Un’altra missione gli era stata assegnata, la seconda quella settimana.
L’Hydra si fidava ciecamente di Winter Soldier, per questo lo lasciavano andare in missione da solo, ma quello che non sapevano era che Winter Soldier non esisteva più.
Due mesi prima, durante una missione, Captain America era riuscito a riportare indietro l’uomo nascosto dietro la maschera di Winter Soldier. Nell’uomo c’erano ancora dei frammenti del Soldato, ma qualcosa gli diceva che fidarsi dell’uomo sul ponte era il primo passo verso la libertà.
Ovviamente nessuno, a parte i due, sapeva cosa succedeva quando il Soldato lasciava la base dell’Hydra.

Steve stava facendo avanti e indietro nel soggiorno del suo appartamento, sentendosi pronto per affrontare ciò che lo aspettava. In quel preciso istante, sentì un rumore provenire dal tetto dell’edificio, avvicinandosi alla finestra per aprirla e guardando fuori ma non vedendo nessuno.
Per un momento sospirò deluso, ma poi fu costretto a fare un passo indietro, vedendo un uomo atterrare esattamente sul davanzale.
Si avvicinò osservando la maschera che copriva il volto del Soldato e posizionando le mani dietro la sua testa, slacciando il cordoncino in modo da toglierla.
Ciò che vide sotto la maschera lo sorprese e gli fece sentire un senso di nostalgia.

“C’è un cambio di programma”, annunciò l’uomo sorridendo lievemente. Sì, stava sorridendo e questo rendeva felice Steve.

“Cosa intendi?”, chiese Steve guardandolo con la fronte leggermente corrugata.

“Winter Soldier è adesso incaricato di sorvegliare Captain America, non ucciderlo. L’Hydra vuole sapere ogni movimento del Capitano prima di…” si fermò. Non riusciva a concludere la frase. Abbassò lo sguardo, sentendo di nuovo il senso di colpa divorarlo.

Steve notò subito il suo sguardo e lasciò cadere la sua maschera sul pavimento, posizionando la mano dietro il collo di Bucky e avvicinandosi al suo viso, facendo sfiorare le loro labbra senza pensarci due volte.
Bucky corrugò la fronte, sentendo il calore delle labbra di Steve e improvvisamente ricordando qualcosa, sentendo l’istinto di scappare, poiché terrorizzato da tutto ciò, ma venendo bloccato dalla mano dell’uomo davanti a sé, sentendola stringersi attorno al suo braccio di metallo.

“Questo non lo dirai all’Hydra, vero?” mormorò Steve dopo essersi separato dalle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.

“N-No” rispose Bucky con un tremolio alla voce, guardandolo negli occhi e sentendosi stranamente calmo nel vedere il sorriso dell’uomo che lo aveva appena baciato.

“Bene…” rispose Steve, facendo scivolare la mano lungo il braccio di metallo fino ad arrivare alla mano, incrociando le dita con le sue.

Sapeva che Bucky non sopportava quando Steve lo toccava, ma stava lentamente iniziando a capire perché lo facesse.
Era il suo modo di dimostrargli che, nonostante ciò che era diventato, nonostante ciò che era stato costretto a fare, lo amava ancora… e ciò che Steve non sapeva, era che Bucky ricordava come ci si sentisse ad amare una persona.
Come ci si sentisse ad amare Steve Rogers.