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Autore: k_Gio_    14/01/2016    4 recensioni
Era tardi, a quell'ora doveva esserci pochissima gente, e infatti era così . Uno strano incontro con un ragazzino sbucato fuori dal nulla che si è perso.
< Ehi ragazzino, guarda dove corri, potevi farti male. Tutto bene?! > Killian lo guardò ma il ragazzino non accennava ad alzare lo sguardo.
Buona lettura
Aggiunto #Special
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      Capitolo #2



 

 

Sembravano una normale famiglia felice diretta a casa.
Se non fosse stato che la situazione non era del tutto normale.
Non erano diretti a casa.
E tanto meno non erano una famiglia.

 

Ormai che ore erano, le due del mattino? Probabile. Invece di andare a casa erano diretti a riscuotere una sorta di ricompensa. Divertente. Per una volta non era lui a pagare.
Quel piccoletto spronava entrambi ad andare avanti sebbene non sapeva dove si trovasse il locale di cui aveva parlato Killian.
Avrebbe dovuto immaginarlo. A quell'ora anche Granny aveva chiuso il suo locale.
«E ora...» Henry sembrava deluso, possibile?
«Uhm...bhe casa mia è qui vicino, potete salire da me e vi offro qualcosa» come non detto, anche quella volta avrebbe pagato lui. Strano, non gli dispiaceva anzi sembrava il contrario, gli faceva piacere.
«Ottima idea» esclamò Henry
«Pessima idea» esclamò Emma
Killian sorrise. Madre e figlio non erano sulla stessa lunghezza d'onda. Chi avrebbe vinto, aveva qualche idea.
«Henry è già troppo tardi. A quest'ora saremmo già dovuti essere a casa» era tesa, Killian potè vedere le sue spalle irrigidirsi. Da quando si erano avviati la bionda non aveva più incrociato il suo sguardo, anzi faceva tutto per evitarlo.
« E daiiiii mamma! Non devo andare a scuola domani e dieci minuti in più non faranno la differenza. Ti pregoooo!!!» occhi da cucciolo. Come resistere.
Aveva già detto che adorava quel ragazzino?! Avrebbe cercato lui stesso a far accettare l'invito alla donna ma Henry gli stava facilitando tutto.
« Mhh ...ok, dieci minuti e poi filiamo dritti a casa.» non era sicura di quello che aveva detto, si sentiva troppo  nervosa vicino a quell'uomo e la cosa non gli piaceva affatto, ma dopotutto aveva aiutato suo figlio...
« Ottimo, andiamo!» Killian scoprì i denti in un sorriso e cercò Emma che lo sorprese vedendola sorridere e incontrare il suo sguardo. Era felice, poteva essere felice per un gesto tanto banale e per di più con una persona incontrata da nemmeno un giorno? 

 

Si fermarono poco lontano da quel locale. Giunti all'entrata dell'imponente edificio Emma si accorse che non sapeva assolutamente nulla di quell'uomo e fidarsi così non era da lei anche se aveva aiutato Henry; lei andava con i piedi di piombo in ogni situazione.
Un ascensore. Troppo piccolo per i suoi gusti.
«Penso che prenderò le scale» esclamò di getto.
Killian si volse stupito ed Henry fece altrettanto.
«Swan sono all'ultimo piano, per quanto tu possa essere un tipo atletico non penso reggeresti, e poi non ti preoccupare entreremo senza problemi, ci sono entrato con cinque persone.»  la vide irrigidirsi, quella donna si stava  rivelando ingestibile, cosa c'era che non andava in lei? Per fortuna il più saggio della situazione giunse in suo soccorso.
«Mamma per favore...» il ragazzino la guardò con uno sguardo che la diceva lunga, forse si era già trovato in situazioni del genere? Forse.
« Pensi che non ce la farei ?» come se suo figlio non avesse nemmeno aperto bocca. Sfida nei suoi occhi.
« Dico solo che sarebbe più facile e veloce...non avevi detto che era tardi?!» sorrise furbo. Emma non potè controbattere, aveva ragione. Chiuse la bocca ed entrò nell'ascensore ponendo Henry come linea divisoria tra lei e quel tizio che continuava a sorridere. Era bello quando sorrideva. E questo lei non lo aveva di certo  notato,no, assolutamente no.

 

5,6,7 ma quanti piani aveva quel palazzo?
«Eccoci qua» esclamò contento. Girò le chiavi nella serratura . Un attico, un attico affacciato su tutta la città. Era qualcosa di incredibile.
« Wow...Killian è …è bellissimo!!!» Henry dopo un momento di stupore entrò dentro come fosse casa sua e corse da una vetrata all'altra per vedere il panorama.
Emma era entrata anche lei e non aveva ancora spiccicato parola, non era da lei pensò Killian. La guardò e vide che poco a poco i suoi occhi si facevano lucidi.
«Ehi Swan tutto bene?!» chiese cauto seguendo lo sguardo di lei che non era fisso sul panorama bensì su suo figlio.
«...è felice...» e lo mormorò con un lieve sorriso. Si riscosse. Passò le mani sugli occhi e lo sguardo fiero e determinato riprese il suo posto  su quel volto che teneva lontano da lui che sembrava leggerle dentro, e questo non andava bene, non poteva essere vulnerabile.
Killian non voleva andare oltre, sapeva che se avesse chiesto altro si sarebbe arrabbiata e in quel momento non voleva intavolare futili discussioni  quindi si voltò verso Henry, ora intento a leggere i titoli dei libri nella grande libreria del salotto « Allora Henry»disse e avviandosi in cucina che poi era proprio nel salotto, come l'aveva definita l'agente immobiliare...ah si un'open space « cosa ti offro: una birra o preferisci qualcosa di più forte come un bicchiere di rum?»
Henry rise.
Emma impallidì.
« Calma Swan, scherzavo» e rise anche lui. Porse ad Henry un bicchiere di succo alla pesca che neppure si ricordava di avere, mentre per lui ed Emma versò del rum. Si sedettero sugli sgabelli vicino al bancone mentre Henry tornò sul divano a leggere qualche libro.
«Quindi..»
«Quindi..» fece eco Emma. Due adolescenti imbranati. Ecco cos'erano.
«Siete nuovi della zona, Henry mi ha detto che siete a trovare un'amica» non era una domanda.
«Si, è così» donna di poche parole.
«Dai Swan, sto cercando di essere un buon padrone di casa ma tu non mi stai facilitando il  compito» sorrise inclinando la testa verso di lei, che celava dietro a quegli occhi più ferite di quante potesse immaginare.
«Cosa vuoi sapere?» Killian fu sorpreso da quella domanda e lo fu ancora di più da quei due occhi che si puntarono nei suoi.
«Tutto» sicuro come mai lo era stato. Lei rise amaramente e a lui inaspettatamente fece male.
«Ne dubito, nessuno vorrebbe conoscere una storia triste, per di più la mia» lo disse fissandolo. Lui vide dolore e paura. Possibile che dietro a quella donna forte si celasse uno spirito spezzato. Forse e forse era ancora troppo presto affinchè lei si sentisse al sicuro...e quel pensiero lo portò alla realtà dei fatti: lui voleva rivederla.
« Facciamo così : mi racconterai la tua storia quando mi inviterai a bere, perchè sia chiaro questo non conta anzi, ora mi devi ben due uscite» e agitò un dito verso i due bicchieri. La tristezza di un minuto prima era svanita. Sbigottita. Sul serio la stava aggiornando di come i debiti con lui stavano crescendo?! Era il colmo!
«Beh si da il caso che sia stato tu ad invitarci a casa tua, quindi non conterebbe...e ora che ci penso sei tu che dovresti dirmi qualcosa di te, magari sono a casa di un maniaco» si stava agitando.
Sorrise tranquillo « Vendo yacht.»
«Tutto qui?»
«Tutto qui.»affermò «sembri delusa Swan, cosa ti aspettavi?» era divertito. Lei non gli aveva detto nulla sul suo conto e lui avrebbe fatto lo stesso. A quel gioco avrebbero giocato entrambi.
«Uhm...» Emma girò la testa alla ricerca di qualcosa, dopotutto era il suo lavoro scoprire le cose, non si aspettava di certo che la verità le fosse servita su un piatto d'argento « non lo so...in realtà mi aspettavo di più» quella sera era stanca, non voleva lavorare. Abbassò lo sguardo imbarazzata e con un leggero rossore sulle guance, per poi rialzare gli occhi e guardandolo come a volersi scusare. Forse era stata maleducata.
Gli stava per saltare addosso. E glielo stava per dire. «Swan ti salterei addosso» ecco, lo aveva detto «Ma non lo faccio solo perchè ad un metro da noi su quel divano c'è tuo figlio» quella donna lo attraeva come mai nessuna donna aveva fatto. E non sapeva dire se quello fosse un bene o un male...ma poi perchè chiederselo?
Emma era esterrefatta. Non poteva averlo detto, e non poteva averlo detto a lei. A lei che che non gli aveva detto niente della sua vita e sapeva solo che aveva un figlio. Figlio. Henry. « Henry, vado a vedere cosa sta facendo» era arrossita e lo sapeva ed era scappata.. Forse se fosse rimasta  seduta li...no non doveva neanche pensarci. Per quanto fosse attratta era un perfetto sconosciuto. M a che stava succedendo quella sera.
Vide Henry, si era addormentato su un libro. Il suo bambino. Sorrise e si chinò per lasciargli un bacio sulla fronte e togliendo quel libro, riponendolo poi sul tavolino li davanti.
« Si è addormentato» Killian era rimasto li dietro a guardarli.
« Già» voleva fare una qualche battuta acida sull'ovvietà della sua frase ma tutta la stanchezza di quella giornata calò sulle sue spalle, si sarebbe volentieri accoccolata vicino ad Henry per chiudere gli occhi solo per dieci minuti.
« Se vuoi potete rimanere qui stanotte, ho una camera per gli ospiti» propose Killian.
Emma si irrigidì «No, ma grazie» alla fine era stato gentile. Cercò di sorridere ma immaginò fosse uscita una smorfia, davvero troppo esausta.
«D'accordo, posso almeno accompagnarvi a casa? Scommetto che la tua macchina è a qualche isolato da qui e che avresti qualche difficoltà a raggiungerla con un bambino addormentato» il sorriso della vittoria stampato su quella faccia.
«Va bene» concesse lei e svegliò Henry.
Si misero il cappotto e mentre stavano per uscire Henry si voltò verso Killian «Potresti prestarmi quel libro sui velieri che stavo leggendo prima? Ti prometto che non te lo rovino» assonnato era ancora più dolce, come dirgli di no.
«Ma certo» acconsentì Killian recuperandolo dal tavolino.
«Grazie»  gli occhi del bambino brillarono e strinse il libro tra le braccia.

 

Entrarono in quella bella Mercedes nera. Il fatto che fosse in ottime condizioni economiche ormai era palese. Henry sui sedili posteriori crollò appena chiuse lo sportello.
Si ritrovarono loro due in silenzio che guardavano avanti, pensando a quella strano serata che avevano appena trascorso. Qualcosa di molto bizzarro.
Killian ruppe il silenzio « Emma magari se mi dici dove abiti posso accompagnarvi». Lei tremò. Non l'aveva mai chiamata per nome e non le dispiacque, affatto. Era sicuramente la stanchezza. Fornì le indicazioni  e partirono.
Sorrise voltandosi per non farsi vedere da lui. Inutile. Lui la vide e fu inevitabile non imitarla.





 

Ok, buonasera a tutti. Entro proprio in punta di piedi perchè non so se quello che ho scritto abbia senso o sia accettabile ma ho voluto provare a dare un seguito, giusto per curiosità. Spero non sia un obbrobrio totale >.< Forse era meglio che lasciavo in forma One Shot o forse no, ditemi voi.

Buona serata :D

 
  
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