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Autore: MadogV    12/03/2016    2 recensioni
Una fanfiction che ci porta dietro le quinte del film Frozen, mostrandoci come sono realmente i personaggi che interpretano i benamini del film e che rapporti hanno tra di loro e come Frozen abbia cambiato le loro vite. FANFICTION SOSPESA ALLE CALENDE GRECHE(scherzo, ora ho un po' da fare...ma non vi preoccupate torno)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Bene, ben tornati tutti ad Arendelle. Capitolo molto caldo questo. Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto impegni. Cmq in fondo al capitolo trovate l’infografica dei personaggi finora apparsi. Buona lettura e recensite nel bene o nel male (Ps. Mi scuso per la parte finale, ma non si dovrebbe giudicare un autore dalla sua opera, considerate solo il personaggio e il suo carattere.)

Per Mergana, grazie per le tue recensioni e scusami ma non sapevo cosa volesse dire crack ship, cmq la risposta è sì, ne vedremo di coppie strane.

Elefanti rosa, elefanti rosa, elefanti rosa.

Testa, dolore, molto dolore.

Olaf si risvegliò e si guardò intorno vide renne e fieno. Era nelle stalle.

Ma come c’era arrivato?

Poi si ricordò: le erbe di Granpà, che gliele aveva date con la raccomandazione di non esagerare, ma come sempre aveva fatto di testa sua e ora la sua testa doleva grandemente.

Si portò la faccia per controllare se fosse tutto in ordine e……orrore la sua naso-carota era sparita.

Stupide renne carotofage, le odiava tutte.

Be’ non tutte, c’era sempre Sven, la renna da compagnia e sua cavalcatura che gli aveva regalato mamma Elsa, d’altronde era pur sempre, ufficiosamente, un principe e come principe abbisognava di un destriero.

Altro regalo era stata la “mappa del malandrino”, una mappa con l’ubicazione di tutti i passaggi segreti del castello, alcuni dei quali ignoti anche agli uomini di più stretta fiducia.

Così lesto come poteva esserlo sui suoi piedotti raggiunse il passaggio segreto che dalle stalle passa in cucina, dove c’erano le carote.

Stava lentamente gattonando negli stetti corridoi quando senti un urlo. Era Rapunzel.

Si fermò un attimo e stette un attimo in deciso.

Carota o Punzel

Carota o Punzel

Carota o Punzel

Carota, decisamente carota.

Stava quindi gattonando in direzione della cucina, quando il rimorso di coscienza lo costrinse a prendere il corridoio laterale e tornare in dietro a soccorrere Rapunzel.

Ma poi vide che nella biblioteca reale c’era la strana sconosciuta venuta a parlare con mamma Elsa, che ci faceva lì senza attirarsi le ire di Aasmund Absalon?

Decise di scoprire un po' di più, d’altronde Punzel era abbastanza grande per pensare a se stessa.

Piombò fuori quindi dal nascondiglio per avvicinarsi all’ospite.

“Hello there” disse Olaf

“Ciao a te, strana creatura” rispose lei (in inglese)

“Io sono Olaf e amo i caldi abbracci”

“Io sono Belle e vengo da Parigi per conto della Disney”

“Parigi, La torre Eiffel, Disneyland, Versailles, quella Parigi?”

 “Bravo, proprio quella. Che altro sai?” chiese lei

Olaf sorrise e comincio a sciorinare tutto quello che sapeva e intavolò una discussione su filosofia classica e postmoderna con Belle.

“Devi aver girato molto per conoscere tutte queste cose.” Disse Belle sorpresa

“No, non ho mai lasciato il castello. Il mio mondo è tutto qui.” Disse di rimando Olaf indicando con un ampio gesto la biblioteca.

“E come mai?” chiese Belle

“Guardami, credi che non mi distingua dagli altri. Non sono proprio…” rispose Olaf

“Normale!!!” Concluse lei

“Ci sono persone come te che sono meno normali di me” rispose imbronciato.” No, non sono vero ecco cos’è.  Cioè sono vero nel senso che sono vivo, ma non sono fatto di ossa, pelle e peli, ecco cos’è. Respiro con un naso che non è vero, guardo con occhi che non sono veri. Non organi, membra, ma guardami anche io ho sentimenti, affetti e passioni.”
Poi si toccò il viso e disse.” A proposito non è che avresti una carota?”

“Si disse lei” estraendola dalla sua borsa.

Purtroppo gliela spinse con troppa forza e gli trapasso la testa.

“Che carino, sembro un piccolo unicorno.” Disse lui scherzando toccandosi la piccola punta che spuntava della carota.

“Non ti piacerebbe essere un bambino vero.”
“Come, la magia non esiste.” Rispose lui, sapendo di non poter rivelare il segreto di mamma Elsa.

“La Disney mi ha informato della regina Elsa. E comunque c’è in Italia una Fata turchina che ha reso il mio amico Pinocchio un bambino vero.” Disse lei:” Non ti piacerebbe?”

“Si, molto.” Disse lui sorridendo

Poi l’orologio segnò le cinque

“la merenda” disse tutto eccitato. “scusa devo andare.” Disse poi scappando verso il suo passaggio segreto.
Si era completamente scordato di Punzel.

E Punzel che fine aveva fatto?

IL misterioso aggressore altri non era che Kristoff.

“Scemo. “disse lei in Italiano sorridendo.” Non lo fare mai più?”

Kristoff si avvicino a lei stringendola da dietro e cominciando a baciarle lentamente il collo.” Mi sei mancata rispose lui sempre in Italiano e cominciando ad accarezzarle il corpo.

“Non qui stupido.” Disse lei, baciandolo delicatamente.” Andiamo in camera mia.”

Poi corsero mano nella mano verso la camera di lei.

Una volta arrivati lui spinse lei sul letto e cominciò a spogliarla lentamente ricoprendo il corpo di baci a cui lei rispondeva con gemiti soffocati.

Poi cominciò a spogliarsi anche lui e fecero l’amore fino a non averne più voglia.

Punzel era tutta accoccolata fra le braccia robuste di Kristoff facendo corre le dita lungo i suoi muscoli ben definiti.” Siamo pazzi” disse poi lei.

“Sei il mio unico raggio di libertà.” Rispose lui.

“Per te quindi sono solo una valvola di sfogo. Disse lei piccata.

“Scusa non volevo dare questo senso alle parole.” Rispose lui per scusarsi.

“Non fa nulla” disse lei:” Ci usiamo a vicenda. Siamo l’uno l’angolo cieco dell’altro che dà la libertà.”

Kristoff cominciò di nuovo a ricoprirla di baci facendo scivolare lentamente le sue mani sui suoi seni, ma lei si stacco delicatamente da lui:” È stato bello, ma scusa non ho più voglia.” Disse lei garbatamente.” Perché non mi suoni qualcosa.”

Kristoff sorrise anche lui, si alzò e prendendo la sua Balalaika cominciò a strimpellare un accordo.

“Sei sempre stato bravo.” Disse lei complimentandosi.”  È tua la musica. Vero.”

“Si, si chiama tangled freedom.”

“Complimenti e grazie.” Disse lei avvicinandosi per baciarlo dicendo poi con malizia: “Mi è tornata voglia,”
“Io no” disse lui “Ti dispiace?”

“Ami la tua musica più di qualsiasi donna. Vai.”

Lui rimase interdetto

“Allora. Vattene.” Disse lei tirandogli contro un stivale dei suoi.

Appena uscì, lei sorrise pensando che infondo aveva fatto bene a cacciarlo, un altro come Kristoff non è esiste: Ama la sua regina, ma più come un suddito che come un marito, la tradisce, ma più per disperazione e per trova la sua vera libertà solo nella musica.

Il resto della giornata passò cosi fra Olaf stranamente chiuso in camera sua, Punzel che aveva portato ancora in girò Belle per la cena e Kristoff impegnato nei suoi compiti ufficiali da re.

“Non dovevamo cenare con la regina?” chiese Belle.

“Ha fatto sapere che non verrà, resta a Weselton.” Rispose Punzel.” Non ti preoccupare ho prenotato un tavolo al Laksen gull, cosi stasera ceneremo da re, anzi da regine.” Concluse sorridendo.

Al castello intanto Kristoff tornato in camera aveva trovato un biglietto:Ti aspetto per il dolce. Vediamoci in sala comune alle 22:00. XXX.”   Era la scrittura di Punzel.

Sorrise prese un libro e attese che l’orologio battesse le dieci.

Le dieci suonarono e lui, datasi una sistemata, si avviò in sala comune.

La sala comune era riccamente istoriata di stucchi d’oro e d’argento con possenti mobili in mogano e un lungo tavolo in faggio con le zampe a foggia leonina al centro della sala, mentre da un lato pesanti tende in velluto rosso drappeggiavano le cinque finestre in ottone battuto e dall’altro sopra il camino in marmo policromo i quadri della famiglia reale: al centro il ritratto dei defunti sovrani, a destra la regina Elsa, mentre a sinistra la principessa Anna.

Il camino era accesso ed era l’unica fonte di luce nella stanza altrimenti buia.

Una voce all’improvviso disse: “Tu non sei un re, sei un’omm ‘e mmerd. Ecco che sei.”

La voce proveniva dalla poltrona, che una volta girata rivelò esserci Olaf.

Kristoff sbiancò per un attimo, ma poi si riprese. “Sono il tuo re, mi devi rispetto.”

“Tu non sei un re, sei un’omm ‘e mmerd. Ecco che sei.” Riprese Olaf sorseggiando il suo Acab.

Kristoff a quel punto perse la pazienza è sbotto.” IO SONO IL TUO RE, MI DEVI RISPETTO.”

“Tu sei un semplice interprete, pure bravo (lo ammetto.), non un re. Sei un niente che la vita a voluto premiare. Tu sei nulla e vali nulla.” Disse Olaf continuando imperterrito a sorseggiare il suo Acab

“NON TI PERMETTERE DI PARLARE COSI, ORA CHE VERRA ELSA TI FARÒ PUNIRE SEVERAMENTE. VEDRAI.” Disse Kristoff sempre più alterato.

“Io non credo.” Disse Olaf inzuppandolo col resto del suo cocktail.

“SI, GUARDA CHE HAI FATTO ORRIBILE COSA SONO TUTTO BAGNATO. ORA TI AGGIUSTO IO.”

“E già, avevi un appuntamento galante vero? La lettera è opera mia.” Disse Olaf sempre più divertito.

Kristoff sbiancò ancor una volta, li aveva visti. Ma poi si riprese e disse:” Anche se ci avessi scoperto, non hai prove. Ora ti prendo e ti butto nel camino e dirò ad Elsa che è stata una tragedia.”

Olaf si avvicinò al tavolo prese una busta e gliela passo.

“ Ora sei mio ’omm ‘e mmerd.” Disse con un sussurro e, prima di scomparire in un passaggio segreto, aggiunse:” Bruciale pure, tanto ho gli originali.”

Appena Olaf se ne fu andato, Kristoff apri la busta trovandoci dentro un centinaio di foto.

Erano lui e Punzel che facevano l’amore in ogni posa possibile e tutti gli annessi e connessi.

Kristoff sprofondò nella poltrona. Era fottuto.

 

Infografica:
Weselton-47 anni: parla solo russo.

Anna- 29 anni: parla tedesco, russo e inglese. Con suo marito parla in russo, mentre con Elsa in tedesco, perché non parla il norvegese.

Elsa 27 anni: parla norvegese (è la sua lingua d’altronde), l’inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo.

Kristoff 27 anni: parla norvegese (ma guarda tu), inglese e italiano. Con Elsa parla, ovviamente, in norvegese, con Anna e Hans in inglese, mentre con Punzel, quando sono soli, in Italiano.

Hans 24 anni: parla norvegese, russo, tedesco e giapponese. Col padre parla in russo, con la madre in tedesco e con Elsa in norvegese.

Rapunzel 19 anni: parla spagnolo (la sua lingua), il tedesco, l’italiano e l’inglese. Con Elsa parlano in spagnolo, con gli altri in inglese, mentre con Kristoff nel privato parlano italiano.

Olaf età sconosciuta: parla inglese, tedesco, spagnolo e italiano. Non parla il norvegese perché non gli piace, con tutti si esprime sempre in inglese, tranne quando cazzia Kristoff li è italiano.

A sì lo so, Punzel è tedesca, ma per mio errore lo definita spagnola e cosi resta almeno nella mia fiction.

   
 
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