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Autore: EffeI    28/02/2016    1 recensioni
Sempre quella stessa baia in Norvegia, sempre Rose e sempre il Dottore. Questa volta con la speranza che ci sia qualcosa di diverso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 1, Doctor - 10, Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passati più di dieci minuti eppure il Dottore non si era ancora ripreso. Era giunta alla conclusione che era solo svenuto, gli aveva sentito il cuore e stava continuando a battere, per fortuna. Si era arresa e adesso era sdraiata su quella spiaggia accanto a lui aspettando che si riprendesse. Non aveva idea di cosa avrebbe fatto ora, di dove sarebbe andato, sapeva solo che non voleva costringerlo a rimanere nuovamente con lei. Voleva concedergli la possibilità di scoprire chi fosse davvero, di amare qualcuno che non fosse lei e sopratutto che non si sentisse  in dovere di  amare.
Era stato fantastico con lei in ogni cosa, a parte in alcuni momenti in cui si impuntava e non si calmava fino a quando non riusciva a spuntarla in qualunque conversazione. Era stato sicuramente il lato ereditato da Donna. Si chiese se fosse ancora in giro per l’universo con lui, viaggiare, vedere mondi diversi, scoprire nuove forme di vita. Non c’era stato giorno in cui non le fosse mancato tutto quello, o forse le mancava semplicemente vivere tutto quello con lui al suo fianco. 

“Dottore? Oh mio Dio grazie al cielo! Stai bene?” 

Si era alzato di scatto come se improvvisamente fosse tornato a respirare. 

Dottore? Che succede?”

 Dovette ripetere la domanda poiché non ottenne risposta, non la stava nemmeno guardando. Si avvicinò e vide che aveva lo sguardo lontano, forse perso in qualche ricordo. Non sapeva cosa fare e dalla sua espressione sul volto le sembrò chiaro che non si sarebbe ripreso tanto presto, perciò le sarebbe toccato aspettare nuovamente. Rassegnata si sdraiò sulla sabbia con lo sguardo rivolto verso il cielo. Quel giorno era stranamente sereno, quasi nessuna nuvola, sole alto nel cielo. Una perfetta giornata per farsi un bagno. Il posto non era male ma non era mai riuscita a vederla come un semplice spiaggia dove trascorrere una giornata in tranquillità, senza contare la temperatura sempre un po' bassa anche in estate. Cominciò a muoversi sulla sabbia e immaginando di essere sulla neve spostò un braccio per mimare il volo dell’angelo quando con le dita incontrò un piccolo ramo di quelli che il mare lascia dietro di se.  Lo afferrò e si alzò a sedere incrociando le gambe e tornando a guardare il Dottore. 

Niente, perfettamente immobile, nessun segno di ripresa. 

Sembrava quasi in uno stato catatonico. Cominciò a disegnare linee e cerchi sulla spiaggia; tutto pur di occupare il tempo in qualche modo.Lentamente quelle linee e quei cerchi si trasformarono nella scritta” Dottore”. Ricalcò più volte sulla D, le sembrava non fosse ben definita, anche se in fondo era pur sempre sabbia non poteva di certo aspettarsi una precisione millimetrica. La sabbia era composta da milioni di piccoli granelli dai mille colori, immaginò che quei granelli fossero tutti i pianeti che esistevano nell’universo. Tra quelli che erano rimasti sul pezzo di legno riuscì a distinguerne uno. Non seppe perché ma le fece pensare al pianeta del Dottore: Gallifrey. Era stato distrutto e lei non lo aveva mai visto, eppure da come il Dottore lo aveva descritto le parve di immaginarselo, con le sue distese verdi, le montagne dorate. 

Era impossibile vedere tutto quello in un minuscolo granello di sabbia.

La sua riflessione venne interrotta da un movimento brusco: il Dottore si era mosso. Sembrava che i suoi polmoni avessero finalmente riassorbito le molecole d’aria di cui avevano bisogno. Deglutì e continuò a respirare fino a che il battito del cuore si stabilizzò.

Finalmente! Cosa diavolo è successo? Mi hai spaventato! Non hai più due cuori e non sei immortale! Perciò non azzardarti mai più a fare una cosa del genere, sono stata chiara!?” La scarica di adrenalina scatenata dalla paura aveva avuto i suoi effetti. Per tutto il tempo non lo aveva guardato, aveva troppa paura di scoppiare nuovamente in lacrime soprattutto ora che aveva avuto così paura di perderlo. 
Lui al contrario la stava guardando. 

Era Rose. 

Il suo ultimo ricordo era quello di se stesso sdraiato nel TARDIS poco prima della fase di rigenerazione. In quei secondi prima di perdere i sensi aveva visto il viso di Rose e ora eccola lì davanti a se. Era un Signore del Tempo ma non riusciva a capire cosa fosse successo.
Non aveva smesso di guardarla da quando aveva pronunciato quelle parole, osservò ogni suo movimento, le mani prese dal momento di nervosismo si muovevano senza un apparente schema.  La guardò rivolgere il suo sguardo verso la sabbia, osservò i suoi capelli biondi sciolti attraversati dal vento e percepì il suo profumo tale da aver pervaso la brezza che accarezzava quella baia. Pago di tutti questi dettagli, sorrise. Tutto il suo viso si illuminò come ogni volta in cui  la guardava, distese le labbra e persino i suoi occhi sorrisero. 
“Rose Tyler” 
Il cuore di Rose perse un battito. Nessuno aveva mai pronunciato il suo nome in quel modo. Solo il Dottore, il suo Dottore. 
Ma non era possibile.
C’era qualcosa di singolare nel modo in cui lo pronunciava, enfatizzava il suono del nome accarezzandolo e la sua voce sembrava gonfiarsi di orgoglio nel pronunciare il cognome. Con il cuore in gola alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi.
Fu come se tutti quei mesi venissero annullati in quei pochi brevissimi attimi. Lo guardò e fu certa che fosse lui. Era LUI.
Non per il sorriso, per i capelli o per l’espressione, ma per gli occhi.
In quegli occhi vide la sua anima, quella che non aveva visto nel Dottore-Donna. 
La consapevolezza della verità al travolse, si sentì mancare il respiro e si portò le mani al viso. Non distolse per un secondo lo sguardo da quello di lui.
Come è possibile?”
“Dimmelo tu. L’ultima cosa che ricordo è il tuo volto poco prima di rigenerarmi. Cosa è successo a  te?” le chiese
“A me? Il Dottore era, noi. Stavamo parlando quando all’improvviso si è accasciato e ha perso i sensi. Ho avuto paura che..”
“Che fosse morto? 
“Cosa è successo?” ripetè lei 
“Non lo so, io credo che..Oooooh! Ma è straordinario! Deve essere così per forza! Non c’è altra spiegazione!” Scattò in piedi e si guardò intorno.
Cosa è straordinario?” 
“Oh Rose, è straordinario! Lui si è accasciato esattamente nello stesso momento in cui io mi sono rigenerato! E quell’ultima parte di me attaccata a te è passata nel suo corpo e mi sono risvegliato qui! Non capisci!? Oh mio Dio ma è davvero meraviglioso!”
“ Aspetta,cosa? La parte di te è finita in lui? Come è possibile? “
“ È questa la cosa straordinaria Rose, non lo so! Non so nemmeno se una cosa del genere sia possibile per uno come me! Ma sai cosa? Non mi interessa! Non mi importa! Mi sono rigenerato e sono nel TARDIS con un nuovo corpo e un nuovo volto ma sono anche qui! Qui con te!” 
“Ok! E adesso cosa succede? chiese lei 
“Non lo so. Dipende da te. Se mi vuoi posso rimanere con te, per sempre. Invecchiare con te, per davvero. Non sono una copia, non sono lui.
 Sono io. Mi dispiace così tanto averti fatto soffrire. La verità è che pensavo che saresti stata bene con lui. Era me, perciò ho cercato di darti quello che non potevi avere. Ma ho sbagliato”
Lo guardò più volte, senza capacitarsi che fosse davvero lui.
Sei davvero tu?” lui si avvicinò fino a sfiorarle il naso a mo di risposta.
Provalo. Provalo e se sei davvero tu puoi restare. Devi restare.”
Le rivolse il suo sorriso sornione e disse.
Rose Tyler, ti amo anche io” 
Gli gettò le braccia al collo e cominciò a piangere di gioia. Non riusciva a credere fosse davvero lui! Che lui fosse lì con lei!  Lentamente lui sciolse l’abbraccio e le prese la mano
Sai c’è un’altra cosa che devo dirti”
“Ah si? E sarebbe?” 
“So che se avessi continuato a viaggiare con me mi avresti seguito ovunque, ma tu lo hai sempre fatto. Ho urlato il tuo nome nell’ universo e lui ti ha riportato a me, perciò tu,  Rose Tyler sei nell’intero universo, letteralmente e credo che questo ci abbia ricondotti l’uno verso l’altra”
“ Cosa? Hai urlato il mio nome nell’universo? 
 “Già”
“ Be hai ragione, ti avrei seguito ovunque e lo farò sempre”
“Bene allora! Allons-y!” 
Sorridendo si allontanarono mano nella mano certi che ovunque fosse il futuro, lo avrebbero vissuto l’uno al fianco dell’altra. 


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :) Ecco l'ultimo capitolo, spero che la storia vi sia piaciuta e ringazio tutti coloro che hanno speso un po' del loro tempo nel leggerla.
EffeI 

  
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