Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Julia of Elaja    24/02/2016    2 recensioni
"Niente si sposa meglio del freddo, con l'oscurità".
Sono queste le parole che di notte Elsa sente riverberare nel suo castello di ghiaccio; saranno forse frutto della sua immaginazione, o qualcuno cerca forse di dirle qualcosa?
Questa storia descrive come la giovane regina di Arendelle si trasformi nella donna più potente e volitiva dell'intero regno; ma sulla strada del cambiamento non sarà sola, e le tentazioni saranno molte.
Riuscirà Elsa a non perdere la retta via?
O si lascerà trasportare dal fascino segreto del buio?
Genere: Dark, Malinconico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Sorpresa
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'uomo nero



Una nuova notte, ma la solita storia.
Elsa, il buio, il solo candore della neve fuori che illuminava quel poco che bastava l'immenso castello di ghiaccio; i suoi passi inquieti, il sonno che non arrivava, i pensieri che si ingarbugliavano.
"Controllalo" si diceva, ma non poi così tanto convinta; ormai si era arresa all'idea di essere incapace di gestire i propri poteri. Non c'era nulla da fare.
Arendelle era destinata al gelo eterno, e tutto per causa sua.
Ma lei con quei poteri ci era nata; se avesse avuto la possibilità di scegliere non li avrebbe mai voluti; era una vittima, Elsa, di tutto quel che le stava accadendo. Vittima e carnefice al tempo stesso.
Se solo qualcuno le avesse spiegato cosa fare, come gestire quella assurda magia...
Se solo ci fosse stata una voce consigliera, nel buio dei suoi pensieri... una voce...

Si fermò di colpo.


Guardinga, si voltò a fissare un punto imprecisato dietro di lei, per poi spostare il suo sguardo sul soffitto; che fine aveva fatto la voce oscura della notte?
Sospettosa, cercò di ricordare se, forse, sovrappensiero, non avesse fatto caso a quando, come tutte le notti, le si rivolgeva con la sua enigmatica frase. Eppure no, ne era certa; quella notte la voce non le aveva parlato.
Per la prima volta, in tutte le notti della sua vita.
La cosa la inquietò, perché quel tono basso, cupo e misterioso, quella voce inquietante, era stata la sua unica compagnia, in ogni notte che lei aveva vissuto sin dalla più tenera età.
Che fine aveva fatto, allora? Perché quella notte ancora non le aveva rivolto la sua solita frase?
Scioccamente, Elsa pensò che forse toccasse a lei attirare la sua attenzione; ma cosa avrebbe potuto fare?
"In che modo posso richiamarlo a me?" si chiedeva, riprendendo a camminare per le vaste stanze, ma questa volta con il passo più leggero e misurato.
Rifletteva, mordicchiandosi le unghie, cercando di inventare qualcosa.
"Ehm... voce della notte?" chiamò ad un tratto, esistante nel tono, guardandosi attorno; nessuna risposta.
Sbuffò, fermandosi nuovamente, questa volta al centro della stanza più grande, le mani sui fianchi e il petto in fuori: voleva la compagnia di quella voce, la pretendeva. Non poteva abbandonarla così, non all'improvviso, non quando lei si sentiva più sola che mai!
Riusciva a studiare ogni singolo particolare della stanza in cui si trovava, ogni singolo disegno che i cristalli di ghiaccio avevano creato, nel pavimento, nel soffitto, nelle imponenti colonne... riusciva a notare ogni cosa, grazie al riflesso della luna sulla neve, di fuori; una luce bianca, candida, pura... seppur debole, riusciva comunque a penetrare l'oscurità della notte e raggiungere ogni meandro del palazzo. E, probabilmente, anche di Arendelle.

Speranza. Ecco cosa rappresentava quella fioca luce.
Seppur debole, riusciva a illuminare, donando a Elsa una sorta di pacata tranquillità che dal fondo del suo turbolento vivere si faceva nuovamente sentire.
Forse, un giorno, sarebbe tornata a sorridere.
Ma, quel giorno, non era ancora arrivato.

"Voce della notte?" richiamò di nuovo, ancora non molto convinta, lo sguardo esitante verso le stanze più lontane "Sei qui? Sei con me, stanotte?".
Silenzio.
Elsa sospirò in maniera quasi esasperata; "Oh" disse "Andiamo! Niente si sposa meglio del buio, con l'oscurità!".
Non sapeva perché avesse detto lei quella frase; in realtà era stato qualcosa di incontrollato, un atto non premeditato. Semplicemente, l'istinto l'aveva guidata a farlo.
Ancora silenzio; eppure, era certa che qualcosa sarebbe accaduto...

„Buffo sentirlo dire da te, Elsa“.
Elsa sussultò violentemente; non si aspettava affatto che la voce fosse appena dietro di lei, tanto vicina da sentirne addirittura il fiato sulla nuca.
Si voltò lentamente, quasi impaurita dalla situazione; allora esisteva qualcuno, corporeo o meno, che davvero le era vicino tutte le notti.
Non era solo una sua illusione!
Spostò lentamente lo sguardo, voltandosi alla sua destra, e fissò il pavimento; sgranò gli occhi quando si ritrovò a fissare un paio di scarpe scure.
Deglutì a vuoto; chi poteva essere quell’uomo?


„Elsa“ richiamò nuovamente quello, con il suo tono cupo e misterioso „Non avrai paura di rivolgermi lo sguardo?“
A quel punto Elsa si impettì e, inspirando profondamente per mettere a tacere la sua paura, alzò gli occhi per fissare il suo interlocutore.

Si sorprese a fissare un paio di occhi grigio chiari, che ricambiavano il suo sguardo in maniera decisa e quasi sfacciatamente interessata a lei.
Il volto dell’uomo aveva un colorito grigio, scuro, malaticcio; il naso prominente, la bocca sottile piegata in un ghigno. Le braccia conserte, appoggiate al petto, un corpo esile ben vestito con una veste lunga e scura.
„Ma allora… esisti davvero“ mormorò scioccamente Elsa, facendo un passo indietro per guardare ancor meglio quell’uomo.
Lo sconosciuto ridacchiò amaramente: “Evidentemente sì. O non te ne sei ancora convinta?”.
Elsa non ebbe modo di poter rispondere nulla: era rimasta colpita dall’aura che quell’uomo emanava, che la prendeva totalmente e non le permetteva di essere lucida e razionale.
La intimoriva, ma al tempo stesso la incuriosiva…
“Perché hai scelto me?” gli chiese, bruscamente “Perché sei sempre stato con me? E, soprattutto… tu chi sei?”.
L’uomo intanto camminava per la vasta stanza ammirando il soffitto nei suoi minimi dettagli; sembrava quasi non aver ascoltato le parole di Elsa finché, dopo un lungo minuto di silenzio, prese la parola, guardando dritto negli occhi la sua interlocutrice:
“Io sono Pitch” le sorrise appena “Pitch Black. Mi chiamano “l’uomo nero” e sono il padrone della notte e del buio”.
Elsa spalancò la bocca, incapace di alcuna reazione: forse lo sconosciuto la stava prendendo in giro?
Come poteva Pitch, quel Pitch, essere lì con lei? E come poteva non ancora averla attaccata, se davvero era lui quel famoso uomo nero?
“Dicono molte cose sul tuo conto” Elsa si fece coraggio, parlandogli nuovamente “Non so se fidarmi di te. Sei pericoloso. Tu uccidi gli uomini”.
Pitch la fissò sbalordito per qualche istante; poi, nel silenzio più totale, scoppiò in una fragorosa risata che riverberò per tutto il palazzo di ghiaccio.
“Uccidere gli uomini?” mormorò tra le risate “Oh, Elsa, quante strane idee hai in merito a me”.
Le si avvicinò, sospirando appena, ancora evidentemente divertito; Elsa, dal canto suo, sembrava decisamente impaurita da quella presenza.
“Mia cara Elsa” questa volta Pitch assunse un tono più serio “Io non uccido gli esseri umani. Io terrorizzo gli uomini e i loro sogni, io conosco ogni loro paura… mi diverte intimorirli e impaurirli… ma uccidere? Per adesso non è nei miei interessi”.
Elsa si irrigidì appena, sotto lo sguardo attento di Pitch che la trafiggeva da capo a piedi; si sentiva quasi esaminata da quegli occhi grigi e inquisitori…
“Cosa vuoi da me, Pitch?” gli chiese, ricomponendosi e affrontando quello sguardo che iniziava a intimorirla sempre più.
Pitch fece un sorriso tirato.
“Presto lo saprai, mia regina” e chinò appena il capo “Molto presto, prometto che saprai tutto. Ti dirò tutto quel che devi sapere. Su di te, sul tuo regno… e sui tuoi poteri”.



 
Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Julia of Elaja