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Autore: xxFALINExx    25/02/2016    2 recensioni
Katniss riceve una lettera da una persona che credeva morta da tempo, in cui si spiega cosa è davvero successo alla timida Madge.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madge Undersee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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        Carissima Katniss,

So che probabilmente non crederai ai tuoi occhi leggendo il mio nome come mittente, però sappi che questa lettera ha proprio lo scopo di spiegarti cosa mi sia successo in tutto questo tempo, e come sia possibile che io sia ancora viva. Per questo tornerò al giorno in cui tutto è cambiato, al giorno più brutto della mia vita.
Il giorno in cui il distretto 12 venne bombardato.
Circa una mezzora prima che il distretto fosse attaccato, mio padre seppe quello che stava per succedere grazie ad alcune amicizie nella Capitale. Dopotutto era pur sempre il sindaco, anche se del distretto più ignorato di tutti. E poi la vittoria tua e di Peeta ai primi giochi aveva contribuito a migliorare la nostra reputazione.

Non credo di essermi mai vergognata tanto di mio padre, e di me stessa. Lui era un brav’uomo, ma quando si trovava a dover gestire situazioni oltre la sua portata, perdeva il controllo.
Così quel giorno decise di scappare, lasciando il distretto 12 in balia della Capitale.
Credimi, mi opposi con tutte le mie forze, ma mio padre era irremovibile. Mi concesse dieci minuti scarsi per recuperare le mie cose, solo quelle necessarie per il viaggio.
Non sapevo cosa fare.
Poi presi una decisione, e corsi come non avevo mai fatto, finché non trovai in strada Gale che tornava a casa, evidentemente dopo una giornata di duro lavoro nelle miniere. Lo avvisai con le lacrime agli occhi del pericolo imminente e lo pregai di avvertire il villaggio. Feci il tutto in una frazione di minuto, e mentre mi voltavo per correre verso casa, senza lasciargli nemmeno il tempo per rispondere, riuscii a scorgere la sua confusione.
Guardai indietro solo una volta, prima di tornare a casa da mio padre e scappare con lui, giusto in tempo per vedere la sua figura snella, lanciarsi verso il villaggio dei vincitori.
Ora so che la prima cosa che fece fu andare a prendere tua madre e tua sorella.
Così, con gli scoppi delle bombe in lontananza che ci accompagnarono fino alla meta, giungemmo al distretto 8, il tessile.
Non potemmo scegliere distretto peggiore in cui rifugiarci perché lì la ribellione era scoppiata da tempo ormai, e ci trovammo schiacciati ai margini della società.
Ci sistemammo in una casetta dimessa di un’anziana signora.
In cambio della sua ospitalità noi dovevamo aiutarla e provvedere ai suoi bisogni.
Fino a qualche anno prima era stata una sarta, ci disse, ma con l’età che avanzava aveva dovuto smettere di lavorare.
Così mi feci insegnare a cucire, ricamare, e dopo qualche mese riuscivo già a confezionare qualche vestito tutta sola.
Avevamo giusto il necessario per vivere, ma io lavoravo notte e giorno per tentare di risollevare un po’ il nostro tenore di vita.
Dopo sei mesi dal nostro arrivo al distretto otto, però, mio padre morì.
Non era mai riuscito ad adattarsi alla nostra nuova casa ed una malattia improvvisa lo aveva sfinito.
Per un po’ la mia vita rimase sempre monotona e grigia, ma diventai sempre più esperta nel cucito.
Nel frattempo le oppressioni della guerra contro Capitol stremavano la gente, e credimi, feci di tutto per sostenere la tua causa, nel mio piccolo, infondendo speranza e aiutando le famiglie in difficoltà.
Cucivo coperte e abiti nuovi per i più sfortunati, barattandoli a volte con qualche pezzetto di pane.
Ho anche ricamato su diverse camice quella tanto familiare ghiandaia, che mai avrei pensato sarebbe diventata tanto importante.
 Se tu avessi potuto vedermi amica mia. La graziosa figlia del sindaco era solo un ricordo lontano, una realtà mai esistita, il sogno di una giovane sarta, pallida e magra, ricoperta di stracci e lacrime non asciugate. Quante volte avrei voluto gettare la spugna, morire di fame e di miseria, arrendermi.
Non l’ho fatto, non  perché sia coraggiosa o forte, no. Semplicemente il tuo esempio, il TUO coraggio, la TUA forza, mi hanno spronata ad andare avanti. Non c’ era vicolo in cui non si parlasse di te, voci appena sussurrate, che cantavano le tue gesta, ma anche le tue perdite.
La notizia della vittoria dei ribelli, la tua vittoria, mi riempì di gioia, e quel giorno promisi a me stessa che avrei fatto di tutto per trovare la mia vera strada.
Qualche mese più tardi la mia anziana maestra morì, e non avendo più nulla che mi trattenesse in quel quartiere decisi di spostarmi al centro del distretto. Credimi, fu una vera benedizione!
In qualche modo i miei abiti erano molto richiesti, la sconfitta del regime dispotico di Snow, e la serenità e la libertà che si respiravano aiutò i miei progetti, e nel giro di poco tempo ricevetti addirittura un proposta di lavoro dal distretto 2!!!
Racimolai le mie poche cose e la piccola fortuna che ero riuscita a mettere da parte ed immediatamente partii. Ero piena di sogni e di speranze.
Delle volte mi sentivo sola, ma ero immersa nel mio lavoro, e così non ci facevo molto caso.
In più il piccolo negozietto che avevo aperto andava alla grande e mi riempiva di soddisfazioni.
Poi una mattina, mentre passeggiavo tra i vari mercatini in cerca di materiale da cucito mi sentii chiamare. Ancora mi ricordo la voce incredula di Gale e l’espressione stupita del suo volto quando mi vide.
Beh, anche io ero sorpresa di vederlo, ma dalle sue gesta militari sapevo che era vivo.
Lui invece, come tutti voi del resto, pensava fossi morta durante il bombardamento e che non avessi fatto in tempo a salvarmi.
Continuammo a vederci e frequentarci finché ci innamorammo.
Io in realtà avevo sempre provato qualcosa nei suoi confronti, ma lui ci mise un bel po’ a dimenticarti.
Io sapevo, e non pretesi  mai nulla da lui.
Una sera però, così, di punto in bianco Gale mi chiese di partire.
Mi disse che ero riuscita a farlo amare di nuovo, che voleva più certezze nella sua vita e che sperava di mettere in piedi la famiglia che aveva sempre desiderato.
Accettai le sue proposte felice come non mai e il giorno dopo partimmo per il distretto 4.
Corsi un rischio enorme lasciando il mio negozio, ma tornando indietro probabilmente rifarei di nuovo la stessa scelta.
 
Ci siamo sposati, ed ora è qui che viviamo, in una modesta casetta che si affaccia sul mare.
Mi ha presentata alla dolcissima Annie.
Ormai il nostro legame è così profondo da poter essere tranquillamente considerato fraterno.
Lavoriamo insieme in una bottega, perlopiù ripariamo vecchie reti, ma ogni tanto ricevo anche richieste per confezionare qualche abito.
Suo figlio e la mia piccola Rose giocano insieme, ed è guardandoli ridere, che capisco quanto sono fortunata.
Gale si è dato alla pesca, e quando può si rifugia in qualche stagno erboso con canne altissime.
Lì fa strage di povere anatre ed altri uccelli acquatici, ma dal suo sguardo capisco che i boschi gli mancano molto.
Il tempo vola amica mia, e dopo tutto quello che abbiamo passato dobbiamo godere di questi attimi di felice quotidianità, momento per momento.
Abbiamo preso in considerazione l’idea di tornare al 12 per farvi visita, ora che Gale si sente finalmente pronto. Spera con tutto il cuore che lo sia anche tu.
Desideriamo tanto incontrarvi di nuovo, e aspetteremo con ansia  il giorno in cui accadrà.
Per ora possiamo solo augurare a te, Peeta e ai tuoi bambini tanta serenità.
Con affetto, tua


Madge

 

  
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