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Autore: marcole    03/02/2016    1 recensioni
La storia è scritta dal punto di vista di Peeta che si trova con Katniss nell'arena. Riusciranno a sopravvivere al primo giorno degli Hunger Games?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore mi batteva all'impazzata. Avevo in mente le ultime parole di Haymitch: -Vai e torna vivo-.Ma io non sarei tornato vivo. Io avrei fatto vincere Katniss e sarei morto, che lei lo volesse o no. Lei doveva rimanere viva, doveva farlo per Prim, sua mamma e Gale. Io non avevo nessuno che ci tenesse veramente. Non riuscivo a sentire niente. Era come se una bomba mi fosse esplosa in testa. Vedevo qualcosa davanti a me. Quest'anno l'arena era posta su una montagna e la cornucopia si trovava su una zona piana. Il sole proiettava i suoi raggi su di noi e io ero già tutto sudato. Ora vedevo tutto più chiaro e sentivo di nuovo. La voce di Senecra Crane ci colpì all'improvviso e iniziò a fare il conto alla rovescia. Guardai i miei sfidanti in cerca di Katniss. La vidi che guardava il paesaggio ma si vedeva che non era tranquilla, anzi proprio il contrario. Stava cercando un posto per scappare e quando incontrò i miei occhi le lessi in faccia cosa voleva fare: andare insieme in un posto sicuro. Questo voleva dire seguirla e a me andava bene. Era lei che andava a caccia, non io. Senecra Crane aveva finito di parlare e finì con la sua solita frase - E che la fortuna possa sempre essere a vostro favore- Il tempo era finito. Ora bisognava combattere. Cercai Katniss con lo sguardo e intanto presi uno zaino verde appoggiato dietro una roccia. Quando alzai lo sguardo vidi che Katniss veniva verso di me. Ci mettemmo a correre  verso i boschi e quando pensavamo di aver seminato la folla "inferocita" ci fermammo un secondo e guardammo il contenuto degli zaini. Il mio non era molto utile anche se aveva una corda e un coltello mentre quello di Katniss aveva una coperta che bastava per due persone e una bussola piccolina che ci sarebbe stata di aiuto. -Beh te sei sempre stata quella più fortunata- le dissi sorridendo. Lei ricambiò il sorriso e rispose -Forza dobbiamo metterci in marcia- cominciò a guardare la bussola -Continuiamo a nord e speriamo di trovare qualche traccia d'acqua-. Ci mettemmo in cammino e cominciai a pensare a come avremmo fatto fuori gli altri. -Katniss ma non hai neanche un arco!- esclamai. -Tranquillo Peeta nella notte ne farò uno di fortuna con qualche albero-. Ammiravo il suo coraggio e il suo ottimismo, continuavo a pensare che forse saremmo potuti veramente uscire di li anche se era solo un pensiero lontano quasi una voce sussurrata. Nel cammino andò avanti Katniss e io le stavo dietro quando mi fermò -Ehi Peeta hai sentito anche tu?- mi domandò. -Certo che l'ho sentito!-. C'era stato un colpo di cannone e altri che lo susseguivano. Questi stavano ad indicare i morti. Sette morti totali. Nella notte avrebbero fatto vedere le facce. -Forza continuiamo- mi disse. Avanzammo per circa un'ora. Io ero stremato non ce la facevo più. Non ero abituato come Katniss, che si trovava davanti a me e sembrava avere solo un po' di fiatone. -Senti Kaniss io non ce la faccio- -Ok Peeta allora troviamo un posto per dormire.-Decidemmo di dormire su un albero sul quale saremmo poi saliti. Io avevo preso qualche lezione su come scalarne uno e quello che avevo imparato lo avevo messo anche in pratica. Era stato faticoso ma poi ce l'avevo fatta. A Katniss invece veniva naturale. -Ok io sto qui a fare la guardia- disse poi. Cominciava a fare buio e lei annuì e andò in un albero li vicino per prendere della corteccia per il suo "arco di fortuna". Io la tenni d'occhio e presi il coltello che avevo trovato nello zaino. Mi stava guardando quando ad un tratto un ragazzo si avvicinò a lei -Katniss dietro di te!- non feci in tempo ad urlarlo che la colse di sorpresa da dietro e le mise le mani sul collo. La stava strozzando. Mi accorsi che non era armato. Probabilmente non era stato fortunato quanto noi con lo zaino. Non ci pensai due volte e corsi verso di loro. Il ragazzo sentì quando avevo urlato ma non sembrò badare a me. Lo presi per il collo e lo spinsi via da Katniss. Lei si portò le mani alla gola e riprese fiato, ma il ragazzo non mollava e si buttò su di me. Io cercai di dargli un pugno che andò sulle sue costole. Sentii un fremito di dolore, quasi un urlo e lui me ne diede uno a me, solo sulla faccia. Il dolore mi prese tutta la faccia e cacciai un urlo di dolore. Katniss prese il pugnale che avevo perso nella lotta e glielo pianto sulla gamba. Poi alla spalla e infine alla gola. Il sangue cominciò a uscire e mi invase la faccia e i vestiti. L'odore di sangue era dappertutto. Il corpo del ragazzo ora non si muoveva più e lo tolsi da sopra di me. Andai da Katniss e la abbracciai. Lei ricambiò l'abbraccio e quando ci staccammo sussurrai -Sai forse sará meglio andare su quell'albero se non vogliamo finire in pasto al lupo.- Lei annuì e sorrise. Ci arrampicammo sull'albero e facemmo passare la notte, che pareva silenziosa e cupa sopra quei boschi che parlavano di sangue e morte. Un giorno era passato. Almeno uno sopravissuto all'arena. 
Nicole. Ciao a tutti scusate ma ho avuto "problemi tecnici" ed ho dovuto riscrivere la storia. Spero che vi piaccia e vorrei sottolineare che l'idea di questa storia mi è venuta grazie a pandafiore, che me lo aveva consigliato. Scusate ancora per il problema e buona lettura. Voglio tante recensioni!
   
 
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