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Autore: Echadwen    13/02/2016    9 recensioni
What if. Legolas ed il suo amato fratellino.
"Dove l'aveva nascosto questa volta?" Chiese con un sospiro.
"In un cestino fuori dalla mia camera, mio signore" rispose adagiando il neonato nell'abbraccio del sovrano "con un bigliettino che recitava -Adottami-."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Thranduil
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il gene pirla'
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Angolino autrice: storia nata da una chat con 9Pepe4 riguardante Thranduil alle prese con la fase del "TUTTO MIO" dell'adorato pargolo reale, gelosia che ovviamente si manifesta in una possessività smisurata anche nei confronti del sovrano stesso. La domanda, allora, è sorta spontanea: "Come reagirebbe Legolas, all'arrivo di un fratellino?"
La risposta è piuttosto semplice: lo ucciderebbe facendolo sembrare un incidente e farebbe ricadere la colpa su Galion XDDDDDD
Qui di seguito vedrete il lato malvagio della Fogliolina ♥♥♥
Il personaggio di Belegurel è una creazione originale di Kanako91, che ringrazio per avermi lasciato utilizzare il suo OC.
Grazie a chiunque voglia leggere questa ficcina e un ringraziamento speciale a 9Pepe4, mia compagna di deliri sulla famiglia reale.
Vorrei ricordarvi la mia pagina fb https://www.facebook.com/echadwen93/ (ogni like è gradito)
Enjoy! 
 
 










I avo anirnen







"Mio signore?"
Thranduil voltò il capo prendendo l'ennesimo sorso dal calice di dorwinion: Galion, il fedele maggiordomo di una vita, si avvicinò a lui con il principe cadetto tra le braccia.
 
"Dove l'aveva nascosto questa volta?" Chiese con un sospiro.
"In un cestino fuori dalla mia camera, mio signore" rispose adagiando il neonato nell'abbraccio del sovrano "con un bigliettino che recitava -Adottami-."
 
Avrebbe dovuto essere adirato o quantomeno infastidito, ma Thranduil non poté fare a meno di sorride all'inventiva dimostrata dal suo primogenito.
Assaporò il dolce sapone del vino e, con lo sguardo posato sulla piccola creatura dormiente sul proprio grembo, ricordò i tiri mancini di cui è stata vittima.
 
 
"Mio signore, abbiamo trovato il principe cadetto nella cesta dei panni sporchi".
"... nella cassetta delle patate. Belegurel stava per farlo bollire".
"... nel sacco della biada".
"... nel secchio del concime".
"... nella corrispondenza per Imladris".
"... nella radura dei cervi cosparso di erba. La vostra cavalcatura gli stava leccando il visetto".
"... nei barili vuoti da rimandare ad Esgaroth".
"... in mezzo alla foresta con un cartello al collo -Usato di seconda mano. Regalasi-".
 
 
"Mio signore, non vorrei dirvi come fare il genitore ma..."
"Ma? Su, va avanti, Galion".
"Credo che dobbiate affidare al principino una scorta".
"Sono solo birbonate, Galion, non dobbiamo dargli troppa importanza".
"Mi permetto di ricordarvi ciò che è successo al loro primo incontro...".
 
 
Il giovane principe si arrampicò sul letto per conoscere il nuovo arrivato.
"Questo è il mio fratellino?" Domandò non riuscendo a celare un fremito nella voce.
"Sì, tesoro".
Lo osservò per poi posare lo sguardo sui genitori. Vide l'abbraccio dolce e protettivo di sua madre e la mano del padre posata delicatamente sul capo del piccolo Elfo.
Legolas arricciò le labbra per poi stendere le braccia.
"Posso tenerlo, Nana?"
Annuì.
Piano, la sovrana consegnò il principe cadetto alle cure del maggiore.
"Fai attenzione, Legolas". Lo redarguì Thranduil.
Il principino si prese qualche momento, si lasciò scivolare sul pavimento e, come fosse la cosa più naturale del mondo da fare in quel frangente, gettò il fratellino nel cestino.
 
 
La schiena del sovrano fu solcata da un brivido e istintivamente saldò la presa sul corpicino.
"Forse hai ragione. È meglio che vada a parlare con Legolas".
 
 
Legolas se ne stava sdraiato sul proprio letto con le gambe a penzoloni, le piume della freccia tra le mani.
"Dobbiamo fare un discorsetto io e te, giovanotto".
"Va bene" Il piccolo fece cadere a terra la freccia e prese il cuscino tra le braccia "Avanti, sgridami e dimmi che sono un bambino cattivo".
"Ti sembra una bella cosa quello che hai fatto?"
"Beh... Direi che sono stato piuttosto buono".
"Buono?!?" Gli fece eco il genitore.
"Sì, considerando che all'inizio avevo pensato di abbandonarlo nelle vicinanze di uno dei nidi di ragno nella foresta" I loro sguardi s'incontrarono e il sovrano tremò per la scintilla di malvagità che scorse negli occhi del figlio "ma non volevo correre il rischio di venire divorato a mia volta da quelle creature, così ho optato per una soluzione più sicura per me". 
 
 
Galion aveva decisamente ragione: occorreva trovare delle guardie a cui affidare la protezione del secondo in linea di successione e il più presto possibile.
   
 
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