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Autore: kikka_67    24/03/2016    1 recensioni
Quella strega, con le sue chiacchere, mi stava torturando da ore, si era avvicinata con il pretesto di un autografo, ma dopo pochi minuti mi ero pentito amaramente di essere stato gentile con lei, aveva iniziato a sfiorarmi quasi per caso ed a scrutarmi con occhiate allusive ed invitanti. Mi sentivo soffocare, se non trovavo subito una scusa per liberarmi di lei con le buone, non avrei rinunciato ad insultarla anche se correvo il rischio di essere denunciato per aggressione verbale.
In breve era diventata ancora più inopportuna ed invadente e quando me la sono quasi ritrovata addosso, sono stato costretto, per evitare il contatto, ad indietreggiare velocemente e troppo tardi mi sono accorto di avere qualcuno dietro di me.
Dopo anni di allenamento in palestra sapevo come cadere senza ferirmi e quindi mi fu facile afferrare prontamente anche la donna che gemette sorpresa quando la presi tra le braccia. Purtroppo mentre la stringevo ho respirato il suo profumo e questo mi ha distratto parecchio durante la fase di “atterraggio”, insomma alla fine ho urtato contro il pavimento malamente per proteggere… Elizabeth. Si, ero sicuro che fosse lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Armitage
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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       Alcuni uomini hanno una donna sotto le lenzuola, che pensano di amare. E poi ce n’è una, quella che gli prende la testa, smuove e stimola le loro fantasie, quella dei loro segreti. La nascondono sotto il cuscino, ci dormono insieme ogni notte e la portano con sé ad ogni ora del giorno. È la donna dei loro sogni più intimi, erotici. Quella che non conoscono completamente, ma non riescono a dimenticare, gli prende tutti i sensi. È quella giusta, eppure la lasciano andare via… per sempre.  (Fierobecco 96)
 
 
 
 
 
 
 
Il piccolo aeroporto era affollato all’inverosimile.  Come tanti altri passeggeri in attesa, ogni cinque minuti gettavo uno sguardo al tabellone delle partenze e fu allora che lo vidi. Non era cambiato molto, vestito casual, capelli cortissimi e una chiara espressione esasperata in viso, forse la causa del suo disagio era una bella donna che continuava a fissarlo trasognata alternando occhiate dolci ad altre decisamente lascive.
Gli parlava con un tono di voce basso e strascicato come in preda ad un’intensa emozione, ma lui rispondeva a monosillabi e ogni tanto, disperato, gettava delle occhiate in giro per la sala in cerca di una ragione qualsiasi per scaricare l’inopportuna compagnia. Poveretto quasi quasi mi faceva pena, senza volerlo, giuro, mi ritrovo dietro le sue spalle proprio nel momento in cui la signora molto poco opportunamente cerca di appoggiarsi a lui e Richard per sfuggirle indietreggia così velocemente da urtarmi con forza, se, istintivamente, non mi avesse trattenuta tra le braccia avrei rischiato una caduta molto dolorosa.
 
 
 
 
 
 
Quella strega che mi torturava con le sue chiacchere da quelle che parevano ore, si era avvicinata con il pretesto di un autografo, ma dopo poche parole mi ero pentito amaramente di essere stato gentile con lei, aveva iniziato a sfiorarmi quasi per caso ed a scrutarmi con occhiate allusive ed invitanti. Mi sentivo soffocare, se non trovavo subito una scusa per liberarmi di lei con le buone, non avrei rinunciato ad insultarla anche se correvo il rischio di essere denunciato per aggressione verbale.
Con il passare dei minuti era diventata ancora più inopportuna ed invadente e quando me la sono quasi ritrovata addosso, sono stato costretto, per evitare il contatto, ad indietreggiare velocemente e troppo tardi mi sono accorto di avere qualcuno dietro di me.
Dopo anni di allenamento in palestra sapevo come cadere senza ferirmi e quindi mi fu facile afferrare prontamente anche la donna che gemette sorpresa quando la presi tra le braccia. Purtroppo mentre la stringevo ho respirato il suo profumo e questo mi ha distratto parecchio durante la fase di “atterraggio”, insomma alla fine ho urtato contro il pavimento malamente per proteggere… Elizabeth. Si, ero sicuro che fosse lei.
 
 
 
  • Richard! Ti sei fatto male? Rispondi! – e si, era proprio lei.
  • Elizabeth? – mormoro stupito, non voglio che si accorga che l’ho riconosciuta solo dal suo profumo. Un uomo sano di mente non lo ammetterebbe mai.
  • Tesoro, so che mi stavi aspettando, ma volarmi addosso non lo trovi esagerato? – mormora ilare cercando di alzarsi.
  • Non l’ho fatto apposta, non ti avevo vista. – sibilo con rabbia.
 
 
 
A quanto pare vedere un uomo grande e grosso a gambe all’aria è una scena divertente per tanti. Infatti i numerosi curiosi intorno a me ridacchiano con il cellulare in mano, stavano certamente riprendendo la scena, perfetto!! Mi alzo con fatica, decisamente indolenzito, rifiutando con un gesto la mano di Elizabeth che si offriva di aiutarmi. Che umiliazione!
Con la coda dell’occhio intravvedo l’arpia che tenta di avvicinarsi quindi con uno slancio disperato abbraccio la mia “ex amica- finta fidanzata”.
 
 
 
 
  • Salvami ti prego!! –
 
 
 
 
 
Avere una vita pubblica, cioè alla mercé di tutti i tuoi fans, non mi è particolarmente oneroso. Ma la mia vita privata preferisco che rimanga tale, purtroppo non sono padrone di iniziare una relazione con una donna senza che lo vengano a sapere anche ai confini del mondo. C’è sempre qualcuno che è pronto ad immortalare ogni mio errore, ogni mio sorriso, ogni mia caduta! Ma con Elizabeth vicino non corro rischi, nonostante l’attrazione reciproca, lei non ha intenzione di impegnarsi con il sottoscritto e questa è una cosa eccezionalmente positiva per quanto mi riguarda. 
Tra poche ore parto per la Nuova Zelanda e starò via almeno sei mesi, non ho nessuna intenzione di relazionarmi con donne da una notte e tanti saluti, ma ho constatato per certo che un uomo impegnato è molto più affascinante di uno single, alcune donne, certo, quelle senza scrupoli, ma non per questo meno appetibili, si ingegnano a conquistare con ogni mezzo, l’uomo che si dichiara felicemente impegnato, sembra quasi un affronto alla loro bellezza e capacità seduttive.  Quindi pensavo, se m’immortalano con la mia “fidanzata”, posso partire tranquillo, se voglio cedo alle lusinghe ed eventuali avances, ma se non voglio avrò una scusa più che valida per tirarmi indietro! Sono un bastardo insensibile e se Betta sapesse che ho intenzione di usarla in questo modo, perderei molto di più della sua amicizia…. Ma al momento non si rende necessario che lei lo sappia!
 
 
 
Con Elizabeth stretta al mio fianco, ci spostiamo verso un corridoio laterale, dopo pochi passi mi appoggio al muro gemendo, nella caduta devo essermi lussato una spalla. Che dolore! Ha tagliato i capelli, le morbide onde color cioccolato sono sparite e al loro posto delle ciocche ribelli le sfiorano le spalle, è sapientemente spettinata, è meravigliosa, sensualissima, sembra quasi che sia appena stata a letto con un uomo!  Porta con nonchalance un gessato dal taglio maschile, che le dona e la fa sembrare una manager in carriera. Ah già, lei è una manager! Non riesco a smettere di fissarla come un’idiota, e per darmi un contegno da uomo duro, provo a muovere il braccio, ma la fitta lancinante che avverto è forte abbastanza da farmi abbandonare qualsiasi velleità da eroe insensibile al dolore.
 
 
  •   Ti sei fatto male sul serio?  Non vorrai nasconderti dalle tue fans fino a che non parte l’aereo?  – chiede con voce ironica.
 
  • La fai facile tu, non hai dovuto sopportare delle avances non richieste per ore!  Non ne potevo più!!  Credo proprio di aver la spalla fuori uso, mi fa un male bestia! – mi lamento spudoratamente per impietosirla.
  • Andiamo al pronto soccorso, vieni ti accompagno. – risponde sollecita.
 
  • No, ci manca solo che mi vedano andare in un ospedale! Devo rispettare un contratto, tra poco iniziamo a girare e non posso mancare, però potresti farmi un favore…. – mormoro guardandola sofferente.
 
  • Come posso aiutarti io? Non sono un’infermiera!  - replica allarmata.
 
 
  • Quando usciamo di qui devi fingerti… un’amica così intima da volermi salutare con un affettuoso trasporto, ehm… come una fidanzata. –
 
  • Stai scherzando!  Questa “cosa” mi sembra di averla già vista, e no grazie! Cercati un’altra!!  Addio! –   mentre si volta per andarsene, alza un braccio a mo’ di saluto.
 
 
  • Elizabeth! Ti prego devi solo fingere! Accidenti ci siamo già baciati non sarà la fine del mondo, a meno che…. Esci con qualcuno? – chiedo mentre una sottile ansia m’invadeva il petto.
 
  • No! E non sono affari tuoi! E poi siamo solo agli inizi, non sono neanche sicura che ci voglio uscire! – riconosce con voce sconsolata.
 
 
  • E perché poi dovrei aiutarti? – strilla avvicinandosi di nuovo a me.
 
  • Perché mi devi un favore!  Mi hai fatto perdere la testa l’ultima volta che ci siamo visti e poi mi hai fermato! Non è una cosa carina da farsi ad un uomo, non ho dormito tutta la notte! – le mie parole la zittisco in fretta.
 
 
  •  Betta, starò via ben sei mesi, se va bene e ogni volta che metterò fuori il naso dall’albergo ci saranno frotte di donne pronte a volarmi tra le braccia solo perché sono un attore ecc. Facendomi fotografare con la mia fidanzata, invece, sarei al riparo da quelle arpie rovina famiglie!  Non vuoi proprio aiutarmi? – concludo con voce carezzevole, sorridendole timidamente.
 
  • Ancora con questa storia!! Mi prendi per un’idiota? Quale uomo sfuggirebbe alle avances di donne bellissime che gli mostrano un po’ di pelle nuda? Quale uomo rifiuterebbe l’amore di una donna sincera? Solo un uomo che non ha voglia di impegnarsi ma che non vuole rinunciare a divertirsi!! Mi fai pena! Sei patetico! Un vigliacco, non sei in grado di gestire un rapporto vero con una vera donna… A meno che…. – si blocca sospettosa.
 
  • Elizabeth… cosa stai pensando?  Io non vado con i miei colleghi, se questo che intendi!! –
 
 
  • Ok, ti aiuto! E sai perché?  Perché ti meriti una di quelle donne che ti strapperà l’anima per poi calpestarla senza remore, ti meriti una che ti faccia conoscere il paradiso nel letto e l’inferno alla luce del sole!  Cosa vuoi che faccia?! Devo scoparti davanti alla stampa o basta un bacio appassionato?! –
 
  • Un bacino piccolo piccolo. Non ti chiedo altro. – rispondo in fretta.
 
 
  • E sia.  E poi dimenticati chi sono. -  replica nauseata.
 
 
 
 
 
 
Non ci posso credere! E questo sarebbe l’uomo a cui ho paragonato i miei fidanzati? Un vigliacco omuncolo ossessionato dal sesso? Non credo neanche io a ciò che sto pensando, questo non è l’uomo che conoscevo, non è il mio amico Richard. C’è qualcosa che non va, qualcosa che mi sfugge!! Richard non si abbasserebbe mai…. Una bugia! Sta mentendo, certo! Ma perché?
Mi fermo a fissarlo per l’ennesima volta, cercando una sfumatura qualsiasi nell’espressione pacata del suo viso che riesca a schiarirmi le idee. Quando era un ragazzo usciva spesso con gli amici eppure non era mai messo nei guai, aveva fatto a botte poche volte e solo per difendere qualcuno e mai, mai avrebbe tradito un amico. Era ed è un uomo come non se ne trovano molti, devo costringerlo a dirmi la verità.
 
 
 
  • Quando parte il tuo aereo? – gli chiedo fintamente indifferente.
  •  
  • Tra due ore.  – risponde adagio.
  •  
  • Vieni, c’è una sala d’aspetto laggiù. Non c’è nessuno e possiamo stare da soli. Voglio che m’insegni a baciare per finta, come fate nei film. Non mi va di sprecare un bacio vero per i tuoi comodi. – concludo avviandomi impettita.
 
  • Ma… ok. - sobbalza esterrefatto, sembrava quasi restio a nascondersi con me.
 
 
Avevo ragione la saletta era deserta, al fondo c’erano ben allineati alcuni computer e con due comandi impostai il titolo di uno sceneggiato in cui recitava Rick. Vestito in costume Drama era veramente carino, era molto più giovane, sicuramente agli inizi della sua carriera. Mentre le scene si susseguono lo sento sospirare annoiato, ma non sillaba nessuna protesta, probabilmente, sta cercando di capire cosa ho in mente. Ecco, la scena del bacio.
 
Lentamente lui si avvicina all’attrice che socchiude gli occhi pudica e dopo averle circondato con le mani il viso, si china su di lei guardandola intensamente. Fin qui tutto bene, questa è una scena trita e ritrita, che ho visto milioni di volte in film e altri spettacoli, ma io sono una di quelle persone che s’immerge totalmente nella scena che segue e presumo, perché sono proprio gli occhi di Rick a fissarmi seducenti dallo schermo, che uno strano calore inizia bruciare dentro di me.  Quando finalmente la bacia, socchiudo le labbra in cerca di ossigeno, ma continuo imperterrita ad osservare con attenzione tutti i movimenti delle labbra del mio amico, le bacia il lembo di pelle appena sopra il labbro superiore e si sposta sull’angolo della bocca, facile no?!
 
 
 
  • Come vedi le labbra si muovono appena, in altre scene in cui il coinvolgimento deve risultare più intenso, si aprono leggermente, ma di norma non invadi la bocca della tua collega, non è difficile. Lo spettatore vede ciò che vuole vedere e alcune volte vede solo ciò che immagina. Da lontano è difficile notare che un attore bacia solo la pelle vicino alla bocca. – spiega con voce atona.
 
  • Non ti è mai capitato di oltrepassare i limiti baciando una tua collega? –
 
 
  • Cosa intendi, se ho mai usato la lingua? La risposta è no. Beh, non intenzionalmente, almeno. –
  •  
  • Si certo, come no. – replico irritata.
 
  • Non è colpa mia se mi baciano. – esclama esasperato.
 
 
  • Lasciamo perdere, è meglio. Avanti baciami come hai fatto in quella scena. – gli intimo serissima.
  •  
  • Adesso? Qui? Lo vuoi davvero? – chiede sorpreso.
 
 
 
In realtà vorrei essere a mille miglia da te, vorrei evitare tutto questo, vorrei chiudere gli occhi e riaprirli tra dieci ore e solo per non vederti partire, vorrei che mi chiedessi di partire con te, vorrei che fosse facile superare le innumerevoli e insormontabili motivazioni che inevitabilmente mi separeranno da te, vorrei essere più bella e più alta, magari famosa,  per essere sicura di conquistarti, vorrei vederti innamorato e vorrei estorcerti una promessa per il futuro e regalartene una. …
 
 
  •   …. Vorrei che mi facessi il favore di sederti su quel tavolo, sei troppo alto per me, le vertebre del mio collo scricchiolano solo per guardarti in viso! – ordino alzandomi in piedi.
 
 
 
 
 
 
Scuotendo leggermente la testa esasperato, obbedisce quietamente, apre leggermente le braccia, come per dire, ecco così va bene? Ho il cuore che sta per prendere il volo, le pulsazioni mi rimbombano nelle orecchie, ma non posso fermarmi, non adesso.
 
Lentamente mi chino, le sue mani mi circondano il viso dolcemente, il suo sguardo è rassicurante.  Ma nel momento in cui, finalmente, le sue labbra mi sfiorano, succede l’imprevisto, io istintivamente apro le labbra e lui mi invade la bocca con la lingua. Mi stava baciando sul serio, ci stavamo baciando sul serio, e nonostante fossi arrabbiata con lui per un sacco di buone ragioni che non ricordavo minimamente, ero dove volevo stare, tra le sue braccia.
 
Richard mi stringe tra le braccia con forza, ed io mi lascio andare contro di lui, accarezzandogli la nuca. Non credevo fosse possibile volerlo più di quanto già non lo desiderassi, e so di non aver mai provato per nessun uomo un simile coinvolgimento, un desiderio così intenso da risultare quasi doloroso.
 
 Mi allontano da lui per riprendere fiato e mentre ci fissiamo spaesati ma consapevoli che quel bacio in altre circostanze avrebbe preceduto altre carezze molto più coinvolgenti, una folata di corrente fredda spezza l’incanto, qualcuno aveva spalancato la porta della sala. Solo dopo qualche minuto e parecchi scatti ci rendiamo conto di non essere più soli.   Non siamo riusciti a fermare lo sciacallo che ci ha sorpresi avvinghiati, ma mentre mi sistemavo i vestiti ricordo il motivo per cui eravamo lì dentro.
 
 
 
  • Sei contento? Hai avuto quel che volevi. Ora sei libero di partire. – mormorai sottovoce senza guardarlo.
 


  • Elizabeth, non farlo, ti prego, non rovinare quello che c’è tra noi solo per orgoglio.  – la prego fissando la sua espressione desolata.
 
 
  • Me ne rimane ben poco, come hai visto tu stesso. Mi resta solo il rispetto che devo me stessa. -  risponde con le lacrime agli occhi.
 
  • Ti prego, non piangere…lo so è colpa mia. -
 
 
  • Rick. Cosa vuoi da me? –
 
  • Mi credi se ti dico… che non lo so neanche io…. cosa voglio? L’unica cosa di cui sono sicuro è che tu, per me, non sei più… solo un’amica… -    
 
 
 
  • Davvero Richard, io non capisco!  -
 
 
  • Lo so, sono incoerente! Non ci capisco più nulla!  Non siamo più dei ragazzini, e non posso continuare a rubarti dei baci, come un’adolescente ogni volta che ci vediamo, né utilizzare strattagemmi patetici, che non avrei mai utilizzato a diciotto anni, solo per poterti… -
 
  • Per potermi…cosa?  Cosa Richard?!! – chiede con forza mentre i suoi occhi si accendono di una strana emozione.
 
  • NON LO SO! Ecco l’ho detto…Va bene?  Io sono più vecchio di te, per esempio, ti ho vista crescere, maledizione! E… sono sempre in giro, non ci potremmo vedere spesso… e per quanto ami il mio lavoro, mi rendo conto che starmi vicino comporterebbe affrontare delle difficoltà che non ti riguarderebbero…. Se tu… uscissi con un altro…. uomo – grida esasperato.
 
 
 
Richard è veramente fuori di sé, ha il viso colorito dalla tempesta che si agita nel suo animo e mentre cammina nervosamente, gesticola per dare più forza alle sue elucubrazioni. E’ meraviglioso, non l’avevo mai visto così in difficoltà, ha i capelli tutti spettinati, tante sono state le volte in cui si è passato le mani sulla testa, per darsi un contegno, ha gli occhi leggermente arrossati e luminosi.  Il suo atteggiamento pacato è stato spazzato via, da una vitalità inarrestabile colma di paure e di speranze, ma la cosa più importante che sono riuscita a carpire da questo discorso sconclusionato, è che mi sta chiedendo una possibilità per costruire un… noi.
Con tutta la dolcezza di cui sono capace gli prendo una mano e quel contatto lo zittisce all’istante, molto lentamente come farei per non spaventare un bambino piccolo gli sorrido e sempre con molta calma, lo faccio sedere vicino a me. Lui segue tutti i miei gesti incantato con una strana espressione in viso che non so riconoscere, stupore, paura e non per ultima speranza. 
 
Il mio uomo forte e coraggioso che non ha paura di affrontare un esercito di orchi infuriati, ma che trema al pensiero di essere respinto, si beh, gli orchi sono finti e dopo che il registra stoppa l’azione, le maschere vengono riposte nell’armadio e credo che in questo frangente anche Richard si sia svestito del suo travestimento e riscoprendosi vulnerabile abbia avuto paura. Di me.
 
 
 
  • Ti andrebbe di uscire con me? – gli chiedo sottovoce.
  • U-uscire? Che strana espressione…Betta… – borbotta.
  • Hai appena detto che sembriamo dei ragazzini, vuoi essere il mio ragazzo? Mi piaci. –
  • Ah… ti piaccio? Ehm… quanto ti piaccio? – mi chiede accennando ad un sorriso.
  • Da… morire….anche se sei vecchio per me…. – sussurro mentre gli cingo il collo con le braccia.
  • Vecchio?! – esclama sorpreso.
  • Secondo me è meglio uscire con un uomo con esperienza che con un ragazzino spaurito. E ti dirò di più, ritieniti impegnato. Non puoi uscire con nessuna altra ragazza, finché starai con me. – continuo sfiorandogli le labbra con le mie.
  • O-ok…. Ma io tra poco parto… - risponde pianissimo socchiudendo la labbra.
  • Non importa, ti aspetterò. E quando sarai tornato, accetterò, se mi inviterai a cena. –
  • Ah… e dove vorresti andare? – chiede baciandomi leggermente.
  • Non importa mi basterà stare con te… - gli assicuro, avvicinandomi di più a lui.
  • E.. dopo cena? – sussurra baciandomi ancora.
  • Lasceremo che la natura faccia il suo corso…– concludo con un sospiro.
 
 
 
 
Mi spiace, ma a questo punto trovo difficile descrivere il bacio che ci siamo scambiati. Forse per non deludervi, potrei iniziare a dire che si è trattato del “bacio”, quello che ti trascina in abissi pieni di tenebra e t’innalza ad altezze vertiginose, quello che ti impedisce di pensare, di respirare, di esistere senza di lui e le sue labbra. Si perché dovete sapere che Richard ha delle labbra meravigliose, dolcissime e le sa usare bene!  Bacia lentamente, stringendoti a sé come se fossi una cosa delicata e preziosa per lui e ama giocare con i tuoi capelli e nonostante sia opinione comune pensare che gli uomini non apprezzino coccole e carezze perché preferiscono andare subito al sodo, il mio Richard invece non disdegna nulla di tutto ciò che è stato dettato dal cuore. Si perchè io lo amo, ma glielo dirò quando sarà di ritorno.
 
Grazie di aver seguito il racconto fin qui, e proseguo nel dirvi che cito persone per nome, che purtroppo non conosco e che ciò che ho scritto è il frutto della mia immaginazione irrequieta e per questo chiedo venia a Mr. Armitage. E concludo dicendo che qualsiasi riferimento a cose e persone realmente esistenti è puramente casuale. A presto. Kikka.
  
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