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Autore: Voldemortslostnose    16/03/2016    0 recensioni
In cui Will è cieco e Nico non è quel tipo di ragazzo.
Post "The Heroes Of Olympus"
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Calipso, Leo Valdez, Leo/Calipso, Nico di Angelo, Nico/Will, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Ultimamente, le mie notti sembrano avere il solo scopo di non farmi dormire. Solo la notte scorsa, ho sognato di morire impiccata ad un albero in quello che doveva essere il giardino delle Esperidi, e morire impiccata è sempre stato il mio incubo peggiore. Adesso, invece, un grido di dolore mi ha strappato al mio rigirarmi nel letto insonne, attività che sarei stata molto più felice di interrompere riuscendo finalmente ad addormentarmi. C'è qualcuno in casa, dalla voce probabilmente circa della mia età, ed ha appena sbattuto il naso contro la porta che separa la sala dalle camere da letto. Recupero la mia torcia da sotto il cuscino, esco dal letto cercando di non fare rumore ed afferro il dizionario di latino, che è la cosa più pesante-sia letteralmente che metaforicamente-che possa prendere senza rivelare la mia presenza al malintenzionato.
Scivolo in corridoio, e mi fermo dietro la porta, aspettando. Poi sento sussurrare qualcosa in inglese, che somiglia molto a "Fermo! Ci farai scoprire." e mi blocco sul posto, piuttosto confusa. Non so quante persone ci siano dietro quella porta, né cosa vogliano dalla mia famiglia, e nemmeno so se siano effettivamente persone.
Quest'ultima considerazione potrebbe sembrare strana, ma da quando l'estate scorsa ho scoperto di essere adottata e, soprattutto, di essere una semidea, nulla potrebbe ancora stupirmi.
Nel momento in cui punto la torcia accesa contro il viso di un allarmato Nico di Angelo, capisco che effettivamente ci sono cose che potrebbero ancora stupirmi.
"Ma sei impazzita? Spegni!" Sussurra in italiano, mentre dietro di lui spunta Leo Valdez, che si tiene ancora il naso tra due dita. Non so se scoppiare a ridere, mettermi ad urlare, o andare a prendere del ghiaccio. Alla fine mi stringo nelle spalle e li faccio entrare in camera richiudendo la porta dietro di me.
Ora, il fatto che siano venuti a casa mia nel bel mezzo della notte dopo che, in via puramente ipotetica, nessuno al Campo Mezzosangue-dove ho trascorso due mesi quest'estate senza alcun modo di recuperare i libri dei compiti delle vacanze, grazie tante a Chirone e alla sua paranoia-dovrebbe conoscere il mio indirizzo ed avere bisogno di me in inverno, quando ancora non ho finito i compiti e ho una sfilza di verifiche programmate per il ritorno a scuola, è abbastanza per farmi capire che i prossimi giorni saranno dannosi per la mia salute fisica, mentale e scolastica.
"Ciao anche a voi." Dico sarcastica, tendendo poi un pacchetto di ghiaccio istantaneo all'infortunato figlio di Efesto, che probabilmente non si meritava una frattura al setto nasale appena prima - perché quasi sicuramente è di questo che si tratta: non credo siano qui per invitarmi alla festa di Natale - di cominciare un'impresa.
Mi spiegano che al Campo c'è stata un'epidemia, e non riescono ad annullarne gli effetti. Ma non era la casa di Apollo ad occuparsene? Ho già abbastanza da fare con la simpatica maledizione che mi affligge dalla nascita, e vorrei evitare di far andare fuori di testa la coppia di genitori adottivi che hanno avuto la sventura di occuparsi di me andandomene via in questo modo.
Quando però mi dicono che l'epidemia ha reso tutti i figli di Apollo completamente ciechi, capisco che è un'emergenza, e capisco anche cosa ci faccia qui Nico.

Afferro lo zaino che ho preparato per le emergenze-nella categoria si trovano indiscriminatamente partenze improvvise, allagamenti o compiti di matematica-e scrivo una nota per la mia famiglia adottiva, spiegandogli tutto: non si sono ancora ripresi dallo shock di aver adottato una semidea, e partire senza lasciargli almeno un biglietto li farebbe andare nel panico, facendogli subito temere il peggio. Il fatto che stia per imbarcarmi in una missione suicida in compagnia di due ragazzi che i miei genitori non conoscono e senza adulti a controllarci non li esulerà da temere comunque il peggio, ma tant'è.
All'improvviso, il panico mi assale: non posso uscire di casa senza svegliare i miei genitori, e non possiamo certo calarci dalla finestra, quindi dovremo viaggiare attraverso le ombre, cosa che mi fa sentire ancora peggio di sognare la mia morte per strangolamento.
Nico deve aver notato l'espressione sul mio volto, che a quanto pare neanche la penombra data dal fatto che l'unica luce nella stanza sia una torcia da campo è riuscita a nascondere, perché ghigna in un modo che non mi piace affatto, prima di farci scomparire nel buio.
Arriviamo al Campo Mezzosangue dopo un tempo che mi sembra inferiore solamente al numero di studenti di Hogwarts, e Chirone ci viene incontro preoccupato. Solo in quel momento mi accorgo di non avere le scarpe ai piedi. Non che i semidei in procinto di partire per una missione possano preoccuparsi più di tanto dell'abbigliamento, ma non ci tengo a perdere completamente le piante dei piedi.
"Venite" dice cupo, e senza aggiungere altro ci precede entrando nella Casa Grande.
Quello che nessuno si aspetta, però, è vedere la versione umana di Ermes che osserva, apparentemente interessato, la testa di leopardo appesa al muro, seduto in poltrona. Ci saluta, vagamente divertito. "Ma cosa succede al cibo?" chiede deliziato a Chirone. Lui si stringe nelle spalle ed il dio si volta verso di noi. "Mi creda..."-dico con una smorfia-"...preferisco non pensarci."
Chirone ci fa accomodare e inizia a spiegare con voce pacata, ma si vede che è teso.
"Quell'idiota di Apollo, mi perdoni questa uscita, ha combinato un disastro. Ha rapito una ninfa, proibita secondo Zeus, che si è infuriato, e gli ha imposto un ultimatum: se entro una settimana la ninfa non sarà al sicuro, i suoi figli resteranno ciechi per sempre. Inutile dire che da quando, due giorni fa, tutto è successo, non abbiamo più avuto notizie di Apollo. E pazienza se adesso per ripicca farà seccare tutte le fragole del campo. Ma quello che più ci preme, e in particolare preme voi tre, è che così facendo Zeus ha dato inizio ad una profezia contenuta nei Libri Sibillini, che conosciamo grazie a Ella."
Gira dalla nostra parte un foglio appoggiato alla scrivania, e Nico legge ad alta voce:

Cinque giorni per i compagni innocenti
Tre figli degli dei dovranno combattere
Finché del re dei Grandi le richieste incalzanti
Non avranno più ragione di esistere

La figlia di Thanatos dovrà indagare
Molteplici volte nei recessi dell'animo
Fino a caderne prigioniera e restare

Detesto le profezie. Davvero.

Pensavo che il peggio fosse passato, ma a quanto pare alla scritta manca un pezzo. Posso già immaginare di dover restare nei recessi dell'animo fino al momento di andare nel Tartaro. "Può anche darsi che il pezzo mancante dica che poi verranno a riprenderti" tenta di consolarmi Leo, ma le profezie non sono mai così benevole. "Oppure che dopo tutto quel patimento venga trasformata in popcorn, ma deve essere ordinaria amministrazione, no?"
"Con rispetto parlando, se gli dei continuano a credere che il modo migliore di mostrare pietà per i mortali sia trasformarli in ortaggi, temo che abbiano davvero bisogno di un corso d'aggiornamento..." ribatte il figlio di Efesto. "Non me ne parlare" borbotta Nico, stringendosi le braccia attorno al corpo. Giurerei di averlo visto rabbrividire, se non fosse che normalmente è lui a far rabbrividire il resto dell'umanità. Leo ride, e io ho come la sensazione di essermi persa qualcosa.
Chirone ci annuncia che partiremo appena ne sapremo di più su tutta quella storia, e ci congeda. Mentre attraversiamo il campo, nessuno sembra aver voglia di parlare. Di Angelo sembra perso nel suo mondo-immagino che stia pensando a Will Solace-e Leo sta trafficando con dei bulloni che ha estratto dalla cintura portaoggetti. Io però non riesco a stare zitta per più di dieci secondi-in effetti, dalla figlia della Morte ci si aspetterebbe un comportamento diverso, ma al posto di essere dislessica sono nata logorroica-e, non avendo mai saputo come si facesse a scegliere i semidei che dovevano partecipare ad una impresa, non posso fare a meno di immaginare Leo che appicca il fuoco alle essenze che ha in mano Nico durante una qualche strana cerimonia voodoo. Quindi chiedo informazioni, e Nico replica annoiato "Niente di eclatante, chiedono se ci siano volontari oppure si limitano a chiamare le persone descritte nella profezia." Sono sicura che al momento di offrirsi ci sia stata una scena piuttosto strana, anche perché capisco Nico, ma Leo allora?
"Nessuno si è offerto volontario, quindi Chirone ha chiesto a me" dice Leo, assorto nella costruzione di quello che sembra essere un carro armato in miniatura, funzionante e dotato di mirino. Non fa il minimo accenno all'offerta fatta da Nico, ma sono quasi sicura che, se chiedessi qualcosa al figlio di Ade, ghignerebbe e risponderebbe qualcosa sui toni di non vedevano l'ora di liberarsi di me, perché deluderli? Non conosco i ragazzi del campo da molto, e anche se generalmente riesco a capire abbastanza bene le persone-non so se siano "mistici poteri da mezzosangue", e non voglio fare indagini-, Nico Di Angelo resta un mistero: potrebbe dire qualunque cosa e non saprei dire se fosse serio o meno. Quel che è certo, però, è che quel ragazzo ha un bisogno urgente di una iniezione di felicità in endovena.
Nico entra nel tempio di Apollo senza dire nulla, e Leo si dirige verso il tempio di Efesto, facendomi un cenno di saluto che dovrebbe essere un incoraggiamento ma sembra più una condanna a morte. Al momento, non c'è nessun tempio per i figli di Thanatos-anche perché mio padre mi ha assicurato che sono la sola: a quanto pare, sono destinata ad una vita da figlia unica-e così sono stata "accolta" nella casa di Ermes. Niente da dire sulla sistemazione-a quanto pare, da quando anche gli dei minori si sono impegnati a riconoscere i propri figli, c'è molta meno folla nella Casa sette-ma non mi fido per niente a lasciare lì lo zaino.
Con un sospiro, entro nel tempio e mi cambio il pigiama con qualcosa di più consono. Mi guardo allo specchio e faccio una smorfia al mio riflesso. Dall'estate scorsa sono diventata poco più alta, i capelli scuri e dritti come spaghetti si sono allungati, diventando un groviglio di doppie punte che farebbe impallidire la chioma rettile di Medusa, e lo sguardo è diventato più cupo.
Sento i fratelli Stoll ridacchiare e mi giro di scatto. Alzo gli occhi al cielo giusto in tempo per evitare che il loro regalo di benvenuto-una frittella appiccicata al soffitto da un generoso strato di sciroppo d'acero, che dall'odore deve essere stata cucinata due settimane fa-mi cada in testa.
"Molto divertente" dico, sollevandola dal copriletto con il pugnale, e tagliandola a metà. Prima che se ne accorgano, ho estratto la spada e con un gesto veloce del polso le due metà di frittella sono volate in faccia una a Travis ed una a Connor. Mentre le staccano disgustati, scappo all'anfiteatro, dove inizio ad allenarmi con un manichino.

La cena procede senza intoppi, segno che domani alla partenza dovrò fare i conti con la vendetta di Travis e Connor. Noto che Nico è seduto accanto a Will Solace, e di quando in quando taglia il cibo del figlio di Apollo o gli versa da bere, facendo in modo di evitargli tagli, scottature o liquidi in posti impropri. La sua carnagione olivastra sembra incandescente alla luce del fuoco, ma nessuno oserebbe prendere in giro il figlio di Ade (è una delle prime cose che mi ha detto Leo quando questa estate mi ha fatto fare il giro del campo, per poi darmi una dimostrazione pratica piuttosto cruenta) e Will sembra gradire il trattamento.
Dopo aver finito di mangiare, Leo mi comunica che Chirone ci vuole tutti e tre alla Casa Grande.
Quando entriamo, il centauro ci spiega che non vuole che ci opponiamo a Zeus in nessun caso, perché potrebbe scatenare una nuova guerra e l'Olimpo sa quanto ci serva la pace in questo momento.
A quanto pare, tre figli degli dei dovranno combattere contro la cocciutaggine di un dio con la passione per inventare pessimi haiku.




Angolo autrice
Ok, allora. È la prima volta che scrivo sui personaggi di Percy Jackson, quindi se doveste trovarli OoC non esitate a dirmelo.
*prega tutti gli dei che l'OC non sia una Mary Sue*
Doveroso Disclaimer: I personaggi citati in questa storia sono proprietà dello Tio Rick "Troll" Riordan e degli aventi diritto, e questa storia non è scritta a scopo di lucro. L'OC femminile appartiene all'autrice. Mi scuso per i problemi con l'HTML, che saranno presto risolti.
   
 
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