Sanzo canticchia ancora a bassa voce. Hakkai aveva preso entrambi a braccetto e Goku si era attaccato all'altro lato. Gojyo non sa chi è che barcolla. Forse tutti. Goku si unisce a Sanzo per il ritornello. Hakkai cerca di ridacchiare discretamente, ma le due voci cozzano così terribilmente che scoppia in una risata disperata. Si allunga verso il suo orecchio: "sbrighiamoci a metterli a letto...", bisbiglia. Poi gli da una testata scherzosa, da gatto. Gojyo lo spinge con la spalla. Tutti e quattro dondolano pericolosamente, ma rimangono in piedi.
 
Sanzo ha finito la canzone. Sembra stia per addormentarsi in piedi. Goku racconta qualcosa, Hakkai gli risponde con interiezioni educate.
Nella tasca sinistra ha il sacchettino di biscotti che Hakkai ha regalato loro per San Valentino. Nella destra una tavoletta di cioccolato. Hakkai l'aveva trovata per caso cercando un ingrediente un po' particolare da aggiungere ai suoi dolci. Gojyo si era incazzato perché aveva cercato una cosa del genere per settimane e gli aveva promesso gratitudine eterna. Hakkai si era fatto rimborsare i soldi e gli aveva detto che "avrebbe segnato il debito sul suo quadernino, con gli altri".
 
La locanda è lì a due passi. Si fermano davanti alla porta e almeno due di loro constatano che a braccetto tutti assieme non potranno passare.
Hakkai lo lascia e si passa il braccio di Sanzo attorno alle spalle. Lui si sta strofinando la faccia con l'altra mano. Si lascia aiutare senza vergogna. Goku apre la porta e la tiene ferma per gli altri abbandonandosi contro di essa. Gojyo entra per ultimo. È nervoso. È già mezzanotte passata.
Prende Goku con un braccio attorno alla vita. Mezzo giro in punta di piedi e ha la sua faccia contro il petto. Gli si accoccola contro voltandosi in modo da poter camminare rimanendogli attaccato. Hakkai si volta. "Ho preso quello sbagliato!"
"...come?"
"Niente, Sanzo."
 
Il corridoio è più lungo di quando erano usciti e la chiave sembra indecisa sull'entrare nella toppa. Dopo lunghi minuti sono in camera. Hakkai lascia Sanzo sul suo letto e corre in bagno. Goku si butta sul suo ma si prenota come secondo per fare la pipì.
Gojyo rimane un momento imbambolato a guardare Sanzo che si strofina gli occhi, poi si schiarisce la voce, tira su con il naso e inizia a cambiarsi, stando attento a non sbattere la giacca.
Sanzo non lo guarda. Sta litigando con le stringhe delle scarpe. Quando riesce a togliersele cerca di alzarsi per levarsi la veste. Ricade sul letto. "Oh, merda."
Gojyo sorride. "Hai bisogno di una mano?"
"...no."
Gojyo stringe le spalle.
Hakkai esce dal bagno e Goku si tira su dal letto con un verso esausto.
Gojyo sta cercando nella sua borsa quando sente Sanzo chiamare Hakkai e chiedergli di aiutarlo.  Una punta di gelosia gli si conficca tra le coste. Sa che Sanzo lo fa apposta e gli formicolano le dita per la voglia di mettergli le mani addosso.
Hakkai tira indietro le coperte e inizia il suo cerimoniale della notte: ripone il monocolo nella sua custodia, si mette i calzettoni e un tappo per le orecchie. Si sdraia, si rimbocca le coperte e gli chiede: "Puoi accendere l'abat-jour e spegnere la luce? Grazie.". Si infila l'altro tappo, si gira sul suo fianco preferito e chiude gli occhi.
Goku torna dal bagno e striscia sotto le coperte come un serpente si nasconde nella sabbia.
Gojyo si avvia verso il bagno guardando solo di sfuggita Sanzo che litiga con la maglia del pigiama. Ma lui allunga la gamba proprio mentre gli passa davanti e lo ferma.
"Che c'é?"
Sanzo emerge dal collo della maglia. "Accompagnami in bagno." ordina.
Gojyo rotea gli occhi, poi lo tira su di peso. Sanzo ondeggia per un secondo, ma Gojyo è saldo.
"Guarda che non ho intenzione di aspettare fuori. Tu pisci e io mi lavo i denti."
Sanzo schiocca la lingua.
 
In bagno Sanzo si appoggia con l'avambraccio al muro per stare fermo.
"Se pisci fuori Hakkai si incazza."
"Non piscio fuori."
"Forse è meglio che ti siedi."
"Non piscio fuori!"
"Come vuoi.". Gojyo inizia a lavarsi i denti. Sente che Sanzo è a disagio a farla con lui vicino. Ma non gli ha detto di uscire.
Sente che ha finito e dopo un po' lo vede barcollare verso il lavabo. Gli fa spazio. Si sciacqua la bocca mentre lui si lava le mani e mette il dentifricio sullo spazzolino. Va a farla.
"Eh, che mira, bravo!"
"Sta zitto." mastica attorno allo spazzolino.
 
Sanzo dondola tornando in camera. Si tira i capelli indietro.
Gojyo dietro di lui tiene le mani pronte a prenderlo.
"Non devi vomitare, vero?"
"No. ...mi fischiano le orecchie."
"Ci credo, eri davanti alle casse."
Sanzo sale a gattoni sul suo letto. Gojyo sorride involontariamente vedendogli un pezzo di schiena tra i pantaloni e la maglietta. Si allunga verso la sedia su cui ha appoggiato la giacca. Cerca la tasca giusta mentre lui si sistema nel letto. Riappoggia la giacca e gli si avvicina.
"Ehi." gli porge la tavoletta di cioccolato. Sanzo stringe le labbra per non sorridere e con una nuova energia curiosa gliela prende di mano. Cerca di leggere alla luce fioca e senza occhiali quello che c'è scritto sull'etichetta, poi cerca di annusare attraverso il cellophane. Non ci riesce e immediatamente la sua faccia si corruccia. Gojyo si sente morire di tenerezza:  gli si ammolliscono le gambe e vorrebbe mordersi a sangue la mano.
Sanzo passa il dito sulla saldatura della plastica, poi decide di non aprirla e si sporge da dal letto per metterla nella sua borsa. Gojyo è immobile accanto al letto e Sanzo si accoccola per bene sotto le coperte prima di degnarlo di uno sguardo.
Alza un sopracciglio come per chiedergli cosa ci faccia ancora lì. “Grazie?” gli propone come per chiudere la faccenda. Gojyo chiude gli occhi e prende un respiro profondo. Sa che Sanzo è consapevole di non irritarlo con il suo comportamento, o meglio non solo. È come se cercasse di esasperarlo giorno dopo giorno, una goccia che corrode il suo autocontrollo. La voglia di mettergli le mani addosso lo assale a ondate e riesce a sentire le forme del suo viso contro la pelle delle mani e il suo respiro contro la faccia. Stringe i pugni e poi li rilassa.
“Non ti aspetterai che ti abbia preso qualcosa.”
“Nh? No, certo. …Anche se ad Hakkai hai fatto un regalo.”
“Gliel’ha preso Goku e mi ha fatto firmare il biglietto.”
“Sì, certo…”
“Anche tu hai fatto un regalo ad Hakkai.”
“Il tuo non è come il regalo di Hakkai, lo sai.”
Sanzo sorride apertamente. Sembra un ragazzino. “Sì, lo so.”
Gojyo rotea di nuovo gli occhi nelle orbite e di nuovo sospira. Ha un mezzo sorriso sulle labbra anche lui, perché questo giocare allo scoperto lo rende felice. Se ne sta andando al suo letto quando Sanzo lo prende per la gamba dei pantaloni.
Gira la testa e si fissano in silenzio per qualche istante. Gojyo sente le interiora farsi di burro e nello stesso momento un’elettricità gli irrigidisce ogni muscolo del corpo.
Sanzo usa la mano con cui lo tiene per sollevarsi dalla testiera contro cui è seduto, si mette in ginocchio e allunga l’altra mano verso il collo della sua maglietta. Gojyo si sporge verso di lui, si lascia acchiappare per i vestiti come una preda che ha deciso di farsi uccidere. Sanzo lo trae a sé con una forza molle e dolce e ineluttabile. Le loro palpebre sfarfallano e si chiudono. Sanzo gli appoggia un bacio sulle labbra che è come lo sfiorare di un fiore che cade da un albero. Gojyo si sente il cuore in bocca come se Sanzo glielo avesse tirato a galla.
Sanzo lo lascia e questa volta si sdraia. “Buonanotte”, lo congeda. Un sorriso sornione gli scurisce gli occhi.
Gojyo si lecca le labbra e cerca di promettergli vendetta con lo sguardo, e lui quasi ride in risposta. “Buonanotte”. Se ne va al suo letto e le gambe lo reggono come se fosse lui quello ubriaco.
Nel silenzio si corica e spegne la luce.