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Autore: AliceMiao    26/02/2016    1 recensioni
Tess viene invitata as una festa da uno sconosciuto. Il padre le vieta di andarci, ma lei disobbedisce e ci va. Cosa succederà? Perché Gabriel l'ha invitata a quella festa dopo appena una sera che si erano conosciuti?
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sapeva. Tess lo sapeva. Sapeva che non sarebbe dovuta uscire quella sera per andare in quel locale. Sapeva che non avrebbe dovuto disobbedire a suo padre e andare alla festa. Ma soprattutto sapeva che non avrebbe dovuto incontrarlo. Gabriel era il pericolo fatto a persona. Dal corpo perfettamente creato agli occhi rossi come il sangue, tutto faceva pensare che fosse una persona pericolosa. A Tess non erano mai piaciuti gli uomini come lui. Non le erano mai piaciuti gli uomini con orecchini e tatuaggi. Eppure erano stati proprio quelli ad attirare la sua attenzione il giorno in cui lo conobbe. L'orecchino di metallo all'orecchio destro e l'enorme tatuaggio sul braccio a forma di fiamme nere la avevano colpita e lei si era sentita attratta da lui sin dall'inizio. 
Quando lo aveva visto all'inizio era imbarazzata a parlargli, ma una volta rotto il ghiaccio tutto sembrava normale. Lui l'aveva invitata a una festa in un locale. Quel locale non era di certo il più raccomandabile della città, infatti il padre di Tess le aveva proibito di andarci da subito. Ma lei voleva rivedere Gabriel. Quindi aveva deciso che ci sarebbe andata anche se lui non voleva. 
Ed eccola lì, sola, di notte, in un locale pieno si persone ubriache o quasi. 
"Non pensavo saresti venuta". La voce calda e vellutata di Gabriel le riempì le orecchie e si voltò.
"Non sono mica una bambina. Ho il permesso di venire a feste simili in quanto maggiorenne".
"Certo. Vieni con me, non vorrei che qualche ubriaco ti faccia qualcosa". Detto ciò la prese per mano e la guidò nel vicolo al lato del locale.
"Dove mi porti?", chiese lei seguendolo. 
Lui non rispose e una volta arrivati la inchiodò con la schiena contro il muro. Avvicinò poi il volto al suo. "Che fai?", gli chiese leggermente imbarazzata. 
"Cosa mi fai Tess? Cosa mi fai?", le disse accarezzandole dolcemente la guancia. Tutto di lei lo incantava. La sua semplicità, il suo aspetto, il suo carattere, la sua ingenuità. Sì, ingenuità. Perché lei si era presentata quella sera nonostante non sapesse chi fosse. Lui sapeva chi era lei, la seguiva da giorni. Ma lei non immaginava minimamente chi fosse lui. 
"Perché sei venuta, mio angioletto? Saresti dovuta rimanere a casa stasera, non andare ad una festa alla quale ti ha invitato uno sconosciuto ". Le accarezzò la schiena, esattamente dove c'erano le ali, che spuntarono immediatamente, posandosi dietro la schiena di lei, contro il muro. Erano bianche. Bianco candido, innocente. 
"Come facevi a sapere che...? Voglio dire...".
"Che tu sei un angelo? Ti seguo da giorni angioletto. E poi lo sono anch'io. Più o meno". Fece comparire anche lui le ali. A differenza di quelle di lei, le sue erano nere. Nere come la pece e il buio. 
Tess sgranò gli occhi e solo allora capì il guaio in cui si era cacciata. Era un angelo che lavorava per Damon, l'angelo che voleva distruggere tutte le famiglie nobili di angeli. Suo padre era un conte, quindi lei faceva parte di una famiglia nobile. 
Passò le dita sulla sua guancia, sorridendo. Sul volto di Tess si era formato uno sguardo impaurito, come quello di un topolino poco prima di essere divorato dal gatto di casa. "Non avere paura Tess. Non so ancora cosa fare con te".
"Ti manda Lui?". Gabriel sorrise e annuì. 
"Sì. Ma tu sei così perfetta. Non mi va di dividerti con lui nè con nessun'altro". Fece scendere la sua mano e la fermò sulla scollatura della sua maglia. "Il tuo cuore batte così forte. È la paura che lo fa battere così forte o è qualcos'altro?".
La mano scese ancora di più, posandosi su uno dei suoi fianchi. 
Gli occhi di Tess si riempirono di lacrime, che le bagnarono le guance; iniziò anche a singhiozzare, temendo quello che sarebbe successo.
"Shh piccola. Non piangere angioletto". Quelle parole sussurrate all'orecchio la fecero sussultare e stringere gli occhi. 
Gabriel sapeva che se avesse rispettato gli ordini il suo capo lo avrebbe lasciato divertire con lei. Ma prima di andare da lui voleva vedere se fosse veramente un angelo nobile. Con una mano toccò le piume dell'ala destra e trovò la piuma dalla sfumature dorate che avevano tutti gli angeli nobili. Il suo angioletto era nobile. 
"Non portarmi da Lui. Ti prego". Il suo tono di supplica gli fece perdere l'obbiettivo finale. In quel momento non era più tanto sicuro di voler portare a termine l'incarico. Non sapeva perché, ma quella ragazza le piaceva. Ma lui non aveva mai disobbedito ad un solo ordine nè ne aveva fallito uno. Era un tipo molto orgoglioso. Avrebbe rovinato il suo orgoglio per una ragazza? Non sapeva la risposta. 
"Piccolo angioletto. Piccola Tess". Si chinó su di lei e la baciò.
La mattina dopo il padre di Tess fece iniziare le ricerche di sua figlia. Quando le sue guardie più fidate arrivarono al vicolo trovarono solo delle piume bianche e una piuma nera. 
Bianco e nero.

Note: dopo molto tempo rieccomi! Il finale potete inventarlo voi :) Se vi piace potrei pensare di pubblicare un seguito, ma vedró. Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao 
   
 
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