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Autore: feffyna22    31/03/2016    3 recensioni
WHAT IF - Katniss vive nel distretto 12 insieme alla sorella e alla mamma. E' molto amata da Haymitch, che è la figura paterna di cui sentiva la mancanza dopo la morte del padre. Verrà estratta per partecipare agli Hunger Games insieme al suo amico Gale, lasciando dietro di sé sentimenti nuovi, che aveva appena iniziato a nutrire verso Peeta, un suo compagno di classe.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Pearl'
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CAPITOLO 15b - Addio
 
 
 
 


E’ ancora vivo.
Cato è ancora vivo.
 
Nessuno di voi può capire. In fondo, non esistete, non siete mai esistiti.
Sto parlando a chi?
So che non capirete, lo so.
Quello che provo: è tutto veloce, è tutto lento. E’ tutto nebuloso, sono molto lucida.
Fluttuo nell’aria, mi muovo ma non mi muovo davvero. Mi capite? No, no che non capite.
Mi vedo correre, vedo chiaramente i muscoli delle mie gambe contrarsi nei pantaloni.
I miei capelli, mentre mi sposto in avanti.
Le mie mani, il sudore e il sangue.
Mi vedo.
Sono il fantasma di me stessa.
Lo zaino quasi vuoto si alza e si abbassa sulla schiena ad ogni mia falcata.
Sento la bomba muoversi, sbattere contro le pareti della borsa, ripiombare sul coltello di Gale e stridere, mentre i metalli scivolano l’uno sull’altro.
Il rumore delle mie scarpe sulle rovine dell’arena, un rumore soffice, non percepibile da nessuno, solo da me e da Gale.
Per questo mi giro cercando il suo viso, perché siamo a caccia, perché Cato deve morire.
Ma quando mi volto non ci sono i miei boschi. Non c’è Gale. Gale è morto e non lo vedrò mai più.
E Cato morirà per questo, morirà per averlo ucciso.
Lo rivedo nella mia mente, lo rivedo mentre lo pugnala, mentre alza lo sguardo su di me con una smorfia di soddisfazione e stanchezza.
Vuole vincere.
Desiderava vincere fin dall’inizio.
Fanculo i Favoriti!
Mi blocco di nuovo.
Lui non ha altra scelta.
No.
Sì, Snow ci ha messo in un’arena. Snow ci vuole morti, tutti tranne uno.
Cato vivo o Cato morto.
Sento gravare su di me la scelta.
Meglio morire, uccidersi è un soffio.
Uccidersi dev’essere una bella sensazione adesso.
Io o Cato?
Lui non ha altra scelta, nemmeno io.
Io non ho altra scelta e lui ha ucciso Gale, ho un motivo in più.
Ma io ho ucciso quella del suo distretto.
Ma lei stava per uccidere me.
E noi stiamo qui perché Snow lo ha deciso.
 
Rivolta
 
Mi interessa?
No.
Sì.
Cato vivo o Cato morto?
Prim è morta.
No.
No.
No.
Non ci penserò finchè non sarò morta.
O finchè non sarò fuori da qui.
Sento entrare l’aria nelle narici, i peli rizzarsi e il freddo invadere il cervello. La bocca aperta, il cuore battere. Ecco, la mia preda.
Mi acquatto per terra, apro senza far rumore lo zaino e prendo il coltello, la bomba e il nastro adesivo.
Uno sguardo verso l’alto. La telecamera mi punta. Chiedo perdono, lo chiedo con gli occhi e spero che, anche se non siete nella mia testa, anche se non riuscite a sentire quello che penso, mi perdonerete.
Sono veloce.
Mi avvicino all’angolo del corridoio, il respiro di Cato è calmo e rilassato, devo colpire: adesso.
Gli pianto il coltello nel braccio. Lui si lancia verso di me, non se l’aspettava e l’adrenalina deve ovattargli il dolore. Lo colpisco ancora, gli trafiggo una coscia e lui inciampa e rotola sul pavimento.
Lo trascino fino ad un palo ed inizio a bloccarlo con il nastro adesivo. Lui blatera qualcosa ma non ascolto, le sue parole sono veleno.
Non ho ancora finito di legargli le gambe che lui, non so come, si libera i polsi e mi tira i capelli. Li sento spezzarsi, il dolore è terribile. D’impulso porto una mano sulla testa e tiro la ciocca tra le mani di Cato in direzione opposta.
Gli pianto un calcio tra le gambe e lui molla la presa.
Mi alzo in piedi e raggiungo il coltello. Proprio mentre mi sto per girare, Cato si lancia su di me.
Con quasi metà del torace sporgo in una delle spaccature del pavimento.
Lui stringe le sue mani intorno al mio collo e sento la mia schiena inarcarsi.
Quindi finirà così, io morirò qui.
Sento le mie palpebre calare, pesanti.
 
Poi non so cosa succede, non so descrivervi il movimento del mio corpo.
Ma Cato precipita ed io sono sull’orlo della voragine.
Ho l’affanno.
Mi prendo un paio di secondi per capirci qualcosa.
Lui sta fermo, a pancia in giù. Sotto il suo corpo una pozza di sangue si espande pian piano, ma non arriva nessun avviso da Capitol.
Mi rendo conto che è ancora vivo.
Non sopravvivrà a lungo, potrei sedermi qui da qualche parte e aspettare. Ma il respiro si blocca e non so perché mi torna in mente mio padre.
Mio padre non l’avrebbe mai fatto, mio padre non l’avrebbe lasciato lì.
Poi, questa cosa è ancora più strana, penso ad Haymitch. Penso alle margherite. Penso al mio distretto.
Penso al sole caldo quando è primavera. Al sapore delle fragole selvatiche.
Se sarò abbastanza fortunata, rivedrò ogni cosa.
Ma non Cato.
Così, istintivamente cerco la mia faretra, ma non l’ho portata con me. Ho lasciato tutto lì, nell’ufficio, con lui.
Prendo la bomba, la accendo.
Mi incanto ad osservare il fuoco consumare la miccia.
Quando si è quasi consumata tutta, la getto sull’ultimo tributo.
Esplode.
Con lei esplode ogni mia emozione.
Con lei muore il resto di me.
 
“Ecco a voi la vincitrice della settantaquattresima edizione degli Hunger Games!”
Sento la folla esultare.
 
Mi vengono a prendere dopo molte ore, arrivata sull’hovercraft cado per terra.
Katniss Everdeen è rimasta lì, nell’arena. Chi sono io? Non Katniss.
 
Addio.
 
 
 

 
Spazio Autrice
 

Ciao a tutti!
Ho deciso di concludere con un poco di anticipo questa fan fiction, dato che ora darò il via a due storie parallele.
Spero vi piaccia anche il secondo finale alternativo e spero che continuerete a leggere il seguito, che sto già scrivendo.
Ringrazio soprattutto: Luc_y, Fizbo, JackiLoveCatoniss4ever, the dreamergirl, CamYagamii95, pandafiore, Ball00n e MaRy9o per aver letto e recensito la mia storia.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia alle preferite, alle seguite e/o alle ricordate.
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi.
Grazie!
E’ la mia prima fan fiction, è difficile riuscire a spiegare quanta soddisfazione e quante emozioni diverse e bellissime provo nel concludere questa storia.
Vi abbraccio,
Federica
 
   
 
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