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Autore: Lady_Pendragon    06/03/2016    0 recensioni
|| F a r g o || M r . N u m b e r s & M r . W r e n c h || M i s s i n g m o m e n t || S e a s o n 2 ||
❝ Mi stai stracciando. ❞ Si lamentò Grady.
❝ Ti avevo detto che non volevo giocare. ❞ Replicò Wes, prima di lanciare nuovamente la palla da baseball nella sua direzione.
I due bambini, come ogni pomeriggio si erano ritrovati al parco da baseball vicino casa, per passare il più tempo possibile insieme.
Il piccolo Wes ne era felice, perché Grady era stato l'unico bambino in tutta la sua infanzia a stargli accanto, ignorando il suo essere sordo.
Aveva obbligato l'insegnante di sostegno del biondino di insegnargli anche a lui il linguaggio dei segni, per poter comunicare con lui, e questo aveva riempito il cuore del sordo di una gioia infinita.
Avere qualcuno con cui comunicare era il suo sogno.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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|| F a r g o || M r . N u m b e r s & M r . W r e n c h || M i s s i n g m o m e n t || S e a s o n 2 ||


❝ Mi stai stracciando. ❞ Si lamentò Grady.
❝ Ti avevo detto che non volevo giocare. ❞ Replicò Wes, prima di lanciare nuovamente la palla da baseball nella sua direzione.
I due bambini, come ogni pomeriggio si erano ritrovati al parco da baseball vicino casa, per passare il più tempo possibile insieme.
Il piccolo Wes ne era felice, perché Grady era stato l'unico bambino in tutta la sua infanzia a stargli accanto, ignorando il suo essere sordo.
Aveva obbligato l'insegnante di sostegno del biondino di insegnargli anche a lui il linguaggio dei segni, per poter comunicare con lui, e questo aveva riempito il cuore del sordo di una gioia infinita.
Avere qualcuno con cui comunicare era il suo sogno.
A casa veniva trattato come un emarginato, l'ultimo di 5 fratelli non voluto a causa del suo "difetto".
A volte Wes se ne era fatto una colpa, una malattia quasi, sentendosi lui la causa di quei mille problemi in quelle quattro mura famigliari.
Ma in realtà non era affatto così, perché il vero problema erano loro che non riuscivano a volergli bene.
Ma a questo aveva rimediato Grady.

❝ Tu sei speciale. ❞ Fu una delle prime cose che riuscì a dirgli il moro tramite il linguaggio dei segni.
Wes credette per qualche secondo che si fosse sbagliato, e con lo sguardo confuso gli chiese conferma.
Grady pensò subito di essersi confuso con i segni, insomma, erano le prime volte che praticava quella forma di comunicazione, ma era certo che si dicesse così.
❝ Tu sei s p e c i a l e . ❞ Confermò il moro, muovendo anche le labbra.
Il biondino quasi si sentì mancare nel sentirsi dire una cosa simile, dopo che quasi tutti gli avevano sempre detto ben altro.
Da quel giorno capì che la vera persona speciale, non era lui, ma Grady, quel bambino che nonostante ogni cosa, passava con lui gli intervalli, le lezioni noiose, i pomeriggi al parco e con cui avrebbe trascorso l'intera vita.

Grady perse nuovamente la partita, e un sorrisetto sul visino di Wes si dipinse all'istante.
❝ Voglio la rivincita! ❞ Pretese il moro, con aria alquanto offesa. 
❝ Quando vuoi! ❞ Lo incalzò il biondino, sistemandosi in guantone.
Nel mentre, un branco di bulli entrò nel campo, i soliti da cui quasi sempre cercavano di scappare.
Nella situazione di Wes era facile esser preso di mira, solitamente cercava di reagire, quando poteva, per questo motivo una delle ultime volte aveva fatto un occhio nero al più grande - anche se lui era finito all'ospedale per svariate contusioni -.
Il sordo era a conoscenza della propria situazione, e aveva imparato in fretta che il mondo era popolato per la maggior parte da idioti che l'avrebbero sempre preso in giro, ma non ammetteva che facessero lo stesso con Grady.
Per questo motivo si era scaldato tanto quell'ultima volta.
Ma in quel tiepido pomeriggio autunnale, quel bullo era comparso per una rivincita, e non era da solo.

« Ragazzi, ma guardateli! C'è il sordo e lo scemo che gli sta dietro! Che ne dite, gliela diamo noi una bella lezione? » 
Grady fu il primo a girarsi, dato che poteva udirli alle proprie spalle, Wes se ne accorse solo allora, alzando lo sguardo.
Il guantone da baseball gli cadde dalla mano, e gli occhi chiari si sgranarono all'istante.
« Smettetela! Diamine, lasciatelo in pace! Idioti che non siete altro- » Sbraitò il moro, ma i ragazzi più grandi non la presero molto bene la sua affermazione, e due di loro gli si scagliarono contro.
Uno lo bloccò, e l'altro iniziò a pestarlo.
Wes a quella scena sentì il cuore farsi in mille pezzi.
Si sentiva in colpa, per ogni colpo che stavano infliggendo al suo caro amico.
Inizialmente aveva anche cercato di allontanarlo, durante i primi tempi, perché sapeva che essere suo amico comportava anche essere soggetto a queste cose, ma il moro non aveva mai demorso, anzi, sembrava sempre più motivato.

Vedere il sangue di Grady macchiargli il viso lo fece urlare, fortissimo, anche se lui continuò a sentire solo il silenzio.
Iniziò a correre verso di lui, con l'intento di liberarlo e farlo scappare, ma quando fu a meno di un metro dal moro, qualcuno lo afferrò bruscamente da dietro, bloccandolo all'istante.
« Ma guardatelo, crede di poter far qualcosa contro di noi . . . non solo sei sordo, e idiota, ma pure un povero illuso. Questo è per l'occhio nero dell'altra volta. » Esclamò il più grande che gli si parò davanti.
Wes ovviamente non lo potè udire, ma lesse dei frammenti di quelle parole dalle sue labbra.
Subito dopo non vide più nulla.
Un pugno ben piazzato gli ruppe il naso, riempiendogli il viso di sangue.
Il dolore lo pervase come una secchiata d'acqua gelida in pieno viso, e urlò come non mai, un urlo silenzioso il suo, un urlo che però Grady sentì benissimo.
« Wes! --- WES!! » Strillò il moro, cercando di dimenarsi, ma nulla parve funzionare.
Lo mantennero bloccato, mentre il più grande di tutti fu completamente addosso al biondino, picchiandolo senza ritegno.

Wes aveva quasi smesso di reagire a causa del dolore, quando vide il terrore negli occhi di tutti.
Era stato uno sparo a terrorizzarli.
« Giuro che se non ve ne andate via adesso, scaricherò la pistola su ognuno di voi figli di puttana. » Disse con tono freddo un uomo dai capelli lunghi, lisci e scuri, con metà faccia bendata a causa di una bruciatura profonda.
I bulli mollarono le prese sui due ragazzini, e quell'uomo fulminò con lo sguardo ognuno di loro.
Avrebbe voluto picchiarli, o meglio ancora ucciderli, ma non voleva complicarsi la situazione ancor di più di quel che già era.
Voleva crearsi un nuovo impero, e per questo doveva partire da solide fondamenta.
L'uomo guardò i due ragazzini feriti, e tese una mano ad entrambi.
« Dovreste farvi rispettare, a qualsiasi costo. » Esclamò duramente, guardandoli negli occhi.
Wes cercò lo sguardo di Grady, ignorando l'indiano dinnanzi a loro.

❝ Stai bene? Ti accompagno in ospedale... ❞ Gesticolò il biondo, con immensa preoccupazione negli occhi.
Il moro scosse il capo, mantenendosi il braccio ferito e leccandosi il labbro sanguinante.
❝ Quello con il naso rotto sei tu. ❞ Rispose Grady, prima di guardare l'uomo dinnanzi a loro, che in realtà li stava studiando da ore.
« . . . Ti ringrazio, per averli fermati. » Esclamò il moro, guardando l'indiano, il quale scosse il capo con un gesto secco.
❝ Non dovete ringraziarmi, ma imparare a difendervi, a farvi rispettare. Voi siete due partner, vi ho visti, come l'uno cerca di salvare il culo all'altro. Ho bisogno di voi per il mio impero. Venite con me, e non vi troverete mai più in situazioni del genere. ❞ Disse tramite il linguaggio dei segni l'indiano.
Wes rimase di stucco a quel gesto, sentendosi immediatamente . . . capito, forse.
Sentiva che di quell'uomo ci si poteva fidare, e che si, poteva diventare una guida, dato che in casa non ne aveva mai avuta una.
D'altronde, cos'aveva da perdere?

Il biondi guardò il moro, e annuì appena con il capo, prima di alzarsi.
Grady lo seguì con lo sguardo, e poco dopo si alzò anche lui, e compirono insieme svariati passi verso quell'uomo.
❝ Il mio nome è Hanzee, ma lo sarà ancora per poco. Voi sarete . . . Mr. Numbers, e Mr. Wrench. ❞ Li battezzò così, l'indiano più ricercato di Fargo, dopo la strage di Sioux Falls.
I due ragazzini si sorrisero a vicenda, elettrizzati da quei due nuovi nomi, quelle due nuove identità, e lentamente iniziarono a seguire l'indiano fuori dal campo da Baseball, verso un nuovo futuro insieme. 
Da quel giorno, Mr. Numbers e Mr. Wrench crebbero sotto l'ala del futuro Mr. Tripoli, lavorando per lui con estrema fedeltà e correttezza. 
Erano i suoi uomini migliori, i suoi primi sudditi, i pilastri portanti di quel regno che riuscì a creare e a dominare, l'impero di Fargo.

 



Salve gente <3 
Che dire, ormai è palese che la serie tv Fargo è diventata una delle mie preferite in assoluto, e oltre alla Lornester, come si fa a non shippare questi due? 
Fin dal primo istante ho pensato che si, erano bellissimi insieme, e quando nella Season2 li ho visti da bambini, mi è salito il cuore in gola!
Per chi non lo sapesse - ho cercato sulla Fargo wiki - Mr. Wrench si chiama Wes, e Mr. Numbers si chiama Grady. 
Se avete visto la season2 sapete anche chi è Hanzee, e ciò che è avvenuto . . . 
Che dire, spero possa piacervi questa mia visione della nascita di questa bellissima coppia.
A presto;

Lenore <3 
   
 
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