Sfumature giallastre si inerpicano in forme lineari nella parte superiore della tela, alternandosi a colori rossastri e aranciati, ultimi tenui bagliori di un sole morente, scomparso fra le fronde degli alberi.
In primo piano una figura sottile è seduta a gambe incrociate verso il tramonto, le mani sul grembo, la treccia morbida cadente sulla spalla destra, il volto bagnato dagli ultimi raggi di luce.
Accentuo le ombre che gli alberi gettano sul terreno, a contrasto con l’esplosione di colori del cielo terso che ho appena terminato di dipingere.
Richiamo l’attenzione di Katniss con quello che ha tutta l’aria di essere un sussurro, impercettibile e già disperso dalla lieve brezza serale di fine estate.
Il cavalletto su cui è posta la tela ormai dipinta è in bilico fra una pietra rotonda, delle dimensioni di un pugno, e una sporgenza invisibile del terreno ricoperto d’erba fresca di rugiada.
Katniss mi si affianca, circondandomi la vita con un braccio, appoggiando la sua mano sottile sul mio fianco pronunciato. Osservo i suoi occhi illuminarsi alla vista del mio dipinto, mentre emozioni contrastanti le lambiscono il volto. Mi sorride, nello stesso modo in cui mi sorride alla fine di una lunga giornata in panetteria, nello stesso modo in cui mi sorride quando mi sussurra qualcosa che la fa avvampare, colorando le sue guance di un rosso acceso, più rosso del tramonto che ho appena terminato di dipingere.
E’ un sorriso sghembo, tendente all’angolo destro della sua bocca rosea, screpolata. Intingendo il dito indice nella pittura arancione, le spalmo la tempera dal punto in cui inizia il suo sorriso fino allo zigomo sollevato, che crea piccole rughe d’espressione attorno all’occhio color acciaio.
Mi guarda con espressione stranita, ma senza perdere quella nota di colore dal suo volto.
Vorrei farti una foto, Katniss, per immortalare il tuo sorriso e le farfalle nello stomaco che mi provoca. Vorrei farti una foto e tenerla segretamente custodita in uno dei miei tanti cassetti, osservarla e rigirarla fra le dita, poter ridipingere il momento, pur sapendo che non potrà mai essere paragonato alla tua bellezza ora. Vorrei farti una foto ed è per questo che ti bacio, Katniss, per imprimere la tua felicità e la tua bellezza sulle mie labbra, sulla mia pelle. E ti bacio, Katniss, assecondando i movimenti del tuo corpo sottile, stringendoti fra le mie braccia e inspirando il tuo profumo. Sai di felicità, la mia.