Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: NonnaPapera    03/03/2016    0 recensioni
- Trama un angelo e un demone in una chiesa parlano del loro futuro
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Titolo Non sono io, sei tu
- Autore NonnaPapera!
- Fandom Originale
- Genere sovrannaturale, nonsense?
- Tipologia one.shot
- Avvertimenti rating verde shonne-ai
- Trama un angelo e un demone in una chiesa parlano del loro futuro
- Note dell'Autore è un poco strana però ho la febbre perciò sono giustificata
- Disclaimers e Crediti Partecipante alla challenge del giro dell’oca con prompt 21 e al contest indetto da Sselene sul forum dell'Original Character Yaoi ,“E se hai le mani sporche che importa?”



NON SONO IO, SEI TU

“Non avrei mai pensato di trovarti qui”
La voce dietro di lui aveva interrotto il silenzio che regnava nella grande chiesa.
“E allora perché sei venuto qua a cercarmi?”
Aveva domandato senza voltarsi, con un lieve sorriso sulle labbra.
“Io non ti stavo cercando ero venuto qui per pregare.”
“Anche io!”
“Tu? Non essere sciocco… Tu non preghi, i diavoli non pregano, così come gli angeli non commettono peccati.”
“Già è proprio questo il punto” rispose girandosi leggermente per guardare negli occhi il cherubino dietro di sé, “L’unica cosa che desidero non posso averla perché, come hai detto tu: gli angeli non commettono peccati”
“E quindi? Pensavi che venendo in questo luogo sacro il mio Signore mi avrebbe dato finalmente il permesso di concedermi a te? Perché pregavi?”
“Qualcosa del genere… Però vedi non stavo pregando. Semplicemente gli ho proposto di venirci incontro” sorrise mentre finalmente si alzava avvicinandosi sempre più al cherubino:
“Ho proposto al tuo Dio di lasciarti a me. Di permetterti di essere felice insieme a me.”
“ E tu in cambio cosa hai da offrirgli?”
“Io sono disposto a lasciare tutto… anche i miei poteri, pur di averti” aveva mormorato il con voce bassa, suadente, accarezzando con una mano il collo dell’angelo.
“E il mio Signore cosa ti ha risposto?” aveva chiesto scettico scostandosi dal contatto con il demone.
“Che ci avrebbe pensato.”
“Capisco…”
“Dici così ma mi pare evidente che tu abbia qualche problema. Perché non ti lasci andare? Almeno per una volta perché non accetti l’amore che ho da offrirti?”
“Il problema non sono io, sei tu” la voce si era fatta più sicura, quasi sferzante, doveva porre fine a quella situazione il prima possibile altrimenti… Altrimenti c’era il serio rischio che cedesse alle lusinghe di quel tentatore che gli stava dinnanzi.
“Perché? Perché sono un diavolo, un demone dell’otre tomba? Se è per questo ti ho già detto che rinuncerò a tutto, pur di stare con te”
“Si è per questo, ma non è l’unico motivo” alla fine si era deciso a chiarire tutto, ormai era troppo tempo che questo tira e molla assurdo continuava.
“Allora cosa? Sono disposto a qualunque cambiamento pur di averti”
“Ecco appunto… Io invece no. Non nego che la mia mente e il mio intero corpo siano attratti da te. Ma non ti desidero così tanto da voler rinunciare a tutto ciò che ho, solo per stare con te”
“Credevo mi amassi… Hai detto di amarmi, cosa è cambiato?” forse per la prima volta in tutta la sua esistenza capiva cosa significasse soffrire.
Soffrire per amore, soffrire per mano dell’unico essere per il quale avrebbe rinunciato a tutto.
“Io ti amo, ma tu non sei abbastanza” ed era vero, non stava mentendo, se ne era accorto tardi ma alla fine lo aveva capito.
“Non sono abbastanza per te? Come fai a dirlo se neppure mi hai dato una possibilità” tentava di prendere tempo, lo sapeva, ma vedere la propria fine negli occhi dell’angelo era una cosa che non riusciva a sopportare.
“Perché dovrei rinunciare all’amore totale ed avvolgente del mio Signore? Perché rinunciare alla perfezione del suo amore per lasciarmi coinvolgere dal tuo amore che di perfetto non ha nulla?” aveva sentito la sua stessa voce pronunciare quelle ultime parole con tono freddo ma quella era la pura verità, inutile girarci intorno.
“Se me lo chiedessi io per te sarei disposto a fare qualunque cosa”
“Si lo so, ma come vedi non te lo sto chiedendo. Come ti ho già detto prima, non sono io, sei tu. Tu non sei abbastanza”
Sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto, che quelle erano le ultime parole che gli avrebbe rivolto, che quella era l’unica occasione per averlo… Ma riuscì solo a sussurrare un:
“Addio”
Il cherubino non si premurò neppure di rispondergli, mentre osservava la schiena incurvata del demone che si avviava verso l’uscita della chiesa.
Nessun rimpianto, per lo meno non in quel momento… In futuro forse, ma ci avrebbe pensato al momento opportuno.




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