Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MadogV    23/02/2016    2 recensioni
Una fanfiction che ci porta dietro le quinte del film Frozen, mostrandoci come sono realmente i personaggi che interpretano i benamini del film e che rapporti hanno tra di loro e come Frozen abbia cambiato le loro vite. FANFICTION SOSPESA ALLE CALENDE GRECHE(scherzo, ora ho un po' da fare...ma non vi preoccupate torno)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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~~I personaggi qui presenti non sono miei e appartengono alla Disney, anche Hans, per l’uso dei poteri non è mio, l’idea appartiene alla fanfiction The Phoenix and the Snowbird di Call it Magic.

 La bufera di neve imperversa ruggendo attraverso il fiordo ed avvolgeva in una coltre infernale tutto il paesaggio d’intorno tranne nel suo centro di gravità.
Nel centro di gravità, nell’occhio della tempesta stava china in ginocchio una fragile figura: era Elsa in lacrime e disperata, niente era andato bene, assolutamente niente.
Ormai la tempesta nel mio cuore irrompe già non la fermerà la mia volontà era quello che stava in quel momento pensando la regina e soprattutto pensava ad Anna, la sua amata sorella che aveva allontanato per non ferirla, non sapendo che allontanandola l’aveva, invece, ferita e anzi spinta a cercare un legame che si era rivelato fatale.
Anna è morta, lei ha gelato il cuore, Anna è morta, lei gelato il cuore riecheggiavano nel mezzo della bufera quelle tremende parole.
A pronunciarle una sinistra figura ritta in piedi e pronta a colpire, pronta ad uccidere la regina e a passarsi per un eroe, e tutto questo per un trono che non avrebbe mai ottenuto nel suo regno.
Nuda la lama sembrava sorridere pronta a bagnarsi di quel sangue reale quando da quella tormenta emerse una figura di slancio, un slancio impossibile per quel corpo sfibrato eppure lo fece, si getto fra assassino è vittima con le sue ultime forze spinta da quell’amore fraterno che non l’aveva abbandonata mai.
Calò il fendente omicida, ma la lama si spezzo contro il corpo diventato ormai di ghiaccio di Anna frappostosi fra carnefice e vittima.
Elsa rimase immobile in un misto di stupore, gioia e tristezza: Anna era lì di nuovo accanto a lei, ma questa volta era persa per sempre; avrebbe voluto gridare, piangere, ma ciò che fece fu abbracciarla almeno un’ultima volta.
“E stop” disse una voce:” Non va bene. Hans non mi fare la faccia d’allucinato, voglio una faccio da maniaco assetato di potere, ci riesci? Elsa prima piangi, poi abbracci. Chiaro.  Vabbè ormai è mezzogiorno inoltrato, riprendiamo domani questa scena. Vi voglio in sala doppiaggio per le tre, forza. “
“Ma che ca…”  l’imprecazione di Olaf fu coperta dal rombo dei motori di quattro potenti ventilatori che si andavano spegnendo.
“Hans.” Disse Elsa:” Scioglila.” Poi si rivolse ad Olaf:” Ti ho già detto niente imprecazioni, alcool e fumo mentre siamo sul set o altrimenti sciolgono il contratto e allora io dirò ad Hans di sciogliere te. Disney è un partner commerciale che fornirà ad Arendelle nuova linfa per il turismo e hanno chiesto solo che tutti noi ci comportassimo secondo gli standard disneyani di correttezza e buon esempio e tu, mia maleducata palla di neve, rispetterai i patti.”
Olaf si alzò dalla sua sedia e riprese con tono cantilenante:” Altrimenti dirai ad Hans di sciogliermi.” Capito.”
Elsa si sistemo il costume di scena e poi si rivolse al resto del cast:” Vi voglio tutti nella sala comune del castello, pranzeremo e poi faremo una riunione di pianificazione.”
La sala comune era riccamente istoriata di stucchi d’oro e d’argento con possenti mobili in mogano e un lungo tavolo in faggio con le zampe a foggia leonina al centro della sala, mentre da un lato pesanti tende in velluto rosso drappeggiavano le cinque finestre in ottone battuto e dall’altro sopra il camino in marmo policromo i quadri della famiglia reale: al centro il ritratto dei defunti sovrani, a destra la regina Elsa, mentre a sinistra la principessa Anna.
Il primo ad entrare fu Hans che avvicinatosi al camino schiocco le dita generando una piccola fiammella con cui accese il fuoco per riscaldare la sala.
In abiti civili, jeans e polo, si sentiva molto più a suo agio e mentre pensava a come realizzare quell’espressione da “maniaco assetato di potere” entrò Elsa che si grattava leggermente la testa.
“Stupida parrucca” disse” Oh, Hans, mi potresti aiutare a sistemare i capelli, queste parrucche me li rovinano non poco.”
Elsa indossava una camicia lilla con maniche a sbuffo e una gonna a campana celeste e senza quella “stupida parrucca bionda” sembrava davvero molto simile a sua sorella Anna.
Hans si avvicino, le afferrò i capelli rosso cupo e gli avvolse in uno stupendo Chignon.
Poco dopo arrivo il Duca e, fra tutti, era quello più diverso dal personaggio che interpretava, il fisico era asciutto ma sotto la redingote grigio topo si delineavano marcatamente i muscoli e non portava alcun tipo di occhiali o toupet, il volto privo del naso posticcio era florido e affascinante incorniciato da una chioma corvina perfettamente pettinata.
“Benedetto figliolo” disse” è tutta la mattina che state a prova, ti vuoi decidere ad impegnarti”
Il ragazzo sbuffo un attimo e poi sorrise dicendo:” Papà è solo che non voglio ferire…”
“La mamma.” disse Anna entrando” Non ti preoccupare il ghiaccio della zia e sufficientemente spesso per proteggermi e poi se mia sorellina Elsa dovesse congelarmi, be ci sei tu che puoi sciogliermi.”
“Dove sei stata cara?” chiese il Duca.
“A sciogliermi un po’” rispose indicando il suo vestiario da cavallerizza.
“Si potrebbe usare una controfigura se volete.” disse Kristoff entrando.
“Amore lo sai che non si può, se dovesse morire non avremmo pace.” rispose Elsa” Sono pur sempre la regina di Arendelle e devo pensare al benessere della nostra nazione e poi…”
“Il contratto con la Disney eccetera eccetera.” disse Olaf appena fatto il suo ingresso.” A proposito quando si mangia.” concluse gettando il mozzicone di sigaro nel caminetto.
Kristoff, vestito con pantaloni e camicia a scacchi rossa, alzò lo sguardo al cielo imprecando silente contro quel maldestro pupazzo sperando che nessuno lo avesse notato.
“Regina Elsa, re Kristoff.” Disse Olaf,notando lo sguardo dei due sovrani, con un tono di scuse sincere” Io sono stato bravo tutto il tempo e non mi sono fatto mai beccare, mi scuso per prima e vi assicuro che farò quello che le vostre maestà diranno, servo vostro per sempre.”
“Oh Olaf.” dissero le due sorelle correndo ad abbracciarlo. Carino e coccoloso, ma anche un po' ribelle questo era Olaf.
Finito di mangiare, Elsa prese la parola.” Amici miei questo accordo è la nostra carta vincente, d’anni commerciamo e intessiamo relazioni con tutti i regni confinanti e ora la Disney ci offre la possibilità di ampliare i nostri orizzonti commerciali. Direi che dobbiamo fin da ora pianificare tutte le strategie possibili per sfruttare al meglio questa occasione: comparse, parate, alberghi, visite guidate e merchandising. Tutto.”
Cosa accadrà ora…lo scoprirete al prossimo capitolo.
   
 
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