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Autore: Aracne90    01/03/2016    0 recensioni
Dal testo:
"[...] Mikey la bloccò ancora, riprendendole la mano con la sinistra e portandosela alla bocca, così da posare sul dorso un leggero bacio. -Santo Cielo, lasciarti, Martha Jones? Io voglio sposarti!
Lei lo fissò sbigottita, guardandolo incapacitata di muoversi mentre lui si alzava e cacciava da una tasca della giacca un astuccetto foderato in velluto blu, senza lasciarle la presa. -Tu lo vuoi?- le domandò, finalmente lasciandole la mano ed inginocchiandosi davanti a lei, aprendo in un solo gesto il contenitore che rivelò un bellissimo anello d'oro bianco tempestato di piccoli graniti. [...]"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Martha Jones, Mikey Smith
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Naturalmente, come quasi ogni giorno a Londra, aveva cominciato a piovere. Sbuffando, la giovane aprì la portiera del taxi nero, premendo quasi in contemporanea il bottone del suo ombrello automatico; fortunatamante la macchina aveva parcheggiato abbastanza vicino al marciapiede per non dover per forza inzozzarsi le sue scarpe di raso nero sull'asfalto sporco. La giovane richiuse la portiera con velocità, facendo un cenno al tassista che ripartì subito dopo, mentre accendeva con un tasto la luce sulla vettura, simbolo che il taxi era libero.
La ragazza scosse piano la testa, in segno di diniego, e si voltò su se stessa, avvicinandosi ai tre scalini rossi sormontati da una ringhiera, sua ultima destinazione. Giunta, li salì velocemente, chiudendo immediatamente l'ombrello dopo aver messo al riparo la testa; proprio non le andava di rovinare l'acconciatura dopo aver passato le ultime due ore a fare in modo che i capelli le rimanessero su in quel modo. Finalmente salva dalle gocce spaventose, si volse verso la porta a vetri che le stava difronte, trattenendo leggermente il respiro mentre le veniva aperta da un uomo fasciato in un elegante smoking bianco.
-Buonasera Signorina.- disse lui, sfoggiandole un enorme sorriso, mentre le teneva la porta in modo tale da lasciarla entrare. -Se vuole darmi l'ombrello e il cappotto...
La ragazza abbozzò un minimo sorriso, mentre porgeva l'ombrello verso il cameriere. -Buonasera a lei...- mormorò Marta Jones, titubante, lasciandosi aiutare a togliersi il soprabito grigio, mostrando così un tubino nero e bianco, che tanto bene stava sul suo corpo caratterizzato dalla pelle color ebano. -Ehm... Il Signor Smith è già arrivato?
Il cameriere annuì piano, chiamando con un cenno un ragazzo poco più giovane di Martha, e porgendogli tutto ciò che aveva preso dalla ragazza. -Certamente, Signorina.- disse infine, ormai libero da ogni oggetto, mostrandole la sala con la destra guantata di bianco. -Se vuole seguirmi...
Martha annuì, trattenendo il respiro, e stringendo al corpo la borsetta nera intarsiata di perline. Non dovette neanche fare fatica per stare al passo con la sua guida, tra i vari tavoli pieni di gente intenta a chiacchierare e a mangiare; l'illuminazione era attenuata, è vero, ma non completamente inesistente. Da ogni dove le arrivavano odori di varie pietanze e vini, che le si mescolarono nel naso e che le fecero venire un'enorme acquolina in bocca, ed in quell'istante Martha si rese conto di avere una gran fame.
Finalmente giunsero a destinazione, dove un Mikey Smith completamente tirato a lucido stava seduto, leggermente incurvato sul suo bicchiere pieno d'acqua che osservava corrucciato. Nel momento in cui la sentì arrivare dietro al cameriere si alzò in piedi, con un sorriso raggiante sul viso.
-Martha! Finalmente.- disse con entusiasmo Mikey, facendo un passo in avanti. -Grazie mille, faccio io.- esclamò poi verso l'uomo in bianco, facendola accomodare sulla sedia imbottita, seguendo i suoi movimenti mentre prendeva posto.
-Oh, grazie…- mormorò appena Martha, aggiustandosi leggermente il vestito mentre anche l'altro si adagiava di fronte, rivolgendogli un'espressione dolce gemella alla sua.
Il cameriere, che si era messo in disparte, si avvicinò ai due, sorridendo con dolcezza e cortesia. -Cosa posso portare da bere, Signori?
-Io direi un po' di champagne.- rispose Mikey, completamente diritto. -E poi se può portarci il menu, per favore?
L'altro annuì un paio di volte, allontanandosi in direzione della cucina, e lasciandoli soli. Per un paio di secondi rimasero in silenzio, in un impacciato imbarazzo; alla fine, armatasi di coraggio, Martha parlò senza smettere di sorridere: -Wow!!! Ma che ti è saltato in mente, Mikey? Questo ristorante è…
-Volevo farti passare una bella serata.- la interruppe lui, scuotendo appena la testa.
In un solo istante l'espressione della ragazza, da gioiosa e serena, divenne scura e pensierosa, e gli angoli della bocca scesero velocemente verso il basso. -Santo Cielo, che è successo alla UNIT mentre ero via? Quella Kate Stewart non mi piace affatto, so che è la figlia del Brigadiere, ma non so se reggerà allo stress. Problemi con i Sontaran o coi Siluriani?
L'uomo fece segno di diniego, aggiungendo al movimento della testa anche le mani. -Nono, Martha, tranquilla, non è successo nu…
-Oh, no, lo sapevo, non dovevo andare a fare quel Master sulla Medicina d'Urgenza.- mormorò lei, cominciando leggermente ad aumentare la frequenza della respirazione. -Non è successo nulla a Sarah Jane, vero? Non dirmi che K9 ha smesso di funzionare, altrimenti chi lo sente Jack…- si interruppe, portandosi le mani alla bocca con il viso atteggiato in una smorfia di preoccupazione. -Non è che Jack… Oh, non dirmi che Jack…
-Martha.- la bloccò Mikey, sporgendosi per prenderle la mano. -Martha, tranquilla. Sei stata via solo due settimane, non è successo nulla.
Lei strinse appena la presa di lui, col viso che si rasserenava un minimo. -Ok, va bene, mi calmo. Ma allora perché siamo qui?
Questa volta toccò all'uomo modificare la sua espressione: il sorriso dolce che le aveva rivolto si tramutò in una linea piatta, stringendo appena la mascella per l'ansia. -Martha, io ti ho chiesto di venire qui stasera perché voglio domandarti una cosa.
-Davvero?- chiese lei, con curiosità, la preoccupazione che era quasi completamente scemata dal suo viso. -E cosa, scusa? Se è attinente al lavoro potevi domandarmelo domattina alla Torre, no?
Mikey deglutì piano e vistosamente, in un gesto che fece aumentare leggermente l'ansia di lei. -Oh, Mikey, mi stai spaventando. Cosa sta succedendo?
-Martha.- riprese lui, per lasciarle la mano e rimettersi diritto sulla sedia foderata. -Martha, lo sai che sono stato in un'altra dimensione per poco più due anni, vero?
Lei annuì, grave. -Sì, lo so.
-In tutto quel tempo, io ho vissuto molto diversamente da come avevo fatto qui.- continuò Mikey, grattandosi piano il dorso della mano destra con la sinistra. -In questa dimensione, in questo mondo, io ero un semplice ragazzino a malapena cresciuto innamorato pazzo di una donna che non condivideva i miei sentimenti, e che quando ne ha avuto l'occasione è fuggita via con uno sconosciuto. E credimi, ero talmente innamorato quanto stupido e codardo; sono persino andato con lei, per cercare di riconquistarla, ma l'altro contendente… Beh, diciamo che era davvero molto molto bravo ad affascinare le persone.
Martha abbassò gli occhi verso il tavolo, in un gesto di autocommiserazione. Lo sapeva benissimo che significava viaggare ed amare il Dottore, quel Dottore.
-Poi sono finito dall'altra parte e ho vissuto… Possiamo effettivamente affermare che ho vissuto un'altra vita.- disse ancora lui. -Lì io ero Ricky, il grande capo della Resistenza, uno dei Predicatori, come sta scritto nel Vangelo…- Mikey si bloccò un attimo, ridacchiando appena. -Lo sai, quando me l'ha detto la prima volta io ero mezzo nudo e legato ad una sedia; un bel passo avanti, no?
Martha non rispose, ancora con gli occhi ancorati alla superficie del tavolo senza spostarli di un millimetro.
-Io ho dovuto modificare tutto di me.- riprese l'uomo, apparentemente troppo distratto dalle sue elucubrazioni per guardare appieno il viso della ragazza. -Quando il vero Ricky è morto e io… Io sono diventato lui, qualcosa nel mio cervello è cambiato. Sono diventato un uomo, ho cominciato a prendermi le mie responsabilità, ho fatto vivere a mia nonna, all'altra mia nonna, gli ultimi anni in maniera felice ed impeccabile; ma sopra ogni altra cosa, ho capito che l'amore che provavo per Rose era in primis non corrisposto, e poi più che amore era una forma di dipendenza. Io dipendevo da lei.
Martha decise di alzare gli occhi verso di lui, guardandolo con un'intensità tale che lui dovette interrompere il suo racconto. -Mikey, se vuoi interrompere il nostro rapporto ora, fallo con un colpo secco, per favore. Non voglio più passare per la ragazza che aspetta, l'ho fatto anche troppo nella mia vita.
Mikey la fissò con un'aria interrogativa, gli occhi sgranati e la bocca aperta per la sorpresa. -Interrompere… Interrompere il nostro rapporto?
La ragazza annuì. -Non mi piace tergiversare troppo in un discorso del genere, Mikey. Non capisco le tue motivazioni, ma posso accettarle; nonostante io abbia dei sentimenti forti verso di te, comprendo perfettamente che tu ne prova ancora qualcuno per Rose Tyler, e me ne farò una ragione. Ho abbandonato il TARDIS e il Dottore per questo motivo; non posso ricascare in un labirinto emozionale del genere. E poi…
Mikey la bloccò ancora, riprendendole la mano con la sinistra e portandosela alla bocca, così da posare sul dorso un leggero bacio. -Santo Cielo, lasciarti, Martha Jones? Io voglio sposarti!
Lei lo fissò sbigottita, guardandolo incapacitata di muoversi mentre lui si alzava e cacciava da una tasca della giacca un astuccetto foderato in velluto blu, senza lasciarle la presa. -Tu lo vuoi?- le domandò, finalmente lasciandole la mano ed inginocchiandosi davanti a lei, aprendo in un solo gesto il contenitore che rivelò un bellissimo anello d'oro bianco tempestato di piccoli graniti.
La ragazza osservò con la bocca semiaperta il gioiello, senza accorgersi che in breve tutto il locale aveva gli occhi puntati su di lei. -Sposarti… Io?
Mikey, ancora inginocchiato, annuì. -Mia nonna, la mia altra nonna, mi ha detto che non dovevo più lasciarmi sfuggire alcuna occasione. E non voglio assolutamente lasciarti scappare. Quindi… Tu mi vuoi sposare?
Velocemente Martha avvertì un bruciore leggero attorno agli occhi, proprio dove si stavano formando le prime lacrime. -Io… Sì, Mikey Smith. Voglio sposarti.
L'uomo non se lo fece dire due volte, e in un movimento fulmineo la baciò sulla bocca, abbracciandola dopo per infilarle l'anello all'anulare sinistro.
In un solo secondo tutto il locale esplose in un applauso sincronizzato, e dai tavoli accanto provennero gli auguri volanti degli altri commensali; il cameriere vestito di bianco si avvicinò con un'intera bottiglia di champagne ai due, offerta dal locale, e sorrisi e risate si sparsero tutto intorno, avvolgendo tutti i presenti nella loro allegra morsa. Tuttavia i due non si accorsero di nulla, stretti nel loro abbraccio; avevano occhi solo per l'altro, e, lo sapevano bene, era l'unica cosa che contava.
Lo sarebbe stata per tutta la loro vita.

Spazio Autrice:
Salve a tutti!!!
Eccomi qui con una nuova fic su Doctor Who... Non so perché, ma la coppia Mikey -Martha mi è sempre piaciuta, e ho trovato un po' ingiusto che non ci abbiano mai fatto vedere come effettivamente erano andate le cose tra di loro; così ho immaginato in questo modo la possibile proposta di Mikey a Martha, spero di non essere andata troppo OC!
Ditemi che ne pensate in un commentino, se vi va :D
Baciotti
Dia
   
 
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