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Autore: tweetyelena    08/03/2016    2 recensioni
cosa c'è più romantico del primo bacio.... forse il ricordo di questo. poi il dolce sapore che quel piccolo segreto custodisce. Sapore che sente Louis, rivendo il suo primo bacio con Harry, avvolti un una calda coperta
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era un febbraio piuttosto caldo nella nostra lussuosa casa di LA. Questa insolita temperatura primaverile aveva fatto si che Harry uscisse un po’ troppo poco vestito e si prendesse l’influenza. Era così disteso sul divano, febbricitante e con tanta tosse. Nessuno dei due aveva dormito molto la notte, Harry aveva tossito e soffiato il naso in continuazione. Il medico gli aveva prescritto l’antibiotico e tanto riposo. E a me non restava che prendermi cura di lui, anche se come infermiere non avrei avuto tre giorni di vita, per il mio Harry questo e altro. Ero andato a comprargli le arance biologiche con la vitamina C e pure i mandarini, perché ogni tanto le arance non le mangiava perché erano troppo aspre. Gli avevo preparato del brodo, che faceva proprio schifo, ma fortunatamente il  raffreddore non gli faceva sentire i gusti. Poi Harry da malato voleva le coccole, tante coccole.
 Infatti aveva appena frignato: « DLou, bi porti una coperta? Ho tanto freddo, poi bi coccoli? » Parlando con una terribile voce nasale. Come potevo dirgli di no. Solo che dove la trovavo io una coperta nella nostra casa di LA, dove faceva sempre caldo e al massimo avevamo il copriletto ben steso sul nostro letto. Un plaid da divano non lo avevamo mai usato. Harry sentendomi aprire e chiudere varie porte dell’armadio mi urlo: «Vai nel mio duardaroba, scava un po’ nella parde in alto a sinisdra. »  Presi una sedia per arrivare meglio, e spostai un po’ di vestiti che Harry non metteva spesso e la vidi. La coperta dei tempi di X-factor, la custode del nostro segreto, l’unica testimone del nostro primo bacio. Quando, anni fa non la trovai più nella nostra casa di Londra temevo che l’avesse buttata e che quel ricordo fosse importante solo per me, ma litigavamo di continuo e lui era sempre più spesso a LA, e lì di certo non aveva bisogno di una coperta sgualcita, e invece in questi anni gli aveva fatto compagnia nelle notti trascorse con un oceano a dividerci.
Andai in soggiorno e copri Harry che già sonnecchiava, prontamente si accoccolò sul mio petto. Lasciai vagare la mente negli angoli dei ricordi.
Flash back
La camera che condividevo con gli altri cinque era un disastro, sembrava la mia di casa. Jay avrebbe urlato inutilmente come una pazza se l’avesse vista, ma far vivere cinque ragazzini in una stanza distanti dai lanci di ciabatte materni, questo era il risultato. A pensarci oggi, eravamo proprio poco più che bambini nel mondo delle favole. Io amavo Harry dal profondo, da poco avevo imparato a dare un nome a quel sentimento, prima lo confondevo con amicizia. Ma un amico non ti può mancare così se sta per un paio di giorni a letto con l’influenza. Un amico non ti fa preoccupare così tanto da controllare il suo respiro durante la notte, da farti alzare per controllare la febbre. I sorrisi che mi regalava ogni volta che parlavamo assieme erano quasi una linfa vitale. La sera della puntata in diretta,  Harry ancora convalescente, si era appoggiato a me era preoccupato per la sua voce, ma io sapevo che lui era super e ce l’avrebbe fatta. Aveva voluto un mio abbraccio, il mio non quello di Zayn o di Naill. Aveva aspettato che gli sussurrassi “ ce la farai”, prima di staccarsi sorridendomi con tanto di fossette e con le guancie un po’arrossate. La capriola che il mio cuore aveva fatto mi aveva definitivamente fatto capire di essere innamorato di lui. Non ero del tutto sicuro di essere gay, ma quel balzo mi aveva confermato di provare qualcosa di speciale per Harry. Per tutto il periodo dell’influenza Harry aveva aggiunto nel suo letto una coperta di pile portata da casa, con un gigantesco orso che si mangiava un cupcake. Sembrava un angelo sotto quella coperta, con i ricci sparpagliati sul cuscino, la bocca aperta e un pugno chiuso accanto al volto.
La sera dopo la nostra esibizione, in cui ci eravamo salvati,  i ragazzi avevano deciso di uscire e mangiare qualcosa al fast food , fare un giro al centro commerciale per bearsi di essere riconosciuti da qualche ragazzina, sorrisi per il fatto che adesso abbiamo imparato un sacco di strategie per evitare di essere riconosciuti, ma erano altri tempi eravamo piccoli e golosi di notorietà. Harry si era incupito e aveva detto che non stava ancora abbastanza bene e preferiva rimanere a casa, dalla sala comune era entrato nella camera, dopo averci chiesto di fare piano al nostro rientro. Non ci pensai due volte e decisi di fargli compagnia. Dopo aver congedato gli altri raggiunsi Harry che disteso sul letto, avvolto nella coperta e con il pc sulle ginocchia, con gli occhi un po’ arrossati fingendo di non essersi appena asciugato le lacrime mi chiese: « Hai dimenticato qualcosa?» io scossi la testa e dissi: «Resto a farti compagnia» si aprì in uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Harry era il più piccolo di noi, aveva sedici anni appena compiuti e forse stando poco bene sentiva nostalgia di casa, aveva bisogno di qualcuno accanto. «Ti va’?» aggiunsi come domanda, Harry annuì e  mi fece spazio nel letto. Mi misi sotto la coperta e appoggiai la mia gamba accanto alla sua e già il mio cuore aumentò il suo battito quando mi resi conto che era in boxer. Mi domandò: «Guardiamo una puntata di Friends? O preferisci qualcos’altro.» Annui cercando di concentrami sul pc. Non vedevo niente, lo schermo era troppo piccolo Harry lo sporgeva verso di me e poi lo ritirava verso di lui ma era un micro Asus.  Dopo un po’ Harry sbuffò e  mi salì in braccio accomodandosi sulle mi gambe e appoggiando la faccia sul mio petto, i suoi ricci mi solleticavano il collo e il cuore minacciava di uscire dal petto. Speravo che non si accorgesse del battito accelerato. Sistemò il pc e esclamò: «Così decisamente meglio!» si appoggiò comodamente e riprese a guardare Friends. Io no, non riuscivo a staccare gli occhi da lui, era un incanto. Iniziai a giocare con i suoi ricci e poi appoggiai le labbra sulla sua fronte. Harry mi guardò sgranando gli occhi e io mi giustificai balbettando: «Sentivo se avevi la febbre!» dovevo stare più attento, mi stavo per tradire. Non avrei retto a un suo rifiuto e non volevo mandare a puttane il mio sogno. Harry riprese a guardare il pc, non mi ero neppure accorto che era cambiato telefilm e ora c’era Willy il principe di Bell Air. Sentii Harry muoversi e ruotare la testa verso di me e appoggiare le labbra sulle mie, prima di sobbalzare via e guardarmi terrorizzato. «Lou, scusa… io..» Non gli lasciai finire la frase e appoggiai le labbra sulle sue, fu bacio stampo, veloce e pieno di timore. Ci guardammo negli occhi e Harry si aprì in uno dei suoi sorrisi che per me erano luce in un giorno buio e mi bisbigliò: «davvero?» e io annuii sorridendo come un cretino. Facemmo incontrare le labbra a metà strada, finalmente lasciando che le nostre lingue si conoscessero e si scoprissero poco a poco. Una volta staccati prese una mia mano e l’appoggiò sul suo cuore e sussurrò: «Anche il mio, sei tu che mi fai questo effetto.» «e tu a me…» bisbigliai, e lui confesso: « è stato lui a farmi prendere il coraggio di baciarti»
Spostammo il pc e rimanemmo abbracciati a guardarci. «E ora?» mi chiese, io lo rassicurai: «Sarà il nostro piccolo segreto, nessuno lo scoprirà mai finché non vorremo dirlo…» L’orso sulla coperta ci guardava sorridente e ora mi faceva pensare che mai frase fu più irrealistica perché solo un cieco può non vedere un amore così forte nato tra due persone. «Resto qui finché non ti addormenti » gli sussurrai perché mai avrei voluto staccarmi da lui. Annuì contro la mia spalla e rimasi a guardarlo sonnecchiare finché non sentii la risata di Naill all’ingresso della sala comune , meno male che è sempre stato chiassoso, così prontamente salii nel mio letto.
Fine flash back
 
L’orso che sorrideva, aveva accompagnato tante altre nostre coccole nella casa di Londra e probabilmente aveva coccolato Harry nelle notti di nostalgia americane. Riscosso dai miei pensieri baciai Harry sulla fronte per sentire se aveva la febbre e lui si destò e cercò le mie labbra, mi guardò preoccupato dicendo : «Spero di non averdi condagiado , ma mi è venuto spondaneo … DLou … scusami!» Rifeci incontrare le nostre labbra, cos’era l’influenza di fronte a tutto il mio amore per quell’ammasso di ricci e sorrisi. Harry infatti mi regalò uno di quei suoi sorrisi che ritenevo speciali, in cui rivedevo il ragazzino di X factor e mi sussurrò: «Davvero?» dopo aver osservato la coperta io annuii sorridendo come un cretino. Harry appoggiò di nuovo le labbra sulle mie e mi disse: «Hai drovado la nostra coperda… hai scoperdo il mio piccolo segredo, l’ho pordada qui, mi sembrava di averdi un po’ con me quadno c’era un oceano a separarci.» rrisi e dissi «Questa coperta custodisce il nostro piccolo segreto… dopo tutto quasi nessuno se ne è accorto» Harry rise e ammise: «Di amo, e non ho mai smesso da quando avevo 16 anni» un altro bacio davanti all’orso che sorrideva beffardo, come unico testimone del nostro last first kiss, che ci sarebbe continuato ad essere. Testimone felice del nostro amore.
 

 
   
 
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