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Autore: Shade Owl    21/03/2016    4 recensioni
Lawrence Powell è un giovane agente dell'FBI che da poco ha iniziato la sua carriera al Bureau, e già si trova per le mani un caso estremamente importante: quello di un sadico serial killer convinto di essere il figlio del demonio, ribattezzato dalla stampa "Devil's Child".
Nonostante la giovane età, Powell è convinto di conoscere la prossima mossa del killer, motivo per il quale decide di recarsi ad Orenthal, una piccola città in cui, se sarà fortunato, riuscirà a intercettare Devil's Child e ad arrestarlo, assicurandolo alla giustizia.
Ma qualcosa, ad Orenthal, non è come dovrebbe: le persone sono strane, e fatti via via più inspiegabili circondano le vite di molti, primo tra tutti il capo delle forze dell'ordine locali, il quale dietro il suo comportamento indecoroso sembra nascondere numerosi segreti...
Genere: Dark, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Come chi mi segue da tanto immaginerà, ho postato l'epilogo insieme all'ultimo capitolo, quindi se lo avete mancato tornate indietro di uno, o perderete dei pezzi!
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Quando i dottori lo dimisero dall'ospedale si raccomandarono di non fare sforzi per almeno una settimana, meglio due, e di non guidare assolutamente: la ferita non era mortale, tuttavia il coltello aveva scavato in profondità e con un braccio solo le sue capacità motorie sarebbero state troppo ridotte per circolare nel traffico. Inoltre gli antidolorifici, pur non essendo particolarmente potenti, avrebbero interferito coi suoi riflessi per qualche tempo, rallentandoli significativamente. Di conseguenza fu costretto a prendere il taxi per tornare in aeroporto.
In quel momento, col suo piccolo bagaglio appeso alla mano buona, stava aspettando l'arrivo della vettura sotto la pensilina della fermata degli autobus, a pochi isolati dall'ospedale, sforzandosi di pensare a tutto fuorché alla sua conversazione con Timothy Anderson e agli eventi della fattoria.
Erano passati due giorni dall'ultima volta che aveva visto lo Sceriffo. Donovan, insieme alla moglie, era venuto a trovarlo per ringraziarlo, e poco più tardi i signori Sykes, genitori di Will, erano passati con il figlio maggiore, Robert. Tutti erano stati molto gentili, lo avevano elogiato e chiamato eroe, e non avevano accennato in alcun modo a ciò che era davvero successo con Devil's Child. Nessuno aveva dato l'impressione di conoscere la verità, nessuno aveva accennato a strani eventi o creature impossibili. Tutti si erano comportati come se la versione dello Sceriffo Anderson fosse l'unica verità.
Eppure nello sguardo di Robert Sykes e dei coniugi Donovan aveva letto qualcosa di stonato, di sbagliato… il linguaggio del corpo, il minimo tremito della voce che aveva avvertito... era come se non credessero alle proprie parole. Erano stati solo degli accenni, qualcosa che avrebbe notato esclusivamente un uomo addestrato a cercare simili incongruenze come lo era lui.

Tuttavia, non poteva esserne certo. Era ancora convalescente, ma soprattutto in estrema allerta, alla costante ricerca di qualsiasi cosa potesse dargli una qualsiasi conferma. Forse si era così fissato su quella che credeva fosse la verità da cogliere segnali che in realtà non c'erano. Inoltre (ma non ne era sicuro) la sua paranoia poteva dipendere da un qualche pregiudizio: aveva preso in antipatia lo Sceriffo fin dal suo arrivo ad Orenthal, mentre l'intera città sembrava volergli bene nonostante il suo inqualificabile comportamento, cosa che aveva finito con l'esasperarlo e indurlo a detestare quell'uomo e a dubitare di lui in ogni modo possibile.
Inoltre, col senno di poi, aveva dovuto ammettere di non poter dire con esattezza cosa fosse accaduto: stava morendo dissanguato, poteva avere avuto davvero un'allucinazione. Si era sentito svenire già prima dell'arrivo dello Sceriffo. Poteva essere che Anderson aveva inventato quella storia di lui che era un eroe per salvarlo da una sanzione disciplinare? Era davvero così altruista?
Beh… in ogni caso non era obbligato a farmi fare la figura dell'eroe… poteva dire di essere stato lui quello che cercava di fermare me…
Scosse la testa, scacciando il pensiero: più ci rifletteva, più gli faceva male la testa.
- Ehi, Lawrence!-
Sentendosi chiamare si guardò attorno, individuando Skadi Anderson poco lontano. Accanto a lei c'era una valigia, e sembrava pronta a partire.
- Skadi!- esclamò, sorridendo - Cosa fai qui?-
- Torno a Billings. Sai, studio lì.- rispose lei, avvicinandosi. Aveva in testa un cappello nero di lana che la faceva sembrare più ingenua di quanto fosse in realtà, e indossava un giubbotto di pelle marrone chiaro. Era davvero carina - Le mie vacanze sono finite, le lezioni aspettano. E tu?-
- Torno a casa.- rispose - L'indagine è finita, devo rientrare.-
Lei fece una smorfia.
- Peccato.- disse - Speravo di trovarti di nuovo qui.-
- Davvero? Come mai?-
- Beh, mi hai sentita l'altro giorno, no? Sei carino.- ammise, e stavolta senza imbarazzo.
Senza attendere una replica, la ragazza prese una penna dalla tasca e, tirando a sé la sua mano buona, gli scrisse qualcosa sul palmo.
- Ecco.- disse - Chiama qualche volta, okay? Magari ti va di sparlare di mio padre. È divertente prenderlo in giro ogni tanto. Credimi, rilassa.-
Lui guardò attonito il numero di telefono che aveva sulla mano, mentre un autobus si avvicinava alla banchina. Skadi recuperò il bagaglio e fece per salire, agitando una mano.
- Skadi, aspetta!-
La ragazza si bloccò a metà della salita, guardandolo con un sorriso smaliziato.
- Non correre, mister FBI.- lo avvertì - Quello è solo un numero di telefono… per il bacio dovrai almeno offrirmi da bere.-
- No… non è quello…- borbottò imbarazzato lui, agitando la mano - Io… voglio la verità.- disse, recuperando sicurezza - Su tuo padre.-
- La verità è che papà è uno stronzo, ma se impari ad accettarlo ha molti lati positivi.-
- Non è quello che intendevo!- protestò lui, iniziando a spazientirsi - Skadi, so che c'è qualcosa di... di strano in lui. Di... diverso. Non è un uomo come lo sono io, vero?-

Il sorriso di Skadi scivolò via, mentre la sua espressione si faceva incerta.
- Non so di cosa parli.-
- So che non è così.- replicò Lawrence - Per favore, Skadi... devo sapere. Me lo dovete.-
- Io non…-
- Devo sapere.- insisté - O finirò con l'impazzire. Quello che ho visto… le storie che ho sentito… so dei vostri “visitatori notturni”. Delle… leggende… sulle creature che si aggirano in città. È tuo padre la causa di tutto?-
Skadi chiuse gli occhi, traendo un respiro profondo.
- Mettiamola così.- disse lentamente - Ci sono cose che possono essere spiegate. Cose che possono essere rivelate. E altre che invece devono rimanere segrete.-
Lei e Lawrence si guardarono per un momento mentre la verità, o almeno l'ombra di essa, si dilatava tra loro.
- Chi... o cosa... è realmente?- chiese alla fine l'agente.
Skadi fece un sorrisetto triste.
- Solo ciò che lo hanno fatto diventare.- rispose - E ciò di cui tutti abbiamo bisogno.-
Detto questo salì sull'autobus, scusandosi con l'autista, che la guardava accigliato. La porta si chiuse dietro di lei, e mentre il mezzo partiva agitò appena la mano verso Lawrence, mandandogli un ultimo saluto.
Lawrence Powell guardò l'autobus allontanarsi, comprendendo in quel momento che i segreti di Orenthal sarebbero rimasti tali.
E che forse era meglio così.
 

Finalmente, il caso può dirsi ufficialmente chiuso. Devil's Child è stato assicurato alla giustizia, e questo è già un gran risultato. Per il resto... beh...
Ringazio 
Ely79, NemoTheNameless, Hedoniste, Easter_huit, Kira16, Piperilla, Evuzzola e Rohenne, che mi hanno seguito finora, e anche Aelgifu, l'ultima arrivata. Purtroppo ha iniziato a seguire la storia solo ora che è finita... comunque, come ho detto, ringrazio anche lei.
Ora, per un po' di tempo, mi limiterò a pubblicare "Epic Violin", l'altra storia che stavo postando parallelamente a questa, e che dalla settimana prossima passerà al lunedì come giorno di pubblicazione, sostituendo "Devil's Child".
La famiglia Anderson tornerà invece tra un po' di tempo, e come al solito ne combinerà di tutti i colori.
Non ho altro da dire. A presto, e grazie a tutti!

 

   
 
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