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Autore: Sarah_Oncer    04/04/2016    2 recensioni
Quanto era bella oggi, è così bella sempre. La cosa che più mi colpisce di lei è che non sembra essere consapevole di quanto sia meravigliosa. Scuoto la testa come se potessi scuotere via anche ciò che provo solo pensando a lei.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 6 The reality can wait

JEN POV

Sto scendendo dalla macchina. Metto fuori il primo piede. Faccio attenzione a non sgualcire bel vestito che indosso.
Il tappeto rosso mi attende, tante fotografie, telecamere, interviste.
Intravedo già qualche flash dai fotografi che non vogliono perdersi nemmeno il mio arrivo.
Quindi cerco di rimanere concentrata ed evitare qualche pessima figura. Devo smettere di scegliere vestiti così lunghi e complicati.
Al prossimo red carpet indosserò dei jeans, anzi una tuta.
Alzo gli occhi e vedo una mano tesa verso di me.
Naturalmente è Colin, siamo arrivati qui insieme, e da galantuomo di altri tempi qual è, è venuto ad aprirmi la portiera e adesso mi offre aiuto per uscire dall'auto.
Afferro la mano e mi alzo in piedi di fronte a lui, che non si sposta e rimane li, a pochi centimetri da me, per poi annullare la distanza stampandomi un dolce bacio sulle labbra. All'improvviso io sgrano gli occhi, e in un secondo ripercorro mentalmente ogni istante passato insieme a lui prima di raggiungere quell'istante.
Poi di nuovo apro gli occhi, questa volta lentamente.
Mi sveglio.
Sono nel mio letto, sola, sdraiata su un fianco.
La luce del sole che entra dalla finestra ha interotto quello che purtroppo era soltanto un sogno.
Era tutto un sogno.
Mi sdraio supina, passo una mano sul viso e tolgo i capelli dalla fronte, cercando di far maggiore chiarezza nei miei pensieri.
Abbasso lo sguardo e osservo la t-shirt che sto indossando. Allora non ho sognato anche la notte meravigliosa appena trascorsa?
Mi guardo intorno, ma non c'è alcuna traccia di Colin.
Ma, allora dov'è? Che se ne sia andato senza dire niente?
Per un attimo, un'orribile sensazione percorre il mio corpo e la mia mente.
Ha fatto l'amore con me - o forse per lui si è trattato solo di sesso - e se ne è andato senza dire niente, è tornato da Helen, da sua moglie? Anche se solo metaforicamente, dato che lei al momento si trova in Irlanda.
Mai in vita mia ero arrivata a sentirmi così: una puttana.
Sento le lacrime che spingono per essere liberate ancora una volta.
Quando il mio olfatto viene solleticato da un profumo che riconosco immediatamente: Caffè!
Subito anche gli altri miei sensi si svegliano e sento rumori di stoviglie e sportelli di pensili che si chiudono, provenire dalla cucina.
Balzo in piedi e corro in scoperta di quello che sta succedendo.
Eccolo li.
Come ho potuto pensare di lui cose tanto orribili? Di nuovo sono io a sentirmi uno schifo nei suoi confronti per averlo fatto.
Intanto Colin è intento a preparare quella che immagino sia la nostra colazione.
Non mi ha sentita arrivare, io istintivamente mi avvicino piano a lui, che è voltato verso il piano di lavoro della cucina, impegnato a spalmare qualcosa su delle fette di pane, perfettamente tostate.
Da dietro mi avvinghio a lui, avvolgendolo delicatamente con le braccia e baciandogli dolcemente la schiena. Lo sento sobbalzare, forse l'ho spaventato, ma non dice niente. Appoggia davanti a sè quello che aveva in mano e con uno strofinaccio si pulisce le mani, prima di afferrare le mie e portarsele alla bocca per baciarle.
Poi si volta verso di me e mi cinge i fianchi, stringendomi a sè.
"Buongiorno mia principessa." sussurra tra i miei capelli prima di lasciare un'altro tenero bacio sulla guancia, che sento infiammarsi anche per quel delicato contatto.
"Buongiorno mio pirata." rispondo io, accennando un sorriso e alzando il volto per stampargli un bacio sulle labbra.
Mi soffermo in quella posizione, come in attesa della sua prossima mossa, lo guardo negli occhi.
Lui ricambia lo sguardo, poi chiude gli occhi, mi abbraccia e mi bacia, appassionatamente e dolcemente allo stesso tempo.
Ci stacchiamo solo perchè i nostri polmoni richiedono ossigeno.
Mi scosto di poco, giusto per poterlo guardare meglio.
Gli accarezzo le spalle, notando che indossa un'altra maglietta. E solo ora mi rendo conto di indossare ancora io quella di ieri sera, anzi di indossare solo la sua maglietta.
"Tranquilla non sono uscito nudo. Questa era nella mia macchina." risponde alla mia domanda inespressa.
"Uscito?" Effettivamente in casa non c'era niente fino a ieri.
"Hai fatto la spesa?" Aggiungo. Sciolgo l'abbraccio incredula, per andare ad aprire il frigorifero, che adesso è finalmente pieno.
"Con cosa credi che avrei potuto prepararti la colazione?"
"Perchè non mi hai svegliata quando ti sei alzato?"
"Semplicemente perchè dormivi così beatamente che non osato farlo. Anzi a dire il vero ho provato a chiamarti un paio di volte ma ti sei girata dall'altra parte e quindi ho dedotto che avresti preferito continuare a dormire."
"Ah." riesco a dire ancora stupita da quel semplice gesto.
"E poi hai rovinato tutto."
"Cosa? Perchè avrei rovinato tutto? Che cosa ho fatto?"
"Avrei voluto portarti la colazione a letto... ma sei già qui."
"Senti... lo sai che non dovremmo continuare... Col non possiamo."
"No." Mi zittisce, si avvicina di nuovo a me e afferrandomi con un braccio da dietro la vita, appoggia delicatamente l'indice sulle mie labbra, prima di lasciarci anche un piccolo bacio a stampo.
"Non cominciare, non rovinare questo momento. Godiamoci ancora qualche ora. Non sono ancora pronto a tornare alla realtà." aggiunge facendo labbrino. Sembra un bambino che non vuole andare via troppo presto dal parco giochi.
Mi lascio intenerire da quei meravigliosi occhi che mi supplicano, gli accarezzo una guancia e gli sorrido, rassegnata.
Di nuovo quell'espressione da bambino sul suo volto, ma adesso sorride come un bambino felice la mattina di Natale.
Mi bacia ancora, e provo una strana sensazione, sensazione di quotidiano, di familiare. Le mie labbra conoscevano già le sue ma adesso è tutto diverso. Non sono Emma, e lui non è Killian. Siamo semplicemente e per una volta sinceramente, noi stessi.
Facciamo colazione seduti sul divano. Tranquilli, ci concediamo ancora un pò di tempo prima di riazionare i pensieri. Mentre mangiamo, parliamo come al solito del più e del meno. Dei nostri amici, dei nostri colleghi, dei nostri fan e naturalmente di lavoro, dei nostri personaggi, delle scene che dobbiamo girare questo pomeriggio.
E' un'immagine già vista, siamo già stati così, ma qualcosa è già cambiato. L'atteggiamento di Colin nei miei confronti è diverso. Di tanto mi accarezza le mani, i capelli, mi sorride. Sembriamo una coppia. Mi viene il nodo alla gola a questo pensiero, c o p p i a.
No, io e Colin non saremo mai una coppia, lui ed Helen lo sono. Noi al massimo siamo soltanto i Captain Swan, come ci chiamano i nostri fan, questa è l'unica coppia a cui possiamo dare i nostri volti.
"Un penny per i tuoi pensieri"
La sua voce mi riporta alla realtà.
"Pensavo che forse è arrivato il momento di andare a mettermi qualcosa addosso." Gli faccio notare che sto indossando ancora soltanto la sua maglietta.
Mi attira a se afferrandomi dalla t-shirt
"Questa è mia."
"Già.." dico innocentemente.
"Forse dovrei riprendermela" capisco la sua allusione e rimango in silenzio.
Si avventa sulle mie labbra, inizia a baciarmi con frenesia come se la sua vita dipendesse da questo bacio. Come se il mio respiro potesse essere la boccata d'ossigeno di cui i suoi polmoni hanno disperato bisogno. Con una mano inizia ad accarezzarmi una coscia, nuda. La mia pelle freme al suo passaggio.
Afferra con entrambe le mani la maglietta, con l'intento di togliermela.
Ma io lo fermo, riportando in basso le sue mani con le mie.
"No Col. Fermati."
"Non voglio fermarmi Jen. Non posso."
"Ma devi farlo, lo sai. Avevamo promesso che si sarebbe trattato di un unica volta. Non possiamo di  nuovo."
"Io non ho promesso e nemmeno tu."
Lo guardo severa " Sai che quello di stanotte non potrà ripetersi."
"Quella di stanotte è stata la prima volta, questa sarà l'ultima."
Faccio cenno di no con la testa.
"L'ultima." ripete.
"L'ultima." gli faccio eco.
Gli libero le mani e lui finalmente mi sfila la sua maglietta.
Riprende a baciarmi e io mi lascio scivolare sotto di lui, sdariata sul divano.
Il mio corpo e la mia pelle ringraziano la mia incoscienza.

COLIN POV

Dopo aver di nuovo fatto l'amore e aver passato un pò di tempo accocolati, Jen decide di andare a farsi una doccia veloce.
Sono tentato di raggiungerla, ma credo che sia meglio lasciarle i suoi spazi.
Quindi mi limito a rivestirmi, e rimango seduto sul divano ad aspettarla.
Prendo il cellullare e faccio un giro su twitter, mi limito a ritwittare un paio di post sulle notizie della quinta stagione in arrivo.
Principalmente interviste uscite dopo il comic-con di San Diego.
Se penso a quante cose sono cambiate da quei giorni, diventano lontani anni luce.
Anche se in cuor mio so che questo non è stato del tutto improvvisato.
Non sono riuscito a cogliere il momento giusto, altrimenti avrei voluto parlarle già quando eravamo nell'albergo di San Diego.
Ma le giornate sono state completamente riempite da interviste, servizi fotografici, firme degli autografi e chiaramente a fine giornata eravamo troppo stanchi per poter affrontare qualsiasi argomento. Oltre questo, era presente buona parte del cast e quindi rimanere soli è stato impossibile.
Mi sono trattenuto con lei così a lungo che ormai ci ho fatto l'abitudine a rimandare quando farmi avanti.
Mi dicevo le devi parlare, oggi è il giorno giusto. Ma ogni volta il mio buonsenso riusciva a prevalere sui sentimenti. Fino a ieri.
Helen è una donna fantastica e le vorrò bene per sempre. E' sempre stata parte della mia vita. E' sempre stata la mia migliore amica e adesso è la madre del mio piccolo Evan. Ma a questo punto non sono più sicuro che scegliere di continuare a stare con lei abbia senso, vista la situazione in cui siamo.
"Ehi! Sono pronta. Andiamo? Ehi...Col! Andiamo?"
Mi risveglio da quei malinconici pensieri. Mi alzo e le sorrido semplicemente. Recuperiamo le nostre cose e ci accingiamo ad uscire da casa sua.
"Senti.. forse è meglio che io venga a Stevenson con la mia auto."
"No, Jen.. perchè? Non è certo la prima volta che arriviamo insieme sul set?"
"Si, lo so.. ma tu termini prima le riprese oggi, non abbiamo nemmeno molte scene insieme per cui non mi sembra necessario che tu debba stare lì ad aspettarmi."
"Già, ok. Come vuoi." Si avvicina e mi da un leggero quanto freddo bacio sulla guancia. Dopodicè si avvicina alla sua auto. Mi fa un cenno di saluto con la mano
"Ci vediamo la!" Si infila gli occhiali da sole, monta in macchina e se ne va. Ricambio il saluto con la mano e faccio lo stesso.
Non mi aspettavo di andarcene insieme e camminare mano nella mano appena arrivati sul set, ma non credevo che sarebbe stata così fredda dopo stanotte e dopo questa mattina. E adesso dovremo veramente proseguire nelle nostre vite come se niente fosse? Io non sono sicuro di poterlo fare, ma prometto che ci proverò, approfittando che questa settimana non dovremmo incrociarci molto.

Due settimane dopo:

JEN POV

Queste settimane sono trascorse torturandomi ogni secondo. Ho inalzato muri metaforici e stavolta nessuno è riuscito a buttarli giù, nemmeno Colin. Ha tentato svariate volte di avvicinarsi a me, ma fortunatamente sono riuscita a tenerlo alla giusta distanza. Mi spezza il cuore doverlo fare, ma è la cosa giusta. 
Questi giorni abbiamo avuto riprese per lo più separatamente. Io avevo da girare scene con Robert e Amy e lui con gli altri quindi sono stata avvantaggiata.
Nei prossimi invece faremo una pausa quindi... potrò evitare davvero anche di incontrarlo.

Mi trovo ancora nella mia roulotte ho girato un pò di scene da Dark Swan e i ragazzi dello staff mi hanno aiutata a struccarmi, ma adesso dopo una giornata con tutto quel trucco ho proprio bisogno di una doccia prima di fare ritorno a casa.
Mi vesto velocemente, e lascio i capelli bagnati.
Prendo il mio cellulare per controllare l'ora e se ho ricevuto qualcosa. Un rumore mi distoglie da quel momento di rara tranquillità. Qualcuno sta bussando alla porta della rouotte.
Distrattamente e istintivamente apro, senza chiedere chi fosse.
Spalanco gli occhi vedendo l'ultima persona che avrei voluto che si presentasse qui e adesso.
Senza essere invitato, Colin entra.

Angolo dell'autrice:
Chiedo umilmente perdono per la lunga attesa!!!

Ho avuto problemi con il mio pc, e attualmente è fuori uso, infatti adesso scrivo da un computer preso in prestito. Spero che il sesto capitolo vi sia piaciuto, non è molto lungo, ma non volevo farvi aspettare ulteriormente. Mi metto subito a scrivere anche il settimo, sperando di aggiornare a breve.
Grazie a tutti quelli che leggono, lasciate un commento se vi va che a me fa tanto piacere leggerli.

Sarah_Oncer
   
 
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