|| F a r g o || L e s t e r & M a l v o || M i s s i n g m o m e n t ||

─I'm so sick.

Da quando era cambiato, Lester Nygaard aveva imparato ad uccidere per sopravvivere, così come gli aveva insegnato il suo predatore Lorne.
Partiva avvantaggiato, dato che poteva imparare da uno dei sicari più spietati del secolo, ma al tempo stesso ogni tanto conservava ancora quelle sue fobie, le paure, e le sofferenze del passato.
Esse lo colpivano in modo intenso, come un ondata di calore che ti pervade l'intero corpo, bruciandolo quasi. 
E quella notte, lo colpì dopo l'ennesima vittima per conto di Malvo.

Continuava ad affondare il coltello nel corpo di quell'uomo ormai senza vita, macchiandosi del suo sangue caldo e cremisi sempre di più.
E dire che aveva sempre avuto il terrore di quel liquido vitale per l'essere umano.
Ad ogni coltellata afflitta alla vittima, una stretta allo stomaco si faceva viva nel corpo di Lester.
Tutto ciò che aveva subito in passato, gli insulti, gli abusi, i maltrattamenti, ogni cosa venne a galla, e con essa anche il suo dolore ad attanagliarlo come una trappola dalla quale non vi era scampo.

« Basta così, Lester. » Esclamò con tono piatto ed apatico Lorne, ammirando la scena distante di qualche passo, il giusto per non ricevere schizzi di sangue.
Gli piaceva vedere il proprio coniglio all'opera, insomma, andava fiero della sua creazione, ma non ammetteva che gli si disubbidisse, e quando vide che il biondo non si fermò, un espressione fredda quanto il ghiaccio si impadronì del volto del moro.
« Ho detto . . . /basta/. » Ripetè Lorne, dopo essersi avvicinato a Lester, prendendogli saldamente il polso.
Il biondo respirò affannosamente, alzando lo sguardo blu quasi smarrito dalla vittima al sicario.

La mano che stringeva il coltello allentò la presa, facendolo cadere a terra colmo di sangue, così com'era Lester.
Puntò quello sguardo color oceano in quello scuro come la notte di Lorne, in cerca della sua sicurezza.
Il biondo era ancora instabile, e questo era evidente, ma il moro non si era ancora stancato del suo nuovo giocattolo, e forse con lui non l'avrebbe mai fatto, perché il Signor Nygaard era /speciale/.
Una vittima che rimane tale anche quando in realtà impugna il coltello dalla parte del manico.
Una persona altamente manipolabile anche con il solo uso delle parole, un uomo che ha vissuto nella vergogna e nella paura per così tanto tempo da buttarsi fra le braccia del primo che gli tende una mano, nonostante egli sia un assassino sporco di sangue.

« Io . . . perdonami. » Mormorò con un tono basso e sommesso Lester, sentendo la stretta di Lorne sul proprio polso fargli male talmente la forza adoperata dal moro.
A quel punto, Malvo l'allentò, liberando la propria preda, annuendo semplicemente senza interrompere il loro contatto visivo.
Il biondo doveva ritenersi davvero fortunato, perché quel lupo dagli occhi neri non era mai stato così magnanimo con nessuno.
Lester abbassò lentamente lo sguardo, andando a massaggiarsi il polso appena liberato con l'altra mano.
« Ripulisci tutto, ti aspetto in auto. » Esclamò Lorne, prima di andare a sfiorare la fronte del biondo con le labbra, rialzandosi.
Non seppe di preciso se quel lieve tocco fu fatto intenzionalmente o no, ma Lester fremette con esso, sentendosi improvvisamente il cuore in gola.
Annuì semplicemente, mordendosi appena il sottile e roseo labbro inferiore.
Era così che funzionava ora tra di loro.
Il lupo comandava, e il coniglio ubbidiva.

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