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Autore: the dreamergirl    11/01/2016    5 recensioni
[Post Mockinjay - Pre pilogo - Everlark]
La storia è ambientata dopo il ritorno di Peeta nel Distretto 12. Ho immaginato come avrebbero potuto reagire Peeta e Katniss al ritorno di Gale nel Distretto 12.
Dalla storia:
Peeta mi accompagna alla porta ma prima di aprirla si avvicina a me, mettendo le sue mani sulle mie spalle. Mi sta guardando negli occhi con un’intensità perforante quasi volesse imparare a memoria il mio viso. Poi lentamente fa salire le sue mani sul mio collo e poi sul mio viso. Questo semplice gesto fa esplodere in me tanti piccoli brividi che partono dal punto in cui le sue mani hanno toccato la mia pelle e si irradiano in tutto il corpo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV Katniss
Di ritorno dalla caccia mi soffermo ad osservare le primule che quasi due mesi fa Peeta ha piantato nel mio giardino. Sono così belle, emanano un profumo dolcissimo e inevitabilmente mi fanno pensare alla mia dolce paperella. Stranamente quando penso a lei guardando queste primule non vengo sopraffatta da quel dolore che mi paralizza mozzandomi il fiato, come succede di solito al suo ricordo. No. Queste primule mi ricordano la sua dolcezza, la sua purezza e il mio amore per lei. Guardandole riesco a cogliere la profonda bellezza nascosta nel gesto che le ha portate qui da me, che mi ricorda che esiste ancora qualcosa di bello per cui vale la pena vivere. Rappresentano un soffio di speranza che ogni giorno accarezza il mio cuore.
Vengo risvegliata dai miei pensieri dal rumore di passi che si avvicinano. Non ho bisogno di voltarmi per sapere chi sia, riconoscerei quel passo pesante anche in una folla piena di gente e confusione.
- Ciao Katniss. Hai fatto una buona caccia stamattina?
- Abbastanza- gli dico con un sorriso.
Peeta è davanti a me. Indossa una giacca leggera e dei jeans. Ed è davvero bello. Non mi ero accorta di quanto lo fosse prima, forse perché ero troppo occupata ad avere paura e a volermi vendicare di Snow. Certe volte mi incanto nel guardarlo. Potrei perdermi nei suoi occhi.
In questi due mesi abbiamo passato molto tempo assieme. Entrambi abbiamo cercato di creare una nostra routine. Io vado a caccia e lui prepara il pane per tutti, poi ci ritroviamo la sera per cenare assieme, di solito coinvolgendo anche Haymitch. Io e Peeta ci incontriamo spesso anche nei pomeriggi, passeggiamo per il distretto o semplicemente rimaniamo uno a casa dell’altro raccontandoci la nostra mattinata. Ultimamente abbiamo anche iniziato a scrivere un libro di ricordi, in cui raccontiamo delle persone che abbiamo perso e di quello che ci è successo in questi ultimi due anni. Io scrivo e Peeta disegna. È un lavoro estenuante rivivere tutto quel dolore ma ci aiuta ad andare avanti e a trovare ogni giorno una ragione per vivere. Lo dobbiamo fare proprio per le persone che la morte ci ha portato via troppo presto.
Alcuni ricordi sono troppo intensi e spesso ci fermiamo per giorni prima di andare avanti. Capita che io cada nei miei giorni no, in cui non voglio nemmeno uscire dal letto o che Peeta si ritrovi di nuovo ad affrontare uno dei suoi attacchi, che non sono mai violenti, ma che lo confondono e spaventano. Lui non me lo dice ma credo che quando ha questi attacchi, abbia paura di farmi del male e per questo di solito cerca di trascorrere meno tempo assieme a me. Questi momenti mi rattristano sempre perché non voglio che si allontani. Quando passa queste fasi, inoltre, Peeta non rimane mai a dormire a casa mia quando glielo chiedo. Di solito ognuno dorme a casa propria, però, ci sono alcune sere in cui so già che non riuscirò a chiudere occhio e chiedo a Peeta di restare. La sua vicinanza mi aiuta ad affrontare gli incubi.
Purtroppo per me in questi giorni Peeta sta attraversando uno di questi momenti. Per questo gli chiedo speranzosa:
- Mi aiuti a preparare la cena?-
Peeta ci pensa un po’ su prima di accettare e nel mio animo esulto per il suo assenso.
Durante la preparazione rimaniamo in silenzio, ognuno svolge le sue mansioni senza intralciare l’altro. È un lavoro rilassante e metodico. Mentre mi muovo tra i fornelli aspiro con avidità il suo profumo di pane e cannella che invade la cucina. Ogni tanto ci sfioriamo, è un tocco leggero ma riesce a provocarmi una serie  di brividi per tutto il corpo. Quando succede Peeta mi regala uno dei suoi sorrisi bellissimi, che non mi stancherei mai di guardare.
Stranamente puntuale, arriva anche Haymitch per la cena. Durante la cena scherziamo e siamo particolarmente allegri. È dovuto a Peeta che sembra essersi ripreso dal suo “momento buio” come lo chiamo io nella mia testa e sta dando il meglio di sé coinvolgendo me ed Haymitch in scherzi e battute. Verso la fine della cena sentiamo il campanello della porta squillare. C’è un attimo di silenzio mentre ci guardiamo. Chi sarà mai? Non aspetto nessuno! Tutte le persone che potrebbero suonare alla mia porta sono racchiuse in questa stanza.
- Katniss forse dovresti andare ad aprire- dice Peeta con un sorriso ironico visto che io ero rimasta imbambolata a chiedermi chi fosse.
Decido allora di dirigermi verso l’ingresso e quando apro la porta il mondo per un attimo si blocca. Davanti a me c’è Gale.
- Catnip-  è tutto ciò che sento. Come un eco lontano proveniente da un mio non troppo lontano passato.


 
  
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