L'ombra
La porta cigolò aprendosi lentamente, mentre un impercettibile rumore di brevi passi strisciati si propagava per la stanza buia. L’essere silenzioso continuò a camminare guardandosi intorno circospetto, scrutando la camera, alla ricerca della sua vittima.
Mara intanto dormiva beata, ancorata al mondo dei sogni, dove un bizzarro pappagallo variopinto le stava indicando la via di casa.
Così, mentre Mara sognava di oltrepassare immensi campi di grano e arcobaleni, avviandosi verso il suo appartamento; l’essere infido si avvicinava sempre di più al suo letto, preparandosi al balzo che l’avrebbe fatta svegliare urlante.
I pensieri aggressivi della creatura facevano trasparire la sua fame
“Con lei farò solo uno spuntino”- era questa la riflessione interiore dell’animale.
D’improvviso spiccò un salto dal pavimento, atterrando dritto nella pancia di Mara, la quale, invece, aprì un occhio alla volta sbadigliando.
Gli occhi dell’essere brillarono gialli nell’oscurità, mentre gli artigli si conficcavano nella pancia della preda. Al culmine della rabbia per l’essere stato ignorato l’animale rivelò la propria voce:
“MIAO!”- venendo poi zittito dalla voce ancora impastata di Mara, che bisbigliò-“ Arrivo Napoleone, stai tranquillo...”