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Autore: NonnaPapera    05/03/2016    0 recensioni
Lucifero, come ogni Natale, è di cattivo umore, ci penserà Gabriele a "distrarlo"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:Il Natale del Demonio
Autore:NonnaPapera!
Rating:Giallo ( almeno credo)
Genere: Più che comico o demenziale direi che rientra nel genere idiota
Personaggi: Lucifero e Gabriele
Trama: Lucifero, come ogni Natale, è di cattivo umore, ci penserà Gabriele a "distrarlo"
Note: Pertecipante al contest di Natale con i prompt :Vibratore rosa, fidanzato
Non insultatemi vi prego, io vi avevo avvisato che era una stronzata fatta e finita.





IL NATALE DEL DEMONIO
“Natale! Puah… Che giornata orribile”
Lucifero continuava a misurare il suo ufficio a grandi passi, irrequieto e con l’umore sotto ai piedi.
Quel maledetto giorno arrivava indefesso ogni schifosissimo anno e, ogni anno, lui riviveva senza possibilità di scampo la sua più grande e cocente sconfitta.
“La nascita del Figlio di Dio! Maledizione” urlò, talmente forte che le enormi finestre di vetro vibrarono, quasi sul punto di frantumarsi.
I suoi collaboratori, anche i più stretti e fedeli, in quel periodo dell’anno si guardavano bene dall’avvicinarsi al loro capo.
L’unico che, decenni addietro, aveva avuto l’ardire di entrare in quell’ufficio durante il periodo natalizio, era stato liquidato in pochi secondi.
Licenziato… e poi disintegrato dallo sguardo mortale del loro oscuro e adirato Signore.
Certo, c’era da dire che Lucifero era un essere davvero imprevedibile, lo dimostrava la relazione clandestina che quasi da millenni manteneva con uno dei più ligi e fedeli servi di Dio.
Anche se clandestina non era affatto il termine adatto per descrivere quella loro storia. Tutti ne erano al corrente, pure il Signore dei Cieli celesti ne era a conoscenza.
Anzi, si vociferava, ormai da secoli, che l’idea di inviare il suo più fedele collaboratore nel letto del nemico fosse stata addirittura un’idea sua.
Nessuno ne aveva ancora capito il perché, forse per spiare le mosse nemiche o forse per cercare una strada nuova per riconvertire la pecorella smarrita molto tempo addietro, ma comunque erano solo dicerie non confermate.
Ufficialmente nessuno, né nei cieli né negli inferi, era a conoscenza del rapporto che legava il grande Lucifero all’arcangelo Gabriele.
Un leggero bussare fece sobbalzare il Demone che si guardò attorno spaesato.
Alla finestra, sospeso nel vuoto ad un’altezza di duecento metri, se ne stava Gabriele. Lo sguardo dell’angelo, come al solito allegro e spensierato, si incatenò strafottentemente a quello corrucciato e astioso di Lucifero.
L’angelo caduto sbuffò, esasperato dalla improvvisa comparsa del suo compagno. Gabriele faceva sempre così, si presentava nei momenti meno opportuni.
Si sistemò la cravatta di alta sartoria, indeciso se farlo entrare o girarsi di spalle ignorandolo.
Ma l’altro, intuite le intenzioni cominciò a picchiettare costantemente sul vetro fintanto che il demonio, esasperato, marciò verso la gigantesca finestra e gli aprì.
“Buon Natale!” disse gioviale l’arcangelo non appena il vetro, che si frapponeva fra loro, fu fatto scorrere via.
“Tu! Brutto pennuto delle schiere celesti!” ruggì furibondo Lucifero: “Se sei venuto qui per crogiolarti della vostra passata vittoria giuro che ti disintegro!”
“Oh suvvia Lu, non te la prendere non sono qui per litigare” sorrise blando Gabriele ,mentre con eleganza poggiava finalmente i piedi sul lucido pavimento di marmo.
“Allora che diamine vuoi?”
“Bhè, so che questo periodo dell’anno per te non è dei più piacevoli, perciò sono venuto qui per darti il mio supporto morale” disse l’arcangelo passando confidenzialmente una mano attorno alle spalle del diavolo.
“Sparisci!” ringhiò di rimando Lucifero, scostandosi, infastidito dal contatto.
Gabriele inarcò un sopracciglio pensieroso e poi con un’alzata di spalle, come se stesse parlando tra sé mormorò: “Come vuoi, vorrà dire che il regalo che ti ho fatto per consolarti lo terrò per un’altra occasione” si voltò e fece per andarsene ,ma subito la voce del demone lo fermò.
“Regalo?”
Gabriele sorrise sotto i baffi per quella reazione così prevedibile, Lucifero non si sarebbe mai fatto scappare l’opportunità di ottenere qualcosa gratis.
“Già” confermò tornando a guardarlo, “Lo vuoi?” chiese infine, porgendogli un pacchettino minuscolo avvolto con della carta completamente rossa.
L’angelo caduto osservò di sottecchi il pacco, indeciso se accettare o no. In fondo era pur sempre Natale e quello poteva anche venir interpretato come un regalo per quella odiosa ricorrenza.
“Non è un regalo di Natale vero?” chiese sospettoso.
“Oh no” ribatte l’altro con aria fintamente indignata per una simile possibilità, “Non mi permetterei mai di farti un simile affronto”
“Dammelo!” si risolse infine Lucifero.
Se il demone fosse stato più accorto, di certo si sarebbe reso conto che negli occhi dell’arcangelo brillava un bagliore quasi sinistro. Ma purtroppo per lui non si accorse di nulla.
Senza ringraziare, scartò il regalo con curiosità quasi famelica però, una volta aperta anche la scatola si ritrovò a fissare annichilito il contenuto.
“Co-cos’è, questo…questo coso?” chiese con gli occhi sbarrati, senza neppure osare toccarlo, quasi temesse di venire morsicato.
Gabriele sorrise sornione a quella reazione. Si immaginava un comportamento simile, ma vedere dal vivo la faccia scandalizzata e sconvolta del demone non aveva prezzo.
“Un vibratore” rispose semplicemente come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Ma… è rosa” si ritrovò a farfugliare il demone senza nessuna connessione logica.
“Perché lo volevi di un altro colore” domandò sorpreso l’arcangelo.
“Si, cioè no… Insomma che razza di regalo è questo?” riuscì finalmente a formulare il povero diavolo quando alla fine si riprese.
Gabriele abbasso il capo e, fingendo una voce affranta, mormorò mesto:
“Ci ho passato un pomeriggio intero per sceglierlo ed impacchettarlo… Sul serio non ti piace?”
Lucifero era il signore degli inferi, il demone della perdizione, il diavolo dalle mille seduzioni, insomma era un tipo che sapeva il fatto suo. Ma chissà perché Gabriele riusciva sempre ad infinocchiarlo.
“Oh…” mormorò infatti, pentito della sua reazione esagerata, “No, no… Mi piace, è un bel regalo”
Le labbra dell’arcangelo, che teneva ancora il capo chino, si piegarono in un ghigno vittorioso.
Con lentezza sollevò il volto e poi, continuando a sorridere, disse semplicemente:
“Ottimo, allora provalo!”
Di certo Lucifero, appena capito che si era lasciato fregare un’altra volta da Gabriele, si sarebbe arrabbiato, purtroppo per lui l’arcangelo non gliene diede il tempo.
Quello, di tutti i Natali passati fu il peggiore in assoluto! Oltre al danno la beffa e, come se tutto ciò non bastasse, il demone ebbe anche come ulteriore ricordo, un mal di schiena infernale per i tre giorni successivi.
 
   
 
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