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Autore: Fonissa    16/03/2016    2 recensioni
[AU!HighSchool] [Musical] [Percico\Reynabeth] [Accenni: Jasper, Caleo, Frazel]
“Sai Nico, se per caso tu volessi ritornare a cantare, io potrei darti una mano.”
[...]
“Io so che tu desideri ritornare a farlo, ma non hai il coraggio. Pensa solo questo: Bianca lo vorrebbe.”
***
I segreti sono una parte di noi. Possono essere piccoli o grandi, oscuri o innocui. Percy Jackson, capitano della squadra di nuoto stimato da ogni studente dell'half-bloom High School, non aveva mai pensato di dover avere un segreto così grande fino a quando non si ritrovò davanti a quel pianoforte, a cantare con Nico Di Angelo. Per fortuna non sarà solo a dover sopportare questo peso.
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Percy/Nico, Quasi tutti, Reyna/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Per me è un'enorme cazzata: l'unione delle scuole e tutto il resto!” aveva esclamato Ethan per la quinta volta in mezz'ora. Percy cercava di ignorarlo, ma non riusciva a impedirsi di lanciare occhiatacce al ragazzo ogni volta.

“E' solo il primo giorno di scuola, magari ti troverai qualche nuovo amico.” disse, cercando di non far trapelare il suo fastidio, anche se dubitava che uno come Ethan avesse potuto trovare degli amici. Era il quinto anno che si ritrovava in quella squadra di nuoto composta solo da idioti, incastrato lì poiché l'allenatore lo aveva eletto capitano. Percy amava l'acqua, era nato per nuotare, ma avrebbe preferito trovare dei compagni di squadra con un minimo di cervello.

“Sta zitto Jackson. Lo sappiamo che dici così solo perchè sei amico di quelli.” rispose Luke ridendo sguagliatamente. In quel momento Percy avrebbe voluto prendere a pugni Luke, ma non avrebbe potuto per due motivi: il primo era che il ragazzo aveva due anni in più, essendo stato bocciato due volte, il secondo era che non voleva creare casini nella squadra. Così scelse semplicemente di andarsene via, ignorando beatamente le prese in giro della sua squadra di nuoto. Fortunatamente per lui era l'ultimo anno che passava li. Iniziò a passeggiare nella scuola, ammirando tutte le decorazioni che erano state fatte per l'occasione: all'ingresso erano state appese due grandi bandiere con gli stemmi dei due istituti, la 'Half-blood High School' e la 'Jupiter High School'. In ogni corridoio c'erano festoni e palloncini arancioni e viola, i due colori della scuola. Perfino le divise erano state cambiate. Quella dell'Half-blood, la scuola che frequentava Percy, era completamente arancione con striscie viola sulle maniche e sui pantaloni, quella della Jupiter aveva i colori invertiti. Gli studenti di entrambe le scuole gironzolavano allegramente per l'istituto. Tutto si era unito, le uniche cose che erano rimaste divise erano le squadre, i club e le classi. Percy aveva festeggiato con i suoi amici a fine giugno, quando si era annuncita l'unione delle due scuole. Finalmente avrebbero potuto vederli anche la mattina, magari tra una verifica e un allenamento.

Quando il suono della campanella si riversò per l'istituto, tutti gli studenti corsero nelle sue classi. Percy ci mise un po' di tempo a trovare la sua, fortunatamente qualcuno alle sue spalle chiamò il suo nome. O meglio, il suo soprannome.

“Ehy Testa D'Alghe, ti sei perso?”

Il ragazzo si girò di scatto, sorridendo quando vide Annabeth Chase, genio della classe nonché sua fidanzata da ormai un anno, che lo salutava allegramente. I due si scambiarono un bacio veloce, poi lei lo guidò fino alla loro classe. E fu così che iniziò il primo noiosissimo giorno di scuola.

 

Mentre il professore di matematica cercava di spiegare qualquasa riguardante delle strane figure disegnate alla lavagna ai pochi studenti che lo ascoltavano, piombarono in classe due degli individui più strani che la Half-blood avesse mai visto: Apollo e Artemide, gemelli, il primo direttore di ogni club presente nella scuola, la seconda coach di tutte le squadre, compresa quella di nuoto di Percy. Subito i ragazzi presenti in classe si alzarono, fino a quando il professore di matematica non li fece accomodare, domandando ai due il perchè della loro brusca interruzione.

“Sono ore che giriamo tutte le classi per dare un avviso -sbuffò Artemide, poi guardò gli studenti dal primo all'ultimo, soffermandosi su Percy- ascoltatemi bene, perchè non lo ripeterò due volte: ogni squadra della Half-blood fronteggerà quelle della Jupiter negli ultimi mesi dell'anno scolastico. Per ogni squadra intendo tiro con l'arco, basket, football, corsa, calcio, basball e nuoto. -sottolineò quest'ultima disciplina, assottigliando gli occhi- vi voglio tutti carichi. Le date sono appese in bacheca.”

A quel punto Apollo spostò con un braccio Artemide, facendo qualche passo avanti e sorridendo:

“Io ho pensato a una cosa diversa! Voi studenti formerete dei gruppi a vostro piacimento, misti con quelli della Jupiter. Faremo delle gare tra i vari gruppi in tre discipline: poesia, recitazione e canto e ballo. Non dovete per forza far parte di un club, basta iscriversi entro i prossimi due mesi. Le date sono ancora da stabilire. Potete iscrivervi in segreteria.”

I ragazzi cominciarono a parlare tra di loro ad alta voce, così il professore cacciò i due fratelli e riprese la sua noiosa lezione.

 

Nell'ora di pranzo, gli studenti non facevano altro che parlare delle gare. La maggior parte dei tavoli erano composti o solo da studenti in tuta arancione o solo da ragazzi in divisa viola. Solo uno era completamente un misto, il tavolo di Annabeth e Percy, proprio al centro della mensa.

“Non per vantarmi -stava dicendo Jason, capitano della squadra di football della Jupiter- ma la mia squadra di football batterà la vostra.

“La vostra squadra di nuoto tremerà appena vedrà la nostra.” rispose Percy.

“Mi sorprende sempre quanto il vostro spirito competitivo possa battere il vostro odio verso i vostri compagni di squadra.” disse Piper, fidanzata di Jason, alzando gli occhi al cielo e abbassandosi il cappuccio della felpa arancione. Annabeth, al suo fianco, annuiva.

Nel frattempo Calypso guardava male Leo per averle sporcato la maglia viola, mentre Hazel e Frank si parlavano sussurrando e ridacchiando ogni tanto. Gli unici che sembravano indifferenti a tutto quello erano Reyna e Nico, che mangiavano il loro pranzo con lo sguardo di chi ormai si era arreso alla stupidità dei propri amici.

“Quando sono le gare?” chiese Calypso, pulendosi alla meglio con un tovagliolo.

“Quella di nuoto il diciassette maggio, quella di football il giorno dopo...” esclamò Annabeth.

“...e quella di corsa il venti aprile.” finì Reyna con uno sguardo di fierezza negli occhi.

“Come va' la squadra, Rey-rey?” domandò Annabeth, appoggiando il viso sulla mano e guardando Reyna sorridendo. Questa arrossì.

“Non chiamarmi Rey-rey. Comunque, penso che vada meglio che a loro due.” rispose, indicando Jason e Percy, che sbuffarono rumorosamente.

“Sapete che Hazel ha scritto una nuova canzone al pianoforte? -disse Frank cambiando argomento- è bravissima.”

Il viso della riccia si tinse di rosso.

“Non è vero... cioè, non sono tanto brava.”

“Oh ma sta' zitta, ti sento ogni volta a casa. Sei davvero magnifica.” esclamò Nico. Quello sarebbe dovuto essere un complimento, ma non aveva né guardato in faccia la sorellastra e nemmeno sorriso. Hazel apprezzò lo stesso lo sforzo e rivolse uno sguardo felice al ragazzo.

 

“Sai Nico, se per caso tu volessi ritornare a cantare, io potrei darti una mano.”

Ormai era sera e i due si trovavano in pigiama, nel salotto della loro casa, intenti a cercare qualcosa di interessante in Tv. Hazel aveva fatto quella proposta a Nico dopo averci pensato un po' su, sperando in una risposta positiva del fratello. Questo però si limitò a guardarla, abbozzando un sorriso.

“Dico sul serio. Non hai mai provato da allora, potrebbe aiutarti. Eri bravo...”

“Hazel, ti prego – rispose Nico- non me la sento.”

La ragazza annuì, prendendo la foto ormai ingiallita che si portava sempre dietro e iniziando a guardarla. L'immagine rappresentava lei, Nico, il loro padre Ade, una donna dai grandi occhi marroni e lunghi capelli neri e una ragazzina che le somigliava molto. Maria e Bianca, la madre e la sorella maggiore di Nico. Hazel ricordava ancora quando la sua di madre morì, schiacciata da una frana mentre ritornava a casa. A quel punto suo padre non aveva avuto altra scelta che prenderla con sé. Aveva conosciuto Maria, Bianca e Nico, era rinata. Nessuno le faceva pesare il fatto di essere nata da una relazione proibita di Ade.

Nella foto, lei, Bianca e Nico erano al pianoforte, stavano cantando mentre la maggiore suonava e i due adulti li guardavano con affetto. Avevano scoperto insieme la passione per la musica e insieme l'avevano coltivata. Fino a quel maledetto giorno di quattro anni fa, quando Maria e Bianca morirono in un incidente stradale, per colpa di un coglione ubriaco. Hazel era caduta in depressione per mesi, Nico non si era mai più ripreso.

La riccia sospirò, rimettendo la foto in tasca e guardando il fratello.
“Io so che tu desideri ritornare a farlo, ma non hai il coraggio. Pensa solo questo: Bianca lo vorrebbe.” e detto ciò, andò a dormire nella sua stanza.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Fanfiction simili sono ciò che nasce quando una percico shipper vede tutti e tre film di High School Musical in un pomeriggio.

Questo è solo un piccolo prologo, per introdurre la storia, spero vi piaccia!

Sciao sciao

-Fonissa

 

  
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