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Autore: NonnaPapera    01/03/2016    0 recensioni
Uno sbirro corrotto, che altro dire?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le frasi in corsivo sono tratte dalla canzone "Rolling in the deep" di Adele


ROTOLANDO NEL PROFONDO


1.


“Mi racconterai una storia?” storce il labbro, muovendo svogliatamente la mano smaltata racchiusa nelle manette.
Un’altra che finge di essere strafottente ma che in fondo ha una paura fottuta di quello che le potresti fare, se solo spegnessi quelle stupidissime telecamere della stanza interrogatori.
L’ennesima puttana.
Ti sporgi in avanti, tanto da farle sentire il puzzo del toscano che hai spento pochi istanti prima.
“Tesoro non ho alcuna storia da raccontare, ma ne ho sentita una su di te…” lasci la frase a metà perché sai bene che sprecare fiato in queste situazioni non serve a nulla, con l’indice sospingi le foto delle sue colleghe sventrate e trovate sul ciglio della strada.
“Non mi importa di te. A chi potrebbe mai importare della vita di una baldracca?” mormori come se stessi parlando del tempo.
Hai voglia di fumarti un altro sigaro. L’odore che c’è in quello sgabuzzino ti disgusta; puzzo di paura, di sudore e forse anche di piscio.
Si muove a disagio, hai chiarito il punto: se ti aiuta bene, se non vuole collaborare può tornarsene a battere sulla strada anche subito… lo stronzo che ha ucciso le sue “colleghe” presto arriverà anche a lei.
Non ci vuole neppure un’altra parola, il sospiro rassegnato e le spalle che si incurvano ti fanno capire che dirà tutto ciò che sa.
Non le hai promesso nulla, ma chissà perché è convinta che alla fine tu la farai protegge.
Stupida, crede davvero che sprecherai soldi pubblici per salvarle la pelle?
Appena scoperto quello che ti serve la rimanderai da dove è venuta, poco importa che fine farà, nessuno la piangerà.


2.

Mi hai pagato in natura ora raccogli ciò che hai seminato” quelle parole risultano cattive persino alle tue orecchie.
La verità è che non c’è speranza per te.
Hai passato anni sull’orlo del baratro, tenendoti sempre in equilibrio con maestria; ormai lo senti, sei precipitato e neppure Dio, se anche lo volesse, può salvarti.
Fissi quella ragazza con occhi vuoti, mentre vedi i suoi riempirsi di lacrime per l’umiliazione.
Chissà che diamine ci ha visto, nessuna donna sana di mente si innamorerebbe di uno come te.
Sei marcio, eppure nel suo sguardo leggi ancora fiducia.
Incinta! Tu padre? Che bestialità.
Neppure tra un milione di anni potresti decidere di diventare genitore; di cazzate nella vita ne hai fatte davvero troppe ma questa volta no, questa volta farai la scelta giusta.
Perché sporchi tutto ciò che tocchi e, semmai il Signore decidesse di perdonarti, di certo non potrebbe abbonarti la colpa di aver rovinato un bambino.
No, non ne vuoi sapere di avere una famiglia e per la prima volta ti accorgi di fare una scelta davvero onesta.
Per la prima volta scegli il bene degli altri e non il tuo interesse.
E’ una strana sensazione, quasi come una boccata di aria fresca appena uscito dall’obitorio.
Accendi l’ennesimo toscano della giornata, aspiri e soffi il fumo in faccia alla madre di tuo figlio; per un istante pensi che quel fumo potrebbe far male al piccolo, ma devi mantenere un certo contegno, perciò continui imperterrito.
In quel preciso istante la vedi frantumarsi, vedi la fiducia di quella poliziotta innamorata sgretolarsi in mille pezzi davanti ai tuoi occhi ed è come se ti pugnalassero, perché ti accorgi in quel momento che senza neppure il suo amore non sei nulla.
Assolutamente nulla!

3.

Finalmente riesco a vederti chiaramente” il disgusto trapela nel suo tono di voce.
Fai una smorfia di superiorità, quello schifoso ingrato crede davvero che gli permetterai di rovinarti?
Corrotto! Puah, hai passato quindici anni a lavorare in favore della giustizia.
Gli hai insegnato tutto quello che sai, lo hai sostenuto, aiutato e ora quel pisciasotto ti rinfaccia di non essere abbastanza onesto.
L’onesta è sopravvalutata, tutti gli uomini onesti che conoscevi riposano da tempo sotto tre metri di terra.
Non ci puoi pagare le bollette con quello schifo di stipendio che ti passa lo stato, bisogna farsene una ragione e soprattutto adattarsi.
Hai cercato di spiegarglielo, ma quell’idiota è sordo da entrambe le orecchie, che male fa un briciolo di marciume se ti permette di ottenere montagne di giustizia.
E’ un dare e avere, ma ovviamente a lui non entra in testa.
Ormai è guerra aperta e di certo non sarai tu a soccombere, crede di saperla lunga ma è solo un ragazzino troppo orgoglioso e poco esperto.
Sorridi sornione, ti avvicini quel tanto che basta per sfiorargli l’orecchio con le labbra. Ha un odore piacevole, di pino o qualcosa del genere; ti viene da ridere, perché sai che uno con un odore simile non potrà mai scamparla con te:
Tu vai avanti e vendimi, e io metterò le tue cavolate allo scoperto” pronunci quella frase assaporandone le parole e il senso che si portano dietro.
Eh sì, tu sei stato il suo mentore, il suo maestro, lo hai tenuto sotto la tua ala per tre anni… e in tre anni di cazzate ne ha fatte parecchie.
Non ti frega un cazzo di quello spacciatore che uccise durante una retata. Lo copristi perché era giusto così.
Però non sei scemo, le prove le hai tenute e hai fatto bene dato che ti sei cresciuto un serpe in seno.
Lo vedi sbarrare gli occhi: disgusto e rabbia, tanta rabbia.
“Figlio di puttana!” sibila.
Sorridi, estrai il toscano dal taschino della camicia e te lo porti alla bocca.
“Siamo intesi?” chiedi.
Il tuo ex pupillo annuisce e si allontana più rigido di un cadavere.
Se ne va seriamente convinto che le cose rimarranno come stanno… Illuso, ti ha tradito e pagherà per questo.
Ti avvicini alla tua scrivania e estrai un fascicolo dal cassetto.
Domani lo invierai in forma anonima alla divisione interna, chissà come sarà per il pivello la vita dietro le sbarre, magari qualche volta gli porterai delle sigarette.


4.


Conta le tue benedizioni” lo dici con ira, prendendolo per il bavero della tonaca e sbattendolo contro il muro, “forse una farà al caso tuo”
‘Che di schifezze in vita tua ne hai viste tante, ma questa le batte tutte.
Non è un vero prete, è solo un bastardo che si è travestito e ha circuito l’intero quartiere, però ti fa quasi impressione averlo tra le mani.
Spacciare eroina è un conto, intingere le ostie per la comunione nella droga è totale follia.
Il bilancio finale è di sette morti… cinque dei quali bambini.
Ti avvii verso la sagrestia, estrai un sigaro dalla tasca, ti senti a disagio, quasi che fumare in quel luogo facesse un torto a Dio.
Poi ti riprendi, che tanto di torti a Dio ne hai fatti parecchi e anche peggiori di quello.
La cicca brucia, spandendo un fumo biancastro e puzzolente, due tiri e tutta la sagrestia già odora di te.
“Trovato nulla?” chiedi, sperando che almeno per una volta le cose vadano come devono andare.
“Nulla”
Scuoti la testa, ormai sono mesi che ti senti stanco e neppure riesci a capire perché, è come se ormai sentissi che sta per arrivarti il conto.
Un conto troppo salato per non pagarlo con la vita.
Scacci quel pensiero funesto e insensato; ti frughi nella tasca e senti sotto i polpastrelli la bustina che hai preso prima di uscire.
Per trovare cosa stai cercando, ci vuole occhio figliolo” dici con fare paterno alla recluta, mentre con movimenti esperti infili la droga nelle finissime pagine di una Bibbia troppo grande.

5.

Il colpo è secco non provi dolore.
E’ così strano, ora stai bene e ti senti molto meglio di come ti sentissi prima.
La vista si sfoca ma non importa, in fondo cosa cambierebbe sapere per mano di chi muori?
Che ironia, stai per andartene così come hai vissuto: sporco di fango, solo e in un vicolo buio.
L’ombra si avvicina. Senti un singhiozzo soffocato.
Quale assassino piangerebbe? Assottigli gli occhi e metti a fuoco.
Lei.
Chissà perché non sei sorpreso anzi, sei sollevato, potrai passare i tuoi ultimi istanti di vita insieme all’unica persona che ti abbia amato.
Potevamo avere tutto” la senti appena, come se fosse a chilometri di distanza.
No, ma è piacevole sapere che lei ancora lo creda. Non saprà mai che tu avresti rovinato tutto, che l’avresti portata a odiarti o che l’avresti fatta marcire come te. Rimarrà con la convinzione che voi due avreste potuto essere felici e questo pensiero ti riempie di gioia.
Poco importa se stai morendo per causa sua. Allunghi una mano e la poggi sul suo ventre, senti il bimbo muoversi, ma certamente è uno scherzo della tua mente.
Provi a sorridere, rantoli, cercando di afferrare un sigaro dalla tasca della giacca, ma casci a terra… ‘peccato’ pensi, un’ultima fumata ci sarebbe stata davvero bene.





scritta a fine 2012
   
 
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