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Autore: Sara_RS    12/02/2016    0 recensioni
Non c'è niente di peggio del vedere le persone che ami morire mentre tu non puoi fare niente.
Questo è quello che è successo a me: tutti quelli che amavo, e che mi amavano, sono morti.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Johanna Mason, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c'è niente di peggio del vedere le persone che ami morire mentre tu non puoi fare niente.
Questo è quello che è successo a me, tutti quelli che amavo, e che mi amavano, sono morti.
Ora vivo sola, in una lussuosa abitazione, tormentata dai fantasmi del passato.
Ma a quanto pare per il grande e onesto Presidente Snow non è abbastanza avermi tolto tutto, ora vuole finire ciò che ha iniziato, vuole uccideri.
Così quando lo sento annunciare che ci sarà un edizione della memoria degli Hunger Games e che i vincitori delle edizioni passate parteciperanno capisco che per me è finita.
Sento la rabbia scorrermi nelle vene, lancio il bicchiere che tengo tra le mani contro il muro e mi metto a urlare.
Urlo sempre piu forte e impreco contro Snow, contro Capitol e contro i suoi stupidi abitanti.
Ci vogliono un paio di ore prima che il mio mentore si faccia vivo, non lo vedevo da anni e speravo di non doverlo rivedere.
Tenta inutilmente di calmarmi, sono come un fiume in piena che rompe gli argini, continuo a gridare.
Alla fine riesce a spiegarmi che questi giochi sono diversi, la ragazza che ha vinto l' anno passato, Katniss, ha creato molti problemi Capitol city, va protetta nell'arena, io e gli altri tributi dobbiamo proteggerla perche grazie a lei sta nascendo una nuova rivoluzione.
Non sono d'accordo, non rischirò la pelle per una ragazzina che si diverte a giocare con delle bacche e recita la parte dell'amante sfortunata. 
Possono dirmi quello che vogliono ma io non fingerò di essere l'alleata e l'amica di qualcuno, ogniuno deve pensare per se e sperare di salvarsi, negli Hunger Games e nella vita.
Il nostro treno parte il giorno seguente diretto all'inferno, non ho paura, mi sento come se non fossi mai uscita davvero da quell'arena, gli incubi mi ci riportano ogni notte.
Mentre guardo il paesaggio del mio distretto scorrere dietro il finestrini ripenso a quelle che sono le mie uniche certezze.
Mi chiamo Johanna Mason , vengo dal distretto sette, sono sopravvissuta agli Hunger Games, sto per tornarci.
Arriviamo a Capitol prima di quanto io desideri, è disgustosa esattamente come la ricordavo e come i Capitolini, provo imbarazzo per loro, con quei capelli e quei vestiti.
Vengo accompagnata davanti al palazzo dove i tributi soggiorneranno fino agli inizi dei giochi, mi hanno dato un loft tutto per me.
-Davvero elegante!- esclama il mio mentore entrando
-A Capitol piace viziarmi.- rispono buttando il cappotto sulla poltrona di pelle bianca.
-Johanna!- una voce familiare proveniente dalla sala del mio loft attira la mia attenzione, è Finnick, un altro ragazzo uscito vivo dall'arena, il pupillo di Capitol.
Corro ad abbracciarlo, lui mi stringe, riesce persino a rubarmi un sorriso.
-Che ci fai qui...qui nel mio appartamento intendo?- gli domndo
-Devo parlarti- mi risponde, allora ci dirigiamo verso un salotto più  isolato.
-Sono contento di rivederti anche se avrei preferito rincontrarti in un altro contesto...- comincia
-Anche io- gli rispodo
-Ma adesso dobbiamo parlare di cose serie, dobbiamo proteggere la ragazza del dodici, Katniss-
-Se sei venuto qui solo per questo allora puoi andare- gli dico scocciata.
-Da quando lei ha scoperto il gioco di Capitol ci sono state sommosse in tutto il paese, le persone sono pronte a ribellarsi contro Snow, sai questo cosa significa?- continua lui
-Che ci sarà un massacro tra la nostra gente, io non ho intenzione di prenderne parte-
-Come puoi essere così egoista da mettere il tuo bene prima di quello di centinaia di persone, donne, bambini...- non gli lascio finire la frase.
-La vita mi ha reso egoista Finnick, nessuno ha avuto pietà per me ed io non ne avrò certo per una ragazza che non conosco...io...io ho promesso a mio padre che sarei rimasta viva e...- questa volta è lui che mi interrompe.
-Anche io ho promesso a Annie che sarei tornato, ma se servirà alla causa...-
Annie la ragazza pazza di cui è innamorato, mi ero scordata di lei, il solo sentire il suo nome mi infastidisce.
- Se hai promesso alla tua ragazza pazza che tornerai dovresti mantenere la parola-
- Non chiamarla più così- mi grida addosso. -Anche con lei la vita è stata egoista...-
Non so cosa dire, rimango con gli occhi fissi nei suoi, sto per morire ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è a quanto sia bello, lo è sempre stato.
In quel momento entra nella sala il mio stilista che mi invita a seguirlo per provare il vestito.
-Arrivo- gli rispondo scontrosa.
-Io devo andare- aggiunge Finnick voltandosi.
Fa per andare vero l'uscita ma lo blocco tenendolo per il polso - Ci penserò- gli dico.
-Davvero- aggiungo.
Lui di tutta risposta mi sorride, un sorriso sincero, e mi posa un bacio sulla fronte.
Appenna esce raggiungo il mio stilista, dentro di me sento che mi manca quel ragazzo del distretto quattro.
 
   
 
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