Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: ___Page    05/02/2016    3 recensioni
"Anno X824.
Il pianeta è sull’orlo del collasso.
Le fonti di magia si stanno esaurendo, soffocando la vita.
Nonostante i molti anni di ricerche, non è stata trovata alcuna fonte rinnovabile e nessuno ha molte alternative.
In quest’epoca gli umani sono diventati cannibali, rubandosi a vicenda la magia.
Lottiamo per un’esistenza nemmeno degna di tale nome. Qualcuno ha un motivo, qualcuno solo paura di morire, qualcuno più niente da perdere."
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Meredy, Mirajane, Sting Eucliffe, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Anno X825.
27 Maggio.
Il caldo sta finalmente tornando a Magnolia e non credevo che mi sarebbe mai potuto mancare. L’aria così tiepida, senza essere pesante è incredibilmente piacevole anche se Kagura mi ha già messa in guardia che tra un paio di mesi potrebbe tornare l’afa a cui siamo da sempre abituate. Non la vedo come una cosa necessariamente negativa, almeno quello è un tipo di disagio che conosco.
L’inverno, quello sì che è stato una sfida. Io del freddo avevo solo sentito parlare e non che non abbia i suoi lati piacevoli (come ad esempio la cioccolata calda e i vestiti di lana, ma soprattutto stare avvolta nella coperta insieme a Rogue) solo che non me l’aspettavo proprio una roba del genere.
Comunque, per poter fare finalmente il bagno nel lago o vedere il cielo terso ne vale la pena.
Per tutta quella che è la nostra nuova vita, ne vale la pena.
Essere di nuovo a Fairy Tail fa strano ma sono felice di essere qui e ancora di più di esserlo con gli altri. Si sono integrati tutti subito, anche se Gray e Lyon discutono spesso e a volte si sfidano ma non con la stessa frequenza con cui finisce a lottare con Natsu. Per fortuna c’è Erza sempre pronta a fermarli.
Anche Yukino, Lisanna e Elfman si sono uniti a noi mentre il Comandante e Mest si sono spostati stabilmente nella foresta per vivere con le loro famiglie ma li vediamo quasi tutti i giorni. Se non andiamo noi a trovarli, vengono loro.
Settimana scorsa abbiamo finito i lavori di ristrutturazione del Blue Pegasus, anche se tutta la città ha avuto bisogno di un restauro e ora la sede Gilda si trova sopra la superficie e non più sottoterra.
È stato un anno ricco di novità e soddisfazioni. Lector sta bene e vederlo correre e giocare con gli altri bambini è un balsamo per gli occhi.
L’unica nota dolente è l’assenza di Gajeel.
Quando abbiamo capito che se n’era andato, ci siamo resi conto che ce lo aspettavamo tutti ma non per questo è stato meno doloroso. A soffrirci più di tutti sono stati Juvia e Lily ma nessuno ha contestato la sua scelta. In fondo, era un suo diritto, anche se ci manca.
Solo, se non si fosse reso così irreperibile! Sono due mesi che cerchiamo di contattarlo ma sembra sparito nel nulla, dissolto, puff!
Quel dannato imb
 

-Meldy!!!  Meldy vieni fuori, presto!!!-
Meldy sollevò la testa dal diario con uno scatto, allertata dalla nota urgente nella voce di Lyon. Qualunque cosa stesse succedendo, doveva essere al di fuori dela norma e poche cose erano al di fuori della norma a Fairy Tail.
Con un movimento del polso richiuse il morbido diario di pelle viola, che provocò un tonfo inudibile e delicato mentre la ragazza correva fuori dall’ufficio di Gerard, dove si era intrufolata per scrivere un po’, al piano superiore della gilda. Spalancò la porta, la treccia rosa che sobbalzava sulla sua spalla destra.
-Lyon che succede?!- domandò, prima ancora di realizzare che l’albino era addossato alla balaustra che dava sul salone comune, insieme al resto di quella che era stata la sua squadra, Yukino, Lector e Frosch.
Lyon le fece segno di avvicinarsi senza nemmeno voltarsi verso di lei e Meldy si stacco un po’ incerta dall’uscio, colpita da quello strano atteggiamento dei suoi amici.
Affiancò Rogue, che stava tenendo per i fianchi Frosch, seduta con le gambe penzoloni, passandoglia una mano sul braccio.
-Che succede?!- chiese ancora ma Rogue non riusciva neppure a parlare, ipnotizzato da qualcosa che stava accadendo nel salone.
Senza più fare domande o indagare, anche Meldy posò le mani sulla balaustra e guardò giù e quando finalmente comprese cos’aveva catalizzato l’attenzione di tutti, il cuore le perse un battito.
Di sotto si erano tutti immobilizzati e zittiti mentre un uomo dalla mole imponente e lo sguardo freddo come l’acciaio avanzava senza guardare in faccia nessuno, i pugni serrati. Sul suo braccio sinistro, poco sotto la spalla, campeggiava il tatuaggio di Fairy Tail.
Meldy trattenne il fiato.
-Ma è proprio lui?!- domandò Lector sottovoce, guardando il fratello.
-Fro pensa di sì- mormorò altrettanto piano la bambina.
-Gajeel-
-Quando sarà arrivato?! Ha già il tatuaggio!-
-Ci scommetto che è arrivato di notte per farsi vedere a cose già fatte, l’esibizionista- commentò Lyon, guadagnandosi una gomitata da Kagura.
-Adesso non è quello il problema!- intervenne Rogue, distogliendo finalmente lo sguardo -Dobbiamo parlargli!-
-Juvia è ancora in missione con Gray, Natsu e Lucy! È l’unica che ha qualche possibilità di farsi prendere sul serio!- protestò Sting, riflettendo al tempo stesso come trattare la questione.
-Dovremmo almeno provarci, non credete?!- affermò Yukino, cercando con gli occhi il consenso degli altri.
-Ragazzi si sta avvicinando al tabellone delle richieste! Credo abbia intenzione di prendere un lavoro e partire subito!- li avvisò Meldy con urgenza.
Come un unico corpo, si girarono di nuovo verso il loro ex compagno di squadra e lo videro analizzare il tabellone a braccia conserte, lievemente accigliato. Si scambiarno un’occhiata di gruppo prima di scattare verso le scale, Frosch in braccio a Rogue e Lector in testa a tutti.
Arrivarono in frenata all’ultimo gradino, che finiva proprio sulla zona rialzata dove si trovava il pannello con le offerte di lavoro, rallentando l’andatura e avvicinandosi con cautela.
Sting avanzò un po’ di più, girandosi verso gli altri alla ricerca di incoraggiamento. Li guardò annuire ma tenersi a debita distanza e sgranò gli occhi indignato quando capì che avevano intenzione di usarlo come rompighiaccio.
D’altra parte, qualcuno doveva pur sacrificarsi.
Con un’occhiata di rimprovero ai propri amici, tornò a voltarsi verso il guerriero che non dava segni di essersi accorto di loro.
 -Ehi Gajeel!- provò a salutarlo con un sorriso dei suoi a piegargli le labbra.
Gajeel voltò lentamente il capo verso di lui e, rimanendo perfettamente impassibile, fece vagare gli occhi rossi su di Sting e sul resto dei compagni alle sue spalle, prima di emettere un verso che sarebbe potuto essere tanto di saluto quanto di fastidio e tornare a dedicarsi al tabellone.
Incoraggianti dall’apparente mancanza di intenzione violente da parte dell’amico, anche gli altri si mossero, disperdendosi per circondarlo.
-Amico, come va?!- domandò Lyon, con tono il più gioviale possibile.
-È un pezzo che non ci si vede!- fece presente Lector.
-Anche Fro lo pensa!!!-
-Mh?!- mormorò Gajeel, girandosi verso la bambina.
La studiò qualche istante, prima di avvicinarsi a lei con passi pesanti e chinare il busto in avanti.
Frosch continuò a fissarlo per niente spaventata, con i suoi grandi occhioni che sorridevano per lei, forse un po’ perplessa da quella distanza ravvicinata, finchè Gajeel non portò una mano guantata a posarsi sulla testolina verde della piccola.
-Cresci in fretta, mocciosa- le disse roco, arruffandole i capelli per poi tornare verso il tabellone e staccare una richiesta di lavoro.
Senza aggiungere altro si diresse nuovamente verso l’ingresso, con la chiara intenzione di uscire.
 Rimasero immobili, osservandolo allontanarsi sconsolati.
-Ehi Gajeel! Aspetta!- esclamò Rogue di punto in bianco, lasciando Frosch tra le braccia di Meldy e precipitandosi verso l’amico che però non accennava a fermarsi.
-Che c’è Rogue?!- domandò atono, fulminando chiunque osasse fissarlo per più di tre secondi.
-Dobbiamo parlarti!-
-Quando torno dalla missione. Tanto ho visto che state tutti bene e come potete vedere sto bene anche io. Quando avrò finito qui potrete farmi tutte le domande che vorrete okay?!-
-No! Cioè voglio dire sì, certo che è okay, abbiamo un milione di cose da chiederti ma c’è una cosa che devi sapere prima di partire!-
-Me la dirai poi-
-Ma è importante! A volte le missioni durano più del previsto e…-
-Rogue. Non mi interessa ora. Ci vediamo presto, promesso- lo interruppe, ormai sulla porta, prima di stringerli una spalla in un gesto goliardico e girarsi per sparire.
-Ma…- provò a protestare un’ultima volta Rogue prima che la porta della gilda si chiudesse alla spalle di Gajeel.
L’ex mercenario si fermò subito fuori dall’edificio, inspirando l’aria tiepida di Magnolia e premendo pollice e indice sugli occhi chiusi, che avevano preso a pizzicare.
Quei maledetti bastardi. Erano cresciuti così tanto in così pochi mesi.
E stavano tutti bene, era così… era stato così…
Sollevò la testa di scatto prima che qualsiasi tipo di emozione positiva potesse sopraffarlo e strinse di nuovo i pugni, accartocciando il foglio su cui erano scritte le generalità del lavoro che aveva scelto.
Mittente, luogo, difficoltà e compenso.
Era così che era riuscito a sopravvivere in quei mesi. Indifferenza, anche se solo apparente, anche se finta.
Ostentare indifferenza lo aveva tenuto in vita. Il male però, certo, non era diminuito neanche un po’.
E solo quando era stato sicuro di potersi mantenere a debita distanza da quelli che un tempo erano stati la sua famiglia, senza farsi nuovamente coinvolgere da loro, solo allora si era deciso ad accettare quell’invito con cui Natsu aveva impregnato l’aria della foresta di Magnolia quella sera.
Quella maledetta, lontana sera, i cui ricordi cominciavano a sfocare ma il cui dolore era ancora vivido nel cuore di Gajeel.
Si accorse che rischiava di farsi travolgere e si mosse rapido, cominciando a pianificare mentalmente la missione, seguendo uno schema di cui era diventato maestro ormai. Padrone delle proprie emozioni, fino a prova contraria, ecco cos’era adesso Gajeel Redfox.
Aveva fatto solo pochi passi che due persone spuntarono correndo da uno dei vicoli di Magnolia, a pochi metri dalla gilda. Erano vestiti con abiti comodi e a giudicare dalle condizioni del moro dovevano essere di ritorno da una sessione di allenamento, anche se il rosso sembrava fresco come una rosa.
Li osservò meglio, realizzando che li conosceva.
Erano membri di Fairy Tail e cioè, si rese conto, suoi compagni adesso. Se non ricordava male si chiamavano Rhett e Joy.
-Finirai per ammazzarmi Jet…- si lamentò a corto di fiato il moro, prendendo generose boccate di ossigeno con il busto piegato in avanti e le mani posate sulle ginocchia.
-Andiamo Droy! Hai quasi raggiunto il tuo pesoforma ideale! Non vorrai fermarti ora!- protestò il rosso, sorridendo con accondiscendenza.
Okay, si ricordava male. Però ci era andato vicino.
-Eh la fai facile tu!- ribatté il moro, sollevando la testa e notando finalmente Gajeel che li fissava.
Anche Jet si voltò dopo un attimo, seguendo la traiettoria dello sguardo dell’amico e sobbalzando appena nel vedere l’ex mercenario a pochi passi.
-Uh! Ehi!- lo salutò alzando appena il braccio in segno di saluto -Sei tornato!-
Un “Tch” fu tutto quello che Gajeel gli concesse in risposta, prima di ripartire alla volta della propria missione, deciso a ignorare qualsivoglia commento i due tizi avessero in mente di fare per la sua scortesia.
Accelerò l’andatura, per allontanars da quella zona così ad alto rischio per la sua emotività, muovendosi in direzione della stazione di Magnolia.
Avrebbe potuto chiedere se per caso Fairy Tail avesse in dotazione qualche sabertooth ma non voleva tornare indietro. Era così immerso nella sua pianificazione del lavoro che lo aspettava che non si accorse nemmeno di avere raggiunto una strada un po’ più affollata, finché qualcuno non gli sbatté addosso correndo.
-Ehi!- abbaiò subito il moro ma non riuscì a finire la propria protesta.
-Oh scusa! Non volevo!- esclamò la ragazza, coprendo la sua voce con la propria.
E il cuore di Gajeel smise di battere per alcuni millesimi di secondo mentre sgranava gli occhi e la gola gli si inaridiva.
Doveva stare sognando.
Non poteva essere vero.
Eppure…
 

 
“A salvarli è stato l’Idrhil Dorok, lo Scudo della Fata, una magia così potente da superare anche le leggi di vita e morte che regolano il nostro mondo. Una magia molto potente che ha a che fare con l’amore”

                                                                                                                                                   
-Non… ti ho fatto male vero?!- domandò la ragazza, guardandolo perplessa.
Quel ragazzo era tre volte lei in altezza e aveva dei muscoli che parevano cesellati nel ferro. Non poteva avergli fatto male, era impossibile.
E allora perché la stava guardando in quel modo, come se avesse davanti un fantasma?!
 

 
“L’amore è la più potente di tutte le magia. E l’amore ha trovato il modo di superare i limiti di spazio e tempo e la morte stessa”

 
Eppure non si poteva sbagliare. Avrebbe riconsciuto tra mille quella voce, il colore dei suoi capelli, i suo occhi color miele e la luce dolce che li faceva brillare.
Avrebbe riconosciuto tra mille il suo profumo.
Quella era… era…
-Levy?- domandò con una voce che non gli sembrava neanche sua.
Com’era possibile?!
Forse stava impazzendo! Ma lei era lì, non era un’allucinazione!
Pur completamente focalizzato su di lei si rendeva conto di come la gente la scansasse.
Com’era…
 

 
“Si dice che l’unione dell’Ishgar Jara e dell’Idhril Dorok potrebbe riportare addirittura in vita una persona”

 
-Ci conosciamo?!- domandò Levy accigliandosi.
Era piuttosto certa di non avere mai visto prima quel ragazzo, se ne sarebbe ricordata altrimenti.
Insomma era così… così… così!
Lo studiò con più attenzione e un dettaglio la colpì, anche se non era comunque una risposta alla sua domanda.
-Ehi sei di Fairy Tail anche tu?! Non ti avevo mai visto prima ma io sono arrivata da appena due mesi!- esclamò, voltandosi per mostrare il tatuaggio della gilda sulla spalla, esattamente nello stesso punto dove un tempo c’era stato il simbolo dei Vermillion a colorare la sua pelle morbida, candida e liscia.
Gajeel deglutì a vuoto.
 

 
“Ma non solo il loro amore reciproco li ha salvati, anche quello verso i loro cari che li ha portati a compiere un sacrificio tanto grande”
 

Il dubbio che fosse un sogno non se n’era ancora andato del tutto ma ciò che stava provando lo dissolse come cenere al vento.
L’aveva sognata in quei mesi, Gajeel, oh se l’aveva sognata.
Ma mai aveva provato un’emozione così violenta, neppure in quei sogni così vividi che si confondevano con la realtà e che neppure lui riusciva a distinguere.
Tutto il lavoro fatto in quei mesi per costruire una barriera intorno al suo cuore era scomparso. Non riusciva a controllare ciò che ormai aveva preso a scatenarsi dentro di lui e che gli stava accelerando i battiti, mozzando il fiato, annebbiando la vista.
Era vero, era tutto vero.
Levy… era viva.
Levy era viva!
 

 
“Se la vostra Mavis è così forte e potente, poteva dare anche a lei una seconda occasione”

 
Era viva ed era lì, davanti a lui, e Gajeel avrebbe voluto piangere e ridere e gridare e stringerla e farla roteare nell’aria.
Ma non riusciva a fare niente perché nella confusione di tutto quello che stava cercando di metabolizzare, una bruciante verità si stava facendo strada in lui e verso il suo cuore, ormai nuovamente esposto e indifeso.
-Ehi, sei sicuro di stare bene?!- domandò Levy, avanzando di un passo verso di lui, chiaramente preoccupata.
-Io… io…- balbettò il ragazzo, mandando giù e ricacciando indietro le lacrime.
Levy non si ricordava di lui. Levy non sapeva chi fosse, non lo riconosceva, non era che un estraneo per lei.
E anche se non era niente di irreparabile faceva male, dannatamente male in quel momento, in cui lui era così vulnerabile e felice ma spaventato e del tutto impreparato e, maledizione!, aveva così bisogno di stringerla e baciarla fino a toglierle il fiato e imprimersi il suo sapore di nuovo sulle labbra.
Ma non poteva.
-Sto bene- riuscì a dire, riguadagnando un po’ di lucidità.
Levy annuì, sollevata solo in parte e ancora incerta, prima di spostare gli occhi sul foglio che Gajeel  teneva accartocciato in mano.
-Oh stai partendo per un lavoro?! Allora non ti trattengo oltre!- gli disse con un sorriso che per il ragazzo fu come una stilettata la cuore.
No, non te ne andare!
-Ci vediamo al tuo ritorno okay?! E magari mi dirai anche il tuo nome, guerriero misterioso!- scherzò l’azzurrina, prima di superarlo e proseguire diretta alla gilda.
Lievi tremit presero a scuotere la figura immobile di Gajeel.
Non aveva importanza, non aveva importanza.
Sarebbe andato tutto bene, non aveva importanza se Levy aveva perso la memoria.
Si era innamorata di lui una volta, avrebbe fatto in modo che riaccadesse, Levy sarebbe stata sua, perché lui non poteva essere di nessun altro.
Non aveva importanza.
Continuava a ripeterlo ma non ci credeva.
Ma che altro avrebbe potuto fare?!
Portò la mano destro sul braccio sinistro, come a volersi confortare da solo e s’irrigidì quando i polpastrelli sfiorarono qualcosa di ben più morbido e liscio della sua pelle coriacea tesa sui muscoli torniti.
Abbassò lo sguardo sapendo già ciò che avrebbe visto legato intorno al suo braccio. La fascia rossa di Levy. La fascia rossa che Levy gli aveva donato la sera del suo Hagal Silmäryll, legandolo a sé per sempre con quel misero pezzo di stoffa che era stato la sola cosa, oltre a Metallicana, di cui si fosse preso realmente cura in quei mesi.

 
“L’Ishgar Jara, nella lingua della mia tribù, significa legame”

 
Levy si era allontanata di pochi passi ed era ancora a portata d’orecchio.
Aveva senso?!
Gajeel era abbastanza certo che non fosse che una pia illusione ma in fondo non avrebbe fatto male a nessuno. In fondo, non aveva niente da perdere.
Si girò completamente verso Levy, le gambe divaricate i pugni stretti, lo sguardo determinato e implorante.
Ti prego, ti prego, ti prego.
Prese fiato per parlare.
Fa che funzioni.
-Eiwä yar kamëye- mormorò, abbastanza forte da farsi udire da lei.
Levy si immobilizò, sentendo un brivido lungo la schiena e il tempo parve fermarsi mentre Gajeel tratteneva il fiato.
Tremando appena, Levy si girò lentamente verso di lui, una luce indecifrabile negli occhi. Sembrava spaventata ma anche speranzosa, confusa ma anche serena.
Cosa stava succedendo?!
 

 
“È la tua anima che ha riconosciuto la mia, non è qualcosa a cui puoi dare una risposta razionale”
 
 
La guardò schiudere le labbra e fissarlo più a lungo di quanto avrebbe creduto di poter sopportare.
E poi quel suono, così perfetto, quasi un soffio di vento.
-Gajeel...-
Il suo nome, a metà tra una domanda e un’invocazione.
Il suo nome.
Pronunciato da lei, come fosse stata la cosa più sacra del mondo.
 

 
“Non c’è nulla di razionale nell’amore”

 
Gli occhi di Levy si riempirono di lacrime, mentre la sua mente si riempiva dei ricordi di una vita che credeva ormai perduta per sempre.
Gajeel lasciò finalmente andare tutto quello che si era tenuto dentro per mesi, mentre uno splendido ghigno si disegnava sul suo volto, in contrasto con le lacrime che gli rigavano le guance.
E tutto scomparve intorno a loro, ogni suono, rumore, dettaglio che non fossero Levy per Gajeel e Gajeel per Levy, quando la risata di Levy, felice e rotta dai singhiozzi si librò nell’aria, mentre correva verso di lui.
Ad ogni passo che la stava portando da lui, il cuore di Gajeel si stava lentamente sanando, tornando integro, come la sua anima.
Aprì le braccia, pronto ad accoglierla e stringersela al petto.
E se una cosa sapeva con certezza Gajeel era che non l’avrebbe lasciata andare.
Non l’avrebbe lasciata andare mai più.
 
 
 
 




Angolo di Piper: 
Ebbene sì! E' finita! 
Piango lacrime a fiumi perchè questa storia mi ha preso come poche hanno fatto! E' durata molto più di quanto avessi programmato inizialmente ma in fondo ne sono felice! 
Vorrei ringraziare tutti voi che avete letto e seguito e preferito e mi avete accompagnato fino alla fine di questa avventura! 
In particolare grazie a: 
cercasinome
honeyzen123
dreamfanny
Jashin99
martiiiichan
(sono giuste le "i"?!)
daimler
Grazie di cuore davvero per tutto il sostegno e la vicinanza! Spero di risentirvi presto! Un bacio grande! 
Piper. 


 
  
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