La mattina non tarda ad arrivare e con lei tutti i bei ricordi che ho passato in questi 19 anni di Paradiso. Non sono pronta a lasciare la mia famiglia, mio padre Michele e mia madre Vehuiah, non sono pronta di lasciare il luogo in cui sono nata e cresciuta, non sono pronta e non voglio scegliere la caduta. Tutto ciò è successo in un batter d'occhio, Dio usò mio padre come messaggero per parlare a me e al nostro popolo. E ha scelto me. Mio padre cercò di ribattere, ma cosa poteva fare? Ignorare il messaggio dell'Altissimo? Come Re dei Cieli deve assumersi le proprie responsabilità e non deve ostacolare il lavoro di Dio. Esso, ha creato un disegno per tutti noi, e il mio è stato completato. Il mio destino è stato sempre quello di vivere agli Inferi, e chissà, se cambierà qualcosa o no. Però, c'è una cosa che mi incuriosisce parecchio: finalmente vedrò il volto di Lucifero, colui che è il fratello di mio padre. "Dheviah." sento una voce maschile dall'altra parte della porta e mi affretto a uscire dal soffice letto bianco. Indosso la solita e noiosa tunica bianca. "Arrivo." rispondo con nessuna emozione. Sistemo i miei lunghi e mossi capelli color platino. Con noncuranza apro la bianca porta della mia camera, trovandomi davanti il bellissimo viso di mio padre. Un volto dai lineamenti angelici, labbra rosee e sottili, occhi azzurri come il cielo e lunghi capelli biondi tenuti in un'ordinata coda. Di solito non porta la corona, solo nei ricevimenti di alta importanza. Non voglio piangere, non voglio mostrargli di essere debole e di aver bisogno di sostegno, ma non posso far a meno di sprofondare il quelle possenti braccia capaci di regalarmi tranquillità e amore, sfogando tutto ciò che provo: tristezza, nostalgia e rabbia. Rabbia per ciò che è accaduto, non voglio separarmi da loro per nessun motivo al mondo. "Bambina mia, starai bene." sussurra stringendomi le spalle in un tenero e paterno abbraccio. Mi mancherà il suo dolce sorriso, mi mancherà il modo in cui mi rimprovera ogni volta che commetto uno sbaglio, mi mancheranno le nostre passeggiate sulla Terra, mi mancherà semplicemente lui. "Padre, sappiamo tutti e due che non è così." da ciò che ho sentito dire, Lucifero è il demone più malvagio, scorbutico e perverso di tutto l'Inferno. Sono sicura che farà di tutto per rendermi la vita un vero Inferno. "Parlerò io con lui." sospira con uno strano luccichio negli occhi. "Non voglio staccarmi da te e da mia madre, siete tutto ciò che ho..." sussurro asciugandomi le lacrime e alzando i miei limpidi occhi nei suoi. "Ci rivedremo bambina mia, verrò a trovarti, ti ricordi del piccolo lago in cui andavamo? Ci rivedremo lì." dice accennando un sorriso nostalgico. Eccome se me lo ricordo, quel posto è il mio nascondiglio segreto che ho sempre condiviso con mio padre. Con lui ho passato i momenti più belli della mia vita, ho riso, pianto e giocato fino allo sfinimento. "Me lo prometti?" sorrido incrociando le braccia attorno al suo collo e attacco la mia fronte alla sua, mentre il suo fresco profumo mi inebria. "Te lo prometto" dice tirandomi in un altro abbraccio. *** "Dheviah, figlia di Michele Re dei Cieli, chi è che ami?" dice mio padre ad alta voce per farsi sentire sia da me che dagli altri angeli. "Me stessa" dico mentre delle lacrime ribelli mi solcano il viso candido. "E ora, io ti bandisco" urla con una nota di tristezza mentre mi sento precipitare giù dai Cancelli Bianchi del Paradiso.