Note Dell’autore: Ecco una piccola
One-Shot sui nostri amati Captain Swan, lontano dall’angst della 5 stagione, un
salto nel passato quando le cose per loro erano più semplici.
L’idea mi
è venuta in mente guardando la 4x22 e la famosa scena in cui Emma insegna a
Killian a tirare di spada, e visto come lei ha combattuto contro Rumple ho
creduto possibile una cosa come questa.
Beta: Al3___, Paolettazza
Disclaimer: OUAT e tutti i
suoi personaggi non sono di mia proprietà (altrimenti sarebbe stato un prodotto
HBO), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un
divertimento
Swordfight lessons
Tenne stretta la spada nella sua mano, non era abituata,
preferiva la sua pistola, ma come aveva imparato durante il viaggio nella
foresta incantata, non sarebbe servita molto qui a Neverland, sbuffò chiudendo
gli occhi cercando di abituarsi ad avere in mano la spada di Neal; doveva
abituarsi al fatto che non c’era più, lo aveva perso per sempre, ma doveva
anche abituarsi al fatto che lui era il figlio di Tremotino.
Scacciò via nuovamente i suoi pensieri, doveva fare un
po’ di pratica, non aveva bisogno di pensare ad altro al momento, doveva
concentrarsi su Henry, l'unico pensiero che conta.
Diede un paio di colpi in aria davanti a lei, sentiva la
spada pesante quanto quella di suo padre, detestava usare quelle armi, le
sentiva innaturali per lei.
“Stai sbagliando approccio, love”. Sbuffò nel sentire il forte accento alle sue spalle,
l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: Hook. Decise di ignorarlo, se ne
sarebbe andato prima o poi, riprese la sua posizione, chiuse gli occhi e
ricominciò a muoversi, però venne nuovamente distratta dal pirata che si mosse
dalla sua posizione.
“Che diavolo fai Swan?” chiese più vicino, lei si voltò
puntandogli la spada alla gola, e lo vide fare un passo indietro senza perdere
il suo ghigno.
“Sto facendo pratica” rispose senza nascondere il suo
fastidio.
“Non si direbbe” disse tranquillamente mettendo via la
spada con il suo uncino.
“Perché non torni a qualunque cosa tu stessi facendo”
disse lei dandogli le spalle.
“Non essere testarda, posso aiutarti” disse lui con
nonchalance.
“Se vorrò un aiuto, lo chiederò a David” disse lei sempre
più infastidita.
“Lascia che ti aiuti” continuò.
“Perché dovresti farlo?” chiese lei voltandosi a
guardarlo, si sentiva sempre così confusa attorno a lui, soprattutto
ultimamente.
“Perché preferisco sapere che sei pronta ad affrontare
quei piccoli demoni, piuttosto che tirare a indovinare” le rispose guardandola
direttamente negli occhi.
“Sono dei ragazzini, posso gestirli” rispose lei roteando
gli occhi.
“No che non puoi, non sono semplici ragazzini Swan,
alcuni di loro sono qui ancor prima che arrivassi io con la mia ciurma, non
sottovalutarli, uomini più intelligenti e forti di me l’hanno fatto e non hanno
avuto una bella fine”
“D’accordo, se questo servirà a lasciarmi stare”
brontolò, Hook le sorrise e si avvicinò.
“Whoa che vuoi fare?” chiese mettendo una mano in avanti
per fermarlo.
“Ti mostro come tenere in mani quella dannata cosa” disse
mettendosi alle sue spalle, Emma s’irrigidì, qualcuno avrebbe dovuto
insegnargli qualcosa sullo spazio personale perché era chiaro che non ne sapeva
nulla, mise la sua mano su quella che teneva la spada e la sollevò insieme con
lei.
“Sei troppo tesa, Swan. Devi rilassare i tuoi muscoli” La
sua voce bassa e roca risuonò a pochi centimetri dal suo orecchio, dovette
chiudere gli occhi e reprimere il brivido caldo che le stava salendo sulla
schiena. Era Emma Swan, cavolo, non era una ragazzina a cui tremavano le gambe
solo per un dannato accento e una voce calda all’orecchio.
“Vedi la spada con un’estensione del tuo braccio, vedrai
che andrà meglio” la istruì sorprendendosi del tono di voce che stava usando,
sembrava aver abbandonato il suo lato civettuolo.
“Hai un buon
istinto, ma poca tecnica di base” disse muovendo con lei la spada in alto e poi
in basso, costringendo i loro corpi a sfiorarsi sempre di più.
“Non mi è servita per batterti” scherzò cercando di
concentrare la sua mente su qualcos’ altro piuttosto che alla sua vicinanza e
come questo la faceva sentire.
“Ah giusto il Lago Nostos”
ghignò divertito a quell’affermazione.
“Beh è facile vincere quando il proprio avversario non
lotta con tutto se stesso” spiegò e questo fece scattare in lei qualcosa,
l’aveva fatta vincere? Perché?
“Mi hai fatto vincere?” disse sottovoce voltandosi verso
di lui che rimase con lo sguardo lontano da lei.
“Perché?” chiese ancora vedendo che lui non rispondeva.
“Non importa ora, che ne dici di riprendere?” le rispose
voltandosi verso di lei con il suo solito sorriso, stringendo la presa sulla
sua mano e la spada. Emma deglutì nell’incontrare i suoi occhi, non le stava
mentendo, era frustrante avere che fare con questi suoi cambi d’umore, era
pronta ad affrontare l’Hook civettuolo ma, questo nuovo Killian Jones sincero,
aperto e disponibile la metteva in forte difficoltà.
In silenzio ripresero i loro movimenti con la spada, i
loro corpi si stanno muovendo in simbiosi fra loro, ogni tanto lui le dava
qualche suggerimento e spesso la sua voce la distraeva quanto il calore del suo
corpo così vicino a lei.
Si dannava di quanto potere lui sembrava avare sul suo
corpo nonostante lei continuasse a mandare giù tutto, erano successe troppe
cose negli ultimi mesi, e adesso come priorità aveva quella di salvare Henry
non poteva farsi distrarre da nulla, soprattutto da lui.
“Dove …” iniziò per poi fermarsi e deglutire “Chi ti ha
insegnato tutto questo?” chiese innocentemente cercando di alleggerire la
tensione che sembrava aleggiare su di loro.
Si sorprese nel percepire in lui una forte tensione, il
suo corpo s’irrigidì improvvisamente e si allontanò un po’, il viso rilassato
che aveva avuto durante questa loro strana lezione aveva lasciato spazio ad un
espressione più tesa, ma la cosa che la colpì di più furono i suoi occhi, di
solito erano azzurri splendenti, con un tocco di malizia o scuri con sete di
vendetta, adesso invece si erano oscurati e leggeva un dolore così profondo in
cui poteva annegare, anche alla menzione della sua Milah era successo, ma
questo era più intenso, molto più tangibile.
“Non importa, è stato tanto tempo fa” disse con un tono
di voce basso e duro, un tono che stabiliva che la discussione era chiusa con
quella sua risposta.
“Ehi, siete qui” la voce di David interruppe quel
momento, mentre Hook abbassò lo sguardo allontanandosi da lei voltando le
spalle a entrambi.
“Qualche novità?” chiese Emma.
“Trilli sta per spiegarci dov’è il campo base” spiegò
David guardando scettico tra i due, Emma annuì e il principe scomparve di nuovo
nella vegetazione.
“Tutto bene?” chiese Emma non sapendo bene come agire con
lui in questo momento.
“Certo, andiamo Love”
disse voltandosi verso di lei con il suo solito atteggiamento, lo scorcio che
aveva visto prima avvolto nel dolore sembrava del tutto scomparso, Hook indossò
nuovamente la sua armature di pirata.
Fine