Capitolo 2 - il segreto di Elsa

Quella notte Elsa non dormì molto.
Jack era tornato, perché?
E se fosse ritornato per lei?
No, non poteva essere così.
I suoi ricordi la riportarono indietro, i suoi genitori erano appena morti.

Lei e Anna non si parlavano più ed era tutta colpa sua, chiusa nella sua stanza guardava fuori dalla finestra mentre le lacrime le rigavano il volto - Perché a me? Perché? Stupidi poteri, non li voglio! - e involontariamente creò una bufera nella sua stanza, intanto le lacrime continuavano imperterrite.
In quel momento la finestra si aprì, ma non era opera sua.
I vetri iniziarono a ghiacciarsi formando bellissimi disegni.
Elsa alzò gli occhi, un ragazzo alto, albino, con gli occhi color del ghiaccio, felpa blu e un bastone in mano la stava guardando.
La ragazza si allontanò velocemente - C-chi è lei? E che cosa vuole?-
-,Sono Jack Frost ma te...te mi puoi vedere? -
- Sì - poi il suo volto divenne cupo, fece un respiro profondo - Io sono Elsa, f-futura regina di Arendelle, la regina che nessuno vorrebbe mai- Disse abbassando la testa mentre le lacrime continuavano a bagnarle le guance
- Che onore - disse lui con un inchino ma la ragazza non rispose
- Che cosa è successo? -
- Non sono affari tuoi Jack Frost - ma poi guardò gli occhi del ragazzo, celesti come il ghiaccio ma caldi e profondi come il fuoco, quegli occhi che ti leggono l'anima
- Si invece perchè conosco quell'espressione e so che significa che non sai più chi sei, nessuno ti considera, sei invisibile, sola -lo sguardo del ragazzo si fece triste, i suoi occhi guardavano lontano.
Come faceva a sapere cosa stesse provando?
- Io...quando ero piccola  feci del male a mia sorella, da quel giorno non ci parlo più, NON POSSO parlarle più, ma lei mi manca, la vedo così poco, mi sento così sola, e anche lei, soprattutto ora che i nostri genitori sono morti. Non so più come fare, mi manca troppo, ma non posso vederla, io... Non voglio più farle del male, non voglio! - Nella stanza cominciava a nevicare più fitto
-,Elsa calmati, sta tranquilla, perché non vai a parlarci? No temere di farle del male, se tu non vuoi non accadrà niente -
- Tu...tu non puoi capire, io vorrei andare da lei e spiegarle tutto ma non posso, NON POSSO! - Stava urlando
- A-allora spiegalo a me, cosa è successo quando eravate piccole? Puoi fidarti di me -
Elsa alzò lo sguardo, aveva il viso pieno di lacrime, i suoi occhi si incrociarono con quelli di Jack, in quel momento qualcosa si mise in moto nel suo cuore, un meccanismo, un sentimento che non provava da moltissimo tempo: l' affetto. 
E come una magia la paura svanì ma poi scosse la testa, non poteva dirglielo, no
- Come posso fidarmi di uno che conosco solo da pochi minuti - La sua voce era fredda ma c'era qualcosa in quelle parole, come se fosse stata obbligata a dirle, come se fossero forzate
- Ho capito - Rispose lui freddo - Scusa, cercavo solo di aiutarti ma a quanto pare il mio aiuto non è gradito -
- No Jack! Ti prego non lasciarmi sola! - Ma il ragazzo se ne era già andato.

Elsa aprì gli occhi e respirò a fatica come se si fosse appena svegliata da un terribile incubo.
Lui era stato l'unico ad averla ascoltata, l'unico ad averle creduto.
Perché? Perché non le aveva detto del suo potere? Lui avrebbe potuto aiutarla.
Da quel giorno non lo rivide più ma il suo ricordo le bruciava dentro come fuoco e quella mattina quando Anna aveva pronunciato quel nome subito non le era apparso familiare, ma i ricordi tornano a galla prima o poi.