Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Ricorda la storia  |      
Autore: Blyth    04/02/2016    27 recensioni
[LuciferoxMichele]
********
- Perchè ribellarsi? Avevamo tutto! Passeggiavamo tra i giardini dell'Eden illuminati dalla luce di Dio.-
-Eravamo solo schiavi convinti di essere felici nelle nostre catene. Monchi delle più profonde emozioni.-
********
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The fallen

 [ Gli aggettivi dispregiativi usati per aprostrofare Dio non vengono da un mio parere personale ma sono stati usati solo per esplicitare al meglio la posizione del protaginista. Se siete credenti vi prego di non offendervi]

The Fallen 

Il cielo era in fiamme, ogni cosa nel regno di Dio era tinta di rosso scarlatto, il colore del sangue. Il luogo dell'eterna pace, della musica celestiale era pervaso da urla di dolore e morte.
Gli angeli si massacravano tra loro sotto gli occhi di Lucifero che a sua volta affondava la spada nel corpo dell'ennesimo serafino. Combattevano da ore ma sembrava che nessuno dei due schieramenti riuscisse a far soccombere l'altro e gli angeli di Dio continuavano a cadere morti.
Lucifero si guardò le mani e l'armatura imbrattate di sangue, quanti ne aveva uccisi ormai? Decine? Centinaia? Non lo sapeva e non voleva saperlo, se erano morti era solo stato a causa loro e della loro codardia. Davvero non erano riusciti a comprendere la grandezza del dono che gli stava facendo? Lo stesso dono che il loro creatore gli aveva negato concedendolo però a quelle imperfette creature che erano gli uomini.
Era stato additato come traditore ma l'unica cosa che voleva era la scelta, il poter essere padrone della propria vita; a che scopo vivere in eterno se l'unica cosa che poteva fare era sbattere le ali per quel dittatore che chiamavano padre? Perchè loro, le creature perfette, non avevano il diritto di amare? Aveva visto gli uomini innamorarsi ed essere felici, allora perchè loro erano obbligati a provare quell'unica sensazione di gioia indefinita e poco appagante?
Da questi pensieri erano nati i suoi dubbi e dopo i dubbi era nata la consapevolezza di volere la libertà e l'avrebbe conquistata in modo pacifico o con il sangue.
-Lucifer!- il suo nome urlato da una voce che conosceva fin troppo bene lo ridestò dai suoi pensieri. Si girò e lo vide in tutta la sua magnificenza.
Michele era circondato da un aurea dorata, luminoso come una stella anche con la corazza coperta di sangue, Lucifero conosceva bene quella luce era la stessa che per anni lo aveva avvolto; la grazia di Dio. Michele gli puntava contro la spada e uno sguardo pieno di disprezzo, uno sguardo che da lui non si sarebbe mai aspettato di ricevere.
Lucifero si ritrovò a ridere amaramente - E così ha scelto te come nuovo favorito.-
-Sono venuto per mettere fine a questa tua follia.- gli disse con voce dura.
-Uccidendomi? E io che credevo che Dio fosse amore puro....Mikael, unisciti a me. Ribellati anche tu contro quel demone che chiami Signore...resta al mio fianco per l'eternità.- l'ultima frase gli uscì dalla labbra più come una supplica che come un imperativo.
-Mi dispiace Lucifer, ma questo è il punto di non ritorno.-  mentre parlava Lucifero giurò di vedere del vero dispiacere nei suoi occhi chiari, ma quel sentimento scomparve velocemente come era comparso e il suo sguardo tornò fermo ed implacabile come deve essere quello di un giustiziere divino.
L'arcangelo gli si scagliò contro e il cherubino fece appena in tempo a parare il colpo di spada, la vibrazione scaturita dall'incrociarsi delle lame gli risalì il braccio come una scossa, Michele era cento volte più forte di qualsiasi altro angelo, l'unico in grado di affrontarlo ad armi pari...dopotutto loro non erano forse stati la coppia angelica per eccellenza?
L'arcangelo lo costrinse ad un combattimento serrato, fatto di continui attacchi e parate ma nessuno dei due riusciva a portare un vero colpo a segno, solo qualche graffio su gambe e braccia. Lucifero aveva perso il potere proveniente da Dio ma di certo questo non era bastato ad indebolirlo.
Pian piano la loro lotta li portò lontani dalla calca della mischia, più isolati dagli altri. Con un attacco a sorpresa Michele riuscì a fargli volare via la spada, Lucifero cadde di schiena sul terreno del paradiso, più duro di quanto ricordasse.
-Arrenditi e pentiti Lucifer, sono sicuro che se ti inginocchierai davanti a Dio implorando pietà Egli ti concederà misericordia per i tuoi peccati.-  gli disse Michele puntandogli la lama alla gola, aveva il fiatone e parlava prendendo grosse boccate d'aria, affannato.
Lucifero sentì un ghigno di sfida dipingersi sul proprio volto -Se mai mi inginocchierò davanti a qualcuno non sarà di certo nè davanti a Lui nè per implorare pietà ...Mikael.- gli disse sornione.
Finito di parlare gli diede un calcio alle gambe facendogli perdere l'equilibro e mollare la spada, quando Michele fu a terra iniziarono a lottare corpo a copro, in un groviglio di piume e muscoli.
Scansandosi a vicenda con uno spintone si divisero dandosi una tregua per poter respirare.
Si rialzarono entrambi, Michele si teneva l'ala imbrattata di sangue, Lucifero sputò per terra un dente, grugnì nello scaraventarsi contro di lui.
Caddero di nuovo a terra rotolando tra gomitate, ginocchiate e morsi. Quando si fermarono Michele aveva sul collo il segno della dentatura di Lucifero, il buco dei canini più profondo degli altri; Lucifero aveva il sopracciglio rotto e qualche piuma in meno sulle ali diventate nere come la pece.
Si riscagliarono di nuovo uno contro l'altro, non era più una maestosa lotta tra angeli, non erano più l'incarnazione della sublime lotta tra bene e male erano un groviglio di corpi in una lotta disperata senza esclusione di colpi. Due cani randagi che si azzuffavano per la strada stanchi ma non intenzionati a demordere.
-Mikael non voglio combatterti, unisciti a me e guidiamo insieme gli angeli contro il Tiranno.- urlò disperato Lucifero, lo uccideva lottare contro di lui che aveva considerato parte della propria essenza fino al giorno prima. Mikael era l'unico prezzo che non era disposto a pagare per la libertà. Quando si era ribellato aveva creduto che si sarebbe schierato dalla sua parte, che non lo avrebbe lasciato e ci sperava ancora.
-Tu sei un folle Lucifer!! Questa è una battaglia senza senso, un massacro ingiustificato!!- gli urlò di rimando Michele a pochi centimetri dal volto mentre stava sotto di lui - Perchè ribellarsi? Avevamo tutto! Passeggiavamo tra i giardini dell'Eden illuminati dalla luce di Dio.-
-Non eravamo altro che schiavi convinti di essere felici nelle nostre catene. Monchi delle più profonde emozioni.-
Michele gli tirò un altro pugno liberandosi dalla presa, ora erano tutti e due a carponi ansimanti.
Michele scosse la testa contraddetto - Sei geloso del libero arbitrio degli uomini? E' questo che brami per gli angeli?- gli chiese, poi, dopo una breve pausa per riprendere fiato, aggiunse indicando la Terra; lottando erano giunti al confine del paradiso. -Guarda come li ha ridotti il libero arbitrio!! Li ha fatti precipitare in un mondo di sofferenza e sacrifici...Dio ci ha fatto un dono preservandoci da questo!!-
Nel sentirlo Lucifero non sapeva se ridere o piangere - Guardati! Così convinto di queste menzogne...- si tirò su sulle ginocchia guardandolo con compassione, perchè non apriva gli occhi sulla verità, perchè lo tradiva così? Rise di quel nuovo sentimento.
-Dimmi Mikael, non sei mai stato geloso di loro nel vederli scoprire l'amore?- gli domandò, l'altro ci mise un attimo a rispondere.
-Noi conosciamo l'amore di Dio che è il più completo di tutti.-
Il cherubino rise ancora - Rispondi Mikael.- insistette.
Michele fece un altra pausa, la lotta si era calmata, erano entrambi allo stremo delle forze.
-...No...sono un angelo e non ne ho bisogno.- Lucifero giurò di sentire del dubbio nella sua voce.
-Io mi sono chiesto più volte come debbano sentirsi nello stare accanto alla persona amata...- sussurrò -...al sentimento che devono provare mentre si baciano, mentre fanno l'amore...-
Michele scosse la testa con espressione confusa -Di cosa stai parlano Lucifer?-
Il cherubino non gli rispose subito e con le ultime forze che gli rimanevano fece uno scatto per prenderlo dalla tunica che sporgeva dall'armatura, lo tirò su per guardarlo negli occhi. Pochi centimetri a sperarli.
-Sai cosa mi sono risposto? Che doveva essere un sentimento simile a quello che provavo nello stare vicino a te.- ringhiò con rabbia.
Michele si limitava stare in silenzio, negli occhi un sentimento indecifrabile -Volevo essere libero di amare qualcun'altro che non fosse Dio, volevo essere in grado di provare i sentimenti che turbano il sonno degli uomini e di provarli per te.-
Prese un respiro profondo e lo baciò a stampo, con rabbia premette le proprie labbra incrostate di sangue contro le sue.
Michele dopo un attimo di docilità se lo scrollò di dosso con un guizzo dei muscoli, Lucifero lo lasciò andare senza opporre resistenza.
L'arcangelo aveva un’espressione sconvolta, dipinta con i più disparati sentimenti: sorpresa, orrore ed una punta di imbarazzo.
-Perchè lo hai fatto?!- gli chiese guardandolo dritto negli occhi.
-Ti ho amato.- si ritrovò a dire tutto d'un fiato Lucifero.
-Tu mi hai mai amato?- gli chiese e sperò che per una volta fosse sincero con se stesso, che abbandonasse per un attimo tutti i precetti e i doveri.
Lo vide tentennare, spaesato dalla domanda e divorato per un attimo dal dubbio. Lucifero per qualche secondo vide il vero Michele, quello che sapeva da sempre esserci, quello che lo amava come lui lo amava. Un Michele nascosto persino all'arcangelo prediletto da Dio ma non a lui perchè lacerato dallo stesso conflitto che aveva tolto il senno anche a lui.
- Siamo angeli Lucifer, dovremmo amare solo Dio.-
Gli sentì mormorare.
Si scambiarono un lungo sguardo, o almeno per Lucifero quel momento parve durare un eternità, con quel contatto si sentì dire tutto quello che Michele non avrebbe mai confessato a parole, gli arrivò tutto il dispiacere e tutto il tormento procurato dal peso di quell' ingrato compito; perchè Lucifero sapeva che Dio con cattiveria aveva incaricato apposta Michele per ucciderlo. Quale punizione più grande dell'essere uccisi dalla persona che si ama? E qualche deterrente più grande dell'ordine del proprio padre contro un tradimento?
Vide anche le scuse per non essere in grado di compire quel passo nel vuoto, di seguirlo in una lotta contro l'ordine stesso.
-Mi dispiace.- gli sentì sussurrare prima del calcio che lo fece precipitare sulla terra.
E Lucifero si lasciò cadere mentre calde lacrime gli solcavano il viso, le prime e le ultime che avrebbe mai versato.











Angolo autrice

Salve a tutti voi che siete arrivati fino alla fine di questa oneshot, la mia prima Michifer (sono davvero emozionata!). Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta.
Ho voluto dare una mia versione della caduta di Lucifero rifacendomi alle fonti ebraiche che vedono Michele come colui che lo affrontò e lo spinse giù dal paradiso anche il riferimento al loro essere la "coppia angelica per eccellenza" è ebraico, Lucifero e Michele erano considerati gli angeli più belli e potenti prima della rivolta, io ho solo dato una diversa interpretazione di come Lucifero vedesse il loro essere una "coppia".
Non ho molto altro da dire, se non che verrà seguita da un' altra onshot rossa ambientata però ai giorni nostri. Se vi va lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate!

Alla prossima,
                   
                             Blyth










  
Leggi le 27 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Blyth