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Autore: Bucky    10/01/2016    3 recensioni
L’attrazione era più grande di quanto Steve potesse immaginarsi. Erano veloci e subito pensò al volta stomaco che gli avrebbero dato
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le montagne russe di Coney Island

Steve stava osservando intensamente il fogliettino di un rosso sgargiante che annunciava le nuovo montagne russe di Coney Island. Il volantino le descriveva come “divertenti e indimenticabili”,  ma Steve pensò tutto il contrario, odiava le montagne russe, non ci era mai andato ma il solo fatto che le frequentassero i ragazzi più stupidi e infantili del suo quartiere gli dimostrava quanto potessero essere divertenti. “Una perdita di tempo” disse tra sé e sé.

Si avviò verso la sua classe dove beccò James e Katy Blanchett che si scambiavano effusioni abbastanza invadenti; lei sulle cosce del suo miglior amico mentre cercava di sbottonargli i primi bottoni della camicia mentre lui con le mani appoggiate sulla vita e infine le labbra attaccate come calamite. Steve tossì per attirare l’attenzione e quando i due si accorsero del terzo incomodo scattarono velocemente e tornarono ai loro posti. Steve rifilò un’occhiataccia a Bucky e si sedette due banchi lontano da lui. “Ehi Rogers che c’è ti da fastidio che noi abbiamo una vita sociale?” chiese la Blanchett provocante. Steve strinse la matita tra le mani e cercò di contenere la sua rabbia. “Lascialo stare Katy… lo sai come è fatto. Forse… è geloso della nostra amicizia” disse Bucky con tono malizioso. “Vatti a far fottere Barnes!” rispose duramente Steve. “Che cosa hai detto?” chiese Bucky mentre si alzava dal suo posto e si avvicinava al suo banco. Steve tremò e cercò di non dargli attenzioni, ma quando il moro appoggiò la sua mano sul suo quaderno sobbalzò improvvisamente. “Che ne diresti di andare cinque minuti in bagno per discuterne da uomo a uomo?” chiese James. Katy li stava fissando intensamente e per un attimo temette che il moro potesse arrivargli un gancio destro senza tante pretese.

Steve si sentì sollevare per la camicia chiara ed essere trascinato verso l’uscita dell’aula. “Torno subito piccola” disse Bucky facendo un occhiolino alla castana. “C-Certo” rispose lei. Quando furono nei bagni Bucky lo sbatté al muro e cominciò a lasciargli piccoli succhiotti. “La devi smettere di mancarmi di rispetto Stevie” disse Bucky mentre continuava la sua opera sul collo dell’amico. “B-Buck ti prego… smettila” disse Steve mentre cercava di trattenere i suoi gemiti. “Oh no che non la smetto… prima mi chiedi scusa e poi ne riparliamo” disse Bucky con un tono di comando. Steve cercò di parlare ma Bucky lo fece tacere con un suo bacio. I baci di Bucky erano oro. Steve poteva godere di quelli solo pochissime volte, ad esempio quando era Bucky era veramente di buon umore. “B-Bucky” disse Steve cercando di togliersi il corpo del ragazzo di dosso mentre avvicinava la sua mano ai pantaloni. “No” disse severo Steve. Bucky si fermò e lo guardò in faccia. Amava Steve, nonostante fosse un ragazzino gracile se ne innamorato, il suo carattere era la cosa che adorava di più. “Che c’è?” chiese il moro scocciato. “Uno: siamo a scuola, due: dobbiamo discutere sulla nostra relazione e sul quel bacio con la Blanchett” rispose Steve furente. “Lo sai che devo mantenere la mia fama di donnaiolo!” rispose Bucky. “Beh potresti evitare di baciarla!” urlò Steve. “Per caso sei geloso?” lo provocò il maggiore. “No… è solo che… tu dai solo attenzioni… a lei… okay! Sono geloso! E tanto!” ammise Steve stufo. Bucky sbuffò un po’ e sorrise “Stupido, lo sai che esisti solo tu per me” disse mentre appoggiò la sua fronte a quella del biondo. “E’ solo che io vorrei averti tutto per me” disse Steve con voce roca. “Lo sai che se continui a dire queste cose ti scopo qui su due piedi? La devi smettere di farmi venire certe idee!” disse Bucky ridendo. “Smettila di oggettificarmi, non sono un oggetto e non puoi usarmi quando ti pare e piace. Intesi?” disse Steve provando a mantenere la scorza da duro. “Ma smettila di fare lo stronzetto con me, lo sappiamo tutti e due che tu sei una prima donna che ha solo voglia che il suo ragazzo la valorizzi” disse Bucky scherzando. Steve avvolse tra le mani il volto del suo migliore amico e lo guardò negli occhi. “Io vorrei solo amarti alla luce del sole” affermò Steve. “Lo sai che anche io lo vorrei” ammise Bucky accarezzandogli la tempia sinistra e scostandogli il ciuffo biondo. “Che ne dici se oggi andiamo alle montagna russe di Coney Island?” propose James. “Io odio le montagne russe” disse Steve tutto d’un fiato. “Solo per una volta poi ti prometto che avrai la tua ricompensa” promise Bucky alzando un sopracciglio. “Non lo so Buck…” disse Steve. Si staccò dall’amico e tornò in classe. Per la via del ritornò alzò il bavero della camicia coprendosi i due succhiotti sul collo e ricompose i suoi capelli. Entrò in classe e notò che Katy era ancora seduta al suo posto. “Che ti ha fatto Barnes?” chiese curiosa. “Niente che ti importi” disse Steve facendo un piccolo sorrisino. Il silenzio tra i due venne riempito dal suono della campanella. Gli studenti cominciarono ad entrare velocemente e presero i loro posti. Bucky entrò dopo l’arrivo dell’insegnante che come sempre iniziò a lamentarsi del suo comportamento. Steve rise della situazione mentre apriva il quaderno per prendere appunti.

****************

Quando uscì da scuola non riuscì a vedere Bucky e si promise che lo avrebbe visto a pranzo. Si avviò per la via di casa notando che la Blanchett lo stava scrutando da lontano malamente. Rise per la sua reazione di quella mattina e accelerò il passo.

Quando entrò nel piccolo bilocale notò che suo padre gli aveva lasciato un biglietto con scritto “Sono fuori per lavoro. Non mi aspettare. Preparati da solo il pranzo”. Afferrò il foglietto tra le mani tastandone la consistenza, lo accartocciò e lo gettò nella spazzatura. Prese la pentola e la riempì d’acqua, poi aspettò che bollisse e versò gli spaghetti. Dopo pochi minuti sentì il toc-toc fastidioso di qualcuno che stava bussando alla porta. Quando l’aprì si ritrovò un Buck sorridente appoggiato allo stipite della porta. “Ehi ci hai pensato?” chiese Bucky mentre entrava in casa sua. “Devo ancora pensarci Buck! Diamine sono appena tornato da scuola e non ho ancora pranzato” rispose Steve scocciato. “Beh… allora muoviti a decidere. Ho due biglietti, uno per me e uno o per te o per qualche bella ragazza” disse Bucky provocandolo. “Cristo! Chi vorresti invitare?” chiese Steve frustrato. “Pensavo di invitare la Romanoff. Che ne dici? Belle curve e un bel caratterino, penso proprio che porterò lei” rispose Bucky. “James Barnes non mettermi in queste situazioni!” protestò Steve. “Chissà se i miei baci che tu paragoni all’oro le piaceranno” pensò il moro ad alta voce. “Eh va bene!” disse Steve avvicinandosi verso di lui e sedendosi a cavalcioni sulle sue cosce. “Sappi Barnes che ci vengo solo perché sono innamorato perso di te” si giustificò Steve. “Beh… allora mi devo sentire lusingato” rispose Bucky con un ampio sorriso. Avvicinò Steve alle sue labbra sfiorandole appena. L’alito caldo di Bucky sulla bocca del biondo facevano aumentare il suo battito cardiaco. Rimasero così per pochi istanti perché Steve si allontanò velocemente e si diresse verso i fornelli. “E il mio bacio?” chiese il maggiore stupito. “Beh… dopotutto te lo meriti, questa mattina mi hai ferito Buck” ammise Steve con un tono severo. “Sul serio? Io pensavo stessi scherzando. Steve sei davvero arrabbiato con me?” chiese Bucky con una punta di tristezza e sfoderando i suoi occhioni azzurri. Steve lo fissò per pochi secondi per poi posare lo sguardo sulla finestra che dava sulla strada. “Non mi guardare in quel modo Barnes” disse Steve senza degnarlo di uno sguardo. “Non è facile mantenere questa figura, fidati. Io cerco di evitare qualsiasi avance di ogni ragazza ma non è semplice mandarle via. Mi darebbero del frocio… Steve lo sai cosa succede se ci scoprono?” chiese Bucky esasperato. “Si lo so… John non si aspettava che gli facessero quelle cose” disse il biondo amaramente. Bucky si alzò dalla sedia del tavolo e si avvicinò a Steve, appoggiò le mani sulle sue esili spalle e lo avvicinò a sé facendo combaciare perfettamente i loro corpi. “Ehi Steve lo so che sono uno stupido e penso solo di mantenere la mia figura. Ma non è così, io faccio tutto questo per te… per proteggerti. Un mondo senza di te… no non se ne parla. Piuttosto mi faccio sparare” disse Bucky. “Puoi dirlo?” chiese Steve con gli occhi che bruciavano a causa delle lacrime. James alzò il mento di Steve con le dita per attirare la sua attenzione “Ehi Stevie non piangere. Non piangere perché io ti amo e qualunque cosa accada questa è l’unica sicurezza che entrambi abbiamo”. Il bacio fu uno scontro di labbra, fu dolce, pieno d’amore e di bisogno, pieno di paura e insicurezza.  Quando si staccarono per mancanza d’aria restarono vicini e si fissarono negli occhi, due pozze celesti e due pozze di ghiaccio. “Dio se solo sapesse quanto io ti possa amare” disse Bucky.

Mangiarono in silenzio scambiandosi occhiatine e attorcigliando le loro gambe. Quando finirono indossarono il cappotto e si diressero verso le montagne russe di Coney Island. L’attrazione era più grande di quanto Steve potesse immaginarsi. Erano veloci e subito pensò al volta stomaco che gli avrebbero dato. “Bucky c’è caso che io dia di stomaco su quell’affare” disse Steve preoccupato. “Vedrai che ti divertirai” lo assicurò l’altro.

Quando salirono su una carrozza, Steve dichiarò la sua morte. Allacciò la cintura e afferrò il grande maniglione di ferro davanti alle sue braccia. Bucky invece non si legò nemmeno e si accomodò sul sedile con tranquillità. “Non pensare che io sia contento di tutto questo!” lo rimproverò Steve. Si prega di allacciarsi le cinture e ricordatevi di depositare oggetti come occhiali o chiavi o altre cose personali alla reception. Grazie. E buon divertimento. La voce dell’altoparlante fu trovata abbastanza fastidiosa dal biondo che imprecò a denti stretti per quella scelta improvvisa e incosciente. Partirono. La carrozza salì molto lentamente verso l’alto quasi di dirigesse verso il cielo, per una quindicina di secondi continuarono a salire e poi si fermarono. Steve notò l’altezza e impallidì, strinse la mano di Bucky che ricambiò la stretta rinsaldandola. “Bucky sappi che se non ne usciamo vivi io ti spaccherò quella faccetta che ti ritrovi” disse Steve preoccupato. “Ma come? Non dovremmo uscirne vivi giusto?” disse Bucky con una piccola risata. Steve gli rifilò un’occhiataccia e poco dopo scesero ad una velocità incalcolabile. I ciuffo di capelli biondi che svolazza e la camicia troppo grande per il suo corpo che sembrava un paracadute. Steve pensò di morire. Lo stomaco veniva spostato da una parte all’altra in qualsiasi curva secca e il vento freddo e tagliente faceva piangere gli occhi del minore. “Fai che finisca presto questo inferno” disse tra sé e sé. Bucky invece alzava le braccia e urlava con grandi risate. Steve in quel momento voleva essere dall’altra parte del mondo.

Il giro finì con un grande senso di felicità di Steve che tirò un sospiro di sollievo. Quando Bucky scese dalla carrozza si voltò per guardare l’amico trovandolo in condizioni sconvolgenti. La pelle chiara del ragazzo era diventata bianca come il latte che vendevano al mercato e gli occhi erano sbarrati dal terrore. Lo aiutò a scendere e si accertò che stesse bene.

Pochi minuti di passeggiata e Steve dovette fermarsi al bagno per rimettere. Non era mai stato così male in vita sua. Il respiro corto, la gola che bruciava e il sapore dei succhi gastrici facevano sentire Steve un vero e proprio rifiuto. Uscì dal bagno ancora più bianco di prima e notò Bucky che lo aspettava sua una panchina mentre parlava amabilmente con una ragazza bionda. Steve cercò di non farsi notare ma quando James spostò lo sguardo sulla porta della toilette, si alzò subito e si diresse verso di lui. La ragazza li guardò stupita e fece un piccolo sorriso “Ma che carino aiuti quelli in difficoltà, stai attento alcuni potrebbero nascondere segreti orribili” dopo aver pronunciato quelle parole diede le spalle ai due con disinvoltura e si dileguò con passo spedito.

Steve era sul punto di piangere ma evitò di essere debole anche quella volta. Si era promesso di mostrarsi sempre forte caratterialmente. Bucky sfiorò la mano con la sua e lo guardò negli occhi  “Non la ascoltare. Secondo me è una prostituta che ha solo voglia di parlare” disse per consolarlo. “Certo, ma tu le sei andato dietro come sempre, davvero Bucky non ti preoccupare ti capisco… è solo che a volte mi sembra che tu sia troppo etero per i miei gusti” rispose Steve scontrosamente. “Cosa?” chiese il moro incredulo. “Stai dicendo che sono “troppo etero” per te? Vediamo se è così vero” ribatté Bucky con un tono malizioso. Steve lo guardò negli occhi facendo un piccolo sbuffo e lo sorpassò per tornare sulla via di casa. “E ora che fai? Non mi aspetti?!” chiese Bucky facendo finta di essersi offeso. “Certo signorina che la aspetto” rispose il biondo con gentilezza.

Arrivati a casa di Steve, il moro non si soffermò più di tanto e afferrò Steve per il colletto della camicia per catturarlo in uno dei suoi baci. Bastò poco perché si ritrovassero nel letto completamente privi dei vestiti e sudati.

“B-Buck… ti amo” disse Steve con tono deciso e chiaro. “Anche io Stevie… quando andrò…” disse Bucky ma Steve lo fermò posizionando un dito sulle labbra rosse “Non lo dire… almeno non lo dire oggi… lascia che le montagne russe di Coney Island restino un bel ricordo di noi due” disse Steve dolcemente. Bucky lo avvicinò a sé facendolo sprofondare tra le sue braccia e donandogli piccoli baci sulla scapola ossuta. “Si hai ragione tu, il futuro è il futuro. Dobbiamo pensare al presente e a noi due” disse Bucky facendo un piccolo sorriso. “Però quando ritorno dalla guerra voglio che il mio ragazzo sia lì ad aspettarmi” sussurrò Bucky all’orecchio di Steve.

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                                                   Essere innamorati è come salire sulle montagne russe: e di queste montagne russe non siamo noi a controllarne la velocità.

   
 
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