“Rose Tyler”. Quelle parole
volavano nel vento ogni volta che si
trovava su quella spiaggia. Da quando si era trasferita in Norvegia,
Rose l’aveva
visitata quasi ogni giorno. “Rose
Tyler”.
Quelle parole. Le ultime che aveva sentito accompagnate dal suono della
sua
voce. La risposta al suo “Ti Amo”.
Quanto
gli piaceva ripetere il suo nome pensò Rose sorridendo e
lanciando un sasso in
acqua. Non aveva scordato nulla di lui, erano passati quattro anni ma
ogni
ricordo era ancora così vivo. Ogni viaggio, ogni mondo, ogni
abbraccio, ogni
momento in cui insieme a lui si era sentita libera.
-
Rose Tyler -, d’un
tratto il vento sembrò diventare più freddo
mentre tutto intorno a lei
scompariva. Ancora una volta aveva sentito il suo nome ma
c’era qualcosa di
diverso quella volta. C’era quel qualcosa di reale che Rose
aveva sperato di
avvertire in tutti quegli anni, e mentre si voltava lentamente con il
cuore
pieno di speranza i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
Quando
incrociò il suo
sguardo, il respiro le si bloccò nel petto, era impossibile
lo sapeva, ma lui
era la. Il suo dottore, con il suo vestito e il suo cappotto, i capelli
arruffati dal vento, il sorriso a 32 denti che lei aveva sognato ogni
notte da
quando gli aveva detto addio su quella stessa spiaggia, tra le lacrime
di un
cuore spezzato e un sole che bruciava da qualche parte
nell’universo. -
Sei tu – riuscì a dire ancora senza fiato e
il dottore le si avvicinò di qualche passo, - Pensavi
davvero che avrei
permesso all’universo di tenermi lontano da te per sempre?
– disse felice, e
Rose gli saltò al collo lasciando andare le lacrime che
tratteneva da troppo
tempo.