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Autore: Euphemia    19/01/2016    2 recensioni
• Storia ispirata alla Challenge dei Prompt a caso •
{Mavunzel || crack pairing || Crossover Rapunzel/Hotel Transylvania || what if? || #Starlight}
A Mavis piace esplorare i dintorni del castello, anche se suo padre, il Conte Dracula, non le permette di uscire tutte le volte che vuole. Una notte, però, Mavis decide di allontanarsi un po' di più dalla foresta che circonda il castello, fino a quando non sarà incuriosita dalla presenza di una torre solitaria...
[Dal testo]
“"Non avrai mai i miei capelli!"
"Cos- no, non voglio i tuoi capelli."
"E allora perché sei qui?"
"Ti ho sentita cantare. Mi piaceva la tua voce.""
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Starlight.



La notte era la parte della giornata che Mavis più preferiva; non tanto perché era un vampiro - e, perciò, non le era fisicamente consentito girovagare con la luce del sole -, quanto per la natura che le cose assumevano, lì, immerse in quella perenne oscurità. Era il silenzio a governare le tenebre, attorcigliate ai rami degli alberi, striscianti sui prati scuri, nascoste nei fossi e dietro ogni cespuglio. Solo al canto dei grilli, assieme al dolce fruscio delle fronde, era concesso accompagnare la quiete notturna, nel momento in cui la vita del mondo, magicamente, sembrava scomparire, e le anime vagavano incerte nella dimensione del sogno. 

Quando aprì le finestre della sua stanza e la placida luce lunare le illuminò gli occhi, Mavis sorrise entusiasta. Con un balzo salì sul davanzale e, un attimo dopo, si lasciò cadere nel vuoto. Non ci volle molto finché il suo corpo mutò in quello di un piccolo pipistrello: le ali sottili ma forti la riportarono su e lei, sbattendole velocemente, si librò nell'aria, con il solo pallore della luna a tingerle il manto. 

Sì, a Mavis piacevano il silenzio e le ombre, ma quello che più amava era il chiarore delle stelle: piccole, tante, luminose. Erano lei e l'infinità dell'universo, in cui quelle anime perdute vagavano incerte e si tenevano per mano, per trovare lo spazio che avevano perduto sulla terra e per accompagnare la vita dei mortali - e degli immortali. Mavis era sicura che sua madre fosse lì. 

Volteggiò, assaporando nuovamente la frescura della notte. Superò la foresta vicino al castello, le successive distese di prati scuri - e poi, poi esplorò, alla ricerca di un'avventura che non fosse così solitaria. 

Quella notte la trovò. 

Una luce indistinta, ai margini dell'ennesimo boschetto, attirò l'attenzione dei suoi occhi azzurrini. Era una torre, quella che si stagliava alta e decadente nel cielo? 

Mavis si avvicinò. C'era una finestrella, lì in cima; e qualcuno, affacciato al davanzale, guardava il cielo stellato - esattamente come faceva lei, quando suo padre le vietava di uscire dal castello. Udì una melodia paradisiaca: quella figura - quella ragazza, stava cantando; e la luce - Mavis stentava a crederci - proveniva proprio dai suoi capelli. 

Sentì, nelle profondità più recondite della sua anima, che c'era qualcosa, di lei, che l'attirava - che avrebbe dovuto avvicinarsi. E così fece. 

Mavis si appollaiò sul davanzale, accanto alle braccia della ragazza dai capelli luminosi: all'inizio, lei non la notò, continuando a cantare con quella voce dolce, piacevole. Mavis rimase in silenzio, fino alla fine della canzone; e poi, la ragazza dai capelli luminosi la vide. 

"Ciao!" esclamò, con occhi ridenti. Mavis credeva di non aver mai visto un verde più brillante di quello. La giovane le accarezzò la testa delicatamente e lei si sentì a disagio. 

Mavis decise di ritrasformarsi, sotto lo sguardo stupito della ragazza dai capelli luminosi, nella sua forma umana; la vide vacillare all'indietro. 

"Ciao!" rispose, accennando a un piccolo inchino - lì, in perfetto equilibrio sul davanzale di pietra. "Come ti chiami?"

"No, aspetta," fece la ragazza, indietreggiando di qualche passo. Gli occhi verdi non erano più ridenti come prima. "Tu, chi, anzi, cosa sei?" 

"Oh, sì, hai ragione. Io sono un vampiro, ma-" 

La ragazza si afferrò i capelli, come se fossero un prezioso cimelio. Mavis notò quanto fosse buffa nei suoi movimenti - e in qualche modo, allo stesso tempo, graziosa, piccola com'era. 

"Non avrai mai i miei capelli!" 

"Cos- no, non voglio i tuoi capelli." 

"E allora perché sei qui?" 

"Ti ho sentita cantare. Mi piaceva la tua voce." 

Mavis sapeva bene di essere un cadavere, eppure sentì lo stesso la sensazione del sangue che scorreva verso le guance pallide. Abbassò lo sguardo, in imbarazzo per le parole che aveva usato. Poi lo rialzò; la ragazza dai capelli luminosi - ormai solo biondi - la osservava con occhi un po' più tranquilli. 

"Come ti chiami?" domandò. 

"Mavis. E tu?" 

"Rapunzel." 

Rapunzel si avvicinò al davanzale e vi si sedette, scacciando via il timore che prima le aveva dominato il corpo. Mavis si accomodò accanto a lei. 

"Come mi hai trovata?" 

"Stavo esplorando i dintorni del castello dove vivo. Mi sono spinta un po' più in là." 

"Sei l'unica persona che mi ha trovata."

"Tu non esci mai da qui?" 

"No, mia madre dice che è troppo pericoloso."

"Non hai mai visto nulla, al di fuori del paesaggio che si può vedere dall'alto di questa torre?" 

"No." 

Mavis tacque. Se prima credeva che suo padre fosse un tiranno, quando non la lasciava uscire dal castello, adesso si rendeva conto di non essere l'unica a subire le opprimenti ingiustizie di un genitore ipocondriaco, anzi: c'era qualcun altro che si trovava in condizioni ben peggiori delle sue. 

"È un peccato" disse, incrociando le braccia. 

"Com'è?" 


"Cosa?"

"Il mondo, intendo. Com'è?" 

Rapunzel la guardava, con un sorriso entusiasta accennato sulle labbra. Anche gli occhi grandi erano tornati ad essere vitali, pieni della stessa curiosità che Mavis vedeva nei suoi, ogni volta che guardava il dipinto che la ritraeva appeso nella sua stanza. 

"Oh, molto bello. Un giorno, se vuoi, ti ci porterò." 

Continuarono a parlare per tutta la notte; Rapunzel le chiedeva degli oceani, delle foreste, degli animali che lei aveva potuto soltanto vedere sulla carta dei libri che sua madre le portava alla torre. Mavis raccontava - e, con suo grande stupore, si accorse tutt'a un tratto che le piaceva - le piaceva parlare, descrivere ciò che aveva visto e, allo stesso tempo, guardare il viso bello di Rapunzel, che sembrava rapita in un mondo su cui lei aveva potuto soltanto fantasticare

Quando Mavis intravide il chiarore dell'alba all'orizzonte, disse a Rapunzel di dover tornare al castello. Lo sguardo della ragazza sembrò per un attimo rattristato, lei che s'era persa nei racconti della sua nuova amica, immersa in un tempo che sperava non sarebbe mai terminato. 

"Tornerai, vero?" le domandò Rapunzel, con una nota di speranza mista a preoccupazione nella voce.

"Certo! Ci vediamo!" 

Mavis si librò nell'aria e s'allontanò dalla torre, svolazzando il più velocemente possibile per tornare da suo padre - che sicuramente le avrebbe fatto un'amara ramanzina. Solo quando i suoi occhi azzurrini si sollevarono in cielo, Mavis ripensò al sentimento di attrazione che aveva provato nei confronti della ragazza dai capelli luminosi. 

Rapunzel brillava, solitaria, nell'oscurità della notte. E solo allora Mavis si rese conto di quanto lei, così bella, assomigliasse a una stella nel cielo buio. 





 
✿ Note dell'autrice 
Ciao a tutti! Questa è la prima volta che scrivo in questo fandom... Anche se, a dir la verità, questa storia non include solo Rapunzel, ma anche Hotel Transylvania. Forse, un giorno, sposterò questa storia nel fandom di "The Big Four", ma per ora ho deciso di postarla qui. 
Questa è una coppia crack, che però io adoro alla follia. Cioè, in realtà io adoro altre millemila coppie crossover per quanto riguarda i Non/Disney fandoms, però in particolare questa mi ha rapito il cuore. (E, per chi se lo chiedesse: ovvio che amo le coppie canoniche, ovver Rapunzel/Eugene e Mavis/Jonathan, però anche questa coppia femslash crossover ha un suo fascino. <3) So, comunque, che la Mavunzel non è una coppia popolare: ebbene, per chiunque sia arrivato a leggere fin qui, consiglio la visione di questo video (ho messo il collegamento, basta cliccarci su). Perché anche io non avrei mai e poi mai creduto di potermi appassionare così a una coppia crack come questa, e vi assicuro che guardando questo video vi si aprirà un mondo. La tizia che l'ha fatto mi ha tipo rovinata perché adesso shippo tutti i personaggi dei suoi video e ho avuto modo di conoscere altre coppie e quindi addio vita sociale <3 
Intanto ringrazio chiunque abbia deciso di leggere la storia, sperando di avervi fatto piacere (almeno per un poco) questa bella coppia! 
A presto!
Euphemia >.^
P.S. Sì, l'immagine l'ho fatta io. <3

 
  
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