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Autore: Dragasi    23/01/2016    5 recensioni
«Maestro…» mormorò un Jedi di neanche quarant’anni, dalla sua voce traspariva una grandissima gioia.
«Ciao, Obi-Wan» rispose un’alta figura che portava le vesti Jedi ed i capelli lunghi lasciati sciolti, tranne per due ciocche raccolte e legate dietro la testa.

L'incontro di Obi-Wan con il suo antico Maestro, dopo i fatti narrati in "La Vendetta dei Sith"
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Obi-Wan, Kenobi, Qui-Gon, Jinn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Come padre e figlio'
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Fantasmi dal passato
 

«Maestro…» mormorò un Jedi di neanche quarant’anni, dalla sua voce traspariva una grandissima gioia.
«Ciao, Obi-Wan» rispose un’alta figura che portava le vesti Jedi ed i capelli lunghi lasciati sciolti, tranne per due ciocche raccolte e legate dietro la testa.
«Maestro, non posso credere che tu sia ancora vivo»
«Non mi si può definire vivo, mio giovane Padawan»
Obi-Wan sorrise malinconico al sentirsi chiamare Padawan. Dopo dieci anni di Cavalierato e tre da membro del Consiglio sentirsi nuovamente chiamare con quell’appellativo dal suo vecchio Maestro lo divertiva e lo riempiva di nostalgia: nostalgia degli anni passati al fianco del suo Maestro al servizio della Repubblica, anni in cui le sue uniche preoccupazioni erano quelle di non deludere Qui-Gon e di diventare un buon Cavaliere Jedi.
Qui-Gon continuò: «Sono riuscito a far rimanere il mio spirito legato alla Forza, si può dire che io sia un vero e proprio “fantasma di Forza”. Però possono vedermi solo le persone con le quali ho avuto un qualche legame in vita, come te, Padawan»
Obi-Wan, però, non prestò molta attenzione a quelle parole. Poteva nuovamente parlare con il suo Maestro dopo tredici lunghi anni in cui era rimasto solo e senza aiuto. Molti dilemmi, dubbi e sensi di colpa attanagliavano il suo cuore, ma ora c’era Qui-Gon, c’era il suo Maestro e lui l’avrebbe aiutato come quando era un bambino…
«Maestro, ho fallito, ho fallito con Anakin. Sarei dovuto morire io su Naboo e l’addestramento di Anakin sarebbe dovuto essere affidato a te. Per colpa mia lui è passato al Lato Oscuro» nella voce di Obi-Wan si poteva chiaramente distinguere una vena di dolore ed il Jedi non riusciva a guardare negli occhi il suo antico Maestro.
«Padawan, non hai ancora imparato? Poni attenzione al presente, non rimuginare sul passato e non preoccuparti per il futuro, solo il presente è importante. Concentrati sulla Forza Vivente. E poi, Obi-Wan, se fossi morto tu su Naboo io non me lo sarei mai perdonato» rispose il fantasma elargendo al suo vecchio apprendista uno dei suoi rari, ma rassicuranti, sorrisi.
«Maestro, non sono stato capace di ascoltare Anakin, sono stato troppo duro ed esigente con lui, non sono stato capace di capirlo…» rispose Obi-Wan con gli occhi lucidi e pieni di dolore. Il suo Padawan, il suo migliore amico, suo fratello era stato ucciso dal Lato Oscuro e tutto per colpa sua.
Davanti a lui c’era l’unica persona con cui si fosse mai confidato, a cui avesse mai fatto vedere le sue debolezze, eppure era molto diverso rispetto a tredici anni prima. Percepiva la presenza di Qui-Gon attraverso la Forza, era meno nitida e più forte, ma non poteva percepirne le emozioni o i pensieri come quando era un Padawan.
Il fantasma non disse nulla, sapeva che Obi-Wan aveva bisogno di tempo per aprirsi. Aveva passato quasi quindici anni insieme a quel ragazzo e poteva dire di conoscerlo meglio di chiunque altro. Una domanda, però, lo tormentava: Obi-Wan l’aveva mai perdonato?
Il Jedi iniziò a mormorare: «Avrei dovuto ascoltarlo… lo sapevo che Anakin aveva bisogno di comprensione, eppure ero troppo preso dal mio dolore e dalla paura di non essere alla tua altezza per andargli incontro… sono sempre stato un fallimento»
Obi-Wan si rese conto che, in fin dei conti, lui non era affatto cambiato in quegli anni: aveva continuato a non sentirsi mai all’altezza della situazione. Quando i Maestri l’avevano voluto nel Consiglio, lui aveva provato l’ardente desiderio di poter rifiutare: quella poltrona non doveva essere sua, avrebbe dovuto essere di Qui-Gon. Il giorno della cerimonia in cui gli era stato conferito il titolo di Cavaliere si era sentito solo e abbandonato, normalmente con i Padawan c’era il loro Maestro ad accompagnarli in quell’ultimo passo, ma lui diventava Cavaliere per aver perso il suo e, in fondo al cuore, non si era sentito pronto.
«Obi-Wan… sai che sono sempre stato fiero di te. Sei sempre stato un ottimo allievo e già da bambino dimostravi di essere un grande Jedi. Tu non solo sei sempre stato alla mia altezza, ma mi hai superato sotto molti aspetti. Mi spiace averti fatto soffrire…»
Il suo allievo era cresciuto, era diventato un grande Maestro, eppure in fondo al suo cuore covava ancora le stesse insicurezze di quando era un apprendista. Sul viso del fantasma passò un fugace sorriso e si rese conto che lui ed il suo ragazzo erano sempre stati molto simili: da quel giorno nella Sala del Consiglio, Qui-Gon, si sentiva in colpa per come aveva accelerato le cose con Obi-Wan.
Il Jedi non stava dando cenni di voler parlare, così Qui-Gon prese di nuovo parola: «Obi-Wan, ho bisogno di chiederti una cosa…»
Il vecchio Padawan alzò lo sguardo verso il fantasma del suo mentore e rispose: «Cosa, Maestro?»
Il silenzio calò di nuovo per alcuni istanti e Qui-Gon si rese conto di quanto fosse difficile porre quella domanda all’unica persona a cui aveva dedicato tutto se stesso, l’unica persona che fosse rimasta con lui fino alla fine.
«Obi-Wan… quel giorno nella Sala del Consiglio… non volevo andasse così, ti sarai sentito messo da parte e, probabilmente, ti sarai chiesto se veramente ci tenevo a te… E su Naboo, quando le ultime parole che ti ho rivolto erano riguardo ad Anakin e nulla su di te… Puoi perdonarmi?»
Obi-Wan rivolse un ampio sorriso al suo Maestro, anche se gli occhi svelavano un profondo dolore.
«Maestro, sul momento mi sono sentito messo da parte, ma dopo ero felice di quello che avevi detto davanti al Consiglio, perché sapevo che lo pensavi per davvero. E riguardo a Naboo… devo confessare che all’inizio ero furioso, mi sentivo abbandonato. Nei primi momenti avevo la sensazione che tu mi avessi tradito, ma poi ho capito: sapevi che avevo bisogno di qualcuno, che se fossi rimasto da solo mi sarei chiuso nel mio dolore. Non devo perdonarti nulla, Maestro, ma sei tu a dovermi perdonare: non sono stato all’altezza del compito che mi avevi affidato»
Qui-Gon avrebbe voluto abbracciare il suo apprendista, ma in quella forma non gli era concesso. Si sentiva libero, ora che sapeva che Obi-Wan non aveva mai pensato di dovergli perdonare qualcosa.
Quel ragazzo non l’aveva mai deluso, ma sempre reso orgoglioso. A volte si erano scontrati, perché Obi-Wan era molto ligio alle regole del Codice, ma ammetteva con se stesso che, forse troppo spesso, il suo apprendista gli aveva impedito di compiere azioni avventate.
«Obi-Wan…» disse Qui-Gon, aspettando poi che il Jedi gli rispondesse.
«Maestro?» disse in tono interrogativo il vecchio apprendista.
«Non hai fallito, doveva essere il volere della Forza. Vedrai che si sistemerà tutto» rispose Qui-Gon.
Un sorriso stiracchiato comparve sul volto di Obi-Wan. Non era cambiato nulla da quando era un bambino: Qui-Gon avrebbe sempre cercato di rassicurarlo.
«Maestro, vivrò su Tatooine. Veglierò sul figlio di Anakin» disse deciso il Maestro Jedi.
Il fantasma guardò un momento il suo apprendista prima di chiedergli: «Ti va di tornare ad essere il mio Padawan?»
Sul volto di Obi-Wan comparve un sorriso malinconico e, inclinando la testa in segno di rispetto, rispose: «Non ho mai smesso di esserlo, Maestro»

Angolino di Dragasi
Wow! Due OS a pochi giorni una dall'altra! Non mi era mai successo!
Ok, tornando seri... questa storia ha visto la luce grazie a 9pepe4, perché per quanto mi riguardava era finita nel dimenticatoio.
Ci ho rimuginato un po' su e devo confessare che non è stata semplice, ma spero di aver buttato giù qualcosa di perlomeno leggibile (cosa di cui non sono così sicura...)
In ogni caso avrei voluto vedere una scena simile nel film di ROTS... In ogni caso spero che vi sia piaciuta!
Che la Forza sia con voi!
Dragasi
 
   
 
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