Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    12/02/2016    2 recensioni
Questa è una fanfiction ispirata a Christmas Carol in cui Elsa riceva la visita degli spiriti del Natale passato, presente e futuro. Lei non è avara o cattiva ma solo un po’ confusa per ciò che le riserverà il futuro e gli spiriti la aiuteranno a capire cosa fare.
I personaggi non appartengono a me, tranne un paio, ma alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Scusa…-sussurrò Jake amaramente e senza voltarsi verso la sorella.
La Elsa del futuro sorrise e prese la mano della figlia.
-Forza andiamo dai vostri cuginetti. Abbiamo promesso alla zia Anna e allo zio Kristoff di tornare presto. –affermò cominciando ad incamminarsi assieme a Jack che teneva ancora in braccio Jake.
La regina del presente era letteralmente allibita ma anche molto felice.
Sembrava quasi un sogno, una vita perfetta…
-Mamma ma è vero che io e Jake resteremo sempre piccoli? –domandò Crystal.
La regina del presente inarcò un sopracciglio, cos’era quella storia?
Intanto la Elsa del futuro annuì.
-Vedi, quando la luna…Manny mi donò vostro padre –cominciò a dire guardando con amore il marito che contraccambiò il suo sguardo –io dovetti diventare immortale per stare sempre al suo fianco e la stessa cosa vale per voi. Non crescerete ma neanche io e vostro padre. L’uomo nella luna non ha bisogno che altri spiriti portino la neve. –ammise in tono scherzoso la regina e accarezzando sua figlia sulla testa mentre scendevano le scale.
-Però anche voi avete un compito. Aiutare me e la mamma a congelare le cose e a far divertire i bambini come voi. –disse Jack.
Tutti e quattro furono soddisfatti della risposta e uscirono dal castello.
Il sogno si concluse così e Elsa si ritrovò nella distesa di neve assieme a Sandman.
La regina delle nevi gli dava le spalle.
Stava pensando, e non riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena visto e appreso.
Lei…sposata con un uomo con i suoi stessi poteri…immortale…e con due bambini adorabili!
Anna era in salvo e anche lei aveva avuto dei figli!
Cosa poteva chiedere di più dalla vita?!
Elsa si girò sorridente verso l’omino in giallo.
-Omino del sonno io ho deciso. Voglio quello, l’ultimo sogno. Voglio che sia quello il mio futuro. –ammise lei.
Sandman sorrise dolcemente e annuì. Salutò con la mano e poi si dissolse.
Elsa scivolò in un sonno senza sogni finché la mattina un bussare alla sua porta la svegliò.
-Elsa! –la chiamò sua sorella.
La regina fu contenta nel sentire la sua voce e si mise a sedere sul letto.
-Cosa c’è Anna? –domandò cominciando a gestire i suoi capelli biondi.
-Volevo dirti che è Natale finalmente! Non posso augurartelo da dietro una porta chiusa, perciò vestiti in fretta e raggiungimi di sotto. A dopo! –gridò allontanandosi di corsa.
Elsa sorrise e si vestì.
Dopo pochi minuti si stava già dirigendo verso il salone ma durante il tragitto…
-Vostra maestà, speravo di rivedervi. –ammise il principe.
Lo sguardo della sovrana si indurì di colpo. -Anche io stavo cercando proprio voi principe Hadams. Dopo un’attenta riflessione ho convenuto che la vostra permanenza ad Arendelle non è più gradita. –affermò con autorità.
Hadams sbiancò.
-C…come? –domandò.
Elsa alzò la testa in maniera impostata e sovrappose le mani davanti allo stomaco drizzando la schiena.
-Visti i trascorsi recenti con vostro fratello devo ordinarvi di lasciare Arendelle oggi stesso. Non posso permettere che il regno venga minacciato nuovamente, inoltre proibisco a voi e ai membri della vostra famiglia di sbarcare su queste terre. Guardie! –disse ad alcune di loro che stavano passando proprio in quel momento.
-Scortate il principe Hadams alla sua nave per favore. –decretò.
Queste si inchinarono e portarono via uno scioccato principe dai capelli rossi.
Elsa abbandonò la sua aria seria e sopirò, sorrise e poi scese nel salone.
-Elsa sei bellissima! –decretò Anna appena la vide.
La regina di fatti indossava un abito aderente con strascico, come quello di ghiaccio, ma tutto rosso e bianco. In puro stile natalizio.
-Grazie, anche tu Anna. –ammise vedendo che anche sua sorella indossava un abito rosso dalla gonna a ruota e un buffo cappellino in testa.
Con euforia cominciarono tutti a scartare i regali e il sorriso sul volto della sovrana non scomparì neppure per un attimo.
-Elsa ti vedo…diversa. Cioè non nel senso che tu sia strana solo-
La sovrana rise interrompendo la sorella.
-Sì Anna ho capito. Ultimamente ero giù di corda perché ero gelosa che tu avessi un uomo fantastico al tuo fianco come Kristoff. –confessò lei sorprendendo la principessa.
-Oh Elsa…-tentò di dire sua sorella prendendole le mani.
-Tranquilla, sono felice per te e Kristoff. Non preoccuparti per me. –le disse in tono rassicurante e sicuro.
La principessa la osservò con sguardo docile poi l’abbracciò.
Quando entrambe si separarono sentirono un rumore strano provenire dal camino.
Cadde della cenere e poi un omone vestito di rosso.
-Buon Natale! –decretò quest’ultimo.
-Babbo Natale? –domandò Kristoff stupito.
-Wow! –esclamò Anna.
Elsa sorrise.
-Nord, cosa ci fai qui? –domandò.
-Elsa tu conosci Babbo Natale?! –chiese Anna sorpresa.
La sovrana osservò sua sorella e annuì poi tornò a guardare Nord.
-Sono venuto a vedere se regali piaciuti. –disse lui facendo un gesto teatrale con le braccia.
-Sì, erano fantastici! –ammise Anna con entusiasmo.
-Ah bene, però ho qui con me altro regalo. Una persona che ci tenevo farvi conoscere maestà. –affermò Babbo Natale facendo l’occhiolino a Elsa che rimase interdetta.
Nord si voltò dunque verso il camino e fischiò.
Questa volta la cenere non cadde e un ragazzo piombò giù dalla cappa del camino, senza fare il minimo rumore, atterrando sui talloni.
Anche se il viso era rivolto verso il basso Elsa poté notare che quel ragazzo aveva i capelli bianchi, inossava una felpa blu, dei pantaloni marroni e che non calzava scarpe. Inoltre nella mano destra impugnava lo stesso bastone del suo sogno.
Elsa lo riconobbe immediatamente, si trattava di Jack.
Alla sovrana mancò un battito e finalmente il guardiano alzò la testa incatenando il suoi occhi ai propri.
Lo spirito si tirò su in tutta la sua altezza e uscì dal camino.
Nessuno fiatò.
-Tu sei Jack non è vero? –chiese la sovrana con calma apparente.
Il guardiano sorrise e la regina si sentì sciogliere.
Era bellissimo quando sorrideva e i suoi occhi erano glaciali.
-Sì, e tu devi essere la regina Elsa. –ipotizzò lui con una voce ammaliante.
-Sì…-rispose quasi flebilmente lei.
Jack le si avvicinò e le prese una mano baciandola con galanteria.
-È un piacere conoscerti. –ammise con uno sguardo un po’ malizioso.
Elsa arrossì e dalla mano che poggiava su quella dello spirito uscirono delle scintille azzurre, segno che entrambi possedevano un potere simile.
La sua mano scivolò via da quella di Jack ma i loro occhi non smisero di osservarsi.
Entrambi avvertirono come il nascere di qualcosa di magico tra di loro…e letteralmente stava accadendo qualcosa!
Sopra le loro teste infatti, sul bastone ricurvo che il guardiano teneva nella mano sinistra, crebbe magicamente del vischio.
Lo spirito dell’inverno osservò con stupore quella “cosa” spuntata sul suo bellissimo e specialissimo bastone ma…a dirla tutta non gli dispiacque la sua presenza, Elsa al contrario osservò la pianta con preoccupazione.
Non è che adesso loro dovevano…
-Voi non baciare? –domandò Nord con sguardo innocente ritirando una mano dietro la schiena.
Sia Jack che Elsa lo osservarono per un attimo prima di guardarsi nuovamente.
-Io non bacio ragazzi che non conosco o che conosco appena. –ammise la sovrana con tono risoluto.
Jack la osservò con sguardo divertito e la regina si sentì nuovamente a disagio.
-Ma è una tradizione natalizia Elsa. –ammise Anna molto di parte.
-Già, voi no potere tirare indietro. –ammise Babbo Natale incrociando le braccia complice.
Elsa sospirò, guardò lo spirito dell’inverno che non osava dire una parola e gli si avvicinò abbassando lentamente le palpebre.
Jack si chinò verso di lei e chiuse gli occhi a sua volta.
Le loro labbra si toccarono incastrandosi perfettamente.
La regina arrossita baciò lo spirito dolcemente e in quel momento il vischio sul bastone del guardiano si ricoprì di ghiaccio.
Fine.
  
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