Capitolo Uno:
In partenza!
Il
pullman su cui sto viaggiando fa tremendamente
schifo. I sedili sono sporchi e pieni di briciole di cracker, lo schienale è
ricoperto di scritte di qualsiasi tipo, che mi astengo dal riportare per ovvie
ragioni d’educazione, e, cosa più importante, davanti ai miei occhi c’è un chewingum gigantesco. Questa è l’Italia, gente. Ma nulla può farmi arrabbiare o diventare triste se penso
alla destinazione di questo pullman.
Perdonatemi,
non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Valentina, per gli amici Valy, e sono
una studentessa della facoltà di lettere della mia
città. Una qualunque, immaginatela voi. Non è così importante saperlo. E’
importante, invece, conoscere un avvenimento della mia vita che mi ha
completamente sconvolta. In senso buono, ovvio. Ero in
terza media, e come tutti i giovedì, ero alla mensa della scuola con alcuni
miei compagni di classe. Un ragazzo seduto vicino a me poi prende il suo
telefono e mi fa vedere l’immagine di un triangolo dorato formato da altri tre triangoli, circondato da quelle che sembravano essere le ali
di un uccello.
-Bella,
eh?- mi dice.
Io
mi sentivo imbarazzata, non sapendo cosa fosse.
-Ehm…
che cosa… sarebbe?-
Lui
mi guarda con una faccia stupita.
-Tu…
NON
HAI MAI GIOCATO A THE LEGEND OF ZELDA?!-
-L’ho
sentito, ma non mi sono mai interessat-
-Hai
detto che hai l’emulatore per GameBoy Advance, vero? Allora gioca
a The Legend of Zelda: The Minish Cap. Fidati
di me, ti piacerà.-
E
lo feci. Il gioco mi piacque fin da subito, devo dirlo. E, nel giro di un annetto, The Legend of Zelda divenne una vera passione, che
mi porto dietro tutt’oggi.
Dicevamo…
il pullman porta… all’aereoporto.
Che
aereo devo prendere?
Beh,
dovete sapere che The Legend of Zelda è prodotto in Giappone…
Cosa
c’entra?
Beh,
io ANDRO’ IN GIAPPONE! Alla facciaccia vostra!
Qualche
settimana fa mi avevano proposto di andare all’estero a fare un erasmus. Le mete erano tutte europee: Berlino, Roma (Roma? Ma siamo già in Italia!
Perché c’è Roma?), Parigi, Vienna! Io ho adorato Vienna, grazie alla mia passione per la
musica colta. Mozart è nato vicino Vienna, e
Beethoven, il mio preferito, c’è stato per lavoro. Sicuramente sarei andata a
Vienna se non mi avessero annunciato che, per gli studenti più meritevoli, si
potevano organizzare anche viaggi extraeuropei. C’era Mosca, Los Angeles, Rio,
Il Cairo, Nuova Delhi, Hong Kong (Donkey Kong!), e
New York! Stavo per optare per “la città che non dorme
mai”, quando lo lessi.
“Giappone,
Tokyo.”
Inutile
dirlo, ho scelto Tokyo.
Sapete
perché sono alla facoltà di lettere? Voglio diventare una giornalista.
Diventerò fra le più brave in Italia. E poi ho pensato: quanti giornalisti
italiani posso vantare un’intervista a Shigeru Miyamoto, ad
Eiji Aonuma, a Satoru Iwata, a Satoshi Tajiri o a Koji Kondo? Probabilmente
nessuno! Farò un’esclusiva da star!
Inoltre,
ho l’onore di essere accompagnata dalla mia migliore amica, Maria, che, non
essendo credente, odia il suo nome, e si fa chiamare Mary. Ad
essere sincera, non so nemmeno come sia finita per diventare la mia migliore
amica. Siamo molto diverse, in qualsiasi cosa. Ma il
fatto più importante… è che lei odia
The Legend of Zelda. Si è informata, sa tutto, di tutti i giochi. Ne sa persino
più di me! Nonostante tutto, odia Link, Zelda, e
qualsiasi cosa riguardi quella saga. Proprio non la capisco.
Forse
è meglio che torni ad ascoltare le mie millemila
versioni remixate della Song of Storms di Ocarina of Time e Majora’s Mask
che ho nel mio MP3.
Passa
una mezz’ora buona, e siamo arrivate all’aeroporto. Se c’è qualcosa che mi può
rendere felice più di quanto non lo sia già, quel qualcosa è la consapevolezza
di separarmi da quel chewingum gigantesco. Scendo dal
mezzo con il sorriso più grande che abbia mai fatto.
-Konnichiwa,
Mary!-
Le
dico, sperando in una discreta pronuncia.
-Anata mo!-
Mi
risponde, sorridendo anche lei.
Non
che sappia parlare il Giapponese, per carità. Ma me la
cavo. Anche se me la cavo meglio con l’Inglese. A pensarci bene, mi conviene
farla in Inglese, l’intervista a Miyamoto.
Ci
imbarchiamo. E’ la prima volta che sono in aereo, ed è la prima volta che
viaggio. Anzi, no: a tre anni, sono andata all’acquario di Genova. Ma non ricordo nulla.
L’aereo
parte, ed è fantastico. Guardo fuori del finestrino e vedo la mia città
rimpicciolirsi come un puntino. E’ semplicemente meraviglioso, spero solo che
non mi vengano gli attacchi alle orecchie come quelli dei documentari. Dove
sono le cuffie anti-pressione? Si chiamano così…
giusto?
Forse
no.
…
…
…
MACCHISSENEFFREGA!!!!
Sto
andando in Giappone!
E’
questo l’importante, cavolo!
Ovviamente
ci vuole quasi un giorno, ed io mi addormento.
Al
mio risveglio…
Urlo.
Fortissimo.
Bah,
l’avreste fatto anche voi, se fosse stati… a centinaia di metri d’altezza…
FUORI
DALL’AEREO.
E…
su un SOLCANUBI!
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Sono tornata, e tornerò anche sulle mie altre ff incomplete, tranquilli xD La prima domanda che vi siete
sicuramente posti è: “WTF vuol dire 3x10=30?!”
E’ molto semplice. Zelda ha trent’anni, quindi io faccio tre
storie da 10 capitoli ciascuna, che verranno
pubblicate una alla volta, una volta alla settimana… ma non so quando. L’aggiornamento
varierà dal mercoledì al venerdì. Se controllate nel weekend trovate il nuovo cappy sicuramente :D
La seconda domanda è: “WTF (why the fuck)
questo primo capitolo è così corto?!”
Non lo shò! <3 Però ci sta, dai!
La terza domanda è: “e perché, se Valy
è già all’università, il suo compagno delle medie parla di cellulare con le
foto, emulatore, e The Minish Cap quando nessuno dei tre esisteva negli anni ‘90?”
Bene, la mia risposta è…
Shhhhh, godetevi lo spettacolo! <3