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Autore: Lily_Luna    15/01/2016    8 recensioni
Apparentemente, la vita di Rose Weasley è perfetta. E' probabilmente la migliore studentessa di Hogwarts, Caposcuola, influente e carina.
Eppure...
La gente non la sopporta granché, ma la teme. I suoi cugini non le parlano più di tanto. I suoi parenti quasi preferiscono quello smidollato di Malfoy a lei. E Rose comincia a capire che le cose non vanno poi così bene. Nel momento stesso in cui riesce ad ottenere ciò che voleva, forse si rende conto di aver sbagliato tutto.
Basterà un incidente a farla ricominciare da zero?
"[...]Mi lanciai giù, senza guardare dove mettevo i piedi, e fu così che dimenticai di saltare il solito gradino che puntualmente spariva. Per evitare incastrarmi mi sbilanciai in avanti, perdendo l’equilibrio. Lanciai un grido, prima di rotolare giù.
All’improvviso ricordai una frase che mio padre mi aveva sussurrato il primo settembre di sette anni prima, come fosse un segreto “Alle scale piace cambiare… fai attenzione, Rosie!” [...]"
Rose/Scorpius
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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13 – Weirdness

 

- Dunque, intanto lasciatemi dire che è veramente un piacere ospitarvi alla nostra riunione – stava dicendo Penelope Nott con voce esitante, rivolta ai nuovi ospiti, seduti attorno al tavolo dei Capiscuola. Guilherme Luiz, Olivia Taylor e Mandy Saunders sorridevano serenamente, guardandosi intorno con aria ammirata.

Era l’ultima riunione del mese di Novembre e, in teoria, avremmo dovuto organizzare ed ufficializzare le ronde ed i piani di lavoro per i mesi invernali. In realtà la riunione era solo un pretesto per mangiare muffins e bere succo di zucca e per parlare delle imminenti feste natalizie.

Gli altri Capiscuola stavano studiando i tre capisquadra con aria critica, anche se ero quasi certa di aver visto Frank e Al occhieggiare più del dovuto le gambe della studentessa americana. E il fascino di Luiz non era certo passato inosservato tra le ragazze. Isabel, Samantha e persino la Nott gli si erano praticamente appiccicate addosso. Non che lui avesse mostrato segni di insofferenza, certo.

- Bene, grazie per averci invitato! Credevamo di essere solo i vostri sgraditi avversari! – esclamò Olivia Taylor con un sorriso – La vostra scuola è molto bella. E poi dobbiamo convivere per un anno, no?

- Concordo… beh, che si fa qui durante le feste? Non è per questo che avete indetto la riunione? – chiese Mandy intrecciando le dita davanti al suo muffin.

- Non è esatt… - iniziò Zabini, ma Samantha era scattata in piedi – Sì, insomma, dovremmo anche decidere come sistemare le ronde da Gennaio in poi, ma potremmo sempre indire una riunione tra qualche settimana. – liquidò il tutto con un gesto sbrigativo e fece un cenno a Frank, che la osservava a bocca spalancata – Dunque ragazzi; in realtà ci sarebbe un progetto interessante. Lo hanno proposto i nostri cari ospiti e ci è sembrato davvero, davvero entusiasmante – i suoi occhi scintillarono ed io vidi Malfoy ed Al scambiarsi uno sguardo allarmato.

- Normalmente gli studenti, durante le feste, hanno la facoltà di decidere se tornare a casa o restare qui. Probabilmente tutti noi dell’ultimo anno rimarremmo comunque; insomma, si tratterebbe dell’ultimo Natale ad Hogwarts, quindi… - spiegò Frank ai nostri ospiti, mentre loro annuivano.

- … quindi l’ideale sarebbe organizzare qualcosa di bello per gli studenti veterani, ma anche per i più giovani, no? – continuò Isabel, cercando di capire dove la Caposcuola di Tassorosso volesse andare a parare.

- Esatto. Per questo abbiamo pensato a, oh Merlino preparatevi, ad un parco divertimenti magico! Dal 22 al 31 Dicembre! Non è un’idea fantastica?! – esclamò Samantha con un urletto che mi fece sobbalzare. Sorrideva e ci fissava con un’allegra irruenza davvero difficile da ignorare.

- E non dimentichiamo il Ballo di Natale! Da noi viene organizzato ogni anno. – aggiunse Mandy con un sorriso. Penelope la guardò confusa – Ma la vostra non è una scuola femminile?

- Invitiamo i ragazzi di una scuola maschile. È molto bello, ci divertiamo un sacco - replicò immediatamente l’americana, con un sorrisetto malizioso.

Al ammiccò – Immagino… - e Mandy gli strizzò l’occhio. Senza sapere perché, mi sentii arrossire.

Samantha si schiarì la voce, cercando di riportare l’attenzione sull’argomento principale – Ad ogni modo, cosa ne pensate?

- Un parco divertimenti? – chiese Zabini storcendo la bocca – E un ballo? Non è un po’… pretenzioso?

- Pretenzioso? – ripeté Olivia sollevando le sopracciglia – Un vostro professore stasera ci ha invitato alla cena del suo… come si chiama? Ah, sì; Lumaclub. Questo è pretenzioso.

- Intendo dire…

- Ma sarà tutto a tema natalizio! Il lago diventerà una pista di pattinaggio, e poi ci saranno un sacco di attrazioni magiche! – saltò su Samantha, battendo le mani. Isabelle sorrise – Sarebbe un’idea carina. Diversa… no?

- Un ballo – borbottava Malfoy – non è mai un’idea carina.

- Beh - mormorò Penelope – è sicuramente…

- Oh, andiamo – sbottai, finendo di masticare il mio muffin – secondo me sarà divertente. Io ci sto.

Tutti i presenti si voltarono a guardarmi a bocca aperta, ma ormai ero abituata anche a quello. Mi versai un po’ di succo di zucca e risposi ai loro sguardi con un sorriso – Come ci dividiamo i compiti?

Luiz sorrise – Tu mi piaci, Weasley.

 Mandy e Olivia annuirono compiaciute.

 

*

 

- Da non crederci, pensi sul serio che sia una buona idea? – ripeté Al, forse per la centesima volta, mentre, quella sera, scendevamo verso la famosa cena del Lumaclub – Cioè non lo dici solo perché quel Luiz fa l’idiota con tutte le ragazze, vero?

Saltellai giù dall’ultimo gradino ed annuii – Ma va, sarà divertente. Senti, dato che sono costretta a partecipare ad un’orribile gara in cui sono assolutamente inutile, e non ho idea di cosa combinerò agli esami per i M.A.G.O. penso che sia un mio diritto divertirmi. Insomma, a parte tutto è il nostro ultimo anno qui. E voglio renderlo indimenticabile…  

Immediatamente ad Al sfuggì una specie di sbuffo – Certo, indimenticabile soprattutto – cercò di voltarmi le spalle, ma ormai mi ero accorta che stava ridendo. Alzai gli occhi al cielo, ma stavo sorridendo anche io – Sei una pessima persona, lo sai?! Non era affatto una battuta!

- E dai, scusa – replicò lui, cercando di trattenersi – ma tu non puoi dire indimenticabile, ecco!

- Vergognati! Ah… lascia perdere – borbottai, cercando di sovrastare le sue risa – piuttosto, parlami di questo Lumaclub. Primo, di che cavolo si tratta? Secondo, perché siamo qui? Terzo, ci vengo spesso?

- Beh, in pratica si tratta di una specie di strambo club, presieduto dal professor Lumacorno, a cui solo gli alunni da lui considerati meritevoli possono partecipare.

- Mi sembra una cosa un po’ classista… - borbottai e lui si dichiarò d’accordo con me – Appunto. Adesso sta invitando tutte le squadre, ma di solito non si è mai neppure accorto di alcuni dei suoi membri. A lui piace la gente famosa, quella con particolari capacità… ovviamente ha sempre cercato di invitare James, me e Lily. E te e Hugo, per via dei nostri genitori, eccetera. E, per rispondere al terzo punto, tu non ci vieni mai. Riesci sempre ad accampare assurde ma accettabili scuse… e lui ti crede. Ma non crede mai a me – sospirò teatralmente. Sorrisi soddisfatta - Beh, però non sarebbe carino lasciare i nostri ospiti insieme a lui, insomma dobbiamo fare gli onori di casa. No?

- Lo sapevo che quel Luiz aveva raggirato anche te… ma dai, è un belloccio che si crede figo solo perché è abbronzato – esclamò Al, puntandomi il dito contro. Ridacchiai – Ma smettila, piuttosto cerca di non sbavare troppo dietro alle lunghe gambe di Miss America, anche se… ho come il vago sospetto che tu le piaccia, sai? – aggiunsi poi, e lui esibì un largo sorriso da spaccone – Lo so.

Alzai gli occhi al cielo – Okay, entriamo a questa assurda festa e facciamola finita – e bussai alla porta dell’ufficio di Lumacorno, dal quale provenivano suoni, voci e musica.

- Oh, che bello..! - mormorai entrando, seguita da mio cugino. L’ufficio dell’anziano professore di Pozioni era sicuramente stato allargato per magia, ed era accogliente e luminoso. Arazzi colorati coprivano il soffitto e il chiacchiericcio degli invitati si mescolava alla musica proveniente da un gruppo di strumenti, incantati per suonare senza l’ausilio di esseri umani.

Intravidi il professor Longbottom intrattenere una conversazione con i due apatici membri del Ministero e mi voltai nella direzione opposta. Sebbene fossero passate delle settimane dalla nostra conversazione nel suo ufficio, io non avevo affatto cambiato idea. Lui continuava a trattarmi con gentilezza, sia a lezione che alle riunioni, ma mi sentivo a disagio e un po’ in colpa per come gli avevo risposto... anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce.

Il professor Lumacorno stava invece chiacchierando con alcuni uomini armati di macchina fotografica, ma non appena intercettò Al lo chiamò con un cenno della mano. Mio cugino mormorò qualcosa di incomprensibile e lo raggiunse, camminando sconsolato. Io mi defilai in direzione del bar.

- Beh, sai quanto me ne frega di quello che pensi te, Lyndon! - davanti al bancone, Lily, Christian Lyndon, Lysander e Samantha stavano bevendo delle Burrobirre; mia cugina in particolare sembrava impegnata in una conversazione piuttosto animata con il compagno di Casa di Frank e Samantha.

Christian scosse la testa, guardandola con aria di sufficienza - Non deve mica interessarti, eh! Io stavo solo parlando con i miei amici. Mi sembra assurdo e soprattutto stupido. Un ballo di Natale? Bah!

Lily sporse in avanti la mascella, un gesto che avevo imparato ad interpretare come sintomo di ira - Non è affatto stupido. Solo perché tu sei una specie di ameba e non hai voglia di divertirti non vuol dire che siano tutti come te!

- Io non sono affatto un’ameba. Sono divertente! Molto. Perché, Potter, tu pensi di essere migliore di me? Cosa farai, ti metterai a lanciare Caccabombe al centro della pista per attirare l’attenzione? - replicò lui, alzandosi in piedi con uno sguardo beffardo. Lei si alzò a sua volta, guardandolo in cagnesco - Sei proprio un idiota.

- E tu solo una ragazzina.

I due si voltarono e scattarono in direzioni diverse. Io, Lysander e Samantha restammo a fissarli senza parole.

- Quei due... - esordì Samantha, mentre io prendevo un boccale di Burrobirra fumante - si piacciono. Parecchio.

Lysander quasi si soffocò e cominciò a tossire, costringendoci a dargli vigorose pacche sulla schiena - Lily e Christian? Ma se si beccano in continuazione... - aggiunse con voce rauca, asciugandosi gli occhi. Samantha sorrise dolcemente - Rilassati, dai. Solo perché a te piace Lily... oh Rose, cioè, Weasley - esclamò poi, ignorando le proteste del Corvonero - ti sei truccata? Sei molto carina!

Arrossii - Io... grazie - non potevo proprio confessare di aver spiato le mie cugine e di aver notato come si truccavano per ogni occasione. Sembrava divertente, e poi Dominique era stata gentile a prestarmi i suoi cosmetici e a insegnarmi ad usarli - Comunque puoi chiamarmi Rose, se vuoi. Solo Rose.

- A me Lily non piace. Non in quel senso. È la mia migliore amica - si intromise prepotentemente Lysander, facendoci un cenno frettoloso prima di allontanarsi verso il centro della stanza.

Samantha si strinse nelle spalle - Beh, non capisco dove stia il problema - e si sedette meglio. Mi unii a lei - Pensi sul serio lei gli piaccia?

La Tassorosso mi lanciò una breve occhiata in tralice. Si ravvivò delicatamente i capelli biondi e annuì - So che molti di voi mi considerano solamente una sciocca oca, ma non lo sono. Sono una buona osservatrice e in realtà non spettegolo sugli altri. Ma a me pare piuttosto evidente e non credo di stare spettegolando o mettendo in giro strane voci. Lysander è cotto di tua cugina. E penso che lei lo ferirà... lui non se lo merita.

- E tu... quando ti sei accorta che ti piaceva Lysander? - domandai piano. Lei sobbalzò ed io mi voltai a guardarla, facendo un piccolo sorriso di scuse - Anche io sono una buona osservatrice, a quanto pare.

Samantha deglutì e aprii la bocca per ribattere. Poi la richiuse e sospirò - Immagino di sì. Ma lui... è più piccolo di noi, non dovrebbe piacermi! Ed ha una specie di venerazione per tua cugina. Quindi non si accorgerà mai... - si interruppe e mi fissò con ansia, le dita strette attorno al boccale - Tu... glielo dirai? A Lily? Voglio dire...

Scossi la testa - Non credo siano affari miei.

Samantha Macmillan sorrise. Aveva un bel sorriso ed, in generale, era molto carina. Si alzò dal suo sgabello - Sono sicura che te lo abbiano già detto in tanti, ma in qualche modo sei diversa. Non è così male, no?

Annuii - Per niente - e lei mi fece un cenno con la testa - Grazie.

Le sorrisi e la guardai allontanarsi verso un gruppo di studenti. Anche lei era diversa: diversa da come l’avevo sempre immaginata.

Mi portai la mano alla fronte, confusa. Lei era sempre stata... la superficiale della situazione? Era allegra in maniera quasi fastidiosa ed appariva sempre un po’ svampita. Spesso alle riunioni proponeva eventi assurdi, ai quali la maggior parte di noi non voleva partecipare.

Mi ricordavo vagamente di lei.

Mi ricordavo della sua faccia quando le avevo detto che era una scansafatiche, al Quinto Anno, durante una riunione dei Prefetti. Non era un bel ricordo.

Ma era un ricordo... uno vero.

Dovevo dirlo ad Al. Saltai giù dallo sgabello, stringendo il mio boccale e mi voltai di scatto...

- Ehi!

- Cavolo! - esclamai, sbattendo contro qualcosa di duro, cioè non troppo duro. E di caldo. Il boccale era caduto per terra e tutto il suo contenuto era finito su una camicia grigia. Una camicia maschile. Boccheggiai ed arrossii.

- Ma che... non è possibile, Weasley... - sollevai il viso e mi ritrovai a pochi centimetri dalla faccia shockata di Scorpius Malfoy.

- Non può essere... - balbettai, prima di fare un passo indietro. E sul serio, non lo era. Non era possibile che ogni mio incontro col biondino iniziasse con un qualche incidente. Il mio naso, i suoi libri, la sua camicia, il mio boccale...

- Dimmi, Weasley, hai deciso rovinarmi libri e guardaroba finché non ti sarai dimenticata di me? Era una delle mie camicie preferite - la sua voce trasudava sarcasmo, ed io sentii le guance più calde che mai. Che impiastro.

- Oh accidenti! Scusami! - esclamai, portandomi le mani alla bocca - Che casino! Io devo... - estrassi automaticamente la bacchetta dalla cintura del mio abito, ma mi bloccai - No. In effetti non devo. Non posso. Mi dispiace - balbettai, guardandolo negli occhi. Non potevo puntargli la bacchetta contro; chissà che avrei combinato. Potevo anche dargli fuoco, proprio come avevo fatto con i libri.

Nel suo sguardo si accese la comprensione ed io, senza sapere perché, sentii un’ondata di umiliazione travolgermi in maniera impetuosa e dolorosa. Abbassai lo sguardo e scivolai alla sua destra, allontanandomi di gran carriera da lui.

*

La musica era alta e, sebbene fosse poco adatta ad un gruppo di studenti adolescenti, molti ragazzi si erano lanciati al centro della sala per ballare. Gli adulti, i pochi che avevano resistito ad un’intera serata con Lumacorno, alternavano occhiate allarmate alla pista improvvisata e ai loro orologi, desiderosi di vedere la fine di quella serata. Non potevo proprio biasimarli.

La cena era stata veloce e, per quanto mi riguardava, tremenda. Il mio posto, tra Al e Lily, mi aveva garantito una certa lontananza da Malfoy, dato che non avevo più avuto il coraggio di guardarlo in faccia. Eppure avevo sentito il suo sguardo su di me più di una volta, e non mi era parso poi così amichevole.

Così, mentre una vocina fastidiosa dentro di me continuava a ripetermi “codarda”, avevo preferito tenere gli occhi fissi sul mio piatto per tutta la durata del pasto. Di nuovo, mi ero sentita inadeguata come non mai. Avevo solo bisbigliato a mio cugino di dovergli parlare di una cosa importante, ma per il resto ero stata zitta.

Il punto era che la mia incapacità di utilizzare la bacchetta mi deprimeva. E non vedevo l’ora di riacquistare almeno una piccola parte delle mie conoscenze magiche, anche solo per poter fare le normali magie quotidiane.

E poi dopo la nostra ultima conversazione, avevo un po’ di paura ad affrontare Malfoy. Mi imbarazzava rivolgergli la parola, dato  che mi aveva sorpreso in un momento così complicato. E poi sembrava fossi destinata per fare figure orribili esclusivamente davanti a lui. Che fastidio.

- Rose, eccoti! Al ti cercava - Frank si affacciò oltre la colonna dietro la quale mi stavo nascondendo, seduta su un comodo divanetto color senape. Sollevai il viso e gli sorrisi - Oh, ciao Frank! Grazie, adesso vado a cercarlo - sporsi il viso oltre la colonna, ma non mi mossi. Lui mi fissava interrogativo - Da chi ti nascondi?

Sobbalzai - Non mi nascondo. No. Sto solo... - intravidi la testa di Malfoy tra la folla e mi rifugiai nuovamente sul divano. Mi voltai verso il mio amico - Solo, credo che Scorpius Malfoy mi ucciderà. Se viene in questa direzione, mi prometti di dirmelo?

Lui rise - Ti nasconderò dietro la tenda, se necessario. Non che la cosa mi stupisca, ormai, ma perché Scorpius dovrebbe ucciderti, ora? - chiese, sedendosi di fronte a me. Le luci delicate della stanza tingevano ombre scure sul suo viso e facevano sembrare i suoi occhi molto più scuri. Mi strinsi nelle spalle - Ho rovinato la sua elegantissima camicia con della Burrobirra e sono scappata. Giuro di non averlo fatto di proposito. Sul serio - spiegai, mentre lui scoppiava a ridere.

- Non l’hai fatto di proposito? Dovrei crederci?

- Non volevo! Solo che mi sono alzata di fretta perché dovevo parlare con Al e gli ho rovesciato addosso il mio boccale. Sono un po’ goffa di recente, sai - abbozzai, arrossendo - Volevo dire una cosa a mio cugino, perché sai ho parlato con Samantha e mi sono ricordata di lei! Non del tutto, ma ho ricordato qualcosa...

Frank smise immediatamente di ridere - Sul serio? Hai ricordato Samantha? Fantastico!

Annuii - Non ricordo proprio tutto. Era tutto un po’ vago - sollevai lo sguardo e notai che Frank mi stava fissando - E in realtà non era proprio un bel ricordo. Anzi faceva piuttosto schifo. Le ho veramente detto che è una scansafatiche?

Frank ci pensò su, poi annuì con un sorriso gentile - Sì. Ma posso anche dirti che non sei stata l’unica a farlo. Samantha però è piuttosto brava a nascondersi dietro una facciata da svampita. In realtà è molto in gamba e intelligente.

- È gentile... - sussurrai annuendo. E lui sorrise - Però è vero, ogni tanto è un po’ pigra.

Mi lasciai sfuggire una risatina e lui si unì a me. Quando smisi di ridere puntai i miei occhi sul suo viso - Ma tu non devi per forza consolarmi, sai? Sono sicura di essere stata tremenda anche con te.

- Cosa?

- Hai capito bene. Dai, confessa. Quante volte ti ho offeso? - domandai, cercando di mantenere un tono di voce leggero. Lui però corrugò le sopracciglia e mi fissò più seriamente di quanto avrei voluto - Hai ricordato Samantha. Ma non hai ricordi di... me, vero? Non ricordi niente? - e dal tono con cui lo disse, mi allarmai - Oh cavolo, allora è vero! Sono stata tremenda anche con te! Mi dispiace, io mi farò...

Proprio mentre lui stava per rispondere, Al spuntò da dietro la colonna e si piazzò davanti a noi, parlando concitato - Rose, finalmente, senti dobbiamo andare. Non trovo Lily da circa due ore e dovremmo anche fare la ronda, ricordi? - Il suo sguardo si spostò brevemente da me a Frank, che si stava alzando in piedi. Annuii - Ah, certo, andiamo - Mio cugino fece un sorriso a Frank e si allontanò verso la porta, mentre io mi affrettavo a seguirlo. Poi però...

Mi voltai verso Frank, in piedi accanto la colonna, ed aggrottai le sopracciglia. Lui scosse la testa, lo sguardo serio.

- Tu non sei mai stata tremenda con me, Rose. Mai.

Restammo in silenzio per un breve istante. Sembrava che le sue parole nascondessero un significato diverso, più profondo... ma che io non conoscevo. Gli scoccai un’occhiata confusa e cercai di dire qualcosa, ma prima che potessi aggiungere alcunché, mi resi conto che, dall’altra parte della sala, c’era Scorpius Malfoy. Era poggiato contro la parete coperta di arazzi, accanto ad alcuni compagni che chiacchieravano allegramente.

Certo, avrei anche potuto non farci caso. Avrei potuto fare finta di nulla e, in qualche modo, me la sarei cavata.

Il problema era che il biondo, sin da quando si era accorto della nostra presenza, non aveva smesso di fissarmi, sul viso un’espressione indecifrabile.

Mi riscossi - Buonanotte Frank - balbettai, prima di seguire mio cugino fuori dalla Sala del professore di Pozioni.

 

*

 

- Che ci facevate tu e Frank nascosti lì dietro?

Sobbalzai e guardai mio cugino - Io mi nascondevo e lui mi ha semplicemente beccata. Gli ho raccontato quello che dovevo raccontare a te. Perché?

Al puntò lo sguardo verso le scale - È vero che hai versato della Burrobirra sulla camicia di Scorpius?

Mi fermai e spalancai la bocca - Non l’ho fatto apposta! Te l’ha detto lui?! Io non volevo... e gliel’ho anche detto! - ma lui mi interruppe con un sorriso - No, lo so, era solo divertente! Era questo che dovevi dirmi?

Scossi la testa - No. Mi nascondevo dal tuo strano migliore amico, che per inciso a volte mi da i brividi, ma non era questo che volevo dirti. Credo... che qualche ricordo stia iniziando a tornare. Ho ricordato Samantha.

- Samantha? Cioè ti ricordi di Samantha Macmillan e non, che so, della tua famiglia? - esclamò lui sgranando gli occhi. Gli scoccai un’occhiataccia - Non è che l’ho deciso io, sai.

- Beh, sì, però... okay, comunque direi che è una buona cosa. Dovresti parlarne con... - mio cugino si interruppe, inspirando forte. Fissava qualcosa davanti a sé. E non ne sembrava contento.

- Che succede? - seguii il suo sguardo e lui sollevò la bacchetta. Inondando di luce una figura... no, due figure abbracciate così strette che per un attimo non riuscii a capire come non soffocassero.

- EHI! - Al sbottò così forte da far sobbalzare me e i due, che si staccarono immediatamente.

Ci misi un istante in più a razionalizzare, perché non credevo ai miei occhi.

- Lily? E... oh. - afferrai il braccio di mio cugino - Al, credo proprio che dovremmo...

Ma mio cugino continuava a fissare la sua sorellina, che continuava a tenere la mano in quella del Tassorosso Christian Lyndon. Lo stesso con cui l’avevo vista litigare meno di tre ore prima.

Tutto sommato Samantha aveva ragione.

 

 

 

 

Ciao!
Scusatemi se non ho aggiornato subito, l'idea per il capitolo c'era, solo... ho scritto, revisionato e riscritto questo capitolo cento volte. E ancora non ne sono del tutto convinta! Quindi mi scuso in anticipo!
Dunque... giusto per darvi un'idea della mia confusione, ho deciso di dare un titolo particolare anche al capitolo stesso: weirdness - stranezza. Perché ci sono un sacco di comportamenti strambi, che verranno svelati man mano che la fic andrà avanti!
Adoro scrivere degli incontri/scontri tra Rose e Scorpius... e Frank mi piace un sacco, devo ammetterlo! <3 L'idea di Lily e Christian nasconde qualcosa di molto più ampio, vedrete!

Spero nonostante tutto il capitolo vi piaccia e conto di aggiornare presto, dato che ho iniziato a scrivere anche il successivo!

Lily_Luna
  
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