Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: stefaniaodair    17/01/2016    0 recensioni
Sappiamo tutti benissimo cos'è successo il giorno della mietitura nel Distretto 12. Ma se le cose fossero andate diversamente? E se Katniss non avesse potuto sostituire Prim come tributo femminile del Distretto 12?
Cosa sarebbe successo? E, soprattutto, Prim se la sarebbe cavata contro i Favoriti e gli altri tributi?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi risveglio con il rumore del treno che sferraglia sui binari e un raggio di luce che illumina quella che è la mia stanza. Effie entra strillando: “Su, alzati, questa sarà una grande, grande, grande giornata!”. Anche per lei la rabbia di ieri sembra sbollita. Mi trascino giù dal letto, accorgendomi che ho gli stessi vestiti di ieri. Me li tolgo, riponendoli con cura sul letto, sapendo che sarà uno dei pochi ricordi tangibili che ho di casa. Di Katniss. Della mamma. E di Ranuncolo. Scelgo un completo azzurro cielo dall'armadio, prima di entrare nella vasca da bagno. La vasca è grande, bella, mi ricorda il lago di cui mi parlava sempre mia sorella. Ma ora devo smettere di pensare alla mia famiglia. Ieri mi sono proposta di cambiare, e così deve essere, se voglio uscire viva dai Giochi. Ma la nostalgia è troppo forte. Si insidia nel mio cuore come una bestia selvaggia, troppo forte per essere respinta, così letale da non essere mai chiamata. Scaccio questi pensieri premendo un pulsante e immergendo un piede, ma finisco per saltellare come una molla fuori e dentro dalla vasca. Dopo qualche minuto riesco a trovare la combinazione giusta di bagnoschiuma e temperatura dell'acqua, ed entro. L'acqua calda e profumata mi avvolge il corpo come se fosse un serpente, lasciandomi dimenticare del fatto che sono qui soltanto per lavarmi. Vorrei che tutto questo non finisse mai. Che non dovessi essere nei Giochi. Che non dovrei cambiare per sopravvivere. Ma come tutto ha un inizio, ha anche una fine. Lascio che la schiuma se ne vada dal mio corpo ed esco, avvolgendomi nell'accappatoio. Dopo essermi asciugata mi vesto ed esco dalla stanza. Ma mi accorgo di aver dimenticato qualcosa... Guardo la mia immagine riflessa in un vetro e capisco. La spilla! Comincio a correre verso la mia stanza, occupata dalla senza-voce con i capelli rossi che si accinge a sistemare ciò che ho lasciato sul letto, perché tra poco ce ne andremo dal treno. “No, aspetta!”, dico quasi gridando. La ragazza mi guarda sbigottita, con il mio vestito in mano, sul quale ho appuntato la spilla. La stacco delicatamente, rivolgendo un timido “Grazie” alla senza-voce. Riprendo a camminare verso il vagone in cui mangiamo solitamente ed entrando trovo Peeta, Effie e Haymitch che mangiano e discutono sulle strategie adottabili agli Hunger Games. Mi osservano e mi salutano, soffermando i loro sguardi sulla mia spilla, che tengo ancora in mano. Effie si alza dalla sedia e annuncia: “L'uscita dal treno è prevista tra qualche ora, Primrose, intanto tu e Peeta potete mangiare qualcosa, poi potete vedere la replica delle mietiture che abbiamo registrato per voi, visto che ieri ci sono stati degli intoppi...”, dicendo queste ultime parole mi guarda, ma solo per un attimo. Effie è una che dimentica facilmente, che serba rancore giusto quanto basta... Credo che sia il suo unico lato positivo. Prendo posto a tavola, vicino a Peeta, osservando Haymitch, il cui sguardo indugia su di me. “Allora, come va?” azzarda Peeta, rivolto a me. “Bene.”, gli rispondo con un tono piuttosto indifferente. A quel punto credo che lui voglia lasciar perdere, perché evita di parlarmi. Afferro una fetta di torta, che mi fa pensare a quelle che volevo sempre vedere, quelle del negozio dei genitori di Peeta, per le quali obbligavo Katniss a permettermi di passare dalla vetrina. Non ce ne siamo mai potute comprare una. Non abbiamo abbastanza soldi. Cioè, non hanno. Perché io morirò. Ma almeno Katniss avrà una bocca in meno da sfamare. Questo è il lato positivo. Addento la torta, il cui sapore mi inebria, ma non riesco a gioirne. Questa è la mia colazione. Non mangerò nient'altro. Mi limiterò a vedere le altre mietiture. “E se guardassimo le repliche?” sussurro al mio compagno, stupita da un Haymitch stranamente silenzioso. “Per me va bene.” risponde lui, e ci alziamo. Il nostro mentore decide di non considerarci neanche questa volta, ma non importa. Ci spostiamo in un'altra sala, lussuosa come le altre, in cui è presente un grosso televisore. Peeta lo accende e compare il sigillo di Capitol City. Poi c'è un primo piano di Effie, che estrae un bigliettino dalla boccia delle ragazze del Distretto 1, dopo aver fatto il suo solito discorso. Strano, nessuno si offre volontario. Non è come gli altri anni. Sembra che tutti sappiano che Capitol City ha vietato i volontari. Comunque la mia avversaria si chiama Lip, è bella e sicura di se, i capelli corvini scossi dal vento. Va verso il palco con sicurezza, come se il suo destino non le facesse paura. Anzi, sembra che le piacesse l'idea di andare ai Giochi. Il ragazzo si chiama Bart, e ha lo stesso atteggiamento di Lip. Quelli del Distretto 2 sembrano ancora più felici di loro. Lei si chiama Margue e lui Shep. Mi stupisco dei nomi ridicoli che danno gli abitanti di questi Distretti ai loro figli. I tributi del 3 però si mostrano più seri, specialmente Lena, la ragazza. Il ragazzo invece, Dan, non sembra essere poi così riluttante... Quelli del 4, invece si chiamano Celia e Munth. E qui si conclude la serie dei tributi forti, dall'età giusta e con lo spirito giusto. Non come gli svogliati del 5, 6, 7, 8, 9 e del 10. Alcuni hanno anche pianto. Signore e signori, ecco come gli Hunger Games cambiano le persone. Lasciano segni vivi e palpabili sulla pelle, nella mente e nel cuore. Niente torna più come prima. Se non muori, ovviamente. Ma nessuno, a parte i Favoriti, ha mai saputo quale sia l'alternativa migliore in questi casi. Vivere così o morire? Chi lo sa? Tornando alle mietiture, mi accorgo di una cosa. I tributi del Distretto 11. Thresh e Rue. Quest'ultima è piccola, magra, scura di pelle e di capelli. Praticamente la mia copia al rovescio. Abbiamo la stessa età, Rue ed io. Non potremmo arrivare a 35 chili nemmeno bagnate fradice... Una porta che scorre mi distrae dalle mietiture, giusto prima di quella del 12. Effie fa capolino nella nostra direzione. “Preparatevi, si esce!”, queste sono le sue ultime parole prima che mi renda conto che ho ancora la spilla in mano.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: stefaniaodair