorantino carino per la serata. Dopo circa un'ora di preparativi Josh era ormai convinto di aver organizzato tutto alla perfezione e trascorse il resto della giornata sdraiato sul letto in attesa che arrivasse l'ora di cena. Erano quasi le 19 e Jennifer ancora non aveva deciso cosa mettere. Era totalmente eccitata perché sapeva benissimo che Josh ogni volta che decideva di dare una cena aveva qualcosa di importante da dire. Proprio come quella volta in cui aveva organizzato una serata speciale per comunicare ufficialmente alle loro famiglie che avevano deciso di darsi una possibilità come coppia. "Jennifer muoviti o faremo tardi!" Esclamò Josh da dentro la macchina esortando Jennifer ad uscire di casa. "Eccomi sto arrivando, sono praticamente pronta!" Rispose lei. "Si, praticamente pronta come lo eri anche 20 fa?" Controbattè Josh sbuffando. Altri 5 minuti e finalmente Jennifer era pronta davvero. Salì in macchina in tutta fretta e non appena vide il volto arrabbiato di Josh subito gli diede un bacio sulle labbra e magicamente quel broncio si trasformò in un sorriso. "Non puoi cavartela sempre così!" Esclamò Josh mentre ancora sorrideva. "Ah no?!" Rispose Jennifer ammiccando. "No! E ora andiamo o le nostre famiglie ci uccideranno!" Disse Josh per poi mettere in moto la vettura. Dopo una ventina di minuti finalmente arrivarono a casa di Josh, dove era stata organizzata la cena. Il vialetto era già pieno di macchine, c'erano proprio tutti. Parcheggiarono ed entrarono con discrezione. Subito furono accolti dalle loro famiglie che con entusiasmo li baciarono e li abbracciavano. A causa del loro lavoro Jennifer e Josh erano spesso fuori e non era facile poter passare del tempo con la propria famiglia. "Ecco i nostri divi!" Esclamò Ben, il fratello di Jennifer. "Ben! Come stai? E i bambini? Mi siete mancati!" Disse la ragazza abbracciandolo. "Stiamo tutti bene. Anche tu ci manchi e anche ai bambini." Rispose Ben. "Hey Josh è un piacere rivederti!" Aggiunse poi salutando il ragazzo. "Piacere mio Ben. Beh, vogliamo iniziare a prendere posto?" Domandò Josh esortando gli invitati ad avvicinarsi al tavolo per la cena. Tutti si misero a sedere e poco dopo Josh si alzò in piedi chiedendo l'attenzione dei commensali. "Ehm,ehm. Innanzitutto tutto vorrei ringraziarvi tutti per aver accettato l'invito e preso parte alla cena con entusiasmo. So benissimo che non è facile far conciliare tutti gli impegni, io e Jennifer più di tutti." Iniziò il discorso. "Cavolo si!" Aggiunse Jennifer con una faccia buffa suscitando una risata comune. "Fatti i ringraziamenti dovuti, vorrei rivelare il vero motivo per cui ho deciso di organizzare questa cena. Jennifer..." esclamò Josh invitando la ragazza a prendere la sua mano. "Di recente io e Jennifer ci siamo accorti che quello che sentivamo l'uno per l'altra andava oltre l'affetto e la stima. Ci siamo resi conto, aggiungerei con un grande ritardo, che i nostri cuori si erano trovati già da parecchio tempo. Beh si insomma, ci siamo innamorati e siamo qui per dirvelo di persona perché teniamo terribilmente alla vostra approvazione." Concluse Josh mettendo il braccio intorno alla vita di Jennifer, la quale nel frattempo si era alzata affiancandolo. Le loro famiglie li osservarono per alcuni istanti senza dire nulla ma poi, dopo essersi resi conto che non era uno scherzo, si alzarono in piedi di colpo ed iniziarono a congratularsi con i ragazzi. "Io lo sapevo, l'ho sempre saputo!" Esclamò Karen, la madre di Jennifer. "Sono cosi felice per voi ragazzi miei." Aggiunse poi. Jennifer e Josh si guardarono negli occhi, increduli di una reazione cosi positiva ma sollevati, terribilmente sollevati. Le 19,30 e Jennifer ancora se ne stava sdraiata sul letto. Guardò l'orario e subito si alzò e iniziò a correre da una parte all'altra della stanza cercando di decidere cosa mettere. Le 19,40, i minuti passavano e Jennifer non sapeva cosa fare quando improvvisamente qualcuno suonò alla porta. "Si?!" Domandò Jennifer aprendo la porta. "Buonasera signorina sono qui per consegnarle questo pacco." Esclamò il ragazzo porgendo un enorme scatola bianca con un fiocco a Jennifer. "Per me?" Rispose Jennifer allungando le braccia verso quel pacco. "Proprio cosi." Controbattè il ragazzo sorridendo. "Chi lo manda?" Doma lei incuriosita. "Non lo so signorina, io sono semplicemente stato incaricato di portarlo qui dalla direzione. Controlli, dovrebbe esserci un bigliettino." Rispose il ragazzo con cortesia. "Grazie, buona giornata!" Concluse Jennifer. "Si figuri, buona giornata a lei." Rispose il fattorino per poi lasciarsi la porta alle spalle. Jennifer era davvero incuriosita e non vedeva l'ora di capire di chi fosse il pacco e quale fosse il suo contenuto. Dopo aver osservato la scatola per un paio di secondi finalmente notò un piccolo bigliettino bianco sul lato destro. "Indossalo." Questo diceva il bigliettino. Un verbo, un imperativo. Jennifer sapeva benissimo chi fosse il mittente del pacco e dopo aver letto quella parola si precipitò a scartarlo. Non appena vide il vestito rimase a bocca aperta. Si trattava di un abito nero e lungo. Era interamente decorato di pizzo con le maniche lunghe e con una profonda scollatura lungo la schiena. Jennifer non faceva che ammirarlo, era davvero bellissimo. Mancava ormai poco tempo prima dell'incontro e la ragazza lo indossò in tutta fretta. Lasciò i capelli sciolti, come piacevano a Josh, un filo di trucco, un paio di sandali e finalmente era pronta per uscire. Chiuse a chiave la porta della loro camera d'albergo e si incamminò verso l'ascensore. Josh era seduto nel piccolo bar all'angolo della hall dell'hotel. Teneva tra le mani un bicchiere di vetro e se lo passava tra le mani freneticamente. Era nervoso, sudava freddo. Nel corso della giornata non aveva fatto altro che pensare a come comportarsi con Jennifer. Non riusciva a decidersi se dirle o meno della sua malattia. Era troppo presto? Doveva dirglielo? Le avrebbe rovinato la vita? La mente di Josh si trovò investita da una tempesta di dubbi. Si muovevano freneticamente facendosi strada tra i mille pensieri. Improvvisamente però Josh rivolse lo sguardo verso l'ascensore e proprio in quell'istante la figura di Jennifer si fece strada tra le due porte scorrevoli. Il ragazzo rimase a bocca aperta nel vederla. Il vestito le calzava alla perfezione, la scollatura la rendeva dannatamente sexy e quelle ciocche bionde che ondeggiavano a destra e sinistra scontrandosi sulle guance gli facevano tremare le gambe. Jennifer avanzava eterea verso di lui e ad ogni passo che faceva Josh si sentiva mancare il fiato. "Ciao.." esordì la ragazza una volta avvicinatasi al bar. "Sei bellissima.." rispose Josh deglutendo a fatica. "Merito del meraviglioso vestito che un ammiratore anonimo mi ha mandato questo pomeriggio." Esclamò Jennifer ammiccando. "Oh no, il merito è solo tuo, il vestito non c'entra nulla." Controbatté il ragazzo che nel frattempo non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. "Beh, vogliamo andare?" Domandò Jennifer. "Si certo!" Rispose Josh tornando alla realtà. "Signorina.." continuò poi porgendole l'avambraccio. "Come siamo galanti!" Esclamò Jennifer accostando il suo braccio a quello di Josh. Il ragazzo sorrise. Salirono sulla limousine e Jennifer venne invitata a chiudere gli occhi per l'intera durata del tragitto. Passarono circa una trentina di minuti e finalmente l'auto raggiunse la destinazione prestabilita. Josh scese dalla macchina e poi si recò dalla parte opposta per aiutare Jennifer a scendere dalla vettura. Con dolcezza le si accostò e le tolse la benda nera dagli occhi. Subito dopo aver riacquistato la vista la ragazza restò senza fiato. Davanti ai suoi occhi si era materializzato un bellissimo ristorantino nel centro storico ornato da luci e da candele. "Oh Josh..." esclamò con stupore. "Questo non è nulla, aspetta di vedere cosa ho fatto preparare solo per te." Rispose il ragazzo prendendole la mano. Entrarono nel ristorante e uomo in giacca e cravatte li invitò a seguirlo lungo una scalinata. Mentre saliva gli scalini Jennifer malediceva ironicamente Josh a causa dei tacchi alti che le aveva fatto indossare. "Resisti, siamo quasi arrivati!" Disse il ragazzo ridendo. "Vorrei vedere te a salire gradini così alti con un tacco 12!" Rispose lei sbuffando. Tra una lamentela di Jennifer e l'altra finalmente raggiunsero un meraviglioso terrazzo con vista panoramica sulla città. Un solo tavolo era posizionato al centro e tutto intorno era decorato da piccole luci gialle e candele al profumo di vaniglia. Josh osservava Jennifer guardarsi intorno con aria stupita. Il suo corpo si muoveva sinuoso per tutto il terrazzo e il vestito nero ne seguiva ogni movimento. Era cosi dannatamente bella. "Che ne pensi?" Domandò poi poggiando una mano sul fianco si Jennifer. "Non so che dire. L'unica cosa che posso dirti è che ti amo, ti amo così tanto che non riesco a trovare parole per esprimere quanto io sia felice in questo momento." Rispose Jennifer, poi prese il viso di Josh tra le mani e lo baciò con passione. "Vieni pure.." esclamò poi il ragazzo esortandola a prendere posto nel romantico tavolo allestito. Una volta preso posto un cameriere vestito di nero si avvicinò al tavolo per prendere le ordinazioni del vino. "I signori gradiscono qualcosa da bere?" Domandò con professionalità. "Champagne grazie!" Rispose Josh sorridendo. "Solo il meglio per te!" aggiunse prendendole la mano. La cena proseguiva come previsto ma Josh non riusciva a staccare gli occhi da Jennifer. Era cosi bella quella sera, come tutte le sere del resto. Il cuore del ragazzo pareva stretto in una morsa che toglieva il respiro. Si concentrava con attenzione su ogni dettaglio che la caratterizzava e più li analizzava più si sentiva disperato. Con il tempo non avrebbe più sentito il suono buffo della sua risata. Non avrebbe più visto le sue guance colorarsi di rosso dopo anche il più banale dei complimenti. Non avrebbe più sentito il profumo della sua pelle, il sapore dei suoi baci. "Josh?! Josh ma mi stai ascoltando?" Domandò Jennifer interrompendo i pensieri del ragazzo. "Si scusami piccola mi ero distratto, cosa stavi dicendo?" Rispose Josh tentando di giustificare la sua disattenzione. "È tutta la sera che te ne stai perso nei tuoi pensiero, si può sapere che hai?" Esclamò lei seccata. "Niente giuro! Mi dispiace non volevo sembrarti assente, ti prego continua con quello che stavi dicendo." La esortó di nuovo a proseguire." "Stavo dicendo che questa primavera mi piacerebbe fare un viaggio a Roma." Disse lei con uno sbuffo. Josh rimase in silenzio senza battere ciglio. Avrebbe potuto non esserci più per "questa primavera". "Che ne pensi? Io e te insieme a Roma, lo abbiamo sempre sognato no? Potremmo prenderci un periodo di pausa dal lavoro, sarebbe bello non trovi?" Aggiunse poi entusiasta. "Non lo so Jen.." rispose Josh balbettando. "Sai che nel nostro lavoro non è facile prendersi una pausa. Dai ne riparliamo poi!" Aggiunse rivolgendo lo sguardo verso una delle candele al centro del tavolo. "No lascia stare, non importa." Esclamò Jennifer in tono seccato. "No Jen mi dispiace è solo che non so come saranno le cose in primavera è tutto da vedere, lo sai com'è tra gli impegni e il resto.." rispose Josh tentando di trovare una motivazione plausibile. "No, non lo so com'è Josh! Quando ci siamo messi insieme c'eravamo promessi che non saremmo diventati come quelle coppie che mettono prima la carriera che l'amore." Disse Jennifer alzandosi. "Dove vai?" Domandò Josh allarmato. Più proseguiva nella conversazione e più si sentiva agitato. Sudava e gli girava la testa. Pareva come se qualcuno gli tenesse il capo tra le mani e spremesse le tempie senza sosta. "Vado in albergo, non sono serate come queste il motivo per cui sto con te. Ho sempre pensato che fossimo uguali ma ora non lo so più." Rispose lei prendendo la borsa. "Ti prego Jennifer non andare, stammi a sentire.." continuò a dire Josh più e più volte tentando di fermarla ma Jennifer continuava a scendere i gradini del ristorante così il ragazzo non poté fare a meno che seguirla. "Jennifer ti prego io.." l'equilibrio di Josh era del tutto precario. "Jen.." non riusciva a camminare, era tutto sfocato. Poco prima di raggiungere l'uscita Josh cadde a terra, dal naso iniziò ad uscire del sangue. "Josh?!" Jennifer iniziò a chiamare il suo nome ripetutamente. "Qualcuno chiami un'ambulanza, presto!" Aggiunse rivolgendosi ai dipendenti del ristorante che erano rimasti impietriti davanti a quell'episodio. "Josh ci sono io con te, andrà tutto bene!" Continuava a ripetere mentre con la mano destra gli accarezzava la fronte. "Dio ma che ti succede.." aggiunse poi.
  
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