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Autore: KillerQueen86    12/03/2016    6 recensioni
Piccola One-Shot sui nostri amati Captain Swan, lontano dall’angst della 5 stagione, un salto nel passato quando le cose per loro erano più semplici. Tra gli alberi di Neverland, Hook insegna a Emma come tenere in mano una spada.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note Dell’autore: Ecco una piccola One-Shot sui nostri amati Captain Swan, lontano dall’angst della 5 stagione, un salto nel passato quando le cose per loro erano più semplici.

L’idea mi è venuta in mente guardando la 4x22 e la famosa scena in cui Emma insegna a Killian a tirare di spada, e visto come lei ha combattuto contro Rumple ho creduto possibile una cosa come questa.

 

Beta: Al3___, Paolettazza

 

Disclaimer: OUAT e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (altrimenti sarebbe stato un prodotto HBO), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento

 

Swordfight lessons

 

Tenne stretta la spada nella sua mano, non era abituata, preferiva la sua pistola, ma come aveva imparato durante il viaggio nella foresta incantata, non sarebbe servita molto qui a Neverland, sbuffò chiudendo gli occhi cercando di abituarsi ad avere in mano la spada di Neal; doveva abituarsi al fatto che non c’era più, lo aveva perso per sempre, ma doveva anche abituarsi al fatto che lui era il figlio di Tremotino.

Scacciò via nuovamente i suoi pensieri, doveva fare un po’ di pratica, non aveva bisogno di pensare ad altro al momento, doveva concentrarsi su Henry, l'unico pensiero che conta.

Diede un paio di colpi in aria davanti a lei, sentiva la spada pesante quanto quella di suo padre, detestava usare quelle armi, le sentiva innaturali per lei.

“Stai sbagliando approccio, love”. Sbuffò nel sentire il forte accento alle sue spalle, l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: Hook. Decise di ignorarlo, se ne sarebbe andato prima o poi, riprese la sua posizione, chiuse gli occhi e ricominciò a muoversi, però venne nuovamente distratta dal pirata che si mosse dalla sua posizione.

“Che diavolo fai Swan?” chiese più vicino, lei si voltò puntandogli la spada alla gola, e lo vide fare un passo indietro senza perdere il suo ghigno.

“Sto facendo pratica” rispose senza nascondere il suo fastidio.

“Non si direbbe” disse tranquillamente mettendo via la spada con il suo uncino.

“Perché non torni a qualunque cosa tu stessi facendo” disse lei dandogli le spalle.

“Non essere testarda, posso aiutarti” disse lui con nonchalance.

“Se vorrò un aiuto, lo chiederò a David” disse lei sempre più infastidita.

“Lascia che ti aiuti” continuò.

“Perché dovresti farlo?” chiese lei voltandosi a guardarlo, si sentiva sempre così confusa attorno a lui, soprattutto ultimamente.

“Perché preferisco sapere che sei pronta ad affrontare quei piccoli demoni, piuttosto che tirare a indovinare” le rispose guardandola direttamente negli occhi.

“Sono dei ragazzini, posso gestirli” rispose lei roteando gli occhi.

“No che non puoi, non sono semplici ragazzini Swan, alcuni di loro sono qui ancor prima che arrivassi io con la mia ciurma, non sottovalutarli, uomini più intelligenti e forti di me l’hanno fatto e non hanno avuto una bella fine”

“D’accordo, se questo servirà a lasciarmi stare” brontolò, Hook le sorrise e si avvicinò.

“Whoa che vuoi fare?” chiese mettendo una mano in avanti per fermarlo.

“Ti mostro come tenere in mani quella dannata cosa” disse mettendosi alle sue spalle, Emma s’irrigidì, qualcuno avrebbe dovuto insegnargli qualcosa sullo spazio personale perché era chiaro che non ne sapeva nulla, mise la sua mano su quella che teneva la spada e la sollevò insieme con lei.

“Sei troppo tesa, Swan. Devi rilassare i tuoi muscoli” La sua voce bassa e roca risuonò a pochi centimetri dal suo orecchio, dovette chiudere gli occhi e reprimere il brivido caldo che le stava salendo sulla schiena. Era Emma Swan, cavolo, non era una ragazzina a cui tremavano le gambe solo per un dannato accento e una voce calda all’orecchio.

“Vedi la spada con un’estensione del tuo braccio, vedrai che andrà meglio” la istruì sorprendendosi del tono di voce che stava usando, sembrava aver abbandonato il suo lato civettuolo.

 “Hai un buon istinto, ma poca tecnica di base” disse muovendo con lei la spada in alto e poi in basso, costringendo i loro corpi a sfiorarsi sempre di più.

“Non mi è servita per batterti” scherzò cercando di concentrare la sua mente su qualcos’ altro piuttosto che alla sua vicinanza e come questo la faceva sentire.

“Ah giusto il Lago Nostos” ghignò divertito a quell’affermazione.

“Beh è facile vincere quando il proprio avversario non lotta con tutto se stesso” spiegò e questo fece scattare in lei qualcosa, l’aveva fatta vincere? Perché?

“Mi hai fatto vincere?” disse sottovoce voltandosi verso di lui che rimase con lo sguardo lontano da lei.

“Perché?” chiese ancora vedendo che lui non rispondeva.

“Non importa ora, che ne dici di riprendere?” le rispose voltandosi verso di lei con il suo solito sorriso, stringendo la presa sulla sua mano e la spada. Emma deglutì nell’incontrare i suoi occhi, non le stava mentendo, era frustrante avere che fare con questi suoi cambi d’umore, era pronta ad affrontare l’Hook civettuolo ma, questo nuovo Killian Jones sincero, aperto e disponibile la metteva in forte difficoltà.

In silenzio ripresero i loro movimenti con la spada, i loro corpi si stanno muovendo in simbiosi fra loro, ogni tanto lui le dava qualche suggerimento e spesso la sua voce la distraeva quanto il calore del suo corpo così vicino a lei.

Si dannava di quanto potere lui sembrava avare sul suo corpo nonostante lei continuasse a mandare giù tutto, erano successe troppe cose negli ultimi mesi, e adesso come priorità aveva quella di salvare Henry non poteva farsi distrarre da nulla, soprattutto da lui.

“Dove …” iniziò per poi fermarsi e deglutire “Chi ti ha insegnato tutto questo?” chiese innocentemente cercando di alleggerire la tensione che sembrava aleggiare su di loro.

Si sorprese nel percepire in lui una forte tensione, il suo corpo s’irrigidì improvvisamente e si allontanò un po’, il viso rilassato che aveva avuto durante questa loro strana lezione aveva lasciato spazio ad un espressione più tesa, ma la cosa che la colpì di più furono i suoi occhi, di solito erano azzurri splendenti, con un tocco di malizia o scuri con sete di vendetta, adesso invece si erano oscurati e leggeva un dolore così profondo in cui poteva annegare, anche alla menzione della sua Milah era successo, ma questo era più intenso, molto più tangibile.

“Non importa, è stato tanto tempo fa” disse con un tono di voce basso e duro, un tono che stabiliva che la discussione era chiusa con quella sua risposta.

“Ehi, siete qui” la voce di David interruppe quel momento, mentre Hook abbassò lo sguardo allontanandosi da lei voltando le spalle a entrambi.

“Qualche novità?” chiese Emma.

“Trilli sta per spiegarci dov’è il campo base” spiegò David guardando scettico tra i due, Emma annuì e il principe scomparve di nuovo nella vegetazione.

“Tutto bene?” chiese Emma non sapendo bene come agire con lui in questo momento.

“Certo, andiamo Love” disse voltandosi verso di lei con il suo solito atteggiamento, lo scorcio che aveva visto prima avvolto nel dolore sembrava del tutto scomparso, Hook indossò nuovamente la sua armature di pirata.

 

Fine

 

   
 
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