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Autore: Isandre    25/02/2016    2 recensioni
Le giratempo sono un'antica tecnologia dei Signori del Tempo. La loro distruzione durante la battaglia al Ministero ha creato dei problemi nel flusso temporale, che solo il Dottore può sistemare.
La Seconda Guerra Magica è finita da qualche mese e Hermione Granger si gode la ritrovata tranquillità e il suo ultimo anno di scuola finché in un pomeriggio di Novembre non si imbatte in qualcosa di strano: cosa ci fa una vecchia cabina telefonica della polizia nell'unico villaggio completamente magico della Gran Bretagna?
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Godric, Hermione, Granger, Priscilla, Corvonero, Salazar, Serpeverde, Tosca, Tassorosso
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 7: L'incongruenza


Se nella sua vita qualcuno le avesse mai detto che un giorno avrebbe fatto colazione con tre dei fondatori della sua scuola, Hermione Granger avrebbe avuto prova certa che i fumi della soffitta della Cooman erano nocivi come aveva sempre pensato. Eppure eccola lì a chiedere a Helga Tassorosso di passarle il burro (non che avesse alcuna intenzione di usarlo ma le sembrava più appropriato fingersi indaffarata a fare colazione piuttosto che fissare sbigottita i suoi commensali). Alla sua destra il Dottore stava intrattenendo Priscilla Corvonero con una vivace conversazione sulla politica scozzese del tempo: Re Kenneth II di Scozia stava di nuovo saccheggiando la Northumbria e il Cheshire.
Grifondoro scoppiò in una risata.
«Al vecchio Sal, non piacerà per niente» disse, servendosi la terza porzione di aringhe e continuando a ridacchiare come se niente lo potesse divertire di più.
Hermione, che aveva finalmente trovato un barattolo di marmellata commestibile e si apprestava a prendere il primo boccone della giornata, fermò la mano a mezz’aria e posò il pezzo di pane sul piatto davanti a se.
«Intendo forse Sir Salazar Serpeverde, l’esperto di Legilimanzia?» chiese Hermione incapace di trattenersi.
«Ragazza mia» proferì Corvonero scrutandola con i suoi occhi cristallini «la vostra conoscenza degli ospiti abituali di questa casa inizia a insospettirmi, siete sicura di non avere niente da nascondere? Peccato che Salazar non sia qui, le sue doti potevano aiutarci a tirar fuori qualcuno dei vostri segreti»
Hermione impallidì e boccheggiando il suo cervello vagliava freneticamente le opzioni alla ricerca di una risposta appropriata. Ma la strega più brillante della sua età, l’eroina del mondo magico, colei che aveva combattuto terribili mangiamorte e creature oscure, non riusciva a trovare una via d’uscita di fronte a quegli occhi penetranti.
Corvonero abbozzò un sorriso.
«Tranquilla cara, sto solo scherzando» e la ragazza sentì intorno a se le risate educate dei suoi commensali, Corvonero rivolse una domanda a Bryok e si voltò, dando le spalle a Hermione e al Dottore, per meglio sentirne la risposta.
«Lo sai, dovresti imparare a non sembrare colpevole quando vieni accusata di nascondere qualcosa?» le sussurrò il Dottore nell’orecchio «Ora penseranno che siamo una specie di groupie di insegnati famosi» disse con quel suo solito tono, come un bambino che si lamenta perché è costretto ad andare a dormire.
«Sul serio, come diavolo hai fatto durante la tua guerra e tut...ahi!»
Hermione aveva sferrato una gomitata nello stomaco del Dottore fermandolo prima che potesse dire di più. La ragazza teneva gli occhi fissi sulla nuca di Corvonero che, ne era certa, non si stava perdendo una sillaba di quello scambio.
Scoccò un’occhiata eloquente al Dottore e poi indicò Corvonero con un cenno impercettibile della testa.
Il Dottore guardò confuso prima lei, poi la loro ospite, poi un barlume di comprensione balenò nel suo volto, si girò verso la ragazza e le fece un occhiolino così vistoso che Hermione era sicura che lo avessero visto anche nel ventesimo secolo.
Esasperata prese il pezzo di pane e marmellata che aveva nel piatto e finalmente lo addentò.
 
«Hermione cara» Helga Tassorosso si rivolse a lei dall’altro lato del tavolo «Esyld mi diceva che siete in viaggio in cerca di precettori, se foste interessata a pozioni ed erbe magiche magari potremmo trovare il tempo per fare una chiacchierata».
«Mia cara Helga, ti prego di metterti in fila» intervenne Grifondoro prima che Hermione potesse dire qualcosa «io e la talentuosa Lady Hermione abbiamo una lezione di trasfigurazione programmata appena dopo colazione».
«Oh Godric!» rispose Tassorosso ridacchiando «Lungi da me negare alla fanciulla una lezione del genere. Tra l’altro nessuno dei miei campi di competenza è altrettanto avvincente quanto la trasfigurazione».
«Mia signora» si intromise Hermione riuscendo finalmente a prendere la parola «per me sarebbe un onore poter “chiacchierare” con voi di pozioni ed erbe magiche. Ovviamente dopo la mia lezione con Lord Godric» aggiunse in fretta vedendo l’uomo accigliarsi.
«Molto bene allora è deciso» disse Tassorosso sorridendo «e ti prego tesoro, chiamami pure Helga».
Hermione le sorrise di rimando impaziente a questa nuova prospettiva quando vide la porta dietro di lei aprirsi. Un valletto entrò nella stanza e batté il piede a terra rumorosamente.
«Lady Corvonero, sir Nightship messo di lord Morven Rosier è qui per parlare con Lord Grifondoro»
«Molto bene, Murtagh» disse Corvonero «ti prego di farlo accomodare nella biblioteca, io e Lord Godric lo riceveremo immediatamente». Il valletto annuì e lasciò la sala mentre Godric si era già alzato con cerimoniosità e aiutava Corvonero con la sedia. «Dottor Granger, lady Hermione, vi preghiamo di scusarci» disse l’uomo facendo un inchino con  il capo e porgendo il braccio alla padrona di casa.
Appena furono usciti Esyld si alzò rumorosamente.
«Dottore, Hermione, alzatevi presto!» disse prendendo la ragazza per mano.
«Syd, per l’amor del cielo, potresti evitare di comportarti come una qualunque ragazza cresciuta in una fattoria» la rimproverò aspramente il fratello. Esyld lo liquidò con un cenno impaziente della mano e trascinò fuori Hermione e il Dottore.
«Voi che avete viaggiato così tanto dovete averne visto di gente strana»
«Beh devo dire di aver avuto la mia buona dose di stranezze» rispose il dottore mentre correva dietro a Esyld per il corridoio.
«Ecco vedete» riprese la ragazza a bassa voce guidando i due in un corridoio spoglio, probabilmente uno di quelli usati dalla servitù «questo sir Nightship è un tipo piuttosto particolare, si dice sia l’incrocio tra un folletto e qualcos’altro ma io non ne sono sicura e volevo un vostro parere».
Si fermò davanti a una porta e la aprì leggermente in modo da permettere a Hermione e il Dottore di vedere nella stanza: di fronte a loro quello che doveva essere l’oggetto della curiosità di Esyld si stava alzando da un profondo inchino. Dei folletti aveva di certo la statura, ma Hermione era certa di non aver mai visto una creatura simile in vita sua: nonostante il vestito raffinato risultava tozzo, aveva la testa pelata ed era completamente privo di collo. Hermione non riusciva a vederne i lineamenti ma era certa che non avessero niente a che fare con i folletti. Vide il Dottore inforcare gli occhiali, dare un’occhiata e irrigidirsi accanto a lei.
«Allora?» chiese Esyld speranzosa «Avete mai visto niente del genere?»
Hermione stava per rispondere di non aver mai visto una creatura simile nella sua vita e che dubitava proprio che fosse un folletto ma il Dottore fu più veloce.
«Somiglia chiaramente a una razza di folletti originari di Bisanzio, probabilmente uno dei suoi antenati fu condotto qui durante la conquista romana e da allora il sangue si è mescolato con quelle della razza indigena e questo è il risultato. Ma è certo che si tratti di un folletto, vero cara?» rispose con tono esperto. Hermione non aveva la minima idea di cosa il Dottore stesse parlando ma annuì alla sua affermazione. «Ora è meglio che torniamo in sala da pranzo prima che si accorgano di essere spiati» disse il Dottore chiudendo la porta.
Erano appena sbucati fuori dal corridoio di servizio quando il Dottore afferrò Hermione per un braccio. «Vai pure avanti, Esyld. Ho dimenticato le mie erbe mediche nella giacca e ho bisogno di aiuto per trovarle, non hai idea di quello che puoi trovare nelle mie tasche».
Esyld annuì ridacchiando e si avviò verso la sala da pranzo. Il Dottore stava ancora guardando nella sua direzione sorridendo quando si girò verso Hermione e la spinse verso l’ingresso.
«Presto dobbiamo seguire quel messo!»
«Cosa?» urlò Hermione indignata cercando di liberarsi dalla presa «io non vado da nessuna parte, ho lezione con Godric Grifondoro più tardi»
«Quello potrebbe essere un alieno della razza Sontarans, una delle più bellicose dell’universo, se così fosse la sua presenza in questo anno è totalmente anacronistica, ci vorranno secoli prima che il suo popolo sviluppi la tecnologia necessaria per raggiungere la terra» disse il Dottore tutto d’un fiato «Dobbiamo seguirlo, dobbiamo scoprire cosa sta succedendo, potrebbe essere un altro effetto collaterale della crepa creata dalle distruzione delle giratem…»
«Dottore, dottore, cerchiamo di concentrarci sulle cose importanti» lo interruppe Hermione fermandosi di botto «Io ho lezione con Godric Grifondoro!» la voce della ragazza era salita di un’ottava «quel Godric Grifondoro! Non ci rinuncio per una creatura che forse, potrebbe essere un alieno venuto da chissà quale pianeta»
«Non siamo qui per farti fare lezioni con maghi morti da secoli, ma per trovare quella giratempo prima che faccia tropi danni» le ricordò il Dottore
«Esatto!» urlò Hermione trionfante «siamo qui per trovare la giratempo, non ce ne andremo in giro a inseguire probabili alieni solo perché tu ti annoi» si incamminò verso la sala da pranzo voltando le spalle al Dottore che non poté fare altro che seguirla.
Entrarono nella stanza e si sedettero intorno al tavolo, Hermione poteva sentire lo sguardo contrariato del Dottore su di lei ma non aveva nessuna intenzione di rinunciare a un’occasione del genere solo perché il Dottore non trovava quel viaggio abbastanza avventuroso.
«Tutto bene?» le chiese Esyld a bassa voce notando le espressione dei due.
«Sisi, tutto a posto» rispose Hermione sorridendo «A proposito, come mai è stato inviato un messaggero per parlare con Godric?» chiese Hermione per cambiare argomento.
«Ma per prendere accordi per il duello naturalmente»
«Che duello?»
«Qualcosa che la nostra fanciulla non sa» intervenne Bryok divertito allo sguardo confuso di Hermione, poi iniziò a spiegare con tono saccente «Lord Rosier è un nobile del posto che negli ultimi mesi si è fatto una grande fama come campione di duello, c’è chi dice che è addirittura migliore di Godric, come se fosse possibile» aggiunse sbuffando.
Esyld prese la parola prima che il fratello potesse continuare «Ebbene, venuto a sapere che Godric è ospite di Lady Corvonero, ha voluto organizzare un incontro che deciderà finalmente chi è il più grande duellante tra i due, sarà il duello del secolo»
Hermione scattò in piedi impallidita.
«Ti senti bene?» chiese Esyld. 
«Zio, dobbiamo andare!» disse Hermione afferrando il Dottore.
«Le erbe che aveva nella giacca non erano quelle giuste e lui ha assolutamente bisogno delle sue erbe» disse rispondendo alla domanda silenziosa dei suoi commensali.
«Sono sicura di poter procurarvi tutte le erbe che volete, non serve che vi agitiate così, ditemi di cosa avete bisogno?» si offrì subito Tassorosso.
«Oh no Helga, non c’è bisogno che vi scomodiate, sono sicura che possiamo procurarci tutto alla bottega in paese» disse Hermione prendendo la porta. «Vi prego di scusarmi con Lord Godric, sarò di ritorno appena possibile» e fu fuori dalla stanza prima che qualcun altro potesse obiettare.
«Che ti prende così all’improvviso?» chiese il Dottore riprendendo possesso del suo braccio.
«Presto dobbiamo seguire il tuo alieno» disse Hermione dirigendosi verso l’ingresso e pregando che l’alieno in questione non se ne fosse già andato.
Il Dottore non si mosse di un passo e incrociò le braccia sul petto «Come adesso lo vuoi seguire? Che ne è stato della tua preziosa lezione?»
La ragazza alzò gli occhi al cielo «Non è il momento per tenere il broncio, Dottore, dobbiamo andare»
«Ehi!» disse il Dottore offeso «Io sono un Signore del Tempo di 900 anni, non tengo il broncio»
«Non capisci ho trovato la tua incongruenza!» Il Dottore guardò Hermione come se fosse lei l’alieno. La ragazza sospirò e spiegò con calma «Io so tutto di Godric Grifondoro, ho letto decine di biografie e potrei citare a memoria Storia di Hogwarts, e in nessun libro ho mai trovato menzione di un duello con Lord Rosier, o di un duellante con quel nome. E se è così abile come dicono, com’è che le cronache non lo hanno ricordato? È lui la tua incongruenza, Dottore. Troviamo Rosier e troveremo anche la giratempo».
Il volto del Dottore si illuminò e le rivolse un sorrisetto che poteva dire solo una cosa: guai.
Non proferì parola. Prese Hermione per mano e iniziò a correre.
   
 
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